Obbligazioni bancarie Banca Marche subordinate XS0257293828 e XS0302580880: dolcetto o scherzetto? (1 Viewer)

nik.sala

Money Never Sleeps
ovviamente non c'è nessun dettaglio...

a livello di logica i detentori del bond subordinato verranno girati in equity al valore nominale

tutto dipende dal prezzo a cui verranno sottoscritte le nuove azioni e la diluizione del capitale degli attuali azionisti (che per me andrebbero azzerati....)

poi c'è da valutare che si rimarrebbe azionisti di una banca non quotata

gli scheletri saranno usciti tutti dall'armadio ormai ?

oggi la 2017 si prende a 30-32

:ciao:
Detto così, sembra un film già visto (Seat PG)
Azionisti vecchi diluiti allo 0,25%.
 

dierre

Forumer storico
sì, ma ogni volta viene portato un nuovo argomento, un nuovo punto di vista, una nuova interpretazione della normativa
e poi sono ansiosa
e poi per il lavoro che faccio sono abituata ad ascoltare sempre più pareri possibile
:bow::bow::bow:

Lo penso anch'io tu sia ansiosa...:D

Ascoltare tutti va bene, io se avessi senior dormirei con 70 cuscini...:lol:

Cmq ormai manca poco, vedremo.
 

Ilmigliore

Osserva e agisci
decreto attuativo BRRD in arrivo

Cdm, in arrivo il decreto sulle crisi bancarie: salvataggi a carico dei soci - Repubblica.it

MILANO - Il governo si prepara ad allineare l'Italia alle direttive europee: è atteso sul tavolo del Consiglio dei ministri, convocato alle 18, il decreto attuativo della direttiva europea Brrd che contiene anche le norme sul 'bail-in' delle banche, recepita dal Parlamento in via definitiva a inizio luglio. Dopo il via libera alla legge di delegazione europea 2014, che contiene appunto anche il recepimento della direttiva su risanamento e risoluzione delle crisi bancarie, era stata aperta una consultazione pubblica. Con il 'salvataggio interno' metteranno mano al portafoglio - per coprire le perdite di una banca sull'orlo della crisi - in primo luogo gli azionisti, poi se necessario gli obbligazionisti e i titolari di depositi, ma sopra il limite di 100mila euro. Solo alla fine, a questo punto, si apre la possibilità di un intervento pubblico, con i soldi di tutti i contribuenti.

In particolare la direttiva, ha spiegato il Tesoro, prevede misure per prevenire l'insorgere di crisi e misure di intervento precoce idonee ad affrontare con successo casi di banche in difficoltà, misure preparatorie perché una eventuale risoluzione possa essere condotta rapidamente e con i minimi rischi per la stabilità finanziaria del Paese, strumenti di risoluzione comuni a tutti i Paesi membri per risolvere efficacemente le crisi in alternativa alla liquidazione quando la crisi stessa potrebbe avere un impatto sull'intero settore e infine l'istituzione del Fondo nazionale di risoluzione. Il bail-in è uno strumento di risoluzione che si attiva qualora l'azzeramento del capitale non sia sufficiente a coprire le perdite. Questo strumento consente alla Banca d'Italia (l'autorità nazionale di risoluzione) di svalutare alcune categorie di crediti vantati da terzi nei confronti della banca, così come di convertire quei crediti in azioni al fine di soddisfare esigenze di ricapitalizzazione.

Con le nuove norme nessun creditore può subire perdite maggiori di quelle che avrebbe sopportato in caso la banca fosse stata sottoposta a liquidazione coatta amministrativa secondo la normativa oggi in vigore. La direttiva invece esclude esplicitamente alcune categorie di crediti escluse dal contributo alla risoluzione della crisi bancaria. Ad esempio, oltre che i depositi protetti (cioè i depositi ammessi al rimborso da parte di un sistema di garanzia dei depositi, fino a 100.000 euro), sono escluse le passività garantite, le disponibilità detenute dalla banca per conto del cliente (per esempio il contenuto della cassetta di sicurezza o i titoli depositati in un conto apposito), o i crediti da lavoro o dei fornitori. L'autorità di risoluzione può escludere altre categorie di crediti, al ricorrere di determinate condizioni secondo una valutazione da fare caso per caso.

Il coinvolgimento nel processo di risoluzione di quei crediti non esclusi dalla direttiva è applicato alle varie categorie secondo un ordine preciso, che prevede prima l'azzeramento del capitale e delle riserve (con perdite per gli azionisti) e poi (se necessario) la svalutazione o conversione degli strumenti aggiuntivi di capitale e delle altre categorie di debito subordinato. Successivamente la svalutazione o conversione si applicherebbe ai crediti non subordinati e non garantiti.

Mentre si attende il via libera alla norma, continua il rimpallo tra Italia e istituzioni Ue sul tema della bad bank, lo strumento che dovrebbe - con garanzie statali - sgravare le banche italiane di parte dei crediti incagliati, per ridar fiato ai finanziamenti. A parlarne oggi è stata la commissaria per la concorrenza, Margrethe Vestager, che è intervenuta alle commissioni riunite di Camera e Senato. E ha ricordato che ogni Stato membro, inclusa l'Italia, deve decidere se vuole realizzare una bad bank con o senza aiuti di Stato, ma la condizione per istituire una 'bad bank' è che gli istituti che vi ricorrono devono poi ristrutturare. "La bad bank può essere creata con o senza aiuti di Stato, - ha detto Vestager - spetta all'Italia scegliere le modalità per la creazione di una bad bank, noi facciamo del nostro meglio per dare input, consigli e scambiare informazioni con le autorità italiane, perchè nel momento in cui viene istituita una bad bank, che magari darà vantaggi a determinate banche, occorre imporre la condizione della ristrutturazione perché, stanno utilizzando i soldi dei contribuenti".

Come emerso negli ultimi giorni, il problema tecnico è sulal prezzatura dei crediti in ora, che verrano trasferiti al nuovo veicolo con le garanzie statali. Vestager ha chiarito che "se si trasferisce un prestito che
non viene ripagato a qualcuno che può assumersi un rischio maggiore, allora il costo aumenta, e quel prezzo deve essere valutato a valore di mercato; e se non lo è qualcuno deve pagare la differenza, e quel qualcuno non dovrebbe essere il contribuente, ci piacerebbe evitarlo".
 

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