Vaccino


I disturbi dello spettro autistico hanno molte possibili cause. Tra queste la principale è l’eccessiva pressione dei vaccini sul sistema immunitario e nervoso (che sono strettamente collegati).

È necessario e urgente che anche in Italia si facciano studi seri sullo stato di salute dei bimbi vaccinati e non vaccinati.

Basta ideologie, basta menzogne, basta interessi. No obbligo vaccinale.
Giù le mani dai bambini!!!
 
Vaccini a mRNA contro SARS-CoV2 e anti-COVID-19: esiste un plausibile legame meccanicistico con il cancro?

L’amico-collega Ciro Isidoro ha scritto una ponderosa rassegna (per ora pubblicata in “preprint”) sul rapporto tra vaccini e cancro:


Recentemente, in molti Paesi si è osservato un aumento dell'incidenza e della rapida progressione dei tumori, che potrebbe (almeno in parte) essere dovuto a quei tumori non diagnosticati o non trattati durante la pandemia. È stato anche suggerito che il SARS-CoV-2 stesso o persino i vaccini a mRNA anti-COVID-19 potrebbero aver contribuito alla recidiva e al peggioramento dell'esito clinico nei pazienti oncologici, data l'elevata incidenza di COVID-19 nei pazienti ospedalizzati e il fatto che questi pazienti sono stati vaccinati con priorità più volte e in un breve periodo. Essendo considerati vulnerabili e a rischio di infezione, i pazienti oncologici sono stati vaccinati in via prioritaria contro il COVID-19 e vaccinati ripetutamente.

Sebbene sembri improbabile che i vaccini a mRNA anti-COVID-19 provochino eventi genotossici e causino nuovi tumori in breve tempo, tali prodotti biogenetici potrebbero comunque causare effetti pro-cancerogeni innescando una reazione infiammatoria distorta, compromettendo l'omeostasi immunitaria, stimolando la proliferazione cellulare e influenzando negativamente la risposta allo stress cellulare e i meccanismi di riparazione dei danni. Ciò potrebbe comportare la promozione della ricrescita di micrometastasi dormienti o la recidiva di malattia minima residua stabile.

Un esito così dannoso potrebbe probabilmente derivare da una sinergia tra il virus e il vaccino, soprattutto nei soggetti multivaccinati e multi-infetti. In questo articolo, è esposto il punto di vista del patologo cellulare e sono discussi i molteplici possibili meccanismi attraverso i quali il virus e il vaccino a mRNA anti-COVID-19 potrebbero favorire la tumorigenesi. Sebbene non sia possibile stabilire un nesso causale nei singoli casi, a causa del fatto che i tumori possono avere moltissime diverse cause, la conoscenza dei potenziali rischi cancerogeni potrebbe aiutare medici e responsabili delle politiche sanitarie a intraprendere le azioni migliori per proteggere i pazienti vulnerabili e possibilmente progettare vaccini esenti da tali rischi cancerogeni.
 
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Un noto professore molto presente mediaticamente, ha pubblicato un articolo riguardante un effetto protettivo dei vaccini covid sui tumori. Ciò significa che un'azione sui tumori c'è, contrariamente a quanto sbandierato finora, dicendo che l'interazione con i tumori era impossibile.

Oggi abbiamo studi che indicano sia l'aumento di incidenza dei tumori, sia studi che dicono che possa essere protettivo verso alcuni. Benissimo. Così funziona la scienza. Se li mettiamo insieme però emerge una cosa molto chiara: questi prodotti con nanoparticelle lipidiche hanno un effetto sui tumori. L'effetto c'è e non era previsto.

Per cui vogliamo fermare un secondo questo circo, vedere che cosa sta succedendo e fare quei benedetti studi, che si sarebbero dovuti fare prima dell'immissione di questi prodotti sperimentali sul mercato? Oppure continuiamo ad andare avanti dicendo che tutto quanto va bene?

Un noto straziapiano aveva rilanciato queste notizie senza rendersene conto. Ancora una volta il complottista aveva ragione...
 
Studio della Cleveland Clinic: nessuna protezione significativa dal vaccino antinfluenzale 2024-2025 tra il personale sanitario e rischio aumentato nei picchi stagionali

Un’analisi prospettica condotta alla Cleveland Clinic sulla stagione influenzale 2024-2025 suggerisce che, tra gli adulti in età lavorativa, il vaccino antinfluenzale non avrebbe offerto una protezione significativa contro l’infezione. Al contrario, durante i periodi di maggiore circolazione virale, la vaccinazione sarebbe stata associata a un rischio più elevato di contrarre l’influenza rispetto alla mancata vaccinazione. Lo studio, pubblicato come preprint e quindi non ancora sottoposto a revisione paritaria, riguarda oltre 53 mila dipendenti dell’istituto sanitario statunitense e rappresenta una delle prime analisi di efficacia reale del vaccino per la stagione 2024-2025.

Il lavoro ha incluso 53.402 operatori in servizio in…


Ma quindi paghiamo sieri e poi ci troviamo ambulatori ed ospedali intasati dagli stessi che hanno approfittato della gratuità degli stessi sieri? E paghiamo loro anche le cure?
Se fosse coerente il culex ripeterebbe queste cose che aveva scritto per il liquame destinato al covid...
Ma probabilmente dirà che il covid era molto peggio, che gli svizzeri stanno bene, che l'autismo che lo tocca da vicino è naturale ecc.
Quando non resta altra consolazione....
 

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