Il Sole 24 Ore - Marco Ferrando - 21/11/2014 pg. 35.39
Credito Fondiario verso l'aumentoBanche. Tages manterrà il controllo, in arrivo altri soci per lo più esteri in una manovra da oltre 300 milioni
Oltre a Banca Marche il gruppo è in due diligence per cinque portafogli di Npl IL RIASSETTO E LA NEWCO Varata una joint venture con gli spagnoli di Finsolutia Tra i soci di Tages holding arriva Umberto Quadrino, nominato presidente
C'è Banca Marche, ma non solo, tra i dossier del Credito fondiario. La banca controllata da Tages è in due diligence su altre cinque diverse operazioni di crediti non performing per un valore complessivo di 10 miliardi, e per questo si prepara a lanciare un aumento di capitale superiore ai 300 milioni che vedrà l'ingresso di nuovi soci - per lo più esteri - già partner del gruppo nell'attività di asset management.
La manovra, di per sé, è pronta. Per partire, si aspetta di arrivare alla fase conclusiva di alcune delle principali trattative in corso: la più significativa è quella di Banca Marche, che dovrebbe finalizzarsi entro la prima metà del 2015, dunque l'aumento di Credito Fondiario dovrebbe ragionevolmente collocarsi nel primo trimestre del prossimo anno. Chi sottoscriverà? «Abbiamo ottenuto manifestazioni di interesse per somme significative da parte di grandi fondi istituzionali internazionali, anche grazie alle sinergie con Tages», spiega a Il Sole 24 Ore Panfilo Tarantelli, che di Tages holding è fondatore e ad. Tages, oggi socia al 64% del Credito Fondiario, manterrà comunque il controllo dopo l'aumento, che dovrebbe superare i 300 milioni.
Il gruppo è attivo dal 2011 nella gestione del risparmio (3,3 miliardi di masse, di cui il 30% in Italia), e proprio grazie all'asset management ha costruito una rete di relazioni dentro la quale avrebbe individuato i nuovi partner, pronti a partecipare all'aumento di Credito fondiario e successivamente anche a quello di Banca Marche. Sì, perché il salvataggio dell'istituto con sede a Jesi prevede sia un aumento di capitale, sia lo smobilizzo di circa 5 miliardi di Npl attraverso la costituzione di un veicolo di cartolarizzazione, garantito dal Fondo interbancario di tutela dei depositi e gestito da Credito fondiario.
Tuttavia, si diceva, il salvataggio dell'istituto marchigiano è solo uno dei dossier su cui è impegnato il Credito fondiario, che - anche valorizzando la licenza bancaria di cui è titolare - punta a espandersi nel servicing dei crediti deteriorati e non. La banca sta completando il turn around con un anno di anticipo (il break even è atteso per il 2014), ha iniziato a riassumere alcuni dei 100 addetti in esubero e quest'anno ha chiuso tre acquisizioni di portafogli Npl - uno da UniCredit, in coppia con Cerberus - per un ammontare complessivo di un miliardo. Ora «siamo in due diligence complessivamente su 6 operazioni, per un totale di 10 miliardi di sottostante», dice ancora Tarantelli. Specificando che «stiamo dialogando attivamente con oltre 30 fondi internazionali di grande rilevanza, compresi alcuni fondi sovrani, con asset complessivi per circa 750 miliardi interessati a investire in Italia».
Per aumentare le proprie potenzialità, Credito Fondiario proprio in questi giorni ha sottoscritto un accordo con gli spagnoli di Finsolutia per la costituzione di una joint venture, progetto seguito dall'ad Andrea Munari con Guido Lombardo che offrirà alle istituzioni e agli investitori i servizi per la gestione di portafogli di crediti deteriorati e asset immobiliari nel mercato italiano.
È dei mesi scorsi, invece, il riassetto al piano di sopra, cioè di Tages holding. In particolare, tra i soci accanto a Tarantelli, Sergio Ascolani e Salvatore Cordaro, è entrato Umberto Quadrino, nominato presidente. Nel cda hanno recentemente fatto il loro ingresso Lorenzo Bini Smaghi e Andrea Munari, mentre nella galassia ci sono anche Piero Gnudi (presidente Credito Fondiario) e Jean Baptiste de Franssu: il neo presidente dello Ior è presidente di Tages Llp, che si occupa di asset management.
@marcoferrando77
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