Francia: Moody's taglia stime Pil al +0,5% in 2014
MILANO (MF-DJ)--L'agenzia di rating Moody's ha tagliato per la seconda volta in meno di un mese le stime di crescita sulla Francia, dopo la pubblicazione del dato sul Pil di venerdi'. Moody's, che aveva gia' abbassato le sue previsioni sul Pil del Paese al +0,6% nel 2014, le ha ridotte ulteriormente al +0,5%. Per il 2015 l'agenzia non si aspetta una crescita oltre lo 0,9% contro l'1,3% stimato in precedenza. Nel dettaglio, il calo della spesa per gli investimenti nella prima parte dell'anno rappresenta "uno sviluppo particolarmente negativo per il futuro potenziale di crescita della Francia", ha precisato l'agenzia di rating, che stima un rapporto deficit/Pil del 3,6% il prossimo anno, contro il 3% della soglia Ue. Secondo Moody's, la decisione del Governo francese di lasciare invariati i piani di spesa e tasse rendera' infatti difficile il raggiungimento del target sul deficit al 3% del Pil imposto dall'Unione europea. Inoltre, se Bruxelles dara' piu' tempo a Parigi per ridurre il disavanzo, potrebbero esserci implicazioni per l'intera zona euro. "Una decisione che permetta a un Paese core di oltrepassare ulteriormente il target avrebbe conseguenze negative sul fronte del rating per la zona euro. I suoi meccanismi di governance fiscale avrebbero fallito un test importante", ha concluso Moody's. Venerdi' l'ufficio di statistica francese ha reso noto che il Pil nel secondo trimestre e' rimasto fermo rispetto ai tre mesi precedenti, contro un consenso che si attestava al +0,1%. Intanto, Parigi continua fare pressing sulla Banca centrale europea per un deprezzamento dell'euro. In un'intervista alla radio francese Rtl, il ministro delle Finanze francese, Michel Sapin, ha chiesto infatti che la moneta unica sia riportata su un valore piu' "normale". "A livello europeo ci sono responsabilita' e tra queste responsabilita' c'e' la questione monetaria", ha affermato Sapin durante l'intervista. "Devono essere prese delle decisioni e devono essere attuate fino alla fine cosi' che l'euro si attesti su un livello piu' normale, che corrisponda piu' al suo valore reale sui mercati internazionali", ha precisato il ministro.
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