"Ogni scelta ha il suo prezzo" e, per evitare soluzioni dolorose, come giustamente evidenzi, ci sono le BEI a T.V. 2018 € che offrono un rendimento negativo.
Quien sabe per Maduro...! E' come affidarsi al lancio della monetina. Qui una riflessione ragionata su chi ne sa sicuramente più di me e che, mi ha convinto sulla possibilità che Maduro non perda la poltrona:
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In quanto alle elezioni parlamentari di dicembre, tra i tanti colpi di stato scoperti e quindi falliti c’è anche il possibile “colpo parlamentare” denunciato dal giornalista Jose Vicente Rangel, già Vice Presidente della Repubblica con Hugo Chavez (9). L’obiettivo dell’opposizione venezuelana sarebbe di effettuare un golpe alla paraguaya, ossia ottenere la maggioranza assoluta alle prossime elezioni di dicembre e poi votare la destituzione del Presidente della Repubblica. Ovviamente sarebbe una procedura del tutto illegale, perché la Costituzione non prevede tale strumento per destituire il presidente. In ogni caso la vittoria elettorale dell’opposizione non è certa, anzi la vedo difficile. Indubbiamente l’opposizione ha una quantità di voti molto vicina a quella del governo, come ha dimostrato l’ultima elezione presidenziale dell’aprile 2013, in cui Maduro ha vinto con solo 200.000 voti di vantaggio.
Alle prossime elezioni parlamentari potrebbe anche avere un numero di voti superiore a quello dei partiti che appoggiano il Governo, ma difficilmente potrà ottenere la maggioranza dei deputati; infatti, bisogna considerare due fattori: il primo, che in Venezuela vige il sistema elettorale maggioritario, con l’elezione di un deputato per collegio; il secondo fattore da considerare è il fatto che il voto dell’opposizione non è omogeneo in tutto il territorio nazionale, ma si concentra nei quartieri più ricchi delle grandi città; in tali zone arriva a prendere anche il 90%, come a Chacao o Baruta (nell’est della città di Caracas, tra le zone più ricche del Venezuela); nella stragrande maggioranza dei collegi popolari difficilmente potrà ottenere l’elezione del deputato. Quello che sembra certo è la grande astensione come hanno dimostrato le elezioni primarie dei partiti di entrambi gli schieramenti: per l’opposizione hanno votato poco più di 500.000 elettori, ma si è votato solamente in un terzo dei collegi; per il partito socialista hanno votato poco più di 3 milioni di persone e si votava in tutti i collegi. In particolare nell’ultima elezione del Partito Socialista potevano votare non solo gli iscritti al partito (circa 7,5 milioni) ma tutti i cittadini venezuelani aventi diritto al voto (circa 20 milioni). In definitiva ha votato il 15% circa.
Tra l’altro per quanto riguarda l'elezione dell'opposizione, ad oltre un mese di distanza non sono ancora stati diramati i risultati e quindi gli eletti! In definitiva risulta che le persone che non appoggiano il presidente ed il partito del presidente non appoggiano neppure i partiti di opposizione, che sono tanti, oltre una trentina, e mai si mettono d’accordo; ognuno è in lotta con l’altro. I risultati dei vincitori non sono ancora stati resi noti perché ci sono lotte intestine all'interno dei vari partiti e quindi è probabile che alla fine si proporranno non i candidati scelti dal popolo dell'opposizione, ma quelli derivanti da subdoli accordi. Ovviamente questo comportamento antidemocratico influisce sull’astensione dei votanti che non appoggiano Maduro, che in fin dei conti vanno a votare massivamente solo quando si tratta di eleggere il Presidente, ovvero votare contro il chavismo.
Riassumendo, per le prossime elezioni prevedo una grande astensione, una elezione equilibrata per quanto riguarda il numero dei voti, ma alla fine otterrà comunque la maggioranza la coalizione che fa capo al presidente Maduro.
Secondo me, più che guardare a questa elezione parlamentare bisogna rivolgere l’attenzione al possibile referendum revocatorio del prossimo anno. In Venezuela esiste la possibilità di revocare il mandato a tutti gli eletti, quindi anche al Presidente della Repubblica a metà del periodo presidenziale. In questo caso l’opposizione deve prima raccogliere un numero di firme sufficienti per innescare il referendum, ossia il 20% degli aventi diritto al voto, quindi all’incirca 4 milioni e poi ottenere la vittoria nel referendum; ma non è sufficiente la semplice maggioranza dell’opzione a favore della revoca del mandato, occorre che il numero dei voti favorevoli alla revoca del mandato sia superiore al numero dei voti ottenuti dal Presidente per la sua elezione; in questo caso, Maduro avendo vinto con il 52% e circa 7,5 milioni di voti a favore potrebbe anche perdere e quindi si aprirebbero scenari completamente nuovi per il Venezuela."
Selvas Blog: Il Venezuela può andare in default?
Anche se in parte molti conoscono già il contenuto dell'articolo, ne suggerisco comunque la lettura...