Titoli di Stato paesi-emergenti VENEZUELA e Petroleos de Venezuela - Cap. 1

probabilità recovery

  • 1

    Votes: 21 48,8%
  • 100

    Votes: 6 14,0%
  • 50

    Votes: 16 37,2%

  • Total voters
    43
Stato
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Rinegoziare è nell'interesse dell'emittente, non del detentore del titolo.

Personalmente vedrei bene (per il Venezuela) una ristrutturazione dei titoli con cedole al 2% con un titolo a premio legato all'andamento dell'oil ed un riscadenziamento ad almeno 5 anni.
Contrariamente ci potrebbero essere le proposte del FMI.

E l'adesione sarebbe pari a zero... :tristezza:
Ma come puoi immaginare una proposta così inappetibile..? Sarebbe una totale perdita di tempo. :-o
 
E l'adesione sarebbe pari a zero... :tristezza:
Ma come puoi immaginare una proposta così inappetibile..? Sarebbe una totale perdita di tempo. :-o

Se l'alternativa fosse un default, i detentori dei bond mirerebbero a mantenere il nominale e si farebbero una ragione della perdita delle grasse cedole.
L'Argentina dopo il default in cambio di titoli con cedoloni al 10% ha propinato titoli step up che partivano da 2.26/2.5 a seconda della valuta per chi aderiva tempestivamente e non voleva il taglio del nominale, a chi voleva le cedole più alte ha applicato la tosatura del nominale.
Intanto, se circola la voce di una possibile ristrutturazione molti detentori, inizieranno a pensare che un pericolo effettivo per la conservazione del nominale c'è e molti inizieranno a entrare nell'ordine di idee di conservare il nominale (quando si prospetta la malaparata, l'obbligazionista punta prioritariamente a quello) e sarà più facile per il Venezuela avere delle adesioni se e quando presenterà effettivamente la proposta si swap, magari dando anche qualche percentile in più di cedola rispetto alle più fosche previsioni e facendo pensare a molti che è andata meglio del previsto. In fondo molto si gioca a livello psicologico perchè noi tutti speriamo che il Venezuela ce la faccia, ma se la coperta è corta...
 
È un altro spostamento di paradigma In corso?
Simile al cambiamento di paradigma che ha seguito con il crollo del sistema di Bretton Woods, c'è un altro grande cambiamento in atto oggi. Secondo Ron Paul, sapremo le sue conseguenze in pieno, i paesi produttori di petrolio al giorno la domanda d'oro per il loro olio, piuttosto che dollari.



Rosneft.jpg


impianto di Rosneft in Siberia

Abbiamo già visto i cambiamenti negli accordi di vendita olio fatti negli ultimi anni. Nel 2013, Rosneft della Russia ha accettato di fornire alla Cina l'olio vale miliardi di dollari 270, il più ampio accordo fino ad oggi. Inoltre diverse nazioni dell'OPEC stanno permettendo transazioni petrolifere da effettuare in un valute diverse dal dollaro.

Nel gennaio 2016, l'India e l'Iran ha accettato di risolvere le loro vendite di petrolio in rupie indiane.Nel 2014, il Qatar ha concordato con la Cina di essere il primo hub per le operazioni di compensazione dello yuan cinese. Nel mese di dicembre 2015, gli Emirati Arabi Uniti (EAU) e la Cina ha creato un nuovo accordo di currency swap per lo yuan. Entrambi i passaggi indicano chiaramente che gli stati del Golfo stanno prendendo misure per ridurre la loro dipendenza e l'esposizione al dollaro statunitense.

E 'quindi chiaro il motivo per cui tutti gli occhi sono situate le turbolenze geopolitiche in Medio Oriente. Le preoccupazioni si sono intensificati dopo un intervento militare fallito dagli Stati Uniti, la posizione strategica indebolimento lentamente dell'Arabia Saudita nella regione e la crescente forza dell'Iran dopo la rimozione di sanzioni economiche.



obama-salman.jpg


Il presidente Obama e il nuovo re saudita Salman trovare qualcosa da ridere. In realtà, i rapporti tra gli Stati Uniti e l'Arabia Saudita sono costantemente deteriorata negli ultimi anni, proclami ufficiali in contrario.



Inoltre, le relazioni Usa-sauditi sono attualmente su un terreno infido. Nel mese di aprile l'Arabia Saudita ha avvertito che potrebbe procedere a svendere valore di miliardi di buoni del tesoro degli Stati Uniti se il Congresso ha approvato una legge che permetterebbe il regno a essere ritenuta responsabile in tribunali degli Stati Uniti per gli attacchi terroristici dell'11 settembre.

Questo disegno di legge infatti approvato al Senato nel maggio ed è ora nelle mani della Camera dei Rappresentanti, ma il voto è ancora essere programmato. La minaccia saudita non si è ancora materializzato, ma se così fosse, sarebbe tirare miliardi di dollari fuori il mercato obbligazionario del Tesoro degli Stati Uniti - sarebbe una mossa di grande momento, simbolicamente fine più di 40 anni di cooperazione nel sistema di petrodollari.


End Of An Era: The Rise And Fall Of The Petrodollar System | Zero Hedge

Fine di un'epoca: l'Ascesa e caduta del sistema Petrodollar"
 
Un nuovo ordine finanziario. Russia e Cina scommettono sul 'Petro-Yuan'

Un nuovo ordine finanziario. Russia e Cina scommettono sul 'Petro-Yuan'


"Questo crea le basi per un nuovo ordine finanziario sostenuto dal petro-yuan. La valuta cinese potrebbe presto trasformarsi nella moneta principale per le operazioni commerciali nella regione Asia-Pacifico", scrive l'autore.

Secondo lui, gli altri paesi produttori di petrolio, tra cui i mmebri dell'OPEC, potrebbero presro passare ai pagamenti in yuan per il petrolio.

"Molti poteri geo-economici comprendono che, al fine di costruire un sistema monetario stabile, la de-dollarizzazione è necessaria", conclude Rodriguez
 
Barrai: La dedollarizzazione è una bufala .. fuga dall'euro piuttosto

Mercato Libero - La dedolarizzazione portera' a un dollaro piu' forte?
Di Paolo Barrai - 15 luglio 2014


Argento Fisico: Barrai: La dedollarizzazione è una bufala .. fuga dall'euro piuttosto


Col senno di poi, il $ in effetti ha continuato ad apprezzarsi grazie alla minore espansione monetaria tuttora in corso e, senza considerare l'eventuale vittoria di Trump che, come ha dichiarato recentemente, intende tagliare le spese militari, consapevole di un debito eccessivo americano.
 
Se l'alternativa fosse un default, i detentori dei bond mirerebbero a mantenere il nominale e si farebbero una ragione della perdita delle grasse cedole.
L'Argentina dopo il default in cambio di titoli con cedoloni al 10% ha propinato titoli step up che partivano da 2.26/2.5 a seconda della valuta per chi aderiva tempestivamente e non voleva il taglio del nominale, a chi voleva le cedole più alte ha applicato la tosatura del nominale.
Intanto, se circola la voce di una possibile ristrutturazione molti detentori, inizieranno a pensare che un pericolo effettivo per la conservazione del nominale c'è e molti inizieranno a entrare nell'ordine di idee di conservare il nominale (quando si prospetta la malaparata, l'obbligazionista punta prioritariamente a quello) e sarà più facile per il Venezuela avere delle adesioni se e quando presenterà effettivamente la proposta si swap, magari dando anche qualche percentile in più di cedola rispetto alle più fosche previsioni e facendo pensare a molti che è andata meglio del previsto. In fondo molto si gioca a livello psicologico perchè noi tutti speriamo che il Venezuela ce la faccia, ma se la coperta è corta...

Esattamente.
Per il momento i rumors insistono sulla "ristrutturazione" dei titoli, lasciando inalterato il nominale.
La soluzione - a mio giudizio - è piuttosto appetibile.
E i prezzi del mercato scontano proprio questo ...
 
Stato
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