Vaccino (7 lettori)

Val

Torniamo alla LIRA
C’è un intervento uscito nel 2022 Journal of the American Chemical Society (#JACS)
dove si afferma che la proteina Spike prodotta da SARS-COV-2 (ma non solo...)
può avere un ruolo importante nell'amiloidogenesi, con implicazioni nelle patologie cosiddette Long-covid.

La stessa proteina messa in circolo dal vaccino.

Ecco, spiegassero quello.

Lo confutassero gli esperti da “X” in piaggeria applicata dei vaccini e del PD
invece di esagerare nel solito profluvio di urla, bestemmie, auspici di morte, vietato chiedere, vietato ipotizzare.

Spiegasse - questa casta ormai proverbiale - il bollettino quotidiano delle morti,
solo ieri chi scrive ne ha contate venti, ciclisti di venti anni, poliziotti in servizio,
rapper americani, davvero un cascare come mosche,
come si augurava qualche caratterista che saltava la fila per vaccinarsi meglio, solo che a cadere sono i vaccinati.

Spiegassero questi esponenti della scienza pubblicitaria, cui nessuno più presta fede,
la pandemia, questa reale, di malati e di decessi pressoché in ogni famiglia, che nessuno sa spiegare.

Dove sta la causa di una amiloidosi a 80 anni se si esclude l’impatto dosi vaccinali reiterate?

Nessuno si azzarda, ma dire che uno ha una malattia grave e basta significa dire che è malato e basta.

In compenso il professor Barbaro, che forse ha qualche titolo in più per parlare,
mi spiega che citare l’amiloidosi così, senza distinguere, non è informazione seria
e passa a precisare il tipo secondario, probabilmente manifestatosi a seguito di una neoplasia.

Sono ipotesi da scienziati, sulle quali possono dividersi gli scienziati,
ma che a contestarle siano quattro balordi da social mandati dalla casta dei virologi televisivi,
dà la misura di un Paese che non si salva,
un Paese che trasforma una ameba feroce in un martire siccome di colore,
un Paese in cui l’altra casta, dei giornalisti, si stringe a protezione dei colleghi con più vizi che desideri.


 

Val

Torniamo alla LIRA
In casi del genere è inevitabile attingere anche alla propria esperienza
e allora spiegassero, questi virologi che nutrono più opinioni che certezze,
come sia possibile che un malato di linfoma in cura - come chi scrive -
abbia captato in reparto frasi rivelatrici del tipo “da tre anni questi con le leucemie non si sa più dove metterli”;

come si spiega che dalla chiesa a cento passi da casa mia piovano, dolenti,
i rintocchi della campana a morto almeno due, tre volte al giorno
mentre prima dei vaccini erano, se andava male, una a settimana;

coraggio, ci motivassero, da luminari quali sono,
i sorprendenti casi di sordità improvvisa, cui nessuno sa porre rimedio:
ne ho io in famiglia, li hanno tutti quelli che conosco, li sento riferire in giro, anche in gente di venti, trenta anni.

Sordità come glaucomi, afflizioni dell’occhio come per la zia Mara Venier, tre operazioni in un’estate e non è finita,
e i cuori spezzati, ma non d’amore, e le paralisi, i corpi che marciscono,
mi spiegassero come io abbia potuto vedere appassire, sotto gli occhi, in otto settimane,
una madre la cui età biologica era di trenta anni inferiore rispetto all’età anagrafica a detta di tutti i medici che l’avevano visitata.
 

Val

Torniamo alla LIRA
C’è, voglio dire, al di là delle considerazioni scientifiche sulle quali non mi avventuro
ma mi affido a camici di caratura internazionale, una percezione dovuta all’esperienza,
nel mio caso dura e spaventevole ma ricchissima;
e c’è la logica, che induce a ragionare e a sospettare,
e c’è l’altra esperienza, quella dei propri polli che sarebbero il giro dell’informazione:

come si spiega che per nessuna morte si ha cura di far sapere il se e il quanto dei vaccini assunti,
si gira alla larga e se mai si indulge sempre nel solito mettere le mani avanti,
la excusatio non petita de “ma i vaccini non c’entrano”?

Ci scuseranno i virologi da copertina ma i loro anatemi non ci bastano, non ci servono: sono patetici.

Da gente che ha cambiato idea su questi vaccini le mille volte,
che predicava con toni offensivi, da querela, l’obbligo vaccinale nei bambini
ma aveva cura, e lo diceva, di non vaccinare i propri figli.

Vaccini dalla pericolosità insita, genetica, riconosciuta dalla medicina, dalla scienza, dagli stessi produttori,
dalle istituzioni malavitose che dovevano vigilare e censuravano, coprivano, insabbiavano, mentivano.

Davvero tutto questo si può ignorare con una selva di insulti a chi ipotizza - tra vaccini e malattie -
rapporti di causa effetto ampiamente riconosciuti dagli stessi creatori dei vaccini?

Che la casta dei tristi virologi insista nella propaganda del vaccino mistico si può capire,
ma l’accusa di sciacallaggio e di superstizione proprio da questi no, non si regge, non si accetta.​
 

Val

Torniamo alla LIRA
Ahahahahahahahah

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Val

Torniamo alla LIRA
Il noto infettivologo primario del San Martino di Genova dichiara verità importanti e fondamentali,
l’aumento di casi di Covid non esiste; fare il tampone a chi è senza sintomi non si deve,
altrimenti è facile che questi falsi “positivi al Covid” vengano mandati in ospedale
e ospedalizzare i grandi anziani, 80-90 enni, li uccide.

(Probabile che sia ancora in vigore la norma di Speranza
che il Servizio Sanitario paga l’ospedale di più se dichiara la morte per Covid).


Utile alla causa – della verità – è dare il benvenuto al professor Bassetti,
lodarlo per il suo coraggio nel dire la verità,
e che le organizzazioni come Corvelva e “Effetti Avversi”
lo invitino a testimoniare in pubblici dibattiti e magari davanti a qualche giudice
esattamente quel che dice nel video: che sono pure verità;
nella sua posizione ufficiale di primario infettivologo e di medico umano
la sua testimonianza non può essere scartata come quella di un no-vax di passaggio.


Naturalmente non mi aspetto che alcun giudice italiota
tenga conto nemmeno della testimonianza-verità di Bassetti.

Ma l’Impostura Covidica sta subendo colpi anche all’estero, e non è più affatto fatta dell’acciaio del 2020-22.
 
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Val

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Vero. Un panino fa questo ed altro...........forse però la causa è stata un'altra.

Terribile tragedia al Palio delle Contrade di Sondrio:
il 44enne Vittorio De Marzi ha infatti perso la vita a causa di un malore che si è rivelato fatale.


Conosciuto in città per il suo impegno nei CityAngels e iscritto proprio al Palio,
ieri sera Vittorio De Marzi non è "sceso in campo" per la sua contrada,
ma ha assistito alle partite e ai giochi che si sono svolti da spettatore, sulla tribuna allestita in piazza Garibaldi.


Proprio dopo l'ultimo gioco di giornata, il 44enne sondriese stava consumando un panino:
in questo frangente, mentre stava riprendendo posto in tribuna, si è consumata la tragedia:
probabilmente a causa di un boccone che l'ha soffocato,
De Marzi ha accusato un malore
, cadendo rovinosamente e improvvisamente a terra.


I soccorsi sono stati allertati in maniera molto tempestiva e subito sono giunte in piazza Garibaldi un'ambulanza e un'auto medica:
sin dai primi istanti, comunque, De Marzi è stato soccorso anche dai volontari della Pro Loco e da volontari della Croce Rossa,
medici e studenti di medicina che si trovavano sul posto per partecipare al Palio o per assistervi.


Sono state tentate anche numerose manovre di rianimazioni e De Marzi è stato trasportato in ospedale,
ma purtroppo per lui non c'è stato nulla da fare.

In piazza Garibaldi sono intervenuti anche gli uomini della Questura di Sondrio
per raccogliere testimonianze e appurare l'esatta dinamica dell'accaduto.
 

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