CHI NON COMPRENDE IL TUO SILENZIO PROBABILMENTE NON CAPIRA' NEMMENO LE TUE PAROLE

Quali scempi non sono stati perpretrati nel nome della sostenibilità della spesa sanitaria?


Oggi è la capacità delle terapie intensive ad essere messa alla prova,

l'altro ieri bastava l'influenza stagionale a mettere in ginocchio i pronto soccorso.



Tagli risorse, taglio personale, taglio posti letto.

In nome della sostenibilità della spesa.

E quanto al trattamento...


Cosa diceva Gustavo Galmozzi, direttore medico dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, nel 2011?

«Una fiala di cisplatino, solo per fare un esempio, ora ci costa 50 centesimi,

mentre per una di trastuzumab, anticorpo monoclonale di cui ancora non è scaduto il brevetto, spendiamo 600 euro»

(https://www.google.com/url…) .

Il benedetto cisplatino di allora è identico al "santo cortisone" di oggi
(Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani, CTS).

E il cisplatino risolveva (e risolve) quanto risolve il cortisone oggi (per fortuna è stato individuato il desametasone).


Nel nome della sostenibilità si vogliono combattere la pandemia presente e quelle del futuro

(nonché le infezioni antibiotico-resistenti, circa 11.000 morti ogni anno negli ospedali italiani)

con farmaci vecchi di mezzo secolo.



E vaccini: generici e vaccini, la ricetta OMS per i paesi poveri,

e chi ha glorificato Sri Lanka o il Messico, ai tempi,

si è sempre guardato di farlo citando la loro mortalità infantile, o l'aspettativa di vita media.


Se abbiamo avuto una prima ondata con gestione low cost
ed una seconda ondata pure con gestione low cost

è per questa cultura, radicatissima, quella per cui sarebbe un problema

dosare un farmaco endovena ai 3170 pazienti attualmente in terapia intensiva,

che una flebo attaccata al braccio ce l'hanno già.



Se volete ascoltare esponenti di questa area di pensiero che discettano su come se ne esce, affar vostro...
 
Altro che deriva neo-nazisti. Ecco cosa dobbiamo aspettarci per il futuro.


La deriva di controllo sociale a cui stiamo assistendo, si spinge ogni giorno a un livello più profondo
e non risparmia nemmeno i più giovani, arrivando al punto di coinvolgere gli studenti delle scuole medie
nei controlli sanitari verso i propri coetanei.


È quello che accade a Formigine nel modenese dove il Comune a guida Pd
ha avuto la brillante idea di lanciare un progetto in cui gli studenti delle scuole medie del territorio
che prendono lo scuolabus "potranno verificare che i loro coetanei rispettino le norme sanitarie vigenti

vale a dire l’obbligo di indossare correttamente la mascherina e di igienizzare le mani all’ingresso dei mezzi.


In sostanza, agli studenti che daranno la loro disponibilità,
verrà fornito un “tesserino di riconoscimento” con nome e cognome
e dovranno riprendere i loro compagni di scuola con la mascherina abbassata
o che sono saliti nello scolabus senza igenizzarsi le mani.

Il progetto è presentato sul sito del comune di Formigine con enfasi
“trasformare il rispetto passivo delle regole in un’esperienza di cittadinanza attiva e responsabile”,

si parla di “peer tutoring” (di solito si usano questi termini inglesi per indorare la pillola)

ma siamo di fronte a un’iniziativa che divide i ragazzi,
rischiando di creare episodi di bullismo e discriminazione tra chi controlla e chi è controllato.

Addirittura, a conclusione dell’anno scolastico, è previsto
“un momento di saluto insieme all’Amministrazione comunale, accompagnato dalla consegna di un attestato”.



L’iniziativa ha creato numerosi malumori, secondo il consigliere comunale di opposizione Marina Messori

“i giovani, già fortemente provati dalle restrizioni e alle limitazioni legate alla pandemia da Covid,
non dovrebbero sostituirsi agli agenti di pubblica sicurezza rischiando di incrementare fenomeni di isolamento sociale
ed episodi di bullismo all’interno del gruppo classe e dei pari”.

Rincara la dose Simone Zanin, responsabile di un’associazione locale:

“questo provvedimento tende a dividere, discriminare, separare tra presunti buoni e cattivi, invece che promuovere solidarietà ed empatia.
È ancora più grave perché coinvolge giovani adolescenti che rischiano di interpretare in maniera distorta
dei ruoli di controllo e giudizio che non gli sono propri, fino a configurare il rischio concreto di sfociare nella prevaricazione”.


Non è d’accordo l’assessore alle politiche scolastiche ed educative di Formigine Simona Sarracino :

i ragazzi non controllano ma sono amici tra di loro. Sono amici che si approcciano ad altri amici in un’ottima di coesione sociale”.


Eppure sul sito del Comune si legge che i ragazzi dovranno: “verificare il rispetto delle norme sanitarie vigenti”.

Nel dizionario dei sinonimi e contrari della lingua italiana,
il primo sinonimo di “verificare” è “controllare”, cambia la parola ma rimane analogo il significato dell’iniziativa.



Ci auguriamo il Comune di Formigine faccia quanto prima un passo indietro
e restituisca ai ragazzi la libertà di non dover svolgere ruoli che non spettano a giovani
il cui unico pensiero a scuola dovrebbe essere quello di studiare e socializzare.
 
La politica “Green” sta lanciando verso le stelle la produzione di CO2.

Si prevede che la produzione americana di combustibili fossili raggiungerà un record nel 2023,
poiché i continui miglioramenti nell’efficienza di perforazione di petrolio e gas
ed prezzi del petrolio sufficientemente alti, sosterranno l’aumento della produzione di tutti i combustibili fossili,
incluso il carbone, la US Energy Information Administration (EIA) detto venerdì.

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La produzione combinata di combustibili fossili – gas naturale, petrolio greggio e carbone –

è aumentata del 2% nel 2021 a 77.140.000 miliardi di BTU (unità termiche britanniche),

dopo un calo nel 2020, quando è scoppiata la pandemia.


L’amministrazione prevede che la produzione di combustibili fossili negli Stati Uniti continuerà ad aumentare
sia quest’anno che il prossimo, superando i livelli di produzione del 2019 e raggiungendo un nuovo record nel 2023.



L’anno scorso, il gas naturale rappresentava la quota maggiore, il 46%, della produzione totale di combustibili fossili degli Stati Uniti.

Il petrolio greggio rappresentava il 30%, il carbone il 15% e i il GPL da gas naturale (NGPL) il 9%.

Quelle azioni rimarranno simili fino al 2023, ha affermato la VIA.


La produzione di gas naturale secco è aumentata del 2% lo scorso anno nel 2021, stima l’amministrazione,
e prevede che i miglioramenti nell’efficienza di perforazione e la produzione di nuovi pozzi
contribuiranno a un aumento della produzione del 3% nel 2022 e del 2% nel 2023.


Si stima che la produzione di carbone dell’anno scorso sia aumentata del 7%
a causa della maggiore domanda di generazione di elettricità sulla scia dell’aumento dei prezzi del gas naturale.



Quest’anno, la produzione di carbone aumenterà del 6%,
poiché i generatori di elettricità a carbone ricostruiranno i livelli di inventario.

Nel 2023, la produzione di carbone aumenterà solo dell’1%
poiché la domanda di carbone nel settore dell’energia elettrica diminuisce, ha affermato la VIA.


La produzione di petrolio greggio statunitense, che è diminuita dell’1% nel 2021,
prevede un aumento del 6% nel 2022 e un altro aumento del 5% nel 2023.


“Prevediamo che, nel 2022 e nel 2023, i prezzi del greggio rimarranno sufficientemente alti
da incoraggiare la crescita del numero di piattaforme di perforazione attive e il continuo miglioramento dell’efficienza di perforazione”, ha affermato la EIA.


Quindi tutta la spinta green,

le tasse imposte per i meccanismi del carbonio,

le politiche per le fonti rinnovabili,

insieme alle fluttuazioni per il covid-19

stanno creando un presente e un prossimo futuro estremamente ricco per i produttori di energia fossile.


L’esatto contrario di quanto si sarebbe voluto ottenere,

ma l’ovvio risultato di una politica energetica superficiale e dilettantistica.



Non basta tassare e pestare i piedini alla Greta per creare energia verde costante,

ed i consumatori europei se ne stanno rendendo conto.
 
Il capo della marina tedesca si è dimesso sabato dopo essere stato sommerso di aspre critiche
per aver affermato che il presidente russo Vladimir Putin meritava rispetto
e che Kiev non avrebbe mai riconquistato la Crimea, in questo momento annessa da Mosca.



Ho chiesto al ministro della Difesa Christine Lambrecht di sollevarmi dai miei doveri con effetto immediato“,
ha dichiarato il vice ammiraglio Kay-Achim Schoenbach in una nota. “Il ministro ha accettato la mia richiesta“.


Schoenbach ha fatto le osservazioni in una discussione di un think tank in India venerdì e il video è stato pubblicato sui social media.

I commenti sono arrivati in un momento delicato, con la NATO che si confronta con la Russia sul fronte orientale.

Attualmente sono in corso trattative per ridurre l’escalation.


A Nuova Delhi, Schoenbach, parlando in inglese, ha detto che Putin cerca di essere trattato come un pari dall’Occidente.

Quello che lui (Putin) vuole veramente è il rispetto“, ha detto Schoenbach.

E mio Dio, dare rispetto a qualcuno è a basso costo, anche a costo zero. …

È facile dargli il rispetto che richiede davvero, e probabilmente anche merita
“,

ha detto Schoenbach, definendo la Russia un paese storico e importante.


Schoenbach ha ammesso che le azioni della Russia in Ucraina dovevano essere affrontate.

Ma ha aggiunto che “la penisola di Crimea è andata, non tornerà mai più, questo è un dato di fatto“,

contraddicendo la posizione comune occidentale secondo cui

l’annessione della penisola all’Ucraina da parte di Mosca nel 2014 non può essere accettata e deve essere ribaltata.


Prima delle dimissioni di Schoenbach, il ministero della Difesa ha criticato pubblicamente le sue osservazioni,
dicendo che non riflettevano la posizione della Germania né nel contenuto né nella formulazione.



In realtà, buona parte delle cose che dice sono di buon senso.
 
L’ammiraglio tedesco Schönbach, che ritiene la Crimea ormai russa e Putin in buona fede,
hanno causato un bel po’ di rabbia in Ucraina,
tanto che le dimissioni del vice ammiraglio non sono sufficienti per l’ambasciatore ucraino Andriy Melnyk:

il governo federale deve adeguare la sua politica.

Lo scandalo ha lasciato “solo molti cocci”
e che i tedeschi devono smetterla di essere “Arroganti e megalomani“, secondo quanto riportato da Die Welt.


L’ ambasciatore ucraino in Germania, Andrij Melnyk,
ha descritto le dimissioni del vice ammiraglio Kay-Achim Schönbach come insufficienti
ed ha invitato il governo tedesco a cambiare radicalmente la sua posizione nel conflitto russo-ucraino.

“Accogliamo con favore il fatto che il signor Schönbach abbia offerto le sue dimissioni”,
ha detto Melnyk a WELT sabato sera.


Tuttavia, lo scandalo ha lasciato “solo dei cocci” ed
ha messo in discussione in modo massiccio la credibilità e l’affidabilità internazionale della Germania,
e non solo dal punto di vista ucraino
“.

L’ambasciatore ha poi usato parole molto più pesanti..

Con questo atteggiamento condiscendente,
gli ucraini si sono sentiti inconsciamente ricordati degli orrori dell’occupazione nazista,
quando gli ucraini erano trattati come subumani
“,

parole che rimandano all’occupazione nazista nella Seconda Guerra mondiale.

Inoltre l’ambasciatore ha parlato di

arroganza e megalomania tedesca,
con cui uno dei vertici della Bundeswehr sogna una santa alleanza con il criminale di guerra Putin
ed una moderna crociata tedesco-russa contro la Cina
.


Scholz dovrebbe dire apertamente che non è d’accordo con la politica NATO in Ucraina
e far partire una seria discussione sulla materia.
 
Solo dei poveri idioti possono creare questo stato di tensione.
Bidet ed eu docet.

Il Guardian ci avvisa che il personale non essenziale dell’ambasciata di Kiev, in Ucraina,
soprattutto dopo che i russi hanno iniziato a spostare caccia e mezzi in Bielorussia.

"L’ambasciata degli Stati Uniti in Ucraina ha chiesto l’evacuazione di tutto il personale non essenziale
tra i crescenti timori di un’imminente invasione russa
e l’arrivo durante la notte delle consegne di armi promesse dal presidente Joe Biden, secondo un rapporto della CNN."


È probabile che le evacuazioni degli Stati Uniti inizino “già la prossima settimana”,
ha affermato la rete di notizie via cavo degli Stati Uniti, citando una fonte vicina al governo ucraino.


Allo stesso tempo, l’ambasciata russa a Washington DC ha chiesto all’Occidente di “porre fine all’isteria”,
assicurando che non ci sono piani per invadere l’Ucraina.

All’inizio della settimana ha pubblicato un messaggio su Twitter, dicendo:

“Sottolineiamo ancora una volta: la Russia non attaccherà nessuno.
La pratica di spostare le truppe sul nostro suolo è un diritto sovrano”.


nel frattempo gli USA hanno mandato altri rifornimenti e armi avanzate in Ucraina.
The first shipment of assistance recently directed by President Biden to Ukraine arrived in Ukraine tonight. This shipment includes close to
200,000 pounds of lethal aid, including ammunition for the front line defenders of Ukraine. [1/2] pic.twitter.com/YeYanK0Px6

— U.S. Embassy Kyiv (@USEmbassyKyiv) January 22, 2022

Durante i colloqui di venerdì a Ginevra tra Antony Blinken e il FM russo Sergey Lavrov,
sono apparsi segnali positivi che il dialogo si stesse aprendo verso una riduzione dell’escalation.

Subito dopo,
l’ambasciata degli Stati Uniti a Kiev ha pubblicato le fotografie dei carichi appena arrivati di aiuti letali forniti dagli americani alle forze ucraine.

I russi non sono stati da meno e hanno spostato caccia in Bielorussia, per cui l’Ucraina ora si trova in mezzo a una possibile traiettoria di attacco.

Russian fighter jets arriving in Belarus, north of Ukraine. U.S. officials concerned Ukraine's capital “now in the crosshairs.”
pic.twitter.com/5RhuUkFmfN

— Lucas Tomlinson (@LucasFoxNews) January 22, 2022

I Russi attaccheranno l’Ucraina?

Solo Dio (e forse Putin) lo sa.

Personalmente, come si dice online IMHO, no.

La Russia sta raggiungendo il proprio risultato senza spendere un uomo o un proiettile diretto.

Pone tensione in Occidente, provocando spaccature e mettendo in difficoltà le economie europee, senza fare nulla.

Paradossalmente un’azione militare giustificherebbe reazioni che potrebbero oggettivamente danneggiarlo.


Perché rinunciare a vincere senza fare nulla ?
 
Gli scienziati hanno costruito l’antenna più piccola mai realizzata, lunga appena cinque nanometri.

A differenza delle sue controparti molto più grandi che tutti conosciamo,
questa minuscola cosa non è fatta per trasmettere onde radio,
ma per raccogliere i segreti di proteine in continua evoluzione.


La nanoantenna è costituita dal DNA,
le molecole che trasportano istruzioni genetiche che sono circa 20.000 volte più piccole di un capello umano.

È anche fluorescente, il che significa che utilizza segnali luminosi per registrare e riportare informazioni.

Questa fluorescenza può essere utilizzata per trasmettere il movimento
ed i cambiamento nelle proteine e nella loro struttura.

Proprio come un’antenna, o, volendola vedere diversamente, un led.


Parte dell’innovazione con questa particolare antenna è il modo in cui la parte ricevente di essa viene utilizzata
anche per rilevare la superficie molecolare della proteina che sta studiando.

Ciò si traduce in un segnale distinto quando la proteina sta svolgendo la sua funzione biologica.


“Come una radio a due vie che può sia ricevere che trasmettere,
la nanoantenna fluorescente riceve luce in un colore, o lunghezza d’onda,
ed, a seconda del movimento della proteina che rileva, trasmette la luce in un altro colore,
che possiamo rilevare, ” afferma il chimico Alexis Vallée-Bélisle, dell’Université de Montréal (UdeM) in Canada.

In particolare, il compito dell’antenna è misurare i cambiamenti strutturali nelle proteine nel tempo.

Le proteine sono molecole grandi e complesse che svolgono tutti i tipi di compiti essenziali nelle cellule
e quindi anche nei corpi complessi, dal supporto del sistema immunitario
alla regolazione della funzione degli organi alla struttura fisica stessa delle cellule.

L’antenna permette di valutarne l’evoluzione e i cambiamenti.


“Lo studio sperimentale degli stati transitori delle proteine rimane una sfida importante
perché le tecniche ad alta risoluzione strutturale, tra cui la risonanza magnetica nucleare
e la cristallografia a raggi X, spesso non possono essere applicate direttamente per studiare gli stati proteici di breve durata”, spiega il team nell’articolo.

In questo modo, studiando le proteine e la loro evoluzione, è possibile capire la fisiologia e la patologia cellulare,
comprendendo anche come si diffondono le malattie.

Un passo veramente notevole per la scienza biologica.
 
Il professor Alberto Donzelli, docente alla Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva,
Università degli Studi di Milano-Bicocca, presenta i dati sull’efficacia dei vaccini in modo completo,
riassumendo diversi studi mondiali, sia dei booster sia della quarta dose.

Questo riassunto viene anche a comprendere l’efficacia nei confronti della nuova variante Omicron.


Prima di tutto un fatto eccezionale, che non sentirete mai in TV:

il professore inizia la sua testimonianza con una dichiarazione di mancanza di conflitto di interessi.

Non sentirete mai qualcosa del genere dalle Virostar televisive.



Quindi snocciola i dati, con riferimenti agli studi in diversi paesi, circa l’efficacia dei vaccini,

che pare discendente nel tempo sino a giungere quasi a valori zero se non negativi (cioè rischi di ammalarti più facilmente).


Qual è la vera efficacia dei vaccini? L'audizione del prof. Alberto Donzelli in Senato





Senza voler fare un’elenco dei casi affrontati, vi invito a cercare il video.
 

Una norma poco sensata come il Green Pass rafforzato è da tempo che non la si vedeva.


Eppure è stata presa con leggerezza, senza considerare le conseguenze,

nella speranza, o meglio nell’illusione, di convertire gli scettici alla “Vera Luce ” vaccinale.



Tra l’altro questo lo scrivo da vaccinato, ma per scelta positiva, fino a un certo punto,
forzata proprio perché gli obblighi mi portano a dubitare della bontà di qualcosa
su cui non avevo particolari dubbi precedentemente.

La logica che si vede nella parte cattiva del governo , ahimè maggioritaria,
è quella della mamma rigida che vuol far mangiare per forza gli spinaci lessi al figlio, anche a suon di scapaccioni.


Perché i danni degli obblighi possono essere tanti:

io ho notizie “Aneddotiche” che molte persone scettiche, piuttosto che vaccinarsi, preferiscono infettarsi.

Se dovessi dare una valutazione nasologica direi che abbiamo qualche decina di migliaia di italiani,
gente attenta, che magari avrebbe evitato la malattia, anzi l’avrebbe quasi sicuramente evitata,
ma che, messa alle strette di dover per forza essere malati o guariti, o vaccinati, ha scelto la prima opzione.

Persone che quindi soffriranno, speriamo pochi, e di cui è possibile qualcuno muoia, e magari non si sarebbe ammalato.

Quindi avremo dei morti francamente non necessari, e tanta sofferenza che non ammorbidirà, a indurirà le persone.

Un politico attento evita di creare martiri, un cattivo politico se ne vanta, salvo poi pagarne il dazio.


Poi c’è la tensione che lo stato ha creato con una fetta del suo apparato:

dipendenti, infermieri, dottori, membri delle forze dell’ordine che si sentono forzati per l’obbligo che non capiscono.

Per comprenderlo vi invito ad ascoltare il poliziotto che ha parlato sabato 22 a Milano.


Quando ero ragazzo nella mia città vi erano due noti istituti scolastici:
uno laico e statale, uno privato e religioso.

Io ho frequentato quello laico e statale, e ho un buon rapporto con la Religione,
mentre l’istituto religioso ha creato generazioni di mangiapreti.


Che rapporto con l’autorità statale e la scienza sta creando questo obbligo?


Ps: se qualcuno ora dice

“Ma chi si ammala poteva anche vaccinarsi”

gli ricordo che i martiri cristiani potevano anche sacrificarsi all’imperatore.

Peccato che non lo fecero.
 
Ed anche oggi si deve morir domani. Almeno chi non ha il Greenpass.


L’ennesima sadica idiozia è stata pubblicata nella lista dei “SERVIZI ALLA PERSONA” proibiti senza greenpass.

Il tutto non sul giornaletto della parrocchia, ma sul Sito ufficiale del Governo Italiano Presidenza del Consiglio dei Ministri:
Covid-19, domande frequenti e tabella delle attività consentite


INOLTRE, tanto per cambiare, i Gianni e Pinotto preposti a stilare questi elenchi ufficiali
che modificheranno sostanzialmente la vita di milioni di persone,
HANNO SBAGLIATO IL PRIMO ELENCO, stilato il giorno 20 Gennaio,
dove per accedere alle pompe funebri, parificate ad altri servizietti poco necessari come i tatuatori,
hanno segnalato che servisse IL GREEN PASS RAFFORZATO.

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Qualcuno, forse un addetto alle pulizie che spolverava alle loro spalle mentre i concentrati burocrati scrivevano cazzate,
gli avrà fatto notare che magari per impacchettare un morto sarebbe stato carino poterlo fare anche solo con un tampone negativo.

Ed ecco che magicamente, il giorno dopo 21 gennaio, ci han fatto la grazia ed han corretto l’idiozia:

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Quindi allegri ragazzi, che siate voi il morto o un vostro caro,
per poter avere una dignitosa sepoltura vi basterà il tamponcino negativo.

Se invece il vostro tampocino sarà positivo, il caro estinto resterà con voi ancora per molto.

Questa volta sono stati molto umani (cit. Fantozzi).

La prossima volta, se non vi comporterete bene, Supergreenpass anche per le pompe funebri.

In alternativa triplo vaccino o un freezer molto capiente dove conservare la cara salma (la vostra compresa),
aspettando che arrivino tempi e persone migliori.

Amen.
 

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