Chi offende e chi vorrebbe l'obbligo del vaccino: ricordiamo i nomi

Questa sera ho visto il peggio del peggio. Già c'erano prima i sorrisetti verso coloro che non accettavano la posizione ufficiale. Ora una trasmissione televisiva fa vedere il nullo Claudio Velardi (non sapevo chi fosse, v. poi) deridere la posizione di alta dignità, vorrei dire socratica, del prof Andrea Camperio Ciani, Università di Padova, che pur essendo vaccinato si dimette dall'Insegnamento per protesta contro la strumentalizzazione fascistoide del green pass. Una posizione ideale che dà fastidio alla nostra nullità, il cui passato è comunque questo

Esponente prima del Partito Comunista Italiano (PCI), è stato poi nel Partito Democratico della Sinistra (PDS), e quindi dei Democratici di Sinistra (DS). Dal 1998 alla primavera del 2000 fu a capo dello staff dell'allora presidente del Consiglio dei ministri Massimo D'Alema

assessore alla cultura del comune di Napoli, incarico che durerà soltanto un mese, costretto alle dimissioni dopo le polemiche su irregolarità edilizie per un soppalco abusivo nel suo appartamento napoletano

eccetera eccetera, di incarico in incarico, e si capisce perché l'Italia vada come va.


Non posso nemmeno chiamarlo Nazivax, perché i nazisti avevano maggiore dignità di costui. Che di certo avrà ciò che si merita. Io comunque NON DIMENTICO, e la Storia lo butterà nelle sue fogne.
Accanto a lui l'ex sindaco di Milano Albertini approvava, parlando di stupidate. Un'offesa che gli rimbalza subito addosso.

Lo dico da non violento doc: pagherete caro, pagherete tutto.
 
Guido Rasi: togliere il green pass ai tamponi e riservarlo ai soli vaccinati o ex malati.
Manuale del nazivax perfetto. Da ricordare per Norimberga 2024 (e: cosa non si fa per una prima pagina...)
 

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