Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 1

probabilità recovery

  • 1

    Votes: 21 48,8%
  • 100

    Votes: 6 14,0%
  • 50

    Votes: 16 37,2%

  • Total voters
    43
Stato
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e puoi scommettere che sono tutti privilegiati rispetto ai tuoi bond :rolleyes:

Beh, qui l'interesse non è solo economico, ma anche politico. Un eventuale default del Venezuela metterebbe a repentaglio tutto l'entourge di Chavez (Russia, Cina, Libia, ecc.). Non solo. Se saltasse un paese esportatore di petrolio dello spessore del Venezuela, ne risentirebbe anche il mercato mondiale dell'OIL con ricadute inflazionistiche non trascurabili di sicuro.
D'altro canto, però, gli interessi del debito venezuelano sono a due cifre e con scadenze sempre più lunghe e corpose (vedi 2022 12,75%) e PDVSA, la compagnia statale, fino a poco tempo fa faticava a rimborsare i prestiti. Insomma, l'equilibrio è precario, ma finchè la barca va...
 
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Beh, qui l'interesse non è solo economico, ma anche politico. Un eventuale default del Venezuela metterebbe a repentaglio tutto l'entourge di Chavez (Russia, Cina, Libia, ecc.). Non solo. Se saltasse un paese esportatore di petrolio dello spessore del Venezuela, ne risentirebbe anche il mercato mondiale dell'OIL con ricadute inflazionistiche non trascurabili di sicuro.
D'altro canto, però, gli interessi del debito venezuelano sono a due cifre e con scadenze sempre più lunghe e corpose (vedi 2022 12,75%) e PDVSA, la compagnia statale, fino a poco tempo fa faticava a rimborsare i prestiti. Insomma, l'equilibrio è precario, ma finchè la barca va...

L'importante come sempre è il Timing....saltare giù prima che sia troppo tardi ...anche se una mano ce la da l'OIL ...meglio il peak oil ...

5 anni dal picco. - Petrolio

Picco del petrolio, Wikileaks svela stime al 2012 ed il prezzo del barile rischia l’impennata | Ecologiae.com
 
Speriamo che restino ...belli alti

FMI: PREZZI PETROLIO RESTERANNO ALTI NEL MEDIO TERMINE (ASCA) - Roma, 11 apr - I prezzi del greggio sono destinati a restare alti nel medio termine con un sempre maggiore disaccoppiamento da quelli del gas. E' quanto emerge dalle analisi contenute nell'ultima edizione del World Economic Outlook pubblicato dal Fondo Monetario Internazionale.

''Nel medio termine - si legge nello studio - anche assumendo che i blocchi della produzione dei paesi nordafricani siano provvisori, si prevede che i prezzi del petrolio restino alti''. Questa dinamica ''riflette le tensioni create dalla robusta crescita della domanda a fronte di un rallentamento del tasso di crescita della produzione globale di petrolio''.

Sullo sfondo, secondo il FMI, resta comunque il rischio di un ulteriore accelerazione al rialzo dei prezzi del barile per gli effetti della riduzione degli investimenti avvenuta negli ultimi anni e per il rischi geopolitici evidenzati proprio dalle tensioni in Nord Africa.

Trascurabili, invece, secondo il Fondo, gli effetti della maggiore domanda di idrocarburi del Giappone dopo lo stop alle sue centrali nucleari: ''L'impatto dovrebbe essere limitato, nell'ordine dello 0,1-0,3% della domanda globale''.




FMI PREZZI PETROLIO RESTERANNO ALTI NEL MEDIO TERMINE - Agenzia di stampa Asca
 
Petrolio/ Allarme Aie: Alti prezzi intaccano ripresa globale. E paesi Opec hanno fatto poco per compensare stop forniture Libia

Di Redazione Ultimissime martedì, aprile 12th, 2011

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Economia estera –

Roma, 12 apr. (TMNews) – Il caro petrolio rischia di compromettere la ripresa economica globale, ha avvertito oggi l’Agenzia internazionale per l’energia, avvertendo che gli elevati livelli raggiunti dall’oro nero hanno già iniziato a intaccare la domanda globale. Inoltre, a dispetto delle loro dichiarazioni rassicuranti, in concreto i paesi dell’Opec – il cartello degli esportatori di greggio – hanno fatto “poco” per compensare i cali di forniture dalla Libia, ha aggiunto l’Aie nel suo ultimo rapporto mensile. “Esiste un concreto rischio che un petrolio che si dovesse mantenere al di sopra dei 100 dollari al barile non risulti compatibile con il ritmo della ripresa economica”, si legge.
L’ente parigino ha mantenuto invariate le sue previsioni, che indicano un rialzo della domanda globale di petrolio dell’1,6 per cento sull’insieme di quest’anno, dopo sei mesi consecutivi in cui nel suo studio mensile aveva sistematicamente rivisto al rialzo le stime. Ora, con i rincari che si sono accumulati nelle passate settimane, fino a far superare i 127 dollari al barile al petrolio Brent scambiato a Londra, la tendenza sembra segnare mutamenti: “La crescita della domanda mondiale ha mostrato segni di rallentamento da alcuni mesi – ha affermato l’Aie – risentendo dei prezzi molto elevati”.
Nel frattempo da ieri le quotazioni dell’oro nero hanno segnato moderazioni sui mercati. A Londra stamattina il Brent, il greggio el mare del Nord, cala di 24 cents a 123,74 dollari al barile; mentre negli scambi elettronici sul Nymex il barie di West Texas Intermediate cede 56 cents a 109,36 dollari. (fonte Afp)




Petrolio/ Allarme Aie: Alti prezzi intaccano ripresa globale. E paesi Opec hanno fatto poco per compensare stop forniture Libia | Daily Blog



Siamo diretti verso i 150 $ ...


Comunque anche un prezzo medio al barile di 110/120 $ per il 2011 potrebbe andare bene ...ci accontentiamo .... :cool:
 
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