C’è un
intervento uscito nel 2022 Journal of the American Chemical Society (#JACS)
dove si afferma che la proteina Spike prodotta da SARS-COV-2 (ma non solo...)
può avere un ruolo importante nell'amiloidogenesi, con implicazioni nelle patologie cosiddette Long-covid.
La stessa proteina messa in circolo dal vaccino.
Ecco, spiegassero quello.
Lo confutassero gli esperti da “X” in piaggeria applicata dei vaccini e del PD
invece di esagerare nel solito profluvio di urla, bestemmie, auspici di morte, vietato chiedere, vietato ipotizzare.
Spiegasse - questa casta ormai proverbiale - il bollettino quotidiano delle morti,
solo ieri chi scrive ne ha contate venti, ciclisti di venti anni, poliziotti in servizio,
rapper americani, davvero un cascare come mosche,
come si augurava qualche caratterista che saltava la fila per vaccinarsi meglio, solo che a cadere sono i vaccinati.
Spiegassero questi esponenti della scienza pubblicitaria, cui nessuno più presta fede,
la pandemia, questa reale, di malati e di decessi pressoché in ogni famiglia, che nessuno sa spiegare.
Dove sta la causa di una amiloidosi a 80 anni se si esclude l’impatto dosi vaccinali reiterate?
Nessuno si azzarda, ma dire che uno ha una malattia grave e basta significa dire che è malato e basta.
In compenso il professor Barbaro, che forse ha qualche titolo in più per parlare,
mi spiega che citare l’amiloidosi così, senza distinguere, non è informazione seria
e passa a precisare il tipo secondario, probabilmente manifestatosi a seguito di una neoplasia.
Sono ipotesi da scienziati, sulle quali possono dividersi gli scienziati,
ma che a contestarle siano quattro balordi da social mandati dalla casta dei virologi televisivi,
dà la misura di un Paese che non si salva,
un Paese che trasforma una ameba feroce in un martire siccome di colore,
un Paese in cui l’altra casta, dei giornalisti, si stringe a protezione dei colleghi con più vizi che desideri.