Il Chapter 11 americano non è una dichiarazione di insolvenza e fine come il fallimento in Italia. E' strutturata per dare la possibilità di riorganizzare il debito e, se possibile, uscirne dopo qualche tempo.
Un esempio di un qualche "successo" è PG&E (Pacific Gas and Electric Corporation) che è entrata in Chapter 11 ad inizio 2019 e si è ripresa (ed è quotata ancora oggi) e a giorni è atteso proprio il voto per l'uscita dal Chapter 11. Non credo che gli azionisti siano stati mai azzerati, anzi l'azione è rimasta quotata ed è certo più in alto di Gennaio 2019.
E persino il più grosso Chapter 11 della storia, quello di Lehman Brothers, che è ancora in corso dopo quasi 12 anni di recuperi e udienze giudiziarie, alla fine potrebbe sfociare in una (ri)quotazione di alcuni asset societari rimasti (questa era un'idea prima della pandemia...).
In generale il Chapter 11 è usato per proteggersi dai creditori (o come gigantesco mezzo di pressione contro di loro quando non concedono necessarie diluizioni e non ci sono altre soluzioni) e non per danneggiare direttamente gli azionisti. Ovviamente la gestione della società deve comunque essere messa in questione perchè è chiaro che sarebbe meglio tagliare prima di arrivare a doversi proteggere formalmente dai creditori...