Aste

Questi li avevo notati anch'io.. ma non sono lavori che incontrano il mio genere, unico rimpiantino vero il Dorazio a %0 Euro, non bellissimo ma nemmeno da buttare... sarà che non so ancora come funzionano le aste e non mi sono buttata ma a questo punto trovi lavori che costano quasi meno dei mercatini!!! :(
I Manessier girano in galleria a 5/600 €, con 100 compri una edizione di XX Siècle non firmata e a grande tiratura.
In futuro, almeno per Fidesarte, dove sono in grado di andare facilmente, posso aiutare per il ritiro, magari consegnandole a chi le ha prese al prossimo mercatino o altra occasione (se vicina nel tempo, of course).
 
C'è un'ultima opera che ho preso, sempre a 50 € (62,50).
Opera di autore che non mi interessa più di tanto, espressione di una corrente che mi interessa ancora meno, la Pop-art.
Eppure questa lito di Eduardo Paolozzi, n° 22, precursore/iniziatore della Pop-art rappresentava probabilmente una delle più ghiotte occasioni. (quando l'avrò in mano controllerò se sia lito o serigrafia)

PAOLOZZI EDUARDO : SENZA TITOLO - LITOGRAFIA ES. 132/200

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Dall'Enciclopedia Italiana:
di Alexandra Andresen
PAOLOZZI
, Eduardo

Scultore inglese, nato a Leith il 7 marzo 1924, da genitori italiani. Compiuti gli studi presso l'Edinburgh College of Art, frequentò a Londra la Slade School of Fine Art (1944-47); dopo la sua prima mostra personale nel 1947 alla Mayor Gallery di Londra, si trasferì a Parigi, dove fu in contatto con i gruppi d'avanguardia, frequentando T. Tzara e A. Giacometti e interessandosi soprattutto alla tecnica del collage (Juice king, 1948, coll. priv.) e alle collage forms che diverranno elemento essenziale della sua ricerca. Tornato in Inghilterra, dal 1949 P. fu tra i protagonisti della nuova generazione di scultori il cui linguaggio espressivo era volto alla sperimentazione e alla scoperta di valori inerenti i materiali stessi e rifletteva, sostanzialmente, uno stato d'angoscia e d'incertezza. Memore delle opere di J. Dubuffet come delle soluzioni surrealiste, P. abbandonò i leggeri equilibri e le strutture filiformi delle prime opere (The cage, 1951, Londra, Arts Council of Great Britain; fontana per il Festival of Britain, 1951), per sperimentare nuove tecniche scultoree basate sulla concrezione di frammenti metallici, materiali di scarto e objets trouvés o sulla modellazione di fogli di cera − fittamente tramati da ruote dentate di diversa natura − in forme vagamente antropomorfe, poi fuse in bronzo (Shattered head, 1956, Londra, Tate Gallery; Krokodeel, 1956, Duisburg, Wilhelm-Lehmbruck Museum; Cyclops, 1957, Londra, Tate Gallery; The philosopher, 1957, Londra, British Council; Very large head, 1958, New York, Brooklyn Museum; Japanese god of the war, 1958, Middelheim, Openluchtmuseum voor beeldhouwkunst). Parallelamente all'intensa attività didattica svolta presso la Central School of Arts and Crafts (1949-55) e, insieme con A. Caro, presso la St. Martin's School of Art (1949-58), in quegli stessi anni a Londra P. condivise le proprie ricerche teoriche e formali con artisti (R. Hamilton, W. Turnbull), architetti (P. e A. Smithson) e critici (R. Banham, L. Alloway) e fece parte dell'Independent Group, che era stato costituito nel 1952. Ampiamente riconosciuta in Europa e negli Stati Uniti (David Bright Foundation Award, 1960, Biennale di Venezia; Purchase Prize, 1967, Guggenheim International Sculpture Exhibition a New York; First Prize for Sculpture, 1967, Carnegie International, Pittsburgh; Gran Premio d'onore, 1983, Biennale di grafica, Lubiana), la sua opera è stata presentata in numerose mostre personali (significative le retrospettive del 1971 presso la Tate Gallery di Londra e del 1975 alla Nationalgalerie di Berlino) e in importanti rassegne internazionali (Documenta 2 a Kassel, 1959; Biennale di Venezia, 1952 e 1960; Arte inglese oggi 1960-1976, 1976, Milano, Palazzo Reale; British Sculpture in the 20th Century, 1981, Londra, Whitechapel Art Gallery; Aspects of British Art Today, 1982, Tokyo, Metropolitan Art Museum). Docente presso l'Akademie der bildenden Künste di Monaco (1981-92), dal 1992 P. vive stabilmente a Londra dove insegna presso la Royal Academy of Arts. Tra i suoi scritti: Metaphysical translation (1960), The metallization of a dream (1963), Kex (1966), Abba-Zaba (1970).

Ponendosi tra i più significativi anticipatori della pop art inglese, P. concentrò negli anni Cinquanta le proprie ricerche sul binomio tecnologia e forma nonché sulle potenzialità espressive della nuova iconografia diffusa dai mezzi della comunicazione di massa. Vincitore nel 1953 del British Critics Prize, in quello stesso anno, con la collaborazione di A. Smithson, organizzò la mostra Parallel of life and art presso l'Institute of Contemporary Arts di Londra e, nel 1956, prese parte alla rassegna This is tomorrow presentata dalla Whitechapel Art Gallery di Londra. Negli anni Sessanta, distanziandosi dalle soluzioni brutaliste e privilegiando l'aspetto della prefabbricazione, P. elaborò opere più geometricamente strutturate, idoli-macchina e torri, caratterizzati dalla sovrapposizione e combinazione di parti di macchine in alluminio dalle tinte uniformi e brillanti (Twin tower III, 1962, Mannheim, Kunsthalle; The last of the idols, 1963, Colonia, Museum Ludwig; The city of the circle and of the square, 1963, Londra, Tate Gallery; Lotus, 1964, New York, Museum of Modern Art). In questo stesso periodo si impegnò anche nell'elaborazione di forme espressamente create, in acciaio cromato, nelle quali i riflessi dell'ambiente giocano un ruolo importante (Etsso, 1967, Londra, Hannover Gallery; Molik I, 1967, Colonia, Museum Ludwig) e, dedicatosi con intensità crescente all'attività grafica, produsse nuove serie d'incisioni (As is when, 1965; Moonstrips empire news, 1967; Montage for General Dynamic FUN, 1968).

Professore di arte e di disegno presso la Fachhochschule di Colonia (1977-81), tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, accanto a una serie di opere in bronzo che recuperano motivi precedentemente indagati (Neorema, 1974, Amburgo, Kunsthalle) e agli inediti bassorilievi in legno o in bronzo, decorati da complessi circuiti e da motivi cuneiformi (Proxmira, 1975, coll. priv.), P. ha creato opere monumentali, tra le quali Piscator per la Euston Square di Londra (1981) e la vasta decorazione musiva per la Tottenham Court Road Station della metropolitana di Londra (1983-85). Vedi tav. f.t.
Mancato nel 2005


Con una ricerca difficile, ma non impossibile, si poteva trovare che si tratta di Central Park, East Side (1972) , qui data come serigrafia Eduardo Paolozzi: Central Park East (1972) for sale at ModernPrints.co.uk
Original screenprint on wove paper, printed by Cercle Graphique Européen, with their blindstamp lower left. Signed Eduardo Paolozzi in pencil and numbered from the edition of 200. Printed almost to the edges of the sheet as issued

In very good condition. A beautifully subtle, highly collectable and sought after Eduardo Paolozzi print

Paolozzi, along with many other artists, was clearly inspired by the skyline of New York's Central Park and he also printed Central Park West in the same year

Su quel sito il pezzo risulta venduto, ma dagli altri pezzi in vendita appare probabile una valutazione di circa 800 €.
Central park, east side | Eduardo PAOLOZZI | NGV | View Work altra immagine alla National Gallery of Victoria, Melbourne, sempre come serigrafia.
There is a sculptural, yet subtle, feel to Eduardo Paolozzi's print Central Park East. Like many other artists he found the the New York skyline hugely inspirational

Ma addirittura si trova su ArtValue Central Park East sold by Bruun Rasmussen, Copenhagen, on Tuesday, September 10, 2013 valutata 2000 corone danesi, cioè 270 € nel 2013. Stesso anno a 190 $ Eduardo Paolozzi: Auction prices, signatures and monograms - Findartinfo.com
Inoltre ha fatto 530$ nel 2009 Eduardo Paolozzi: Auction prices, signatures and monograms - Findartinfo.com (la dà come litografia)

Breve, a me non piace poi moltissimo, ma credo di capirne la ratio e posso apprezzarla. Si tratta o no di un nome "storicizzato"? :B E' o no un'opera tipica dell'autore? Ha o no fatto come prezzo più basso una cifra (in asta!) che è comunque il triplo di questa? Ha o no un mercato internazionale?

E allora, amici del modernissimo (a proposito, voglio proprio vedermi The Square che ha vinto a Cannes :-D), amici esegeti dell'impossibile :grinangel: che frequentate questo forum, vi è forse sfuggita? Finiti i soldi? Non credo, per 62€. Disinteresse artistico?

Per me resta un investimento, lo ammetto. Quasi esclusivamente un investimento ...:abbocca:
Vorrei sapere se a qualcuno era sfuggita, oppure sono io che mi illudo. In effetti, non bisognerebbe mai puntar soldi uscendo dalla strada nota. L'ho fatto perché sono pochi.
 
Ultima modifica:
C'è un'ultima opera che ho preso, sempre a 50 € (62,50).
Opera di autore che non mi interessa più di tanto, espressione di una corrente che mi interessa ancora meno, la Pop-art.
Eppure questa lito di Eduardo Paolozzi, n° 22, precursore/iniziatore della Pop-art rappresentava probabilmente una delle più ghiotte occasioni. (quando l'avrò in mano controllerò se sia lito o serigrafia)

PAOLOZZI EDUARDO : SENZA TITOLO - LITOGRAFIA ES. 132/200
Per me resta un investimento, lo ammetto. Quasi esclusivamente un investimento ...:abbocca:
Vorrei sapere se a qualcuno era sfuggita, oppure sono io che mi illudo. In effetti, non bisognerebbe mai puntar soldi uscendo dalla strada nota. L'ho fatto perché sono pochi.

Era una di quelle a cui avevo guardato, facendo anch'io la ricerca per immagini e trovando quel valore piuttosto significativo, era un soggetto interessante e il costo era basso, ma siamo alle solite, può interessare più chi fa compravendita. Io l'ho fatto più per esercizio a scopo formativo per individuare i lavori che potevano presentare il migliore rapporto costi/benefici ma poi mi sono detta "che me ne faccio"?!! Almeno mi fa piacere che le "valutazioni di opportunità" in linea di max concordino con le tue.

P.S. Quella di Avati invece non mi piace, nemmeno come regalo di nozze. :D
 
Ultima modifica:
E allora, amici del modernissimo (a proposito, voglio proprio vedermi The Square che ha vinto a Cannes :-D), amici esegeti dell'impossibile :grinangel: che frequentate questo forum, vi è forse sfuggita? Finiti i soldi? Non credo, per 62€. Disinteresse artistico?

Per me resta un investimento, lo ammetto. Quasi esclusivamente un investimento ...:abbocca:
Vorrei sapere se a qualcuno era sfuggita, oppure sono io che mi illudo. In effetti, non bisognerebbe mai puntar soldi uscendo dalla strada nota. L'ho fatto perché sono pochi.
Ammetto che l'avevo vista e mi ero anche documentato sull'autore un po' di tempo fa; indubbiamente un ottimo artista (secondo me assimilabile a Tilson per molti versi), di quelli per cui però se prendessi un opera la vorrei di un certo tipo: anni 60/70, colorata...molto "pop" insomma.
Quella alla Tate va bene, per dire ;) ( ‘Signs of Death and Decay in the Sky’, Sir Eduardo Paolozzi, 1969-70 | Tate )
Detto ciò a 65 euro è un ottimo affare, in ogni caso :winner:
Ah quella di Avati in effetti era proprio da regalo di nozze, c'ho pensato dopo :D
La verità nel mio caso è che sono diventato incontentabile, voglio solo certe opere, di certi autori, di certi anni, tecniche...:eeh:


...e poi mi accorgo che costano 3x il mio budget, mi viene il nervoso, prendo un opera un po' a caso e riprendo a cercare :jolly:
 
Ammetto che l'avevo vista e mi ero anche documentato sull'autore un po' di tempo fa; indubbiamente un ottimo artista (secondo me assimilabile a Tilson per molti versi), di quelli per cui però se prendessi un opera la vorrei di un certo tipo: anni 60/70, colorata...molto "pop" insomma.
Quella alla Tate va bene, per dire ;) ( ‘Signs of Death and Decay in the Sky’, Sir Eduardo Paolozzi, 1969-70 | Tate )
Detto ciò a 65 euro è un ottimo affare, in ogni caso :winner:
Ah quella di Avati in effetti era proprio da regalo di nozze, c'ho pensato dopo :D
La verità nel mio caso è che sono diventato incontentabile, voglio solo certe opere, di certi autori, di certi anni, tecniche...:eeh:


...e poi mi accorgo che costano 3x il mio budget, mi viene il nervoso, prendo un opera un po' a caso e riprendo a cercare :jolly:
Pensa che io, invece, preferisco che non sia così chiassosa. Meglio com'è, discreta e silenziosa. Magari per questo costerà sempre meno delle sorelle piene di trucco e rossetto, ma siccome non è opera secondaria, in proporzione preferisco così.
Con quella dalla Tate: non vedrei l'ora di darla via :-D , dopo un po' cercherei di non buttarci più sopra gli occhi :perfido:
Insomma, si capisce che sono più da passato di verdura che da triplo hamburger :melo:
 
Era una di quelle a cui avevo guardato, facendo anch'io la ricerca per immagini e trovando quel valore piuttosto significativo, era un soggetto interessante e il costo era basso, ma siamo alle solite, può interessare più chi fa compravendita. Io l'ho fatto più per esercizio a scopo formativo per individuare i lavori che potevano presentare il migliore rapporto costi/benefici ma poi mi sono detta "che me ne faccio"?!! Almeno mi fa piacere che le "valutazioni di opportunità" in linea di max concordino con le tue.

P.S. Quella di Avati invece non mi piace, nemmeno come regalo di nozze. :D
Sottoscrivo in toto il Lory-pensiero. Anch'io l'avevo notata, o meglio sarebbe dire che avevo notato il nome..
 
Pensa che io, invece, preferisco che non sia così chiassosa. Meglio com'è, discreta e silenziosa. Magari per questo costerà sempre meno delle sorelle piene di trucco e rossetto, ma siccome non è opera secondaria, in proporzione preferisco così.
Con quella dalla Tate: non vedrei l'ora di darla via :-D , dopo un po' cercherei di non buttarci più sopra gli occhi :perfido:
Insomma, si capisce che sono più da passato di verdura che da triplo hamburger :melo:
Sto sempre in mezzo al guado per cercare di capire dove finisce la mia sensibilità e dove iniziano le influenze della critica sull'analisi del lavoro di un artista.
 
L'asta Fidesarte (grafica) si è conclusa. Il risultato spiace dirlo, equivale alla fotografia di una discarica.
Cito quasi a caso: 2 incisioni dalle Anime Morte di Chagall a 200 euro (246 con i diritti)
Una incisione di Rouault allo stesso prezzo (dal Miserere).
Acquaforte di Emilio Greco 100 (123) lito 50,
2 acquef. Vespignani invendute - nemmeno la base di 50 (62,50)
Acquatinta Dorazio 50 !!!
Acquaforte acquatinta (e non solo acquaforte!) di Manzù 150
2 Saetti, di cui uno storico, invenduti a 100 base. Idem per un Dova grande.
Minguzzi invenduto a 50 base
Storica acquatinta Santomaso a 100
Serigrafia di Antonio Saura 50
Lito Delvaux invenduto base 500
Jorn invenduto a 400, Corneille agg. a 100
2 lavori di Masson 100
Ernst invenduto a 800, Zadkine a 150, S.Delaunay a 900
Richter invenduto a 100 (Red Arrow, sei sicuro?)
Tobey (Erker Presse) invenduto a 100 !!!!
Erni, Berman, Guarienti invenduti a 50
Capogrossi Erker Presse a 200
Van Velde 150, Serigrafia Perilli invenduta a 100,
Kodra+Max Herold invenduti a 50,
Lito Dova+Stefanoni 50,
Ceroli+Carena inv. 50,
2 Rognoni inv 50
tre Mascherini acf 50
2 lito f.Angeli 100
Joe Tilson serig materica 100

Tutti questi prezzi sono in ogni caso al di sotto, diciamo così, di ogni decenza, indicano una crisi abissale, inutile nasconderselo.

Per contro Matta conferma i 250 di altre aste nazionali, Campigli nero 350, Birolli 100, Valentini 100, Appel serigrafia 200, Sutherland 250, lito Hartung 300, 2 Federica Galli a 350 (430,50), Spacal 100, 2 acf Baj 200, Aldo Galli 50, 2 Vedova 350, questi sono prezzi appena appena minimali, sui valori degli ultimi anni

Il Barbisan 1937, 500 € (615) è, credo, solo una eccezione su base collezionistica locale, e non fa primavera.

Che dire? Ho fatto anch'io qualche ridicola offerta: ho preso tutto :eek:

A seguire.

Ehmmm sicuro sicuro proprio no ma il condition report che parla di macchie mi ha frenato.
Però sugli invenduti a questo punto è un dovere morale approfondire la possibilità di portarsi a casa qualcosa.
Di solito nel dopoasta vendono alla base, non so se Fides fa lo stesso.
Sembra un tipico caso di inflazione: c'è talmente grafica in giro che sono tutti alla ricerca del prezzo stracciato.
 
Ehmmm sicuro sicuro proprio no ma il condition report che parla di macchie mi ha frenato.
Però sugli invenduti a questo punto è un dovere morale approfondire la possibilità di portarsi a casa qualcosa.
Di solito nel dopoasta vendono alla base, non so se Fides fa lo stesso.
Sembra un tipico caso di inflazione: c'è talmente grafica in giro che sono tutti alla ricerca del prezzo stracciato.
A suo tempo chiesi ad Antonella se fosse possibile fare proposte nel dopo asta. Mi disse di no, che loro sono seri, ecc.
Comunque, fammi pure sapere, tentar non nuoce.
 
Pensa che io, invece, preferisco che non sia così chiassosa. Meglio com'è, discreta e silenziosa. Magari per questo costerà sempre meno delle sorelle piene di trucco e rossetto, ma siccome non è opera secondaria, in proporzione preferisco così.
Con quella dalla Tate: non vedrei l'ora di darla via :-D , dopo un po' cercherei di non buttarci più sopra gli occhi :perfido:
Insomma, si capisce che sono più da passato di verdura che da triplo hamburger :melo:

Concordo in pieno, sono più nelle mie corde lavori più sobri e delicati e geometrie, del resto anche se mi ostino all'assaggio finisce che con una certa coerenza finisco per seguire sempre lo stesso filo conduttore che per molti può risultare monotono, piuttosto refrattaria ad informale, Gutai, Co.Br.A e pop, di cui salvo solo determinati lavori di Schifano.
 

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