Messi male male .....
Diciassette zainetti rubati dall’auto di una delle accompagnatrici del centro estivo di Merate,
in gita nel parco di Montevecchia e della valle del Curone, durata il centro estivo che prevedeva proprio una gita nell’oasi verde a due passi dalla città.
È accaduto nel tardo pomeriggio di venerdì quando la comitiva, approdata a Ca’ Soldato nel primo pomeriggio, a bordo di un pulmino,
si è incamminata lungo i sentieri del parco. In programma, i ragazzi avevano di concludere la serata con il pranzo al sacco,
dopo avere visitato alcune zone del parco. E con sé, nei piccoli zainetti, avevano portato tutto l’occorrente,
dai panini alle bibite per una scampagnata all’aria aperta.
Per non affaticarli eccessivamente, le accompagnatrici, che avevano seguito i ragazzi con la propria auto,
hanno suggerito loro di lasciare gli zaini nel bagagliaio delle macchine, parcheggiate proprio nella zona di Ca’ Soldato.
Quando però, al termine della gita, i ragazzi sono tornati al punto di partenza, l’amara scoperta.
Una delle automobili era stata scassinata e il ladro, per nulla impietosito dal fatto di trovarsi di fronte degli zainetti
evidentemente appartenenti a bambini per la forma, dimensione e i personaggi riprodotti, li ha rubati.
Sul posto, allertati dagli accompagnatori, sono subito intervenuti i carabinieri di Merate per il sopralluogo.
Diciassette gli zaini che si sono volatilizzati e per cui l’accompagnatrice, al termine della gita,
è stata anche costretta a passare in caserma a Merate per la denuncia di furto.
Difficile che il malvivente che si è impossessato degli zainetti abbia scoperto al loro interno qualcosa di valore.
Al di là del cibo, non ha infatti potuto trovare altro che qualche torcia o cappellino o felpa.
La giornata, che rischiava di essere rovinata dal furto, si è comunque conclusa con una cena.
Al posto dei panini, i partecipanti all’uscita hanno cenato con pizze d’asporto, fatte appositamente arrivare a Ca’ Soldato.
«Sentire queste notizie - il commento dell’esterrefatto assessore ai servizi sociali Franca Maggioni - spiace moltissimo.
Si tratta di dispetti che non fanno bene e che non vorrei mai sentire. Credo si tratti di una bravata riconducibile a qualcuno
che si annoiava e che non aveva nulla di meglio da fare. Non trovo altra spiegazione. Sicuramente si tratta di un gesto condannabile.
E che non ha alcun senso. Certamente, nel momento in cui questa persona si è trovata di fronte agli zainetti di bambini piccoli, avrebbe dovuto fermarsi.
Che cosa sperava di poterci trovare? Al massimo, dopo averli aperti, vi avrà trovato una macchinina,
una bambolina o il cambio che una mamma premurosa aveva dato al proprio figlio».