Tecnicamente non so.. ma legalmente si puó solo fare.. violando i contratti
in maniera sistematica. Ogni obbligazione, infatti, comporta l'obbligo di trattare i creditori "pari passu", senza discriminazioni, se non quelle determinate da eventuali crediti privilegiati o subordinati.
Un "default" é di per se una "rottura di contratto", se non avviene in maniera consensuale con i creditori, a norma di contratto. Discriminare tra titolari del medesimo titolo é espressamente proibito.
Tra l'altro, una norma del genere é facilmente aggirabile, come l'agire di diversi forumisti prova ampliamente: basterebbe dividere la partecipazione tra diversi conti.
Tecnicamente.. la Grecia, cioè il debitore, sa che, ad esempio, Banca Intesa ha
in deposito chessó.. 2 miliardi di GGB. Quanti di questi GGB siano di proprietà di Intesa, e quanti di proprietà di clienti, e come ripartiti, é cosa che riguarda Intesa, non la Grecia.
Un tentativo di discriminare tra creditori sarebbe certamente contasti in giudizio, il che rallenterebbe ulteriormente il processo.
In caso di default vero e proprio, tuttavia, in una proposta di scambio dei titoli in default con nuovi titoli, il debitore
può offrire diversi tipi di nuovi titoli stabilendo per alcuni una soglia minima o una soglia massima, come fece l'Argentina emettendo i quasi-par in Pesos, nel 2005.
In realtá.. erano destinati agli istituzionali argentini.. ma in pratica nessuno impediva ad uno "straniero" di scegliere quella opzione.
Si tenga inoltre presente che i titoli in default.. possono essere liberamente scambiati.
scusate che ormai sembro l' ultimo dei giapponesi...
ma ancora non riesco proprio a capire: da un lato hanno fatto di tutto per svolgere il tutto in modo VOLONTARIO con le banche.
Poi che si tratti solo di una facciata, che sia SPINTANEAMENTE accettata una siffatta condizione ok;
siamo al punto che il rapinato dice che VOLONTARIAMENTE ha lasciato i soldi;
è una barzalletta, ma ci stanno lavorando da luglio!
Con noi retail, invece, dovrebbero fare il gioco sporco:
"violare i contratti in modo sistematico" e senza avere chiesto nulla a noi come retail.
Obbligo per obbligo, si chiede alle banche un haircut del 50% e a noi retail del 70%?? OK; ma allora perchè perdere così tanto tempo per un ACCORDO? Per poter dire che è stato un accordo "VOLONTARIO"?
Tutta questa fatica e poi mandare tutto a puttane a causa della COSTRIZIONE fatta sul retail???
Perchè non coinvolgere anche il retail, se vogliono salvare la faccia?
e se la vogliono perdere, perchè tutta questa manfrina dell' "accordo" con le banche??
Quando c'è infatti "costrizione" non c'è bisogno di perdere tutto questo tempo con l' IIF: li costringi e basta e sei tu a scegliere l' entità dell' haircut! Esattamente quello che vorrebbero fare a noi! A noi quacuno ha chiesto mai qualcosa?? quanto TEMPO hanno perso con noi???
Insomma, qua di salti mortali ne devono ancora fare parecchi per farci "digerire" questa schifezza che sta andando in porto!
Spero per loro che non vi siano appigli giuridici, perchè in caso contrario bisognerebbe mangiarseli a fettine questi qua! e non mi riferisco ai greci, ma alla UE!!!
Io, da ultimo dei giapponesi, sono ancora qua in trincea... fatemi un fischio quando tutto è finito!
