Galera, prigione, carcere, gattabuia, gabbio...

Da piccolo avevo un fucile giocattolo dei marine

sma non sono diventato un terrorista nè un militarista

Il gioco deve essere libero.
Non canalizzato dal mercato. Non si possono vedere queste corsie di grandi catene di negozi di giocattoli divise per sesso, il gioco è libertà, esplorazione, fantasia.

Se quel giocattolo era una tua libera scelta, va benissimo così.
Ma il mercato indirizza le scelte. Si sa. Indirizzare le scelte dei bambini e di quello che dovrebbe essere il regno della libertà e della fantasia è brutto e poi porta talvolta anche risvolti sociali negativi.
 
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beh è un discorso molto "femminista" e ti comprendo :)

ma qui ci dividiamo visto che io femminista non sono
diciamo che potrei definirmi un "maschilista illuminato"
non credo affatto che le donne siano uguali agli uomini
e che sia anche contronatura lottare per l'uguaglianza
diritti eguali sì ma rimaniamo differenti IMHO
 
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beh è un discorso molto "femminista" e ti comprendo :)

ma qui ci dividiamo visto che io femminista non sono
diciamo che potrei definirmi un "maschilista illuminato"
non credo affatto che le donne siano uguali agli uomini
e che sia anche contronatura lottare per l'uguaglianza
diritti eguali sì ma rimaniamo differenti IMHO

:wall::wall:
Permettimi: nel gioco maschi e femmine dovrebbero avere la medesima libertà di scelta.
E' il punto in discussione QUI.

Il problema non è affatto il rosa in sé, la bambola, il gioco del truccarsi ecc.
Il problema è quando il rosa è la sola scelta proposta.

Anche perché quando una ragazzina ha dei genitori illuminati e liberi, difficilmente sceglie SEMPRE il giocattolo "rosa".
Anzi, per esperienza personale, esistono anche delle bambine che il gioco "rosa" non l'hanno proprio MAI scelto.;)

Ma se tu porti una bambina in un negozio di giocattoli e la proposta del gioco "non rosa" non gliela fai, perché "è da maschio", la limiti.
E viceversa, col ragazzino.
 
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:wall::wall:
Permettimi: nel gioco maschi e femmine dovrebbero avere la medesima libertà di scelta.
E' il punto in discussione QUI.
su questo concordo sulla libertà di scelta... sul resto mika tanto

ma sarei preoccupato se mio figlio scegliesse giocattoli da femmina
(tipo bambole , docle forno etc..)
per fortuna non ho figli e sono vecchio così il peggio per questo Paese
non lo vedrò...
 
su questo concordo sulla libertà di scelta... sul resto mika tanto

ma sarei preoccupato se mio figlio scegliesse giocattoli da femmina
(tipo bambole , docle forno etc..)
per fortuna non ho figli e sono vecchio così il peggio per questo Paese
non lo vedrò...

:lol:

Lo dice la psicologa dell'articolo del Corriere, che sono gli uomini ad avere più resistenze mentali su questo tema.:rolleyes:
Presi come sono, in tanti, dal mito della virilità e del machismo.:wall:

Mio figlio ha giocato tantissimo, da piccolo, con la cucina e simili e ha sempre aiutato me a far torte e biscotti.
Adesso ha 11 anni e non gli interessa più.
E, come da piccolo non gli impedivo di giocare con la cucina dicendogli che era un gioco "da femmina", non lo obbligo, oggi, a decorare biscotti con me, ma non perché "Sei un maschio ed è normale che a te non piaccia", ma perché, semplicemente: "Se non ti interessa decorare una torta, fai bene a non farlo".
 
su questo concordo sulla libertà di scelta... sul resto mika tanto

ma sarei preoccupato se mio figlio scegliesse giocattoli da femmina
(tipo bambole , docle forno etc..)
per fortuna non ho figli e sono vecchio così il peggio per questo Paese
non lo vedrò...
conte, ti posso solo dire che la mia secondogenita ha attitudini e interessi che secondo gli schemi imperanti - soprattutto nelle pubblicità televisive - sono prettamente maschili.

non ti nascondo quanto sia difficile non farla sentire sbagliata perché lei da sola - da questo punto di vista - non è in grado di trovare modelli di riferimento femminili.

e quando dico "da sola" intendo tutte quelle occasioni - e sono tante - in cui lei si confronta con il mondo senza il supporto dei genitori.

un esempio banale: a lei piace giocare con pistole e fucili, ma lo schema sociale in cui siamo inseriti ci dice che pistole e fucili sono giochi da bambini, non da bambine. ma dove diavolo sta scritto che ad una bambina non possano piacere pistole e fucili?

altro esempio classico: tutte le pubblicità di giochi natalizi che imperversano in tv in questi giorni. lo schema è talmente evidente che - per assurdo - rischia di passare inosservato. tutti i giochi per bambine hanno la voce fuori campo femminile, i colori sono rosa e soffusi, le musiche delicate, e ci sono bimbe che cucinano, giocano con le bambole o con gli animaletti di peluche, e sono sempre sedute tranquille. tutti i giochi per bambini invece hanno voce fuori campo maschile, i colori sono rossi, neri, verdi, le musiche sono scatenate così come i bambini che giocano.

ho fatto notare alle mie due figlie queste cose e per una settimana di fila ne abbiam parlato dopo ogni singola pubblicità. adesso lo schema lo riconoscono da sole e mi dicono: "ehi papà, anche qui dicono così o colà".

dobbiamo renderci conto che senza un supporto genitoriale questi bimbi sono alla mercé dei pubblicitari: i genitori devono essere essi stessi resi consapevoli e la campagna promossa dal blog di Claire mi pare vada proprio in questa giusta direzione.

concludo tornando allo schema pubblicitario e lo dico da maschio adulto: perché in nessuna pubblicità viene insegnato ai bambini - intendo bambini maschi - a prendersi cura amorevolmente di qualcuno?
 
Eccola là. Un Papà con i fiocchi:):bow::bow::bow:

Quoto solo questo (anche se potrei quotare il tutto, visto che per certi versi le parole di popov potrebbero essere state scritte da me)
non ti nascondo quanto sia difficile non farla sentire sbagliata perché lei da sola - da questo punto di vista - non è in grado di trovare modelli di riferimento femminili.

e quando dico "da sola" intendo tutte quelle occasioni - e sono tante - in cui lei si confronta con il mondo senza il supporto dei genitori.

Se il mondo dell'infanzia fosse meno diviso per categorie (rosa di qua e azzurro di là) i bambini stessi sarebbero più felici e liberi.
E' una cosa molto triste e molto brutta che una bambina si senta diversa e presa in giro, sola, differente e avulsa dal gruppo solo perché il mondo degli adulti ha deciso che lei, siccome è una femmina, debba interessarsi solo a certi giocattoli.
E allora che fai?
O violenti la sua personalità, orientandola per farla sentire come gli altri, o supporti la sua originalità, ma in quel caso, devi farti un mazzo così per supportare anche gli inevitabili problemi che la bambina si farà perché diversa dal gruppo e magari poco accettata.
E credimi è difficile.

Sono contenta di leggere di un padre come popov e che uno come lui apprezzi la campagna che portiamo avanti. Per me è un onore.

Una nota anche sulla chiosa finale del cosacco/leone:)

E' vero, ai ragazzini, ai bambini, agli adolescenti non si insegna il gesto amorevole della cura, indispensabile un domani, sia nei confronti dei figli, se arrivano, sia nei confronti di una compagna, sia nei confronti di un vecchio genitore.
Ed è una fetta importantissima di emozioni e di gesti preclusi agli uomini che porta con sé distorsioni sociali grandissime.
E mi fa piacere che qualcuno lo noti.
 
conte, ti posso solo dire che la mia secondogenita ha attitudini e interessi che secondo gli schemi imperanti - soprattutto nelle pubblicità televisive - sono prettamente maschili.

non ti nascondo quanto sia difficile non farla sentire sbagliata perché lei da sola - da questo punto di vista - non è in grado di trovare modelli di riferimento femminili.

e quando dico "da sola" intendo tutte quelle occasioni - e sono tante - in cui lei si confronta con il mondo senza il supporto dei genitori.

un esempio banale: a lei piace giocare con pistole e fucili, ma lo schema sociale in cui siamo inseriti ci dice che pistole e fucili sono giochi da bambini, non da bambine. ma dove diavolo sta scritto che ad una bambina non possano piacere pistole e fucili?

altro esempio classico: tutte le pubblicità di giochi natalizi che imperversano in tv in questi giorni. lo schema è talmente evidente che - per assurdo - rischia di passare inosservato. tutti i giochi per bambine hanno la voce fuori campo femminile, i colori sono rosa e soffusi, le musiche delicate, e ci sono bimbe che cucinano, giocano con le bambole o con gli animaletti di peluche, e sono sempre sedute tranquille. tutti i giochi per bambini invece hanno voce fuori campo maschile, i colori sono rossi, neri, verdi, le musiche sono scatenate così come i bambini che giocano.

ho fatto notare alle mie due figlie queste cose e per una settimana di fila ne abbiam parlato dopo ogni singola pubblicità. adesso lo schema lo riconoscono da sole e mi dicono: "ehi papà, anche qui dicono così o colà".

dobbiamo renderci conto che senza un supporto genitoriale questi bimbi sono alla mercé dei pubblicitari: i genitori devono essere essi stessi resi consapevoli e la campagna promossa dal blog di Claire mi pare vada proprio in questa giusta direzione.

concludo tornando allo schema pubblicitario e lo dico da maschio adulto: perché in nessuna pubblicità viene insegnato ai bambini - intendo bambini maschi - a prendersi cura amorevolmente di qualcuno
?

:bow::up:


P.S. mi riconosco in pieno con tua figlia :-o (anche se non so se questa cosa ti farà piacere :D:D)
Da bambina ho sempre giocato con pistole e pallone... mai avuto una bambola (l'unica che hanno avuto il coraggio di regalarmi... è stata "involontariamente" decapitata :fiu::cool:).
Ho sempre preferito giocare con i maschietti perchè i loro giochi erano più movimentati. Sinceramente, pettinare le bambole, non faceva per me :rolleyes:
Nonostante i miei genitori non fossero molto progressisti... non mi hanno mai ostacolata. Infatti ho un ricordo stupendo della mia infanzia :)
 

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