Obbligazioni indicizzate inflazione BTPi - Titoli di Stato indicizzati all'inflazione (1 Viewer)

negusneg

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per negus.

ma tu se temi l' inflazione, oltre i btpi cosa fai per proteggerti?
che prodotti acquisti?
sempre se e' lecito chiedere eh!

Di recente ho acquistato ben poco, fra ieri e venerdì qualche pacchetto di Eni ed Enel: onestamente una sottoperformance del 10% rispetto ai competitor europei mi sembrava eccessiva. Ma sull'azionario sono ancora leggero, penso che prima dell'estate vedremo nuovi minimi.

A novembre invece ho utilizzato buona parte della liquidità per comprare CCT e titoli corporate a tasso fisso. Parte di questi ultimi li ho già liquidati in buon gain e sto aspettando per rientrare più basso fra qualche settimana.

Sui BTPi 2023, invece, ho accumulato per tenere in portafoglio tutte le volte che è sceso sotto a 90.
 

negusneg

New Member
Finalmente ho avuto un po' di tempo per riflettere su questo punto e, ripensandoci, non sono del tutto convinto che la soluzione da te proposta sia la migliore, nè dal punto di vista "teorico", nè da quello pratico.

Da un punto di vista teorico, legale o logico, l'incongruenza mi sembra che nasca dal fatto che nella nota esplicativa si afferma che l'eventuale incremento sul capitale dovuto alla scadenza in ragione dell'indicizzazione (...) fino al "momento in cui detto incremento diviene conoscibile e cioè, precisamente, quando (in prossimità della scadenza ma prima della stessa) saranno resi noti i dati necessari per calcolare il valore di rimborso" viene "valutato in via probabilistica dal mercato" e quindi non può configurarsi come reddito da capitale, bensì come capital gain.

Come ben sa chi ha effettuato compravendite di questi titoli il regolamento del corrispettivo viene effettuato sulla base di un calcolo preciso, moltiplicando il corso secco del titolo per il Coefficiente di Indicizzazione, e non sulla base di una "valutazione probabilistica del mercato".

Vero è che oggi io non conosco quale valore potrà avere il CdI a scadenza, ma conosco con precisione fino alla quinta cifra decimale l'intero incremento del coefficiente a partire dall'emissione. Questo valore potrà anche scendere, in futuro, ma al momento di effettuare lo scambio fra chi compra e chi vende viene univocamente determinato in base alle tabelle pubblicate ufficialmente dal Ministero.

Logica vorrebbe, quindi, che lo stesso importo che viene addebitato al venditore, relativamente all'incremento del CdI, contestualmente venisse accreditato al compratore, analogamente a quanto avviene con le cedole ed il disaggio di emissione, essendo comunque possibile determinarne esattamente l'importo, almeno fino alla data della compravendita.

Da un punto di vista pratico, e di equità fiscale, questa soluzione mi sembra in ogni caso la più giusta:

a) verrebbe eliminato il paradosso per cui chi compra in prossimità della scadenza potrebbe trovarsi a dover pagare più tasse del guadagno effettivamente conseguito;

b) verrebbe anche eliminata la distorsione che paradossalmente vede questi titoli preferibili, per chi abbia delle minusvalenze da compensare, rispetto ad altre tipologie di titoli di stato, naturalmente a patto di venderli almeno due mesi prima della scadenza. Non mi sembra nè logico nè giusto che un obbligazionista paghi comunque l'imposta del 12,50% su una indicizzazione ai Bot mentre possa tranquillamente compensare con le minus un'indicizzazione all'inflazione, adottando le opportune strategie;

c) dal punto di vista sia dello Stato che del privato risparmiatore questa soluzione darebbe le migliori garanzie che le imposte pagate siano effettivamente coincidenti con il guadagno conseguito.

In ogni caso, queste sono solo mie riflessioni, su cui vi prego di intervenire liberamente, nel caso in cui abbia scritto delle sciocchezze.

Resta il fatto che l'obiettivo resta quello di mettere mano alla questione, in un modo o nell'altro. E' ovvio che anche la soluzione proposta da Yunus potrebbe funzionare, ed anzi sarebbe decisamente più vantaggiosa per gli acquirenti di questi titoli, poichè permetterebbe di compensare sempre il guadagno dovuto all'incremento del CdI con le minus pregresse. :D

Credo quindi che nella versione definitiva della lettera sia meglio non menzionare questo punto, limitandoci a sollecitare un intervento che risolva l'anomalia. In quale modo lo deciderà il Ministero, se deciderà di intervenire.

Sbaglio? :-?

UP!

Vi chiederei comunque un riscontro, se possibile, al ragionamento che ho postato questo week end.

Se va bene a tutti pensavo di dedicare il prossimo alla stesura definitiva della lettera aperta, per poter partire subito appena i lavori di costruzione del blog sono ultimati...
 

Yunus80

Del PIG non si butta nulla
UP!

Vi chiederei comunque un riscontro, se possibile, al ragionamento che ho postato questo week end.

Arrivo... :D

Resta il fatto che l'obiettivo resta quello di mettere mano alla questione, in un modo o nell'altro. E' ovvio che anche la soluzione proposta da Yunus potrebbe funzionare, ed anzi sarebbe decisamente più vantaggiosa per gli acquirenti di questi titoli, poichè permetterebbe di compensare sempre il guadagno dovuto all'incremento del CdI con le minus pregresse.

L'approccio che suggerisci è sicuramente fattibile e di gran lunga migliorativo rispetto alla situazione attuale :D
Il motivo per cui suggerivo (e continuo a suggerire) di trattare l'aumento di CdI alla stregua di un capital gain è fondamentalmente dovuto al fatto che al momento dell'acquisto non c'è garanzia su come questo coefficiente si muoverà in futuro. Al di là del mio bieco egoismo speculativo :D, chi compra un BTPei si accolla anche il rischio di calo del CdI da acquisto a scadenza, nell'ipotesi di una deflazione prolungata. Visto che uno scenario del genere comporta la generazione di minusvalenze, credo sarebbe più giusto avere, simmetricamente, una plusvalenza qualora ci sia un aumento dell'indice.

Per quel che riguarda il confronto che fai tra CCT e BTPei,

b) verrebbe anche eliminata la distorsione che paradossalmente vede questi titoli preferibili, per chi abbia delle minusvalenze da compensare, rispetto ad altre tipologie di titoli di stato, naturalmente a patto di venderli almeno due mesi prima della scadenza. Non mi sembra nè logico nè giusto che un obbligazionista paghi comunque l'imposta del 12,50% su una indicizzazione ai Bot mentre possa tranquillamente compensare con le minus un'indicizzazione all'inflazione, adottando le opportune strategie;

Credo che il parallelo calzi solo in parte: infatti, se io oggi un BTP, un CCT o qualsiasi altro titolo, so esattamente quale plus o minus valenza avrò portandolo a rimborso. Stessa cosa vale per uno ZCB: comprando, so esattamente qual è la situazione e quale sarà la mia posizione fiscale alla fine.
Comprando invece un BTPei non ho una certezza simile visto che il capitale a scadenza non è noto a priori. Inoltre, visto che il CdI non sale "sempre e per forza", credo che sia un po' forzato e potenzialmente nuova fonte di storture trattare questo parametro alla stregua di un disaggio (che è un parametro certo, noto e conoscibile in qualsiasi giorno da emissione a scadenza).

Se il CdI dovesse successivamente all'acquisto regredire fino ad 1, mi troverei infatti nella poco invidiabile situazione di aver anticipato la tassa su di un disaggio che non è mai maturato e di cui non ho mai goduto! In pratica la stortura che attualmente si presenta a rimborso verrebbe spostata durante la vita del titolo, ma non rimossa.

Mi si potrà obiettare che lo scenario deflattivo è un caso limite, che molto difficilmente vedremo da queste parti.
Rispondo che, pur essendo completamente d'accordo, qui si tratta di (ri)scrivere le regole: operazione complicata e durante la quale è bene cercare di considerare tutti gli aspetti possibili, anche se improbabili, per evitare di trovarsi scoperti al passaggio del cigno nero.

Credo quindi che nella versione definitiva della lettera sia meglio non menzionare questo punto, limitandoci a sollecitare un intervento che risolva l'anomalia. In quale modo lo deciderà il Ministero, se deciderà di intervenire.

Penso che fare una proposta sia lecito, poi accettarla o meno starà a quelli del Ministero... ;)
Comunque penso anch'io che la questione più urgente sia sollevare il problema e spingere perché, in un modo o nell'altro, venga risolto.
 

dachi

Nuovo forumer
nell' approfondire la possibilita' di ricoprirsi dal rischio inflazione attraverso la sottoscrizione di un contratto swap indicizzato all' inflazione vi relaziono l' ultima novita'.

E' lo strumento piu' adeguato per ricoprirsi dall' incognita inflazione, ed ha un costo irrisorio.
Unico neo e' il fatto che la controparte per importi inferiori a 5 milioni e' difficile da trovare e di conseguenza il contratto per importi di poche 100.000 euro potrebbe essere molto caro, e se si dovesse trovare una controparte interessata per uno swap a 7 anni a buon prezzo e noi dopo 4 volessimo ricoprirci ( ovvero chiudere l' operazione in termini di rischio) dovremmi nuovamente avere la fortuna di trovare un' altra controparte interessata ad un importo esiguo.
quindi ancora btpi per noi!

A negus tutte le ragioni
 

negusneg

New Member
Se il CdI dovesse successivamente all'acquisto regredire fino ad 1, mi troverei infatti nella poco invidiabile situazione di aver anticipato la tassa su di un disaggio che non è mai maturato e di cui non ho mai goduto! In pratica la stortura che attualmente si presenta a rimborso verrebbe spostata durante la vita del titolo, ma non rimossa.

Fosse per me, Yunus, abolirei tout court la distinzione fra redditi da capitale e capital gain :D ma è meglio stare coi piedi per terra.

Non è del tutto esatto quello che scrivi, però.

Faccio un esempio semplice: prezzo 100 (costante per semplicità), 0 commissioni (sempre per non complicare), dopo un po' compro col CdI a 1,2, diciamo che spendo 120.

Chi mi ha venduto paga un'imposta di 2,5 (12,50% dell'incremento dovuto al CdI), a me contestualmente vengono accreditati 2,5.

A rimborso (o dopo un po' di tempo, non cambia) il CdI è sceso ad 1,1, quindi io ricevo 110, pago un'imposta di 1,25 ma essendomi già stati accreditati 2,5 al momento dell'acquisto il mio conto col fisco è esaurito.

Sbaglio?
 

Yunus80

Del PIG non si butta nulla
Sbaglio io, ovviamente, dimenticavo che all'acquisto il rateo sul disaggio è accreditato e non addebitato :wall:
Al momento il tuo ragionamento mi sembra ineccepibile, ti faccio sapere se mi vengono in mente altre obiezioni :up:
(salvo che continuerei a preferire il trattamento in regime di plus/minusvalenza, ma è perché sono un bieco speculatore :D :D :D)
 

hamen

Nuovo forumer
Mi consigliate un btpi in ottica 7/10 anni sul quale entrare con l'obiettivo di proteggere parte del mio capitale dall'inflazione che potrebbe aumentare di molto tra qualche anno?
 

hamen

Nuovo forumer
Mi consigliate un btpi in ottica 7/10 anni sul quale entrare con l'obiettivo di proteggere parte del mio capitale dall'inflazione che potrebbe aumentare di molto tra qualche anno?

un consiglio per favore?
sono più convenienti il btpi con cdi basso?
 

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