tommy non l'avevo letta se entrano in campo i fondi speculativi non e' un bel segnale ciao
		
		
	 
Crisi greca
                 
Vega Asset Management, l’hedge fund che minaccia la Grecia
                 I negoziati sulla ristrutturazione  del debito greco hanno subito ieri una pesante battuta d’arresto a causa  della decisione di un hedge fund di abbandonare il tavolo dei  negoziati...
                                                                                                                  
                                                                                                                                                       
I negoziati sulla ristrutturazione del debito greco hanno subito ieri una pesante battuta d’arresto,  sollevando nuove inquietudini circa la capacità del Paese di  risollevare le proprie sorti. Ciò a causa della decisione di un hedge  fund di abbandonare il tavolo dei negoziati, secondo quanto riferito  dall’agenzia Reuters.
Vega Asset Management,  fondo speculativo la cui sede è in Spagna, ha infatti rassegnato le  proprie dimissioni dal comitato che rappresenta gli interessi dei  creditori privati, nell’ambito dei colloqui con le autorità elleniche. 
A confermarlo sono state due persone a conoscenza dei fatti, che  tuttavia hanno preferito mantenere l’anonimato. Il motivo dello strappo -  che tuttavia l’hedge fund non ha voluto confermare - sarebbe dipeso  dalle modalità di messa in opera della svalutazione volontaria dei  titoli di Stato.
Da parte sua il ministro delle Finanze di Atene, Evangelos Venizelos,  ha cercato di gettare acqua sul fuoco, dichiarandosi fiducioso circa il  successo dei negoziati. Un ottimismo che, però, non sembra condiviso  anche dalle banche coinvolte: «Non credo che raggiungeremo un accordo  quest’anno», ha sussurrato un banchiere coinvolto nelle trattative.
L’obiettivo del governo greco è di ottenere un taglio del 50% sulle obbligazioni in mano ai grandi creditori,  in cambio di contanti e di nuovi titoli di debito: in tal modo si spera  di ridurre l’indebitamento pubblico di 100 miliardi di euro, 
portando così il rapporto con il prodotto interno lordo dal 160 al 120%.
(valori.it)
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Crisi: Grecia; Doccia fredda su ottimismo Venizelos per swap
 							Esito trattative ancora in aria secondo una fonte IIF
 							21 dicembre, 13:44
 						
  						
  						            						  							        							 							 							 								    (ANSAmed) - ATENE, 21 DIC - Una fonte dell'Istituto Finanziario Internazionale (Iif) ha oggi smentito categoricamente l'esistenza di un qualsiasi motivo di ottimismo espresso ieri dal ministro delle Finanze greco, Evangelos Venizelos, circa l'accordo quadro fra il governo greco e le banche creditrici per dimezzare il debito pubblico detenuto dai privati nell'ambito del secondo piano di salvataggio della Grecia. Lo riferisce la stazione radio-tv privata Skay.     Ieri sera Venizelos aveva affermato che l'accordo fra il governo di Atene e le banche creditrici sarebbe stato chiuso a breve. ''Siamo vicini ad un accordo. Sono fiducioso'', aveva detto il ministro aggiungendo che ''questo puo' essere fattibile se i nostri partner rispetteranno l'accordo del 26 e del 27 ottobre scorsi''.
   Oggi, invece, la fonte dell'Iif citata da Skai, ha negato che esista "spazio per un ottimismo del genere. Tutto e' ancora in aria, tanto l'esito delle trattative quanto la percentuale dei partecipanti dei privati al programma". In questa congiuntura internazionale, sostiene radio Skai, l'unica cosa certa e' che i nuovi titoli dello Stato greco saranno subordinati al diritto inglese e non a quello greco, come succedeva con i titoli attuali, e come del resto e' stato imposto da parte dell'Iif nel vertice europeo del 26 ottobre scorso.     Il secondo piano di salvataggio della Grecia (da 130 miliardi di euro) prevede il coinvolgimento dei privati. Questi dovranno accettare una riduzione del 50% del valore nominale dei crediti attraverso uno scambio (swap) delle vecchie obbligazioni detenute dalle banche in cambio di nuove. Il piano punta a ridurre il debito greco dal 160% del Pil al 120% del Pil entro il 2020. Trenta dei 130 miliardi del piano di salvataggio sono destinati alla ricapitalizzazione delle banche greche che da sole detengono quasi 50 miliardi del debito di Atene.(ANSAmed).