Fib Dicembre.....si persevera nel capirci (1 Viewer)

Dogtown

Forever Ultras Ghetto
Eni ha acquistato nel periodo compresotra il 17 e il 21 novembre 2014 n. 414.794 azioni proprie per un controvalore complessivodi 6.820.161,92 euro, nell'ambito dell'autorizzazione all'acquisto di azioni propriedeliberata dall'Assemblea di Eni dell'8 maggio 2014, già oggetto di informativa ai sensidell'art.
144-bis del Regolamento Consob 11971/1999. A seguito degli acquisti comunicati oggi, considerando le azioni proprie già in portafoglio,al 21 novembre 2014 Eni detiene n. 31.323.624 azioni proprie pari allo 0,86% del capitalesociale.

praticamente questi hanno sborsato oltre 600 milioni di euro..e siamo al valore piu' basso di Eni dell'anno

allora, tu prendi chi ha deciso questa furbata e lo licenzi

Avevano paura che arrivassero i chinos :clap::lol::wall:
 

Dogtown

Forever Ultras Ghetto
io penso che Renzi debba essere eletto come Presidente della Repubblica

assolutamente


I Samurai in un mese hanno implementato il qe del 30%, convinto il loro maggiore fondo a raddoppiare la quota di equity in ptf e tra pochi giorni vanno al voto per avallare manovre fiscali espansive ed evitare l'aumento iva.

Noi: un paese che si allaga e si devasta ogni volta che piove per 2 giorni consecutivi...e quindi ci siamo inventati il neologismo "bomba d'acqua" :wall:...2000 poliziotti impegnati tutti i wknd a badare a quelli che vanno allo stadio per accopparsi con coltelli, spranghe e pistole tra di loro senza avere il coraggio del prendersi a pugni one-to-one...migliaia di persone che come gli tocchi un diritto acquisito bloccano il Paese è una classe di politici che il più intelligente e pragmatico non c'è la farebbe a sopravvivere un giorno da solo in questo dannato Paese.
 

DRIVE

Massaio di Voghera
ed ecco che a furia di dirlo..questi ti aumentano i prezzi

da fuori di testa , dato che tutte le materie prime sono ai minimi da 4 anni

ma questo e' il Mantra di questa ciurma di disgraziati

chiaro che un dato cosi' sposta ancora di un mese qualsiasi intervento della BCE...o presunto tale

penso che il nostrano avra' grosse difficolta' da qui
 

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PILU

STATE SERENI
giorno... anche qs aspetto bisogna considerare

ROMA (WSI) - Il crollo dei prezzi del petrolio sta per distruggere l'industria petrolifera e del gas naturale. E la crisi ucraina costringerà l'Europa a ripensare il rapporto di dipendenza che la vede legata alla Russia per le forniture energetiche. E' questo sintesi il messaggio dell’ultima newsletter di Global Europe Anticipation Bullettin (GEAB), che fa notare con un grafico della EIA, relativo alle esportazioni di gas russo nel 2012, che l'11% delle fornitura quell'anno è andato verso l'Italia, il 6% in Francia, così come nel Regno Unito, il 19% in Turchia, il 24% in Germania, il 24% dei paesi dell'est europeo e il 10% in altri paesi dell'Europa occidentale.

Oltre alla necessità dei paesi europei di trovare fonti alternative di energia e soprattutto di spezzare il cordone ombelicale che la tiene legata alla Russia, c'è un altro fattore che preoccupa in generale, riguardo all'industria petrolifera. "Si pensava che l'industria del petrolio sarebbe stata salvata dal gas di scisto; e invece perderà a causa del gas di scisto", è scritto nel rapporto. "Molte aziende stanno scappando dal business dell'estrazione di gas di scisto: che il motivo sia la scarsa redditività, come in Texas, nel Nordest degli Stati Uniti, o in Polonia; o per le proteste contro l'estrazione in Inghilterra e in Romania; o per le sanzioni contro la Russia", il punto è che ci sono diverse vittime.

E già i prezzi del petrolio a $80 (ora hanno sfondato anche la soglia dei $70) stavano iniziando a "diffondere il panico, tanto che un articolo ha annunciato già i primi segnali di un rallentamento delle operazioni di trivellazione".

"Le più grandi società energetiche sono obbligate a vendere molti asset per salvarsi; la loro produzione è scesa in modo drammatico (...)"; diverse aziende si stanno indebitando a ritmi sempre più elevati e le operazioni che riguardano l'industria petrolifera (il gas di scisto in particolare), improvvisamente rischiano di non essere più redditizie se nel lungo termine i prezzi continueranno a oscillare al di sotto della soglia a $80". Per non parlare dei "finanziamenti (al settore petrolifero), il cui accesso sta diventando sempre più difficile in questi tempi di crisi economica".

Il GEAB mette in rilievo che il tonfo dei petrodollari. "Tutti questi fattori stanno convergendo verso uno shock dei mercati petroliferi nei prossimi due anni. I tempi saranno duri per le società energetiche. Dal momento che queste rappresentano una quota significativa della capitalizzazione del mercato azionario globale, l'effetto domani sugli indici azionari e sull'economia non si farà attendere. I mercati finanziari potrebbero essere colpiti da un enorme shock nel 2015, che questa volta non sarà da addebitare alle banche, ma all'industria petrolifera".

Oltre al GEAB c'è anche un altro fattore: stando a uno studio di BNP Paribas, i paesi esportatori di energia ritireranno dai mercati globali i loro petrodollari, per la prima volta in quasi venti anni; una manovra che, stando a quanto scrive Reuters "probabilmente scatenerà il calo della liquidità sui mercati globali". Di fatto: "quest'anno i produttori di petrolio importeranno capitale per $8,6 miliardi. Per fare un confronto, gli stessi hanno esportato $60 miliardi nel 2013 e $248 miliardi nel 2012, stando al grafico basato sui calcoli di BNP Paribas". In altre parole, gli esportatori stanno ritirando la liquidità dai mercati finanziari, invece che portare nuova liquidità. E questo potrebbe risultare in aumento dei costi di accesso al credito per i governi, per le aziende e per i consumatori, dal momento che la liquidità diventerà scarsa.

In poche parole, come titola un articolo sulla stampa Usa, "There Will Be Blood", riprendendo il titolo del film con Daniel Day Lewis che in Italia è stato tradotto come "Il Petroliere", facendo riferimento alla morte del petrodollaro. (Lna)
 

DRIVE

Massaio di Voghera
questa storia del brent che poi riflette tutta la teoria dell'inflazione, dimostra che l'economia,intesa come dottrina..deve profondamente cambiare

e gia' lo hanno fatto le banche centrali..portando il costo del denaro a livelli bassissimi ( ma chissa come mai continuano a farlo...)

ora e' il momento del brent che deve ridemensionare tutto cio' che ci sta dietro al circo
 

DRIVE

Massaio di Voghera
qui e' la filiera che non si puo' piu' nascondere..ed e' questo che manda in bestia il mercato..proprio perche' e' come la cioccolata che chiedi al bambino se l'ha rubata : capso glielo chiedi a fare, basta che gli guardi le dita....

allora, se il camionista che fa la linea per la coop da milano a Roma..una settimana fa spendeva 1200 euro di viaggio...oggi ne spende 1000...

e quei duecento, quella cioccolata..dove capso stanno???

e cosi' via' su tutta la filiera...

e' che ci vorrebbe un mondo con meno ladri
 

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