Giustino Caposciutti

1995
Fino ad allora avevo detessuto solo tele di juta.
Un industriale tessile di Gallarate dopo aver visto un mio quadro mi contattò e così iniziò la nostra collaborazione durata 20 anni e che consisteva in uno scambio. Io gli davo un quadro e lui mi riempiva l'auto di tele di lino, cotone, scarti di lavorazione, ecc.
Fu così che iniziai a fare sperimentazione con tutti i tipi di tela, dapprima con quelle a trama più rada ma poi anche con quelle a trama molto fitta.

I quadri che seguono sono fatti con tela di lino

Paesaggio interiore - 1995 - Acrilico fluo sul rovescio di tela detessuta - cm. 64x92 (dipinto ad aerografo)
1-95-64x92.JPG


Paesaggio interiore - 1995 - Acrilico fluo sul rovescio di tela detessuta - cm. 70x100 (dipinto ad aerografo)
1-96-70x100.JPG


Paesaggio interiore - 1995 - Acrilico fluo sul rovescio di tela detessuta - cm. 60x100
1-95-60x100.JPG
 
Ultima modifica:
1995/96/97

Nel 1995 iniziò anche la mia collaborazione con il Comune di Chieri e che sarebbe andata avanti con qualche interruzione, fino al 2012.
I Servizi Sociali mi incaricarono di occuparmi dell'attività di pittura per i disabili e che io estesi anche alle scuole ed alla popolazione.

Chieri è una città alle porte di Torino che vanta una tradizione tessile. In particolare vi venne inventata nel '400 la tela bandera e per questo nel 2006 fui invitato a partecipare ad una mostra collettiva avente per tema appunto la tela bandera.
Bandera, una produzione di qualità A Chieri, questa tela è prodotta da Quagliotti e Pertile - CentoTorri

Una delle caratteristiche della detessitura è che ti permette di conoscere i tessuti nella loro intimità, scoprirne i segreti e le possibilità che ogni materiale può offrire.
Con la tela bandera, all'inizio fu davvero arduo perchè ha fili sottilissimi e fitti, 4 fili ogni mm. Ha una bellezza tutta sua data da una texture a nido d'ape e quindi si tratta di metterne in risalto le peculiarità senza stravolgerla. Nel corso degli anni ho fatto molti lavori con la tela bandera perchè la sua struttura mi ha suggerito soluzioni interessanti.

Incontro - 1996- acrilico fluo sul rovescio di tela bandera detessuta - cm. 80x80 dittico
1-2-incontro1996ditticoacrilicosulrovescioditeladetessutacm80x80.jpg


Percorsi - 1997- acrilico fluo sul rovescio di tela bandera detessuta - cm. 50x70
1-97-70x50.JPG



Sempre nel 96 fui invitato a partecipare ad una mostra omaggio a Tiepolo, a Villa Pisani - Stra - Venezia dal titolo "L'abito come metafora"
Vi partecipai con opere come queste.

Incresparsi - 1996 - Olio su juta - cm. 100x70
1-96-100x70 6.JPG


Incresparsi 2 - 1996 - Olio su juta - cm. 70x70
1-96-70x70.JPG
 
Ultima modifica:
Caro Giustino il tuo affascinante percorso di vita e di arte è uno dei migliori scritti che mi stanno facendo compagnia in questo periodo.
Che bello.
 
Caro Giustino il tuo affascinante percorso di vita e di arte è uno dei migliori scritti che mi stanno facendo compagnia in questo periodo.
Che bello.

Grazie. Tutto ciò mi fa molto piacere.:accordo:

Torno un attimo indietro perchè mi sono sfuggite un paio di cose.

Nel 94 ebbi un ritorno di fiamma per l'incisione e non avendo più l'attrezzatura mi iscrissi di nuovo all'Accademia per un paio d'anni.
Feci una decina di incisioni "doppie" dove però entrambi i lati sono controllati.

...e/o... - 1995 - acquaforte, acquatinta, taglio - lastra di mm. 270x80
1-IMGP0715.JPG


...e/o... - 1995 - acquaforte, acquatinta, taglio - lastra di mm. 270x80
1-IMGP0722.JPG


...e/o... - 1996 - maniera nera, acquaforte, taglio - lastra di mm. 300x70
1-IMGP0710.JPG


...e/o... - 1996 - maniera nera, acquaforte, taglio - lastra di mm. 240x80
1-IMGP0733.JPG


Taglio - 1996 - maniera nera, acquaforte, taglio - lastra di mm. 200x70
1-gr29.JPG
 
Ultima modifica:
1995... 2007
Racconto la storia che segue perchè emblematica di come l'arte può essere strumento educativo ed aiutare a vivere momenti di gioia e di felicità.

Nel 95 su segnalazione degli insegnanti del Liceo Artistico la famiglia di Attilio, 17 anni, diversamente abile, mi chiese di seguire il ragazzo nell'attività di pittura perchè era la cosa verso la quale era più portato e che in quel momento sembrava interessargli.
Per fare questo misero a disposizione un alloggio sullo stesso palazzo dove abitavano e vi attrezzammo una stanza.

Al primo incontro la prima ora la passò a mischiare i colori con l'acqua riempiendo fino all'orlo i 18 bicchierini alloggiati nel banchetto poi cominciò a dipingere delle lettere sul foglio appeso in verticale contro il muro.
Erano le lettere del suo nome ma essendo dislessico non erano in ordine e di dimensioni tutte diverse e poi successe che non appena mi distrassi un attimo lui rovesciò un paio di bicchieri col colore per terra.
Era abituato ad essere rimproverato per questo ma io non dissi nulla.
La cosa si ripeté ancora un paio di volte al che gli dissi:"Guarda che gettare i colori come fai tu lo hanno fatto altri artisti, non è una novità, se ti piace te lo lascio fare, però alla fine di questo incontro".
Lui incredulo continuò a rovesciare i colori di nascosto ma alla fine misi un pò di fogli per terra e gli dissi:"Adesso puoi lanciarci sopra tutti i colori rimasti".
Lui lo fece con grande gioia, ad ogni lancio gli facevo i complimenti e poi lasciammo i fogli intrisi di colore ad asciugare per terra.
L'incontro successivo guardammo i fogli asciutti che presentavano tonalità, sfumature... sorprendenti.
Ecco un esempio.

Attilio Bennato - 1995 - tempera su carta -cm. 50x70
564474_1381298335440972_1777195931_n.jpg


Nel proseguire l'attività Attilio prendeva sempre più fiducia in me anche se continuava spesso a comportarsi come un bambino dispettoso.
Ogni tanto lo inserivo in qualche collettiva ove anch'io partecipavo e detto tra noi non sfigurava affatto, ma la vera svolta avvenne nel 1997 quando gli organizzai una mostra personale presso il Gallery Cafè di via XX Settembre, Torino, che era un bar con annessa una sala espositiva.
All'inaugurazione intervennero i suoi compagni di scuola, gli insegnanti ... Alessandro Del Piero e lui, al centro dell'attenzione spiegava e gongolava.

Attilio Bennato - 1997 - tempera su tela - cm. 80x120
1-12829208_1723269231243879_6003635464897925587_o.jpg



All'incontro seguente mi ritrovai un Attilio con 10 anni di più, maturato, serio determinato nel continuare a dipingere e da quel giorno ogni nostro incontro era una gioia e non mi costava più alcuna fatica perchè lui adesso faceva quasi tutto da solo.

Negli anni successivi continuai ad inserirlo in mostre e ad organizzargli personali fino al 2007 allorquando per problemi nella sua famiglia dovemmo interrompere l'attività.
Adesso Attilio non dipinge più, si interessa alla musica.

Un giorno chiesi alla mamma che cosa significasse l'attività di pittura per il figlio.
Lei mi disse che prima ogni tanto gli chiedeva: "Attilio, chi sei?"
"Io sono nessuno" lui rispondeva.
Alla stessa domanda adesso lui rispondeva: "Sono un pittore ed un artista"

Su questa storia è stato scritto anche un libro ove all'interno ci sono anche molte foto dei suoi quadri.
1-Top-006.jpg


Ancora un quadro dove dei fili usciti da qualche mia tela finirono nel dipinto di Attilio

Attilio Bennato . 2001 - Tecnica mista su carta - cm. 70x50
1-12794335_1138497722836464_5701351202200523816_n-001.jpg


Attilio Bennato - 2003 - tempera su carta -cm. 50x70
1-IMGP0657.JPG
 
Ultima modifica:
Nel proseguire l'attività Attilio prendeva sempre più fiducia in me anche se continuava spesso a comportarsi come un bambino dispettoso.
Ogni tanto lo inserivo in qualche collettiva ove anch'io partecipavo e detto tra noi non sfigurava affatto, ma la vera svolta avvenne nel 1997 quando gli organizzai una mostra personale presso il Gallery Cafè di via XX Settembre, Torino, che era un bar con annessa una sala espositiva.
All'inaugurazione intervennero i suoi compagni di scuola, gli insegnanti ... Alessandro Del Piero e lui, al centro dell'attenzione spiegava e gongolava.

Attilio Bennato - 1997 - tempera su tela - cm. 80x120
Vedi l'allegato 540994

Detto tra noi, questo mi sembra non sfigurerebbe affatto neanche a fianco di uno Shimamoto... :up:
 
Detto tra noi, questo mi sembra non sfigurerebbe affatto neanche a fianco di uno Shimamoto... :up:

:)

Quando inserivo Attilio nelle collettive non dicevo che era persona diversamente abile e quindi i suoi quadri erano visti con lo stesso occhio degli altri e mai è successo che qualcuno avesse qualcosa da ridire sulla sua partecipazione.

Durante i 12 anni che son stato al suo fianco, perchè di questo si trattava, Attilio ha partecipato a una quarantina di mostre ed era diventato conosciuto. I giornali raccontavano la sua storia ed una volta fummo invitati ad un talk show televisivo. Erano queste le cose che a lui piacevano e che lo facevano crescere, prendere fiducia gioire.

In passato avevo spesso avuto difficoltà con le famiglie, la mamma di Attilio, che ho informato di questo racconto sul Forum, invece mi assecondava con entusiasmo in tutte le mie proposte.
Voglio anche qui ricordare il supporto che abbiamo avuto da diversi critici d'arte come Giovanni Cordero oltre al già ricordato Angelo Mistrangelo.
 
Ultima modifica:
1997/98/99

La tela bandera mi suggerisce un impiego nuovo della detessitura.
Partendo da 2 pezze della stessa dimensione era possibile sottrarre completamente la trama e poi incrociare gli orditi dando luogo a nuove originali textures monocrome.

Intrecci - 1997 - Tela bandera detessuta - cm. 58x58
1-1-IMGP0688.JPG



Qui, l'intreccio dà luogo ad un quadrato rosso centrale .
Intrecci - 1998 - Tela bandera detessuta - cm. 47x47
1-IMGP0660.JPG



Un filo rosso di juta è inserito nell'intreccio .
Intrecci - 1999 - Tela bandera detessuta - cm. 52x52
1-IMGP0667.JPG


E qui un lembo è lasciato cadere.
Disvelarsi - 1999 - Tela bandera detessuta - cm. 39x39
1-1-IMGP0673.JPG



Stesso sistema applicato alla juta.
Intrecci - 1997 - Tela di juta detessuta - cm. 70x70
1-98-70x70.JPG


Ed infine sfruttando i colori già presenti nelle tele di scarto industriale questa soluzione.
Intrecci - 1998 - Tele detessute - cm. 100x83
1-98-100x83.JPG
 
1998

Scopro anche che detessendo da scarti di lavorazione industriale tele già colorate è possibile al momento del fissaggio sul telaio ottenere degli effetti ottici tridimensionali.

Rilievi 1 - 1998 - tela detessuta - cm. 101x43 .....................Rilievi 2- 1998 - tela detessuta - cm. 120x50
1-03-101x43.JPG
.................
1-98-121.JPG
 
Ultima modifica:
2000

A forza di trasporti, allestimenti... avevo capito quanto fosse importante poter maneggiare le opere facendo la minima fatica. La detessitura contribuiva ad un alleggerimento ma sulle grandi dimensioni che a me piaceva fare il problema dell'ingombro restava.
Per superarlo decisi di eliminare il telaio in legno e di appendere le tele utilizzando un'asta solo da un lato oppure con i chiodi conficcati agli angoli della tela.
In questo modo perdevo il gioco delle onde ritmiche regolari ma acquistavo la possibilità di ottenere dei movimenti della tela più naturali, meno forzati.

All'inizio appendevo queste tele con la parte dipinta verso il muro in modo da ottenere i riflessi colorati ma poi passai ad appenderle al contrario e negli anni successivi passai a dipingerle da entrambi i lati.

Senza titolo - 2000 - acrilico su tela detessuta - cm. 100x85 (misura variabile)
1-Top.jpg


Senza titolo - 2000 - acrilico su tela di lino detessuta - cm. 205x140 (misura variabile)
1-D39.JPG


Senza titolo - 2000 - acrilico su tela di lino detessuta - cm. 65x140 (misura variabile)
1-rbc.jpg



Senza titolo - 2000 - acrilico su tela detessuta - cm. 150x110 (misura variabile)
1-Roba da chiodi 6 .JPG
 
Ultima modifica:

Users who are viewing this thread

Back
Alto