Certificati di investimento - Cap. 3 (9 lettori)

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BRUNO66

Forumer storico
Vedremo nei prossimi giorni l'evoluzione. Purtroppo dal punto di vista operativo lo strumento certificati, al contrario dell'azione diretta, non è adatto a rispondere in questa situazione. Lo diventerebbe solo se il titolo riprendesse un valore significativo, ad esempio 10 euro.

A 10 euro a parer mio ci potrebbe arrivare; un titolo che da 100 passa circa 1 euro (pur con tutto quello che è successo) avrebbe secondo me la possibilità di arrivare a 10 se l'attività proseguisse.
 

skolem

Listino e panino
Sto pensando la stessa anch'io . . . . :(; impegno massimo profuso per cercare di recuperare le perdite e poi ti arriva una batosta come WC che ti azzera tutto il recupero e ti fa ripiombare nello sconforto :mad:
Non do certo colpa a nessuno, se non alla mia incapacità nel bilanciare il mio portafoglio.
Credo passerò ad acquistare d'ora innanzi certificati a capitale garantito e/o al massimo a certificati su indici con barriere profonde accontentandomi anche "solo" di rendimenti intorno al 5/6%; è inutile infatti continuare ad investire per poi trovarsi a fine anno non con utili realizzati, ma con perdite potenziali dell'ordine del 20%-30% del proprio portafoglio.
Oltre ai rischi (azioni + gestione MM...) per me la cosa psicologicamente più difficile nei certificati è la gestione degli stop loss. Per mia esperienza e per come sono fatto io, avere un certificato anche con barriere profonde mi blocca nell'uscire in perdita perchè penso sempre che ci sarà prima o poi un recupero delle quotazioni, ma non è sempre così. A volte il recupero è solo parziale. Nel passato mi sono fatto male con Banca Pop Milano, considerato sempre un buon sottostante, ma in realtà per varie vicissitudini le quotazioni non sono mai risalite dove speravo. Quindi per me i certificati sono strumenti altamente speculativi che danno "il meglio" quando c'è alta volatilità, ma evito di mettere nel cassetto.
 

NoWay

It's time to play the game
Oltre ai rischi (azioni + gestione MM...) per me la cosa psicologicamente più difficile nei certificati è la gestione degli stop loss. Per mia esperienza e per come sono fatto io, avere un certificato anche con barriere profonde mi blocca nell'uscire in perdita perchè penso sempre che ci sarà prima o poi un recupero delle quotazioni, ma non è sempre così. A volte il recupero è solo parziale. Nel passato mi sono fatto male con Banca Pop Milano, considerato sempre un buon sottostante, ma in realtà per varie vicissitudini le quotazioni non sono mai risalite dove speravo. Quindi per me i certificati sono strumenti altamente speculativi che danno "il meglio" quando c'è alta volatilità, ma evito di mettere nel cassetto.

Non è detto. Dipende dai mercati. In condizioni di lateralità o di movimenti ridotti i certificati in cassetto ci stanno benissimo...
 

Alexreferee11

Forumer storico
Non è detto. Dipende dai mercati. In condizioni di lateralità o di movimenti ridotti i certificati in cassetto ci stanno benissimo...
Maurizio, la vicenda WC ci ha insegnato, almeno a me, che non esistono prodotti "da cassettista". Quando compri qualsiasi prodotto non solo devi essere pienamente cosciente dei rischi e delle potenziali perdite a cui puoi andare incontro, ma devi monitorarlo quotidianamente (e a volte non basta neanche questo..).
 

skolem

Listino e panino
Maurizio, la vicenda WC ci ha insegnato, almeno a me, che non esistono prodotti "da cassettista". Quando compri qualsiasi prodotto non solo devi essere pienamente cosciente dei rischi e delle potenziali perdite a cui puoi andare incontro, ma devi monitorarlo quotidianamente (e a volte non basta neanche questo..).
Esatto. Inoltre di questi tempi credo che aumenti di capitale, trimestrali deludenti e altri "imprevisti" potrebbero capitare, senza per forza citare il caso estremo di WC. Le condizioni di lateralità del mercato implicano volatilità ridotta e anche rendimenti più bassi dei certificati, che secondo me non valgono i rischi comunque intrinseci in quei prodotti.
 

NoWay

It's time to play the game
Maurizio, la vicenda WC ci ha insegnato, almeno a me, che non esistono prodotti "da cassettista". Quando compri qualsiasi prodotto non solo devi essere pienamente cosciente dei rischi e delle potenziali perdite a cui puoi andare incontro, ma devi monitorarlo quotidianamente (e a volte non basta neanche questo..).

Ne parlavo ieri con Paolo. Quando un certificato è strutturato con alti rendimenti e barriere profonde un campanello d'allarme dovrebbe suonare a prescindere.
Wirecard è un caso particolare. Parliamo di una grossa truffa. La percezione del mercato era falsata da una serie di fattori concatenati.
 
Stato
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