Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2 (5 lettori)

Stato
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robinson

Forumer storico
Tecnicamente non so.. ma legalmente si puó solo fare.. violando i contratti
in maniera sistematica. Ogni obbligazione, infatti, comporta l'obbligo di trattare i creditori "pari passu", senza discriminazioni, se non quelle determinate da eventuali crediti privilegiati o subordinati.
Un "default" é di per se una "rottura di contratto", se non avviene in maniera consensuale con i creditori, a norma di contratto. Discriminare tra titolari del medesimo titolo é espressamente proibito.
Tra l'altro, una norma del genere é facilmente aggirabile, come l'agire di diversi forumisti prova ampliamente: basterebbe dividere la partecipazione tra diversi conti.
Tecnicamente.. la Grecia, cioè il debitore, sa che, ad esempio, Banca Intesa ha
in deposito chessó.. 2 miliardi di GGB. Quanti di questi GGB siano di proprietà di Intesa, e quanti di proprietà di clienti, e come ripartiti, é cosa che riguarda Intesa, non la Grecia.
Un tentativo di discriminare tra creditori sarebbe certamente contasti in giudizio, il che rallenterebbe ulteriormente il processo.

In caso di default vero e proprio, tuttavia, in una proposta di scambio dei titoli in default con nuovi titoli, il debitore
può offrire diversi tipi di nuovi titoli stabilendo per alcuni una soglia minima o una soglia massima, come fece l'Argentina emettendo i quasi-par in Pesos, nel 2005.
In realtá.. erano destinati agli istituzionali argentini.. ma in pratica nessuno impediva ad uno "straniero" di scegliere quella opzione.

Si tenga inoltre presente che i titoli in default.. possono essere liberamente scambiati.

scusate che ormai sembro l' ultimo dei giapponesi...

ma ancora non riesco proprio a capire: da un lato hanno fatto di tutto per svolgere il tutto in modo VOLONTARIO con le banche.
Poi che si tratti solo di una facciata, che sia SPINTANEAMENTE accettata una siffatta condizione ok;
siamo al punto che il rapinato dice che VOLONTARIAMENTE ha lasciato i soldi;
è una barzalletta, ma ci stanno lavorando da luglio!

Con noi retail, invece, dovrebbero fare il gioco sporco:
"violare i contratti in modo sistematico" e senza avere chiesto nulla a noi come retail.
Obbligo per obbligo, si chiede alle banche un haircut del 50% e a noi retail del 70%?? OK; ma allora perchè perdere così tanto tempo per un ACCORDO? Per poter dire che è stato un accordo "VOLONTARIO"?
Tutta questa fatica e poi mandare tutto a puttane a causa della COSTRIZIONE fatta sul retail???

Perchè non coinvolgere anche il retail, se vogliono salvare la faccia?
e se la vogliono perdere, perchè tutta questa manfrina dell' "accordo" con le banche??
Quando c'è infatti "costrizione" non c'è bisogno di perdere tutto questo tempo con l' IIF: li costringi e basta e sei tu a scegliere l' entità dell' haircut! Esattamente quello che vorrebbero fare a noi! A noi quacuno ha chiesto mai qualcosa?? quanto TEMPO hanno perso con noi???

Insomma, qua di salti mortali ne devono ancora fare parecchi per farci "digerire" questa schifezza che sta andando in porto!
Spero per loro che non vi siano appigli giuridici, perchè in caso contrario bisognerebbe mangiarseli a fettine questi qua! e non mi riferisco ai greci, ma alla UE!!!

Io, da ultimo dei giapponesi, sono ancora qua in trincea... fatemi un fischio quando tutto è finito! :D
 
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robinson

Forumer storico
all' inizio fu il coinvolgimento dei privati, ma in modo volontario!
(e qua già la terra tremò)

poi si cominciò a parlare di costrizione ma QUALORA non si fosse raggiunta l' intesa col 90% delle banche
(e qua la terra tremò ancora più forte)

ora a giorni vedremo se ci sarà un coinvolgimento obbligato dei privati
(e sarò curioso perdio di vedere cosa altro sarà capace di succedere!)
 

carib

rerum cognoscere causas
scusate che ormai sembro l' ultimo dei giapponesi...

"quelli dell'UE".. meritano certamente di "essere fatti a fettine".
Ció detto.. se la PSI non si concretizza, o ottiene adesioni modeste.. si va inevitabilmente ad un default vero e proprio, mi pare evidente.
Se si concretizza, ma con adesioni "elevate, ma no troppo".. c'é la possibilitá che i termini dello scambio vengano imposti a tutti i creditori, via CAC retroattive.. con due difficoltá:

1) come trattare la BCE
2) come ottenere la maggioranza, ed in tempo, dei titolari di marzo 2012.

Puó succedere di tutto.. ma l'idea che il retail, neppure consultato, sia trattato peggio dei creditori istituzionali privati.. mi pare difficile da concepire.. e anche poco utile.

Nel frattempo.. marzo si avvicina.. e o riescono a chiudere la ristrutturazione in tempo.. o si va al default.
 

tommy271

Forumer storico
"quelli dell'UE".. meritano certamente di "essere fatti a fettine".
Ció detto.. se la PSI non si concretizza, o ottiene adesioni modeste.. si va inevitabilmente ad un default vero e proprio, mi pare evidente.
Se si concretizza, ma con adesioni "elevate, ma no troppo".. c'é la possibilitá che i termini dello scambio vengano imposti a tutti i creditori, via CAC retroattive.. con due difficoltá:

1) come trattare la BCE
2) come ottenere la maggioranza, ed in tempo, dei titolari di marzo 2012.

Puó succedere di tutto.. ma l'idea che il retail, neppure consultato, sia trattato peggio dei creditori istituzionali privati.. mi pare difficile da concepire.. e anche poco utile.

Nel frattempo.. marzo si avvicina.. e o riescono a chiudere la ristrutturazione in tempo.. o si va al default.

Ciao a tutti, per il momento ancora nessuna novità.
Credo che le posizioni siano ancora ingessate, probabilmente nei prossimi giorni dovranno concretizzare un minimo di proposta operativa, altrimenti quando la Troika tornerà il 16 gennaio ad Atene sanzionerà la non sostenibilità del debito con tutto quello che ne conseguirà.
 

tommy271

Forumer storico
Crisi: Grecia, cominciato conto alla rovescia per eurozona

Da oggi settimana cruciale per il governo di Papademos

09 gennaio, 16:30



(di Demetrio Manolitsakis) (ANSAmed) - ATENE, 9 GEN - "Se non saranno votate le nuove misure di austerity (richieste dalla troika) si va alle elezioni, il che per la Grecia significa il fallimento e l'uscita dall'eurozona". Lo ha detto pochi giorni fa il premier greco Lucas Papademos e dalle sue parole non e' difficile capire che il conto alla rovescia per la permanenza o meno della Grecia nella moneta unica e' iniziato. La settimana che comincia oggi si delinea infatti molto difficile, forse decisiva, per il Paese mentre i segnali per il futuro del governo di salvezza nazionale di Papademos non sono positivi. Tutto lascia pensare che questa volta le trattative con i rappresentanti dei creditori internazionali della Grecia (la troika), attesi ad Atene per meta' gennaio, saranno piu' difficili che in passato in quanto riguardano il nuovo pacchetto di aiuti da 130 miliardi di euro decisi dal Vertice europeo del 26 ottobre. Mentre, sempre la troika (Fmi, Ue e Bce) ha gia' chiesto il rispetto da parte di Atene di tutti gli impegni assuntisi nei confronti dei creditori e ha fatto capire che non intende tornare in Grecia se prima non saranno risolte tutte la questioni in sospeso. Cio' considerato, e' chiaro che i parlamentari dei tre partiti che sostengono il governo di Papademos si trovano di fronte ad enormi responsabilita' oltre che a grossi problemi di coscienza. Saranno infatti chiamati a votare a favore di nuovi tagli di stipendi e pensioni e a favore dei licenziamenti di tantissimi lavoratori.

Nea Dimocratia, il partito di centro-destra guidato da Antonis Samaras, ha gia' fatto sapere che sostiene le riforme strutturali (come la liberalizzazione delle professioni chiuse), ma non intende votare a favore di misure dovute a scelte fatte dal precedente governo del Pasok degli ultimi due anni.

Soprattutto se, per giungere a questo, si deve ricorrere a provvedimenti legislativi. Secondo alcuni giornali, Samaras nell'incontro di oggi con Papademos ribadira' le posizioni del suo partito riguardo le richieste della troika e ripetera' che qualsiasi trattativa con i rappresentanti dei creditori circa il nuovo pacchetto di aiuti dovra' essere condotta da un governo uscito da nuove elezioni. Per quanto riguarda il Pasok, il partito socialista guidato dall'ex premier Giorgos Papandreou, esso e' doppiamente in crisi: oltre al fatto che parecchi suoi parlamentari hanno fatto sapere che non voteranno piu' altre misure di austerita' (soprattutto se prevedono licenziamenti oppure tagli a stipendi e pensioni), il partito e' in cerca del nuovo leader. La lotta fra i "delfini" mette a rischio la stessa coesione del governo dal momento che la maggioranza dei ministri proviene dal Pasok e che alcuni di loro sono candidati alla successione a Papandreou.

Il problema riguarda in particolare il ministro delle Finanze Evangelos Venizelos, di certo il piu' probabile vincitore nella corsa alla successione, il quale pero' - se nominato a capo del Pasok - difficilmente potra' mantenere l'incarico di ministro.

Papademos, infatti, ha gia' avvertito che - nel caso in cui si apra la corsa alla successione di Papandreou - sara' molto difficile per i ministri candidati restare al governo. Venizelos pero' e' in questo momento insieme a Papademos il principale interlocutore dei creditori della Grecia e conosce meglio di tutti le loro richieste e le questioni in sospeso. Cosa succedera' se Venizelos abbandonera' il governo per andare a prendere il posto di Papandreou? Per quanto riguarda il Laos, il partito di estrema destra guidato da Giorgos Karatzaferis, si puo' dire che ormai e' piu' fuori che dentro al governo. Il suo leader - che dopo l'ingresso nell'esecutivo di coalizione ha visto la propria popolarita' calare in maniera impressionante negli ultimi sondaggi - ha inviato una lettera agli altri due leader chiedendo un incontro con Venizelos per esaminare le richieste della troika e decidere una linea comune da seguire durante le trattative.

Le parti sociali, dal canto loro, sono state informate la settimana scorsa dal premier circa le richieste della troika. A giorni si incontreranno gli imprenditori ed i rappresentanti dei lavoratori per definire le rispettive posizioni di fronte alle richieste della troika, soprattutto riguardo ai tagli degli stipendi e l'abolizione di tredicesima e quattordicesima mensilita' nel settore privato. Ma Giannis Panagopoulos, presidente della potente Confederazione Generale dei Lavoratori greci (Gsee), ha gia' detto chiaramente che il suo sindacato non accettera' alcuna modifica del contratto collettivo del lavoro riguardo lo stipendio minimo garantito e i sussidi e ha spiegato che la sua centrale sindacale respingera' tutte le richieste della troika. (ANSAmed).
 

giub

New Membro
If you fill the CDS then the total profit of the owners will move about 25 billion dollars - the naked CDS account for 35% of the market or gain 9 billion dollars


09/01/12 - 18:07 (Upd2) If you paid the CDS which is the most likely scenario, then the total profit of the owners will move about 25 billion dollars
The total direct investments in bond derivatives that the country risk premia stood at 5 billion dollars.


Based on estimates that 35% of them are naked CDS that are naked which means that bought without compensating bonds.
The naked is simplified the speculative side of derivatives.
Those who hold bonds and suffer haircut 60% or more if you hold CDS will mitigate the loss and properly payable.
The naked CDS speculation is true, but until a few months allowed and therefore still have a profit mechanism.
65% of CDS but correspond to real bonds and real places in Greek debt.
The 65% means that they will get 16 billion dollars and the remaining 9 billion representing naked CDS ie speculative positions in derivatives developed bond betting on bankruptcy of the country.

The myth of CDS
.......
 

tommy271

Forumer storico
Borsa Atene: Ase chiude in calo dell'1,7%




MILANO (MF-DJ)--L'indice Ase della borsa di Atene ha chiuso con un calo dell'1,7% a 636,52 punti.
I titoli del comparto finanziario sono stati i peggiori, in seguito ad indiscrezioni che le banche greche potrebbero essere costrette ad accettare svalutazioni piu' forti a causa di un'imminente ristrutturazione del debito.
"Il mercato e' in modalita' di attesa e i livelli di incertezza sono alti", ha dichiarato un research director locale.
National Bank e' calato del 5,6%, Alpha del 7,5% ed Eurobank del 6,8%
 
Stato
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