Vaccino

Un fatto di una gravità inaudita che la dice lunga su quale sia la situazione in Italia in merito all’ideologia vaccinista.

Il Giornale d’Italia racconta la storia di una ragazzina di 16 anni
obbligata al vaccino dal tribunale contro la volontà del padre,
nonostante effetti avversi già manifestati e a Green pass terminato.

“A fine Maggio 2022, nonostante il sistema del green pass fosse ormai terminato, anche al chiuso,
e nonostante l’opposizione del padre, che aveva depositato una lunga memoria articolata e completa dei più recenti dati scientifici,
il giudice, dopo aver già disposto poche settimane prima la vaccinazione anche del figlio minore di anni 13
(per il quale la situazione era peraltro assai complessa), disponeva anche la vaccinazione della sorella di anni 16.
Un vero e proprio intervento a gamba tesa che devastava il già precario equilibrio dei minori e i rapporti genitoriali,
in particolare con il padre, consacrandone, evidentemente in modo deliberato, e altresì scellerato, la definitiva alienazione parentale”.

L’articolo spiega:
“La 9° Sezione del Tribunale di Milano
– Collegio composto dai Giudici: Dott.sse Beatrice Secchi (Presidente), Piera Gasparini (Giudice) e Rosa Muscio (Giudice) –
disponeva peraltro la vaccinazione a fronte di un certificazione effettuata dal medico di base dei genitori (!),
che dichiarava che la minore avrebbe potuto ricevere la terza dose,
pur non avendola mai incontrata, né visitata (con conseguente denuncia per falso ideologico)
e in presenza di una specifica richiesta di approfondimenti medici e analisi del sangue richiesti da un’immunologa,
in un quadro medico delicato, avendo manifestato effetti avversi già con la seconda dose e avendo ancora i valori assai elevati.

La minore aveva poi ricevuto le prime due dosi senza il consenso del padre.

Secondo la Sezione, ‘Il Tribunale è chiamato, a fronte del contrasto specifico insorto tra questi due genitori,
ad attribuire ad uno dei due il potere di assumere in autonomia la decisione in ordine alla sottoposizione alla vaccinazione SARS COv-2′”


Continua la sentenza:
“Il padre, pur non articolando in modo dettagliato la natura delle proprie obiezioni,
ha riferito di essere contrario e molto preoccupato del fatto che i due figli completino il ciclo vaccinale;
come già rilevato, però, risulta che lo stesso avesse prestato il proprio consenso alla somministrazione ai figli delle prime due dosi di vaccino anti Covid”.

Consenso mai prestato!

“Le posizioni sostenute dal resistente, in ogni caso, sono smentite dalle indicazioni e raccomandazioni
degli organismi internazionali e nazionali che presiedono alla salute pubblica, cui il Collegio non può che attenersi,
come già affermato nei diversi provvedimenti assunti da questo Tribunale
e nel provvedimento emesso da questo Tribunale in data 9.3.2022 in relazione al fratello,
da intendersi qui per questa parte integralmente richiamato”.


Anche qui il Tribunale si è riferito ai soliti, generici e già letti provvedimenti della Sezione 9° e a non si sa quali solite “raccomandazioni”…


“La minore ha chiaramente manifestato la sua volontà,
essendosi già sottoposta alle prime due dosi di vaccino
e ne è dunque superflua la sua audizione.

In questa situazione, in conclusione, il Collegio ritiene che,
in relazione alla questione relativa alla vaccinazione SARS-CoV-2,
la madre sia il genitore che ha dimostrato una maggior capacità di tutela della salute della minore
e di comprensione della sua volontà e, quindi, il genitore più idoneo ad assumere, in autonomia e senza il consenso del padre,
tutte le decisioni necessarie in relazione alla sottoposizione della minore al completamento della vaccinazione SARS-CoV-2
nel rispetto della normativa primaria e secondaria vigente in relazione alla somministrazione del suddetto vaccino.
La madre deve, quindi, essere autorizzata ad assumere, in autonomia e in assenza del consenso paterno,
ogni decisione relativa alla somministrazione della suddetta vaccinazione per la figlia”.


Conclude l’articolo:
“La richiesta della terza dose di vaccino veniva motivata in udienza
non per fini teoricamente orientati a proteggere la salute della minorenne (ammesso sia cosi),
ma ‘per andare a teatro’, se e quando dovesse capitare, in quanto lì (e solo lì) è ancora necessario il Green pass…

Emerge la grave e totale assenza di comprensione dei fatti da parte del Giudice,
evidenziata anche dall’atteggiamento oppositivo alle dichiarazioni del padre dei minori,
additato come il nemico, dopo il figlio, anche della figlia, la quale,
nonostante fosse terminato il sistema del Green Pass, anche al chiuso,
non avrebbe potuto eventualmente andare a Teatro…

Decisioni già prese, anche dichiarando, falsamente, che il padre avrebbe prestato il consenso ad effettuare le prime 2 dosi ai minori.

Circostanza mai accaduta e che aveva portato il genitore a presentare denuncia – querela
per le vaccinazioni effettuate senza il consenso dello stesso,
sia nei confronti dell’ex coniuge che dei medici che avevano inoculato il farmaco genico, in assenza del suo consenso”.


Oltre a presentare querela per falso ideologico nei confronti del medico, da poco nominato,
che aveva certificato la vaccinabilità senza aver mai visitato la minore
e senza neanche curarsi degli effetti avversi manifestati dalla stessa a seguito delle prime due vaccinazioni,
successivamente alle quali aveva anche inziato una cura con cortisone, tuttora in corso.

Circostanza neanche verificata dal Giudice.

“Il tutto riconferma la posizione ideologica e dogmatica assunta dalla Sez. IX del Tribunale di Milano
che si appalesa non solo gravemente deficitaria nell’approfondimento dei vari temi in questione,
ma estremamente dannosa nei confronti dei minori e del loro rapporto con il genitore “perdente”.


Un Giudice, sotto il profilo deontologico, dovrebbe onorare il principio di imparzialità,
ed essere orientato alla composizione delle controversie, in particolare quando sono coinvolti i minori,
per la cui tutela è stata creato addirittura un Tribunale apposito: quello “per i Minorenni”, per l’appunto”.
 
Possiamo dirlo: vittoria!

Il governo fa retromarcia e si rimangia quella follia delle mascherine obbligatorie per votare.


Gli italiani si stanno pian piano svegliando,
e in sempre più stanno via via dicendo basta alle leggi antidemocratiche di Speranza&Co.

Le mascherine dunque ora sono solo “fortemente raccomandate” per l’esercizio del voto,
ma non obbligatorie per chi si recherà ai seggi per la prossima tornata amministrativa e per i referendum di domenica prossima.

Come riporta Rai News, il capo del dipartimento per gli Affari interni e territoriali del ministero dell’Interno, Claudio Sgaraglia,
ha diramato una nuova circolare con cui informa i prefetti dell’avvenuta sottoscrizione
da parte dei ministri della Salute, Roberto Speranza, e dell’Interno, Luciana Lamorgese,
dell'”addendum” al Protocollo sanitario e di sicurezza dell’11 maggio 2022 per lo svolgimento delle consultazioni elettorali e referendarie dell’anno 2022.

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L’addendum, “in considerazione del mutato quadro epidemiologico rispetto alla data di adozione del protocollo stesso,
prevede l’uso “fortemente raccomandato della mascherina chirurgica per l’accesso degli elettori ai seggi, per il solo esercizio del diritto di voto”.

La circolare numero 66 del Dipartimento per gli Affari interni e territoriali del Viminale
fa seguito alla numero 48 dell’11 maggio scorso con la quale era stato trasmesso
il “Protocollo sanitario e di sicurezza per lo svolgimento delle consultazioni elettorali e referendarie” del 2022,
sottoscritto dai ministri dell’Interno e della Salute.


I prefetti sono pertanto pregati

“di voler attivare e sensibilizzare immediatamente i sindaci a osservare le anzidette indicazioni,

invitandoli anche a dare massima informazione, con le modalità ritenute più idonee,

agli elettori e ai componenti dei seggi sugli obblighi di comportamento da tenere durante tutte le operazioni di voto,

al fine di garantire la massima sicurezza e di prevenire i rischi di contagio”.
 
Il conto alla rovescia è quasi esaurito, con il 15 giugno sempre più vicino.

In quella data terminerà ufficialmente l’obbligo di mascherina al chiuso per gli italiani,
oltre che quello di vaccinazione per la popolazione over 50,
ma nonostante questo il futuro non sembra affatto roseo per quei cittadini,
ormai la stragrande maggioranza, che rivendicano un ritorno alla vita di sempre.

All’interno del governo, infatti, non c’è ancora una posizione unica sul prolungamento o meno delle imposizioni,
con il rischio che a spuntarla, alla fine, sia come sempre la linea più “prudente”, quella che fa capo al ministro della Salute Roberto Speranza.


A tenere banco nell’esecutivo è soprattutto l’obbligo di mascherina sui mezzi di trasporto.

Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa aveva aperto una breccia ad aprile, quando aveva detto:

“Il 15 giugno credo andremo a rimuovere le ultime misure restrittive come le mascherine al chiuso”.

Una posizione che lasciava presagire rivoluzioni in arrivo e che però si è rivelata personale, non convidisa dal ministro Speranza.

L’idea del titolare della Salute sarebbe, piuttosto, quella di prolungare gli obblighi.


Una linea che trova d’accordo l’Istituto Superiore di Sanità (Iss), con il presidente Franco Locatelli che ha spiegato:

“In questa fase possiamo liberarci della mascherina in alcuni contesti,
credo vi sarà però un orientamento di conferma sui mezzi pubblici, sui treni a lunga percorrenza e sugli aerei”.
 
Secondo i Cdc americani (Centers for Disease Control and Prevention),
importante organismo di controllo sulla sanità pubblica,
il booster non sembra proteggere in maniera incisiva i giovani
aumentando, di contro, il rischio di miocarditi.


Una voce che si aggiunge a quella relativa ai problemi cardiaci in Israele
ed al boom di morti in eccesso tra gli under 40 in Italia.


Una relazione delle strutture di monitoraggio statunitensi pubblicata il 7 giugno
ha evidenziato come i numeri siano particolarmente preoccupanti soprattutto nella fascia 16-17 anni.

In questa categoria, infatti, al 31 marzo 2022 sono stati rilevati ben 198 casi di miocarditi o pericarditi
su un milione di dosi tra i maschi dopo la terza dose, il cosiddetto “booster”.

Per le femmine le cose sembrano andare leggermente meglio, con gli episodi registrati che si sono fermati a 43,4.

Le ragazze erano invece state più colpite, sempre secondo i Cdc, da eventi avversi dopo le seconde dosi:
139,3 reazioni su un1 milione di somministrazioni.


Per quanto riguarda i bambini di sesso maschile in età compresa tra i 5 e gli 11 anni,
sono state invece segnalate 15,7 miocarditi o pericarditi per milione di dosi.


Se si suddividono i dati in due macro-categorie il quadro diventa ancora più chiaro:

negli under 30 maschi, il booster con preparati mRna

“ha causato un totale di 117,9 disturbi al cuore ogni milione di dosi iniettate. Con la seconda dose erano state 178,7.

Le donne si sono confermate meno esposte a tale rischio,

un rischio che scema gradualmente man mano che si diventa più adulti”.


Con queste premesse sarebbe normale fermare e interrogarsi sul senso delle vaccinazioni di massa portate avanti finora dai governi.


Dalle nostre parti, invece, il governo prepara un autunno nuovamente all’insegna delle inoculazioni,

pronto a rimettere il bavaglio a chiunque si azzardi a esprimere critiche.
 
Per farla terra terra, quando si parla di problemi più o meno seri

i problemi sono correlati o al proiettile (il farmaco) o al bersaglio (il recettore o l'enzima con con cui interagisce).

Per esempio nel caso dei glitazioni il problema era/è il bersaglio, PPAR
(https://www.science.org/content/blog-post/last-ppar-compound)


La mia opinione, che non vale niente come ben si sa, è che invece nella faccenda coxib
(https://www.facebook.com/.../a.197162982.../2110086619210214)
il problema era 100% structure related: nessuno aveva trovato strutture di base (scaffold) così attive contro la cicloossigenasi II,
ma quegli scaffold erano problematici; perché andavano a picchiare chissà dove - non erano inibitori hERG - provocando un numero abnorme di infarti .


Questa cosa, che a molti sembrerà un'astrusa roba tecnica, è invece centrale.

I farmaci sperimentali vengono testati di routine quanto a interazioni (inibizioni) di hERG,

perché nessuno vuole portare avanti candidati farmaci che aumentano la probabilità di infarti.



Questo a meno di valutazioni rischio-beneficio, anche discutibili, vedasi alla voce bedaquilina
(https://it.wikipedia.org/wiki/Bedaquilina).


E con i vaccini?

Faccenda tutta diversa,

perché in questo caso si offre un bersaglio al sistema immunitario, che fa il resto

(e lo può fare in modo piuttosto differente da un soggetto all'altro).



Ricordo che il vaccino Novavax è un vaccino proteico,
quindi di natura completamente diversa rispetto ai vaccini mRNA.

Eppure pare presenti lo stesso tipo di rischio.

Perché?


Ricordo che il vaccino AZ e quello J&J presentavano rischi completamente diversi.


E nessuno ha ad oggi una spiegazione:

la quantità di cose che sappiamo del sistema immunitario è largamente superata da quello che non sappiamo.
 
Dichiarazione di Sergio Resta oncologo, riconosciuto con circa 100 pubblicazioni scientifiche. (Cercate nel web)

" SONO CHIRURGO ONCOLOGO, NONCHE' REDATTORE DELL'ENCICLOPEDIA #MEDICA ITALIANA (U.T.E.T.). CORREGGO DELLE IMPRECISIONI. A OGGI #SARSCOV2 HA DETERMINATO 370.000 MORTI IN TUTTO IL PIANETA E NON MILIONI.

LA DEFINIZIONE DI #PANDEMIA E' ERRATA DAL MOMENTO CHE IL VIRUS INFLUENZALE E' CAUSA DI UN NUMERO DI DECESSI CHE VA DAI 350.000 AI 650.000 OGNI ANNO...E NON SE NE PARLA.

LA PATOLOGIA NON E' DEVASTANTE. I CASI TRATTATI IN FASE INIZIALE IN LOMBARDIA HANNO RISENTITO DI GRAVI INCOMPETENZE TERAPEUTICHE E TOTALE ASSENZA DI COORDINAZIONE COL #MINSAL. SOGGETTI IN CHIARA INSUFFICIENZA RESPIRATORIA SONO STATI INTUBATI O TRATTATI CON CASCHI CPAP...E SONO MORTI.

#IDROSSICLOROCHINA, IMMEDIATAMENTE SCONSIGLIATA, SI E' RIVELATO FARMACO DI PRIMA SCELTA NEI CASI INIZIALI E IN FASE MEDIANA DI SVILUPPO SINDROMICO. #AZITROMICINA SI ASSOCIA A IDROSSICLOROCHINA PER LA PREVENZIONE DI SOVRAINFEZIONI BATTERICHE POLMONARI.

#PAZIENTI CON SINTOMATOLOGIE ASSOLUTAMENTE SVINCOLATE DA INFEZIONE COVID-19 SONO STATI #CATALOGATI COME #COVID19 E HANNO INGROSSATO LE FILA DI UNA CASISTICA IMPROBABILE, RISIBILE E ASSOLUTAMENTE FALSA.

#OMS HA DICHIARATO SOLO VERBALMENTE LA PANDEMIA: NON ESISTE DOCUMENTO REDATTO A STAMPA.

LA DICHIARAZIONE E' AVVENUTA POCHE ORE PRIMA DEL RILASCIO DI #CEDOLE MULTIMILIONARIE CHE I "BENE INFORMATI" HANNO #RISCOSSO, SCOMMETTENDO SULLA #DICHIARAZIONE DI PANDEMIA, A OGGI #INESISTENTE.

IL #SIERO IPERIMMUNE DEI PAZIENTI GUARITI E' CURATIVO E A BASSO COSTO.

LE TERAPIE CI SONO E SONO STATE RODATE.

LE AUTOPSIE (PER CERTO CONDOTTE ANCHE IN CINA E I CUI ESITI NON SONO STATI COMUNICATI AL MONDO) HANNO EVIDENZIATO LA TROMBOSI DEI RAMI POLMONARI, RESPONSABILI DEI DECESSI DELLA MAGGIOR PARTE DEI PAZIENTI .

LE COMORBIDITA' DA GRAVI A GRAVISSIME HANNO UCCISO I PAZIENTI #ANZIANI (MEDIA 80.2 ANNI) AFFETTI DA SARS-COV2 IN FASE AVANZATA, COME SEMPRE AVVIENE ANCHE PER LA COMUNE #FLU STAGIONALE.

GLI ANZIANI SONO STATI MAGGIORMENTE COLPITI A SEGUITO DELLO SHOCK POSTVACCINALE DA PREVENZIONE INFLUENZALE, VACCINO SOMMINISTRATO A OLTRE 159.000 SOGGETTI, CONTENENTE CEPPI ATTENUATI H1N1, ECCEZIONALMENTE VIRULENTI.

AMMESSO E ASSOLUTAMENTE NON CONCESSO CHE I 31.000 DECESSI REGISTRATI IN ITALIA SIANO IMPUTABILI A SARS-COV2 LA % DI MORTALITA' SULLA POPOLAZIONE TOTALE ITALIANA E' DELLO 0.050.

IL NULLA PIU' ASSOLUTO. A DISPOSIZIONE PER DATI E VALUTAZIONI STATISTICHE ADERENTI AI NUMERI DI #ISS.

I #CADAVERI SONO STATI CREMATI PER #OCCULTARE LE GRAVISSIME #PROVE RELATIVE A IMPERIZIA, AZIONI ED OMISSIONI GRAVISSIME INTRAPRESE NEL TRATTAMENTO DEI PAZIENTI DECEDUTI".

Sergio Resta
Medico chirurgo
 

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