Obbligazioni indicizzate inflazione BTPi - Titoli di Stato indicizzati all'inflazione (1 Viewer)

Maino

Senior Member
scusa 15092041 , ti faccio una domanda che forse non centra tanto con l'argomento in discussione in questo 3d, ma poichè è una mia personale curiosità, te la pongo volentieri, visto che sei un attento lettore di testi che trattano le crisi economiche.

secondo te, è cambiata la frequenza delle crisi economiche mondiali di una certa rilevanza?

Cioè, per esempio, si può dire che se una volta si aveva una crisi ogni x anni , adesso la si ha ogni y anni, dove y è inferiore a x ?

scusami la rozzezza della domanda, ma è una mia personalissima curiosità

a presto

maino

ps: per tutti gli altri, scusatemi l'OT, prometto di non prolungarlo :D
 

p_dinamite

Forumer attivo
GIà che ci sono ti rispondo anch'io sull'oT : secondo me si... e anche di molto
prima un ciclo durava almeno 7 anni adesso siam sui 3
 

15092041

Guest
La risposta e' presto detta:
Io posso solo parlare per quello che ho studiato personalmente.
Dal 1900 (febbraio) di cicli economici ce ne sono stati veramente tanti,
ma se si vanno ad analizzare i mercati azionari, prendendo ad esempio quello americano che forse e' quello piu' indicativo di tutti, ebbene ci troviamo di fronte a 3 top veramente esagerati nel settembre 1929, nel dicembre 1962, nell' estate del 2000.
Poi i mercati hanno corretto per vari anni.
Ad esempio in passato il mercato ha corretto dal top del 2000 per 10 anni (vedere le blue chips che sono piu' indicative del Dow Jones Industrial).
Non siamo pero', forse, alla fine del tunnel.
Questo e' quanto dicono i banchieri centrali e le recenti statistiche economiche e soprattutto la realta' quotidiana (Cassa integrazione, licenziamenti, riduzioni di personale, ristrettezze economiche per i governi nazionali, et cetera).
Ma per risondere piu' precisamente alla tua domanda ti dico che i cicli dei mercati azionari ed obbligazionari sono abbastanza stabili (questo lo dice anche un bravo Economista americano di nome Robert M. Bowker).
 

15092041

Guest
No i cicli economici anticipati dal ciclo borsistico sono molto piu' lunghi.
Circa 17 anni in media con una varianza di 3 o 4 anni.
 

15092041

Guest
Scusate ma devo fare una correzione.
Nel periodo oggetto del mio studio 1900-2010 si sono verificati tre massimi nei valori azionari (1929,1962,2000) ed i minimi sono stati nel 1943 e nel 1974. Quanto al precedente minimo, non possedendo i dati delle borse gia' esistenti dal 1650 circa (vedi Van der Bourse, olandese inventore della borsa), non posso stabilirli. Ho solo studiato il testo di Charles Kindleberger sulla storia finanziaria dell' Europa. Posso solo aggiungere che un periodo simile a quello dell' austerity (1974; mi ricordo che andavo in citta' dalla campagna sui pattini a rotelle, con mio fratello, perche' circolavano cosi' poche auto) non e' fuori luogo che si ripeta ma non con le stesse caratteristiche dei valori delle Commodities. Infatti adesso ci sono le energie rinnovabili.
Ma il ciclo degli affari (nella definizione del CRB (commodity research bureau)) non ha ancora toccato il minimo.
Per una migliore comprensione dell' argomento si consiglia di leggere il testo di Robert M. Bowker ''Investing at a predictable turning points in the business cycle''.
Buona lettura.
 

15092041

Guest
scusa 15092041 , ti faccio una domanda che forse non centra tanto con l'argomento in discussione in questo 3d, ma poichè è una mia personale curiosità, te la pongo volentieri, visto che sei un attento lettore di testi che trattano le crisi economiche.

secondo te, è cambiata la frequenza delle crisi economiche mondiali di una certa rilevanza?

Cioè, per esempio, si può dire che se una volta si aveva una crisi ogni x anni , adesso la si ha ogni y anni, dove y è inferiore a x ?

scusami la rozzezza della domanda, ma è una mia personalissima curiosità

a presto

maino

ps: per tutti gli altri, scusatemi l'OT, prometto di non prolungarlo :D
Correggo il tiro e cerco di essere ancora piu' preciso.
Sulle crisi finanziarie si trovano ottimi spunti nel testo di Charles Kindleberger sulla storia finanziaria dell' Europa. Mi sembra che si parta dalla crisi del 1907.
Personalmente ho studiato i dati del Dow Jones industrial average (purtroppo non ho ancora costruito una serie storica corrispondente per il mercato obbligazionario, sia italiano, sia amerciano, ma mi sembra di aver gia' suggerito come interpolare i dati che si trovano su finance.yahoo.com ( T-bonds prices (dal 1978), oppure T-bonds yeld, vedi grafico sopra) ed i dati dei BTP, dal febbraio 1900 a qualche mese fa ed ho trovato che il mercato azionario ha segnato tre massimi a livelli di RSI vicino ad 80 (il primo del 1929 a 78, il secondo del 1962 a 79, il terzo a 82 dell' estate del 2000 (vedi anche i massimi delle blue chips sia italiane sia di quelle componenti l' indice DJIA.
I minimi sono nel 1944 e nel 1974 e nei prossimi anni ci avvicineremo al prossimo minimo. Provate a costruirvi la serie storica obbligazionaria usando il T-bond yeld dal 1977 poi pero' dovrete usare l' indice dei BTP secchi elaborato da Bankitalia, il future sul decennale al LIFFE, ed i piu' recenti dati del 2023 e 2041. La serie temporale dovra' contenere un solo dato per ogni anno. Io per il mercato azionario ho scelto febbraio perche' conteneva validi segnali.
Ma torniamo ai tassi di interesse.
Il 2023 ci fa intendere che in Italia la situazione e' un po' diversa dagli altri paesi
(vedi Grafico Btp-1Nv23 9% - Borsa Italiana e confronta col 2041).
Sembra che la musica si ripeta sempre allo stesso modo:
la banca centrale fa scendere per un po' i tassi per creare una situazione favorevole alla collocazione del long term BTP poi dopo un valore massimo i titoli comincino inevitabilmente a scendere. (Ma guarda un po' !).
Quindi allerta, quando si tratta di investire i risparmi di una vita in BTP!
E soprattutto attenzione alle aspettative sull' inflazione che contano fino ad un certo punto dato che il reale tasso di inflazione e' ben diverso da quello calcolato da Eurostat.
Per completare il vostro approfondimento suggerisco un altro testo, questa volta di Robert M. Bowker (Investing at a predictable turning points in the business cycle) che contiene i risultati di 80 anni di statistiche affidabili sui due mercati azionario ed obbligazionario ed interessanti intuizioni sulle relazioni tra mercato azionario ed obbligazionario.
Buono studio.
 

tommy271

Forumer storico
Scusa se passo direttamente dalla teoria alla praxis.
Mi riferisco al tuo omonimo, l'indicizzato '41.
Visto le tue conoscenze sui cicli non ti andrebbe di fare un'analisi di breve e medio periodo su questo titolo?
 

p_dinamite

Forumer attivo
Il 2023 ci fa intendere che in Italia la situazione e' un po' diversa dagli altri paesi
(vedi Grafico Btp-1Nv23 9% - Borsa Italiana e confronta col 2041).
Sembra che la musica si ripeta sempre allo stesso modo:
la banca centrale fa scendere per un po' i tassi per creare una situazione favorevole alla collocazione del long term BTP poi dopo un valore massimo i titoli comincino inevitabilmente a scendere. (Ma guarda un po' !).
Quindi allerta, quando si tratta di investire i risparmi di una vita in BTP!
E soprattutto attenzione alle aspettative sull' inflazione che contano fino ad un certo punto dato che il reale tasso di inflazione e' ben diverso da quello calcolato da Eurostat.

Buono studio.


scusa nel 2023 9% non è andata malissimo... ha perso il 33% dal collocamento per poi fare una prestigiosa performance...
sicuramente il grafico fa paura... ma non pensi che tassi al 8-9% sia ormai insostenibili per i paesi?
oppure per sostenerli occorerebbe un tasso di inflazione capace di assicurare redditi molto alti ai quali applicare tasse alte e permettere di ripagare gli interessi
 

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