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Chi offende e chi vorrebbe l'obbligo del vaccino: ricordiamo i nomi
Questa sera ho visto il peggio del peggio. Già c'erano prima i sorrisetti verso coloro che non accettavano la posizione ufficiale. Ora una trasmissione televisiva fa vedere il nullo Claudio Velardi (non sapevo chi fosse, v. poi) deridere la posizione di alta dignità, vorrei dire socratica, del prof Andrea Camperio Ciani, Università di Padova, che pur essendo vaccinato si dimette dall'Insegnamento per protesta contro la strumentalizzazione fascistoide del green pass. Una posizione ideale che dà fastidio alla nostra nullità, il cui passato è comunque questo
assessore alla cultura del comune di Napoli, incarico che durerà soltanto un mese, costretto alle dimissioni dopo le polemiche su irregolarità edilizie per un soppalco abusivo nel suo appartamento napoletano
eccetera eccetera, di incarico in incarico, e si capisce perché l'Italia vada come va.
Non posso nemmeno chiamarlo Nazivax, perché i nazisti avevano maggiore dignità di costui. Che di certo avrà ciò che si merita. Io comunque NON DIMENTICO, e la Storia lo butterà nelle sue fogne.
Accanto a lui l'ex sindaco di Milano Albertini approvava, parlando di stupidate. Un'offesa che gli rimbalza subito addosso.
Lo dico da non violento doc: pagherete caro, pagherete tutto.
Guido Rasi: togliere il green pass ai tamponi e riservarlo ai soli vaccinati o ex malati.
Manuale del nazivax perfetto. Da ricordare per Norimberga 2024 (e: cosa non si fa per una prima pagina...)