I privati diventano «junior» rispetto agli istituzionali
Il default della Grecia, per quanto ordinato, pilotato e concordato, chiude un'era e apre un nuovo mercato non soltanto per le banche e gli investitori istituzionali ma anche per i risparmiatori. I titoli di Stato nell'Eurozona, dopo la perdita estremamente elevata imposta ai privati sottoscrittori dei bond greci, non potranno più essere considerati investimenti risk free, cioè privi del rischio di credito e di insolvenza da parte dello Stato debitore. Inoltre le modalità di ristrutturazione del debito pubblico greco non saranno «uniche» ed «eccezionali» in quanto diventeranno un modello: i detentori privati dei titoli di Stato dell'Eurozona in futuro saranno una categoria subordinata, junior rispetto ai creditori non privati.
Nel caso di un default di uno Stato aiutato finanziariamente dai partner nella zona dell'euro e dall'Fmi, i primi a essere rimborsati (integralmente?) saranno i creditori cosiddetti official cioè il fondo salva-Stati Esm e il Fondo monetario.
La subordinazione dei creditori privati rispetto all'Fmi esisteva già. La novità per l'Eurozona è l'arrivo dell'Esm: il fatto che il fondo salva-Stati permanente sarà senior rispetto alla grande massa degli investitori sottoscrittori di titoli di Stato (banche, fondi pensione, compagnie di assicurazione e risparmiatori) inciderà sui prezzi e sui rendimenti dei debiti degli Stati più deboli rispetto a quelli più forti. Tanto maggiore sarà il ruolo di creditori come Esm e Fmi nel caso di crisi di liquidità o insolvenza, tanto maggiore sarà l'haircut potenziale sui privati nel caso di default del Paese aiutato dal fondo salva-Stati e dal Fondo monetario.
Questo è già evidente nel caso della Grecia: il fatto che i prestiti erogati dagli Stati dell'Eurozona e dal Fondo (poco più della metà dei 110 miliardi previsti nel primo pacchetto di aiuti) non siano stati coinvolti nella ristrutturazione del debito greco (circoscritta ai soli titoli di Stato a medio-lungo termine detenuti dai privati e non dalle banche centrali) ha fatto lievitare l'haircut.
I titoli di Stato emessi dai Paesi con massimo rating "AAA" nell'Eurozona potrebbero incorporare in prospettiva rischi che vanno oltre la solvibilità e affidabilità creditizia del proprio Stato: il fondo permanente di stabilità Esm, in ultima analisi, fa gravare il peso di un eventuale default sovrano sui Paesi più solidi nell'area dell'euro. Proprio per questo motivo, gli Stati con i conti pubblici sotto controllo e che non ritengono di avere bisogno in futuro di aiuti finanziari dall'esterno, si stanno tutelando con qualsiasi mezzo per mettersi al riparo, evitare i default sovrani e assicurare che di Grecia ve ne sia una sola, come hanno evidenziato ieri gli analisti di Rbs in una conference call con gli investitori.
La forma di tutela principale risiede nel fiscal compact, in un rincaro della dose di disciplina e rigore sulla convergenza delle politiche fiscali ed economiche nella zona dell'euro. L'attivazione dell'Esm non prevede più in automatico e in contemporanea il "Private sector involvement" (Psi), con una ristrutturazione del debito e perdite imposte ai privati, bensì una valutazione caso per caso. In caso estremo, tuttavia, un nuovo default sovrano gestito con intervento dell'Esm metterà comunque gli Stati soccorritori in una posizione di forza rispetto ai creditori privati, risparmiatori inclusi, posizionando il fondo salva-Stati al fianco dell'Fmi come creditore privilegiato.
(I.B.)
Personalmente mi ha salvato il mio criterio altamente speculativo.
Prestare soldi di questi tempi per meno dell'8-9% è una follia

Se si usa questo criterio è probabile che si compra sul fondo prima di un tentativo di rimbalzo, oppure stop loss e via.
Ma cassettare cartaccia sulla presunzione di una parvenza di sicurezza...

Il problema è che simili rendimenti non sono strutturalmente possibili. L'economia non cresce a un passo neanche lontanamente paragonabile.
A ben vedere da molte parti l'economia non cresce proprio e anzi è già tanto se non decresce. Il che rende ogni investimento finanziario, obbligazionario o azionario che sia, strettamente speculativo e legato al timing.
Beato chi è entrato long a dicembre su un po' tutto.
Io sono liquidissimo da settembre ma non l'ho fatto

, perchè una stana sensazione mi attanaglia, con questa Grecia pendente...
Ma magari è solo shock post traumatico. La vicenda è stata condotta nel migliore dei modi per determinare in modo quasi "sperimentale", da laboratorio,
la frustrazione. Tipo esperimenti su topini bianchi in gabbia.
Metti una levetta che premuta rilascia soluzione zuccherina...ma ops...sbagliato! Ora ci ho applicato un voltaggio elettrico.....
No dai scherzavo, stacco la spina! Vai, puoi "ciucciare". Ma ci hai creduto?..No dai non posso crederci! Sei proprio un animaletto stupido....
A chi avesse comprato subordinati bancari a dicembre sarebbe riuscito quello che voleva ottenere chi ha pensato di lucrare sul caso Grecia (come me...).
L'Europa non ha minimamente avallato e coperto il debito greco futuro e sta imponendo perdite ai creditori. Indirettamente però ha soccorso le banche con prestiti a rubinetto, fondi che in un contesto così stagnante e terrorizzato per le attività "reali", sembrano non trovare miglior impiego di un carry trade finanziario lucrando sulla differenza di tassi, vuoi comprando btp corti e medi, vuoi riacquistando a sconto onerosi titoli subordinati che nel medio periodo non potevano essere più inclusi nel CT1.
La lezione che ci ha dato l'Europa è: punta sempre sui titoli bancari perchè non sbagli -quasi- mai: gli stati possono fallire, le banche no...
Irlanda a parte...

, tanto perchè in realtà di certezze non ce ne sono mai

.
Che poi secondo me quest'ultimo magheggio con i subordinati è avvenuto zitti zitti, quatti quatti, senza attirare troppo l'attenzione tedesca.
Perchè in pieno stile crucco questo non sarebbe piaciuto:
Perchè sprecare risorse per ricomprare debito subordinato se puoi depennarlo con un tratto di penna e dire agli infimi creditori subordinati, chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato.
Così finiamo di distruggere ogni residua fiducia nel mondo finanziario e poi vediamo come fare per far circolare un minimo il denaro
