Ma guarda un po'. Non lo avrei mai detto.
LA FARMACOVIGILANZA
(con un lento movimento de panza)
Qualche giorno fa su ByoBlu ci si chiedeva che fine avesse fatto la farmacovigilanza (
Marco Cosentino), e proprio ieri ricordavamo un importante studio di farmacovigilanza sui vaccini covid pubblicato a febbraio, che documentava molteplici gravi segnali di sicurezza, bellamente ignorati questi ultimi e rapidamente dimenticato lo studio medesimo (
Marco Cosentino).
Oggi tuttavia il blog di Maryanne Demasi, giornalista investigativa, riferisce di una notizia dall'India che riporta il tema alla ribalta da tutto un altro punto di vista (
BREAKING: Journal pressured to retract study on covid-19 vaccine harms). Succede che qualche mese fa dei ricercatori indiani pubblicano sulla storica rivista internazionale Drug Safety, edita da ADIS, uno studio sulla sicurezza del vaccino covid indiano Covaxin, condotto intervistando telefonicamente 65 vaccinati. I risultati riportano eventi avversi in un terzo, ed eventi avversi gravi inclusa la Guillain Barré nell'1%. Gli autori stessi sottolineano l'impossibilità di stabilire un nesso causale e concludono osservando che servono studi più ampi e approfonditi (
Long-Term Safety Analysis of the BBV152 Coronavirus Vaccine in Adolescents and Adults: Findings from a 1-Year Prospective Study in North India - Drug Safety).
Subito l'Indian Council of Medical Research, con i cui fondi era stato in parte realizzato lo studio, si dissocia pubblicamente, osservando che manca ilo gruppo di controllo (chi ci ricorda?) e che le interviste telefoniche non sono una metodologia solida. L'Indian Council of Medical Research ha peraltro collaborato con l'industria per lo sviluppo di Covaxin.
Poco dopo, è lo stesso produttore del vaccino, la Bharat Biotech International Limited, a denunciare gli autori dello studio per diffamazione e intento malevolo, chiedendo un risarcimento di 600.000 US$. Si noti che sei degli autori sono studenti, non che la cifra possa essere pagata da nessun onesto ricercatore.
E infine la rivista stessa, tramite il suo editor in chief che pure aveva accettato l'articolo dopo revisione tra pari con due pareri indipendenti entrambi favorevoli, scrive agli autori che starebbe cambiando idea dopo le segnalazioni ricevute, che dicessero se sono d'accordo con la ritrattazione dell'articolo e che comunque lui procederà senza dare spazio alle loro argomentazioni.
Questa la situazione al momento. Il processo è aperto in tribunale, la rivista non ha ancora ritrattato l'articolo ma starebbe per farlo, e nel frattempo una petizione a difesa degli autori e dello studio è stata lanciata e ha per ora raggiunto 263 firme (ultima la mia di stamattina) (
Open Letter In Solidarity with Researchers being Prosecuted by Vaccine Manufacturer).
Per dire insomma che la vita del ricercatore si va facendo sempre più avventurosa e rischiosa in questo "mondo nuovo" che ogni giorno ci riserva una sorpresa.