Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2 (9 lettori)

Stato
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C.Bonacieux

Forumer attivo
sole24ore, p. 10
Quando il trentennale USA rendeva il 15&

Mara Monti
Sembra una follia, ma la Grecia sta valutando la possibilità di emettere un bond governativo a 100 anni, convertendo i titoli a breve termine detenuti dagli investitori. Primarie banche europee starebbero studiando questa opzione che si ascriverebbe alla tipologia dei Brady Bond, le obbligazioni emesse dai governi dei Paesi in via di sviluppo, in particolare dell'America Latina, per la ristrutturazione dei loro debiti. Dal sondaggio effettuato tra i detentori dei bond greci, il 70% sarebbe pronto ad accettare la conversione, ma il governo greco vuole che la tale quota non sia inferiore al 90%. L'offerta dovrebbe essere presentata ad ottobre dopo che le autorità del FMI e della BCE avranno deciso sulla prossima tranche di aiuti ad Atene, condizione necessaria per evitare il default del paese ellenico.
 

Imark

Forumer storico
Giovedì, il punto: in alto i cuori dei tanto tartassati bondholder greci ! Ieri si è rimaterializzato un rimbalzo consistente, ed esteso a tutte le lunghezze.

Secondo me, non è improbabile che con un accordo su un default controllato che dia un arco temporale di stabilità alla Grecia, che sia almeno di un 12-18 mesi, i tds greci prendano un po' di vento nelle vele.

Meglio vivere con il X% in meno a seguito di haircut che morire di ritorno alla dracma, per un bondholder, e quindi con il venire meno temporaneo dell'ipotesi del default incontrollato, c'è spazio per una festicciola fra sopravvissuti, all'insegna del "poteva anche andare peggio".

Ma veniamo ai corsi, non senza un'altra annotazione di carattere generale: i prezzi BBML sono meno effervescenti di quelli che girano sui mercati retail, pur marcando, come detto, un rialzo deciso.

E cominciamo dai titoli corti: il marzo 2012 sale a 58,26, i due maggio 2013 a 46,51 (il 4,6%) e a 51,99 (il 7,5%), il 5,5% agosto 2014 a 43,0: Incrementi dunque di un 4-5% minimo, ed high single digit per alcuni titoli.

Bene anche le lunghezze mediane ed i titoli lunghi: aumenti minimi superiori al punto e mezzo pct, fino ad arrivare per molti titoli ad un 4-5%.

I lunghissimi stavolta marciano in linea con il resto della pattuglia, e salgono di circa 4 punti pct: il 2037 chiude a 32,67, il 2040 a 32,72.

Venerdì, il punto: continua l'andamento tendenzialmente positivo del giorno precedente, ma smorzato nella consistenza, mentre i lunghissimi fanno un passo indietro.

Occhio a come ci si muove: se i mercati retail corrono, ma con volumi sottili, tanto in Germania che da noi, BBML va al trotto. Si vedrà alla fine, come sempre, chi avrà avuto ragione...

Buono lo spunto sui corti, il 2012 chiude a 59,04, e i due maggio 2013, il 4,6% ed il 7,5% che fanno meglio degli altri, rispettivamente a 47,64 e 52,40. Il 5,5% agosto 2014 chiude a 43,68.

Anche le lunghezze mediane si confermano al rialzo, ma percentualmente contenuto in meno di 1 punto; dopo il 2019, si sale più forte in termini percentuali, a partire da 1,5 punti in su, sebbene in valori assoluti, vista la base di partenza e l'andamento dei giorni precedenti, si sia ancora attorno ai 33-34/100.

I lunghissimi, in controtenza, fanno un passo indietro: il 2037 a 32,23, il 2040 a 32,31.
 
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Rottweiler

Forumer storico
Credit Suisse: Greece Unlikely To Eject Without Ring-Fencing



“What if there were a disorderly break-up of the Euro-area?” asks Credit Suisse in an analysis regarding the future of the single currency bloc.

According to the Swiss bank, in such an event, peripheral currencies would fall by c50%, pushing net foreign liabilities to 200-250% of GDP for the periphery ex Italy, resulting in a 40% default on both sovereign and private loans.

Losses to core European banks would be around €300bn, €630bn to peripheral banks ex Italy and €150bn to the ECB, said Credit Suisse.
Peripheral European banks’ net foreign liabilities should rise by c€800bn. Historically, into disorderly defaults, GDP falls by 9% and NPLs rise to 22%.

A deposit freeze, strong DM (CS’s FX team sees a new DM rising by 40%) and a trade war would all be likely. EPS could fall by 40%, the S&P 500 could go to 750 and European banks could drop another 40%.

Core European exporters would suffer, while peripheral exporters would likely win. In dollar terms, local markets underperform post-de-pegging.
Credit Suisse thinks the chance of a general break-up of the Euro is just 10%.

The cost of not bailing out the peripheral countries is higher than the cost of bailing them out; the cost to Greece of an exit is 10-20% of GDP; Italy/Spain are not at risk of a default, in our view; aggregate leverage, government deficits in the Euro-area are all lower than in the US or the UK; and government bond spreads are pricing in an overly aggressive haircut.

We think Greece is unlikely to be ejected from the Euro until the ring-fencing for the rest of the periphery has been set up. The biggest danger in our view would be for Italy to choose to leave the Euro.”

According to Credit Suisse, the underlying problem is the lack of competitiveness in the periphery, as much as debt. It still believes an 8% to 15% decline in wages might be needed to restore competitiveness in peripheral Europe.

The Swiss bank sees Eurobond as solution, but would take too long to set up, requiring constitutional reform and in some countries a referendum.

Another solution would be turning the EFSF into a bank and repoing bonds with the ECB (to increase its size 10 fold). But it would also require parliamentary approval and might violate the prohibition against ECB lending to EU institutions.

CS proposes also a silent solution: the ECB continues to buy/repo peripheral European debt (it already holds €140bn of peripheral European debt and repos €300bn).

According to Credit Swiss, the best solution is raising the EFSF to €900bn, with €400bn used for a TARP-like facility, c€300bn for a debt buyback at market prices and the remainder being put into an EFSF bank used to purchase peripheral bonds (leveraged through repos with the ECB).

Soft QE and a weaker Euro need to be part of the solution, the bank concluded.



(capital.gr)

Poco più di una settimana fa Tommy ha riferito di questo report di Credit Suisse, che fa una previsione delle conseguenze di un default disordinato della Grecia.
Chi lo volesse leggere, lo può trovare a questo link con scribd:

Et si la zone euro explosait ? analyse Crédit Suisse

Speriamo che la follia dei nostri governanti europei non giunga a tanto...

P.S. come noto il report è scaricabile dal sito
 
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general gain

Nuovo forumer
Voglio essere follemente ottimista...:wall:

La partita potrebbe avere una svolta positiva a fine anno e ciò se la Grecia rispetterà - come sembra voler fare - gli obiettivi di bilancio 2011- che danno un disavanzo di 20 miliardi...
Poichè a fine agosto il disavanzo è di 18 miliardi vorrebbe dire che in questo quadrimestre il deficit sarebbe di 1,5-2 miliardi...che "trascinato" nel 2012 vorrebbe dire un deficit annuale di 6/8 miliardi...cioè circa il 3/4% del PIL...
Le privatizzazioni, lo swap ed un'eventuale ripresa economica potrebbero fare il resto...e chissà che fra 3/4 anni la Grecia non si riaffacci timidamente sul mercato...
:band::-R:cin::yeah::ola::invasion:
 
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sboom69

Forumer attivo
Voglio essere follemente ottimista...:wall:

La partita potrebbe avere una svolta positiva a fine anno e ciò se la Grecia rispetterà - come sembra voler fare - gli obiettivi di bilancio 2011- che danno un disavanzo di 20 miliardi...
Poichè a fine agosto il disavanzo è di 18 miliardi vorrebbe dire che in questo quadrimestre il deficit sarebbe di 1,5-2 miliardi...che "trascinato" nel 2012 vorrebbe dire un deficit annuale di 6/8 miliardi...cioè circa il 3/4% del PIL...
Le privatizzazioni, lo swap ed un'eventuale ripresa economica potrebbero fare il resto...e chissà che fra 3/4 anni la Grecia non si riaffacci timidamente sul mercato...
:band::-R:cin::yeah::ola::invasion:
:D:up: almeno per la sfilata di emoticons e magari anche per il resto :rolleyes:
 

giub

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History repeats itself in Greece

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Reuters Sep 30, 2011 – 2:02 PM ET | Last Updated: Sep 30, 2011 2:03 PM ET
By Renee Maltezou
ATHENS – A century ago, Greek civil servants secured jobs for life after decades of protests at a central Athens location named Klafthmonos, meaning the Square of Tears, because this was where they bemoaned their plight.
Now, a Socialist government struggling to spare the country from bankruptcy, is determined to start firing state workers to cut spending and please international lenders. That has brought a new generation of protesters back to the historic square.
“History repeats itself but this time as a farce. On top of all the cuts, we may now lose our jobs,” said 54-year-old Maria Bavgiadaki sitting at a cafe on Klafthmonos Square cafe before an anti-austerity rally. “We don’t know what will happen to us.”
In the late 1800s, Greek politicians hired and fired civil servants at will in a corrupt political spoils system that saw many people dismissed from the state sector whenever a new government won elections and hired its own supporters instead.
For decades, those fired would gather in the leafy square, now lined with shops and cafes, to lament their economic hardship until 1911, when the constitution was changed, allowing labour unions to organise and granting state jobs for life.
These days, civil servants are returning to the square to fight for the right won 100 years ago. Greece’s 730,000 public sector workers face redundancies and their constitutional right looks set to be dismantled because of the colossal debt crisis.
Bavgiadaki has worked for 27 years in the civil service. Her salary has been cut by 20 percent and her bonuses scrapped. Her eyes fixed on colleagues gathering in the square to protest against wage cuts and lay-offs prescribed by the European Union and the International Monetary Fund, she cut a sad figure.
“We are not all innocent, but if Greek governments wanted to tidy up the public sector they could have done it by now. Instead they are still hiring people,” she said, worried that the redundancies will not be implemented in a just way.
The country is bitterly divided between private sector workers who say a bloated state bureaucracy is strangling Greeks and public servants who blame the crisis on political corruption and tax evasion by those making money in private business.
Over the years, it grew so uncontrollably, that in 2010 the Socialist government had to conduct a census to find out it was employing almost a fifth of the country’s 4.2-million workforce.
“Our private sector colleagues should realise that we are not enemies,” said Bavgiadaki, who said she and her colleagues were victims of political decisions beyond their control.
SAFE HAVEN
The public sector has long been a safe haven in Greece. Parents would steer children towards it to secure their future.
Coast guard officer Vassilis, who did not give his full name for fear of losing his job, recalled the petty corruption often associated with getting in the door and onto the state payroll:
“In 1989, when I became a civil servant, one got a state job by offering as little as a can of olive oil, a lamb or fresh fish,” said the 46-year-old father of three, whose wife is also a public employee. :D“I wish they had never hired all these people. We are now losing everything overnight.”
While private sector workers say cuts may be the price that must be paid by some people for having it too good for too long, civil servants blame a political elite who used the system to secure votes, often just before elections.
Prime Minister George Papandreou, the eldest son of late premier Andreas Papandreou who expanded the civil service and promoted a generous welfare system, has been forced to set aside socialist ideology to pull the country out of the huge crisis.
His PASOK party pledged to cut 150,000 state jobs by 2015 as part of the austerity plan to deal with a 360-billion-euro debt and secure an EU/IMF fund lifeline to fend off bankruptcy.
To persuade sceptical lenders it is willing and able to make the cuts, the government has said that 30,000 state workers would be placed on a path to redundancy by the end of the year.
“Until now, this was inconceivable for Greek reality,” government spokesman Ilias Mossialos said last week, referring to the job cuts. “What is common practice in the private sector … does not exist in the public sector.”
BREAKING TABOO
Analysts say the public wants the government to overhaul the state sector. But these measures have caused uproar among labour unions, traditional backers of the Socialists, which have staged repeated strikes since Greece asked for foreign aid.
Along with facing down street protests, the government needs to find a legal way to proceed with the lay-offs, which are prohibited by the constitution, and may be challenged in courts, possibly costing the government more than it might save.
“Public sector lay-offs are a taboo,” said pollster Costas Panagopoulos of the ALCO agency. “So far, no one wanted to touch this issue and the necessary preparation for such measures was not done. Now we’ve reached point zero and don’t know whether the measures can be actually implemented.”
The government has also pledged to abolish dozens of state organisations and put in force a new wage scale which will eventually cut salaries by 20% on average.
STRIKE THREAT
Citing rising unemployment and blaming austerity policies for the country’s deep recession, the main public and private sector unions, representing 2.5 million people, have called two nationwide strikes for October, when the measures are expected to be voted on in parliament.
State sector reforms have generally proved difficult in a country where unions are strong and corruption is persistent.
Along with these hurdles, the Socialists are facing resistance within the party and are lagging behind the conservative opposition in opinion polls.
“The process is painful and this makes the government hesitant,” said Theodore Couloumbis of the ELIAMEP think-tank. “But they need to proceed with reforms to send a message to the world that sacrifices are paying off.”
On the Square of Tears, however, Maria Bavgiadaki feels the pain of reversing a century-old victory for employees is being unfairly applied: “It is not the workers’ fault that the public sector grew so much,” she said. “These are political decisions.”
For the politicians, though, there is little alternative to painful decisions. As Deputy Prime Minister Theodoros Pangalos put it this week: “We must make up our minds at some point.
“Does the public sector waste bother us or do we want them all to keep their jobs? Because … we can’t have both.”
© Thomson Reuters 2011
 

tommy271

Forumer storico
Buongiorno!
Sull’onda dei ben noti accadimenti, Mi preme una domanda: stante la veridicità (tutta da dimostrare) di questo fantasmagorico fondo da 3000 miliardi e stante la volontà di procedere a un default pilotato (e non “secco”, del tipo chi ha avuto ha auto…) non ho ancora trovato nessuno che si sia preso la briga di spiegare, anche solo per lecite supposizioni, cosa potrà accadere nel concreto.
In soldoni: se io avessi acquistato 10 euro di obbligazioni greche in questo momento queste valgono suppergiù la metà (5 euro).
In caso di default cosa accade?
Quando il titolo viene a maturità lo stato greco “paga” alle banche la metà di quanto ha preso e l’altra metà viene “rimborsata” dal leggendaro megafondo, in modo che gli istituti i credito possano a loro volta rimborsare al 100% i detentori del titolo?
Mi pare di capire che l’idea ventilata sia questa, ma ovviamente mi tengo la possibilità di aver capito male…
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Grazie per ogni ulteriore precisazione. La domanda e' per Tommy e chi puo' darla o cmq un parere

Difficile dirlo, si aprirebbero diversi scenari.
Quello più quotato è un "taglio" sul nominale che verrà rimborsato alla scadenza tra il 20% e il 50%.
Potrebbero anche spostare le scadenze più avanti con un taglio sul nominale e sulle cedole.
Insomma, diverse ipotesi.
Tutte, comunque, negative.
 

tommy271

Forumer storico
Grecia: Venizelos, sesta tranche aiuti assicurata




Il ministro delle finanze greco Evangelos Venizelos ha detto che la sesta tranche di aiuti da parte dell'Unione europea e del Fondo monetario internazionale è "assicurata", perché il paese sta adottando le misure di austerità necessarie.

"Dal momento che stiamo adottando decisioni così difficili e i cittadini greci si stanno addossando così grandi sacrifici, sì, la sesta tranche è assicurata", ha detto il ministro in un'intervista pubblicata sul settimanale "To Vima".

Venizelos ha aggiunto che "qualunque discussione sul default" della Grecia "è ingenua o pericolosa".

(ticinonews.ch)
 

tommy271

Forumer storico
Grecia: ispettori 'troika' incontrano ministro Finanze Venizelos

ultimo aggiornamento: 01 ottobre, ore 18:40






Atene, 1 ott. (Adnkronos/Dpa) - Gli ispettori della "troika", composta da rappresentanti del Fondo monetario internazionale (FMI), Banca centrale europea (BCE) e dell'Unione Europea (UE), hanno tenuto tre riunioni ad Atene oggi con i rappresentanti governo. Gli esperti hanno incontrato il ministro delle Finanze Evangelos Venizelos, e due rappresentanti del governo ed esperti del Ministero della Giustizia. Le riunioni sono state l'occasione per accelerare il lavoro delle autorita' giudiziarie greche sui casi di evasione fiscale, che spesso si perdono in infiniti iter burocratici, che impediscono allo Stato di entrare in possesso delle cifre evase. Tre gli altri problemi sul tavolo, la prevista vendita delle imprese e degli immobili statali. Piu' tardi vi sara' un altro incontro per discutere il bilancio dei prossimi anni.
 
Stato
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