"Non capita di frequente che si crei un conflitto così duro tra la Banca d’Italia, abituata ad esercitare le proprie prerogative in assoluta libertà, e la Consob, storicamente debole spettatrice delle vicende del mercato, più volte prevaricata dai “potenti” di turno che riuscivano ad aggirarne abilmente i dettami.
Stamattina, Consob ha deciso di imporre a Banca Popolare di Lodi ed alleati il lancio di un’OPA obbligatoria sul 100 % del capitale di Antonveneta, stabilendo quello che era lampante agli occhi di tutti, e cioè che vi è stato “concerto” tra la Lodi e gli altri soci che hanno acquistato a piene mani lotti della banca veneta fino ad arrivare al 51 %.
Ecco il testo completo: ''La Consob ha accertato, con apposita delibera, l'esistenza di un patto parasociale non dichiarato, rilevante ai sensi dell'art. 122 del Testo unico della finanza. Dagli accertamenti effettuati e' risultato che il patto e' stato stipulato dai seguenti soggetti: Banca Popolare di Lodi; Emilio Gnutti, GP Finanziaria, Fingruppo; Tiberio, Ettore e Fausto Lonati; Danilo Coppola tramite la Pacop spa (successivamente ridenominata Finpaco Project spa) e la Tikal Plaza spa. I soggetti suddetti, avendo complessivamente superato la soglia del 30% del capitale di Antonveneta sono solidalmente tenuti, ai sensi dell'art. 106 del Tuf, all'obbligo di lanciare un'offerta pubblica di acquisto totalitaria su Antonveneta''.
Ed ora? (...)"
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