Titoli di Stato area Euro GRECIA Operativo titoli di stato - Cap. 2 (5 lettori)

Stato
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carib

rerum cognoscere causas
L'unico "problema" che potrebbe sorgere con le scadenze 2012 (se non c'è la volontà di ripagarle cash a 100) è la possibilità di estendere a queste il "default selettivo" ... cioè intervenire su determinate scadenze molto prossime per allungarne la durata.
Certo, in questo caso, si tratterebbe di un default.
L'unica casistica che mi viene in mente (ma qui potrebbero aiutarmi gli esperti in bond est-europa o distressed vari) è quella della Russia di qualche anno addietro.
Fece un default selettivo, ma in quel caso - mi pare - si limitò a non pagare le cedole annuali ma rimborsò a scadenza il nominale.

Inesatto. La Russia fece default sul debito domestico (sia in Rubli che Dollari) ma non sul debito emesso all'estero. Il debito domestico é stato successivamente ristrutturato.. in parte con l'emissione dello step-up Russia 2030... che é stato un eccellente affare per chi l'ha comprato (io ad esempio).
 

Rottweiler

Forumer storico
Come noto UBS è una delle banche più negative a proposito della crisi greca e del suo impatto sulla finanza europea. Allego l'ultimo report UBS che ho reperito sul tema. Pubblicato il 17 ottobre è ormai "vecchio", ma, se non è già stato postato, può essere comunque utile per qualcuno. E' scaricabile dal sito USA di UBS.
 

Allegati

  • JE13953_31436_The_Debt_Crisis-_Debt_Cuts_for_Greece_More_Capital_for_Banks 17 ottobre.pdf
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mago gambamerlo

Xx Phuket xX
Come sta andando il Teatrino ? Sangue y Arena ? La Troika non scuce se non a dosi di sopravivenza ? Vogliono la partecipazione volontaria al cut del 50 % ma non si sa' ancora sotto che forma ? Ma l' ESFS da 1400 mld e' definitivo ? Salvano le loro banche ? per salvarle fano " giardinetto " ad Italia e Spagna ? Tra un po' Sangue Y Arena anche per l' Italia ?
Sono a giro / perso un po il filo ... :ciao: ma sempre dentro ,:D
 

russiabond

Il mito, la leggenda.
Notizie Economiche Grecia: macchina del debito. Serve un trattamento d’urto

Pubblicato il 28 10 2011 alle 11:27 da Nadia Fusar Poli


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GRECIA. 27 Ottobre, Giovedì mattina: con il volto disteso, il primo ministro greco George Papandreou, appare sollevato: "Siamo riusciti a evitare il default. Il debito è ora sostenibile. La Grecia è in grado di risolvere, una volta per tutte, i conti con il passato". L’accordo raggiunto nella notte dai leader della zona euro, per cancellare il 50% del debito detenuto dalle banche e che strangola il paese, è una liberazione. Grazie all’ intervento dell’UE il debito Atene sarà ridotto al 120% del suo Prodotto Interno Lordo (PIL) entro il 2020, contro il 165% di oggi.
Conditio sine qua non del salvataggio del paese, tale haircut non sarà tuttavia sufficiente per tirare avanti. La storia è solo all’inizio. E’ stata data un’aspirina al Paese. Ma ha ancora bisogno di un trattamento d’urto.
Senza un sostegno per rilanciare la crescita del Paese attraverso una sorta di "Piano Marshall", la Grecia resterà una “macchina del debito”. E in dieci anni, forse meno, il paese potrebbe tornare ad essere soffocato da un debito pubblico al ... 160% del suo PIL. In altre parole, di nuovo al punto di partenza.
I calcoli degli esperti sono fragili, ipotetici. La Grecia, membro dell’Unione Monetaria Europea, attraversa una zona sconosciuta. Non è del tutto paragonabile a quello che ha vissuto l’Argentina dopo il default nel 2001, ma nemmeno è completamente diverso.
Una cosa è certa: i problemi del paese sono ben lungi dall’essere finiti. Da un lato perché la cancellazione del 50% del debito non può far sparire la metà dei 350 miliardi di euro di debito. Solo il debito detenuto dai creditori privati, di circa 200 miliardi dovrebbe essere interessati da un haircut. Il resto - i prestiti bilaterali da altri paesi, gli importi pagati dal Fondo monetario internazionale (FMI) o le obbligazioni acquistate dalla Banca centrale europea (BCE) – non è compreso. Lo sforzo richiesto alle banche rischia anche di mettere le istituzioni elleniche in ginocchio. I fondi pensione, che contengono un gran numero di obbligazioni greche, destano una grande preoccupazione.
Secondo gli esperti, i calcoli che riducono il livello del debito greco al 120% del PIL includono anche importi previsti per ricapitalizzare le banche greche (30 miliardi) e 15-28 miliardi di euro di entrate che il governo spera di recuperare con le prossime privatizzazioni.
120% del PIL, un livello paragonabile a quello di Italia e Belgio. Non proprio conveniente, ma sostenibile, a condizione di non sbandare.
Per evitare un altro incidente, la Grecia deve affrontare diverse sfide. In primo luogo, deve ridurre il suo deficit pubblico. Difficile quando l’onere degli interessi del debito, ormai quasi il 7% del PIL, grava sul bilancio. L’accordo con i creditori privati non sarà sufficiente a rendere questo fardello sopportabile. Gli esperti sottolineano inoltre la necessità di ridurre seriamente gli interessi del debito residuo.
Il paese minacciato dalla frode fiscale è precipitato nella recessione deve anche migliorare le sue entrate. Oggi solo un greco su sette paga le tasse. Le famiglie, anche le più povere, devono quindi contribuire allo sforzo. Saranno capaci di tale slancio patriottico? L’ultima rivolta popolare contro l’austerità e lo sciopero bianco dei funzionari delle imposte psoono sollevare dubbi.
Ma la sfida è principalmente quella di provocare una vera e propria rivoluzione economica nel paese. Al fine di rompere la spirale di indebitamento, la crescita del PIL greco dovrebbe attestarsi intorno al 3,5% all’anno. Ciò richiederebbe che il paese esporti molto di più, migliori la propria competitività erosa, in parte, dal suo ingresso nella zona euro e ricostruisca la sua industria.
Tuttavia, la Grecia non saprà probabilmente rispondere a tutte queste sfide. Indipendentemente dall’ haricut, anche importante, alla Grecia servirà una assistenza molto più significativa e di tipo preventivo: una sorta di tutela che consenta al Paese di operare nell’ambito dei propri mezzi. Riconoscendo la sfida, la Commissione europea ha deciso di istituire una "task force" di esperti per facilitare - e imporre - le riforme strutturali e per meglio utilizzazione i fondi comunitari. Il suo presidente ha illustrato Mercoledì le priorità: il miglioramento del sistema di riscossione delle imposte e l’iniezione di denaro, soprattutto alle PMI attraverso un fondo di 500 milioni di euro. Ma questi cambiamenti richiedono tempo. E la recente performance della Grecia è stata deludente.
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speriamo che la macchina ...non si rompa prima di arrivare a destinazione ...:D

sarà opportuno accorciare la strada ...;)
 
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frmaoro

il Fankazzista
Crisi/ Iif: 90% delle banche pronto ad applicare l'accordo Ue

di: TMNews Pubblicato il 30 ottobre 2011| Ora 17:28



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Berlino, 30 ott. (TMNews) - Oltre il 90% delle grandi banche invitate a svalutare i titoli greci in loro possesso ha risposto positivamente all'accordo raggiunto al vertice di Bruxelles mercoledì scorso. Lo ha reso noto oggi l'Istituto della finanza internazionale (Iif), l'associazione delle più grandi banche del mondo. "Siamo molto ottimisti", ha detto al giornale Bild am Sonntag il Direttore generale dell'Iif, Charles Dellara, precisando di poter dire che più di nove banche su 10 hanno aderito alla proposta. "Non posso parlare a nome degli altri creditori del settore delle assicurazioni e dei fondi speculativi. In questo caso specifico, c'è sicuramente da fare un lavoro di persuasione", ha aggiunto. Nel vertice di mercoledì, i leader europei hanno ottenuto che le banche accettassero una svalutazione del 50% dei loro titoli greci, per consentire di cancellare 100 dei 350 miliardi di euro di debito di Atene. (fonte Afp)
 

ferdo

Utente Senior
Crisi/ Iif: 90% delle banche pronto ad applicare l'accordo Ue

...
Berlino, 30 ott. (TMNews) - Oltre il 90% delle grandi banche invitate a svalutare i titoli greci in loro possesso ha risposto positivamente all'accordo ...

il 90% delle banche non significa il 90% del debito - purtroppo
 

GiveMeLeverage

& I will remove the world
il 90% delle banche non significa il 90% del debito - purtroppo

Infatti, ci sono anche le assicurazioni e gli hedge.
Avevo dato un'occhiata su bloomberg alla disribuzione dei titoli greci in fondi e assicurazioni: le percentuali erano veramente ridottissime.
Gli hedge sono più preoccupanti, visto che negli ultimi tempi saranno stati tra i pochi a comprare invece che vendere; inoltre la loro ottica coincide con la nostra: fare hold out indipendentemente dai costi sistemici che questo comporta.
Convincere gli hedge ad aderire la vedo dura, forse soltanto con la minaccia di legislazioni punitive..

Resta il fatto che la maggior parte del debito greco detenuto da soggetti privati è dentro le banche e quindi, se confermato, quanto detto da Charly rappresenta un'ottima notizia.
 

steff

Forumer storico
Crisi/ Iif: 90% delle banche pronto ad applicare l'accordo Ue

di: TMNews Pubblicato il 30 ottobre 2011| Ora 17:28



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Berlino, 30 ott. (TMNews) - Oltre il 90% delle grandi banche invitate a svalutare i titoli greci in loro possesso ha risposto positivamente all'accordo raggiunto al vertice di Bruxelles mercoledì scorso. Lo ha reso noto oggi l'Istituto della finanza internazionale (Iif), l'associazione delle più grandi banche del mondo. "Siamo molto ottimisti", ha detto al giornale Bild am Sonntag il Direttore generale dell'Iif, Charles Dellara, precisando di poter dire che più di nove banche su 10 hanno aderito alla proposta. "Non posso parlare a nome degli altri creditori del settore delle assicurazioni e dei fondi speculativi. In questo caso specifico, c'è sicuramente da fare un lavoro di persuasione", ha aggiunto. Nel vertice di mercoledì, i leader europei hanno ottenuto che le banche accettassero una svalutazione del 50% dei loro titoli greci, per consentire di cancellare 100 dei 350 miliardi di euro di debito di Atene. (fonte Afp)

Sbaglio o lo disse anche dopo l'accordo del 21 Luglio?:help:
 

GiveMeLeverage

& I will remove the world
a parte il fatto che con i GGB la percezione del tempo si è così dilatata che già passare da MARZO a MAGGIO 2012 sembra siano... 2 anni e non 2 mesi :sad:

c'è da considerare che con la marzo 2012 si guadagna di meno (costando 60 invece di 54 e 50 delle scadenze di maggio e di agosto), ma c'è poi sempre la possibilità di reinvestire a scadenza ricomprando quelle di maggio e di agosto: poco che prendi qualcos' altro porti a casa.
Se dopo marzo scoppia... il colera, beh, almeno questa scadenza la si è portata a casa!

x Givemeleverage:
verissimo che se capita dflt prima di marzo, avere le GGB marzo 2012 è peggio che le lunghe!

Però poi è anche vero che da qui a marzo con la 3/2012 ci fai un quasi +100%; se lo stesso accade con una lunga, ad esempio una 2022, te la ritrovi a 68: ora non è detto che le lunghe abbiamo lo stesso trend positivo di un GGB che va a scadere; pertanto hai comunque ancora in mano dei GGB invece che cash.

Diciamo che ciascuna di queste scelte presenta i suoi pro e i suoi contro.

La marzo 2012 viene ca 57, quindi nell'ipotesi di rimborso alla pari fai +75%
La ggbei 2025 viene ca 30, quindi per avere lo stesso incremento dovrebbe passare a 52.50

Della 2022 io non avevo parlato, come detto per me conviene lo switch sulle meno costose.
 
Stato
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