Continuai a fare quadri di detessitura/ritessitura per diversi mesi finchè ad ottobre ebbi la "brillante" idea di accettare l'invito di andare a lavorare in un grande centro per disabili psichici. CLPS (Centro di Lavoro Protetto Specializzato) nel quartiere delle Vallette.
C'ero andato un paio di volte in visita ed avevo visto qualche dipinto fatto dagli utenti e così dietro la promessa che avrei potuto fare esclusivamente attività di pittura accettai.
Purtroppo la realtà si rivelò subito diversa da come me l'avevano dipinta e da come me l'ero immaginata e che di fronte ad abusi, violenze, non potevo tirarmi indietro.
Ero finito dentro un inferno. Solo un anno prima al Laboratorio d'Igiene, avevo un lavoro ben retribuito, rispettato... e qui c'era chi mi sputava addosso chi voleva menarmi, chi anche fra i colleghi ce l'aveva con me perchè ero in una situazione privilegiata, perchè ero lì come educatore/artista.
Nel centro c'erano 180 utenti, adulti, con differenti tipologie di disabilità, provenienti da tutto il territorio cittadino e della prima cintura.
Erano divisi in squadre di 12/15 "operai" ciascuna con a capo un istruttore. La metodologia educativa era basata sull'ergoterapia (terapia attraverso il lavoro). Ogni squadra infatti era addetta a produrre qualcosa, c'era chi assemblava scatole di cartone, chi montava penne biro, chi fanali o freni di bici e moto, chi faceva lavori di falegnameria...
C'era anche un gruppo chiamato Centro Occupazionale dove erano accolti gli utenti con patologie più gravi e che non erano in grado di svolgere alcuna attività se non quella di far "casino"
In ogni squadra vigeva una disciplina ferrea mantenuta con violenze soprattutto verbali non so se fisiche perchè in certe aule non entravo mai perchè io stesso ero intimorito dall'atmosfera che c'era all'interno.
Il mio atelier era in un grande salone adibito anche a palestra e sala ricreazioni. Vi accoglievo a dipingere a turno gruppi di 12/15 utenti. Fra di loro chi aveva una patologia molto lieve e non si capiva perchè era finito lì ma anche chi aveva patologie gravi.
C'era chi dipingeva con enorme piacere chi invece non ne aveva alcuna voglia e non solo, dovevo fare molta attenzione perchè c'era anche chi si beveva il colore e chi mangiava la carta...
Erano antesignani di famosi artisti senza rendersene conto!
Qua e là c'era qualche "grande artista" che mi ripagava di tutta la frustrazione che accumulavo giorno dopo giorno.
Eccone uno.
Girolamo della Malva detto "Il Giorgino" -
Vedi l'allegato 539281
fonte:
Girolamo Della Malva | arteco