Mercoledì, il punto: giornata come la precedente per i tds greci, con ulteriore "assestamento" al ribasso.
Fra i cortissimi, c'è un segno blu, ed è quello del marzo 2012, che rosicchia un paio di decimali di punto chiudendo a 54,99. Il resto va giù, compresi i due maggio 2013, che chiudono il 4,6% a quota 44,84 ed il 7,5% a 48,25.
Per gli altri titoli, si torna giù verso i recenti minimi raggiunti prima del rimbalzo di un paio di giorni fa: i lunghissimi cedono, con il 2037 a quota 32,23; il 2040 a quota 32,14, poco più di un punto pct in meno del giorno precedente
Particolarmente consistenti i cali lungo la parte mediana della curva, sulle scadenze 2014 - 2019: qui si scende di 2-4 punti pct ed i 2019 nella ns lista originaria (il 6% ed il 6,5%) perdono quota 40 e si attestano attorno a 39/100.
Più lievi della media invece i cali sulla parte della curva eccedente il 2019: qui si partiva peraltro da livelli di prezzi già molto sacrificati e assai vicini in termini assoluti a quelli dei lunghissimi, con la scommessa di un eventuale ripagamento a scadenza prezzata zero: siamo su valori compresi fra i 32 ed i 34/100, anche in considerazione di ratei maturati e cedole di prossima scadenza, su titoli 2022-2024-2026.
Giovedì, il punto: altra giornata di assestamento dei prezzi, sempre con prevalenza dei ribassi, ma stavolta davvero molto moderati. Non mancano inoltre alcuni segni positivi, altrettanto modesti, ma che negli ultimi 3 giorni comunque non si erano manifestati.
Dico la mia: mentre rimango pessimista sull'esito finale della vicenda, mi sembra positivo che si cominci a valutare un haircut del 50% (e, direi, da farsi coercitivamente su tutto il debito greco), nell'ambito di uno swap fra debito preesistente e nuovo debito.
Tale misura, sebbene insufficiente (e sicuramente impopolare fra gli obbligazionisti per ragioni evidenti), avrebbe il pregio, se adottata, di costituire un primo passo nella direzione indicata dai mercati, ossia l'esigenza di praticare debt reduction, come si deve fare con i creditori in default (altro che problema di liquidità, come sostenuto dai Bini Smaghi & friends...

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La politica arriverebbe infine alla presa d'atto che la Grecia è in default e che i mercati chiedono un rattoppo che abbia almeno una credibilità di facciata nell'indicare alla Grecia un punto di approdo nel suo sforzo di rendere possibile una permanenza nell'eurozona. Tale approdo probabilmente si rivelerà non raggiungibile, perché anche ridotto del 50% il debito greco temo si rivelerà non sostenibile neanche in prospettiva e nonostante gli aiuti, ma certo è meglio della soluzione farisaica e ridicola dello swap, che giova alle banche interessate ma non sgrava di nulla il fardello debitorio sulle spalle greche, come già commentato sul forum.
I pannicelli caldi, lungi dal rassicurare i mercati, finiscono per generare incertezza aggiuntiva, come dimostrato dai fatti di questi giorni.
Passasse davvero una tale soluzione, potremmo forse assistere ad un rimbalzo più consistente e duraturo, ed i prezzi correnti potrebbero esprimere un bottom temporaneo, in attesa degli eventi, per i titoli che sono sensibilmente sotto i 50/100 (la quasi totalità) e magari non troppo lunghi.
D'altronde, da una tale soluzione verrebbe un beneficio in termini di rating una volta completate le procedure di default e confermati gli aiuti internazionali di cui comunque la Grecia continuerà a necessitare.
Guardando ai corsi dei tds greci, tale prospettiva nuocerebbe ai titoli cortissimi con prezzi sopra i 50/100, giacché verrebbero meno le aspettative, legate alla scadenza ravvicinata, di fare trombone alla Grecia portando a casa il ripagamento del nominale per intero: occorrerà dunque tenere gli occhi molto aperti per cogliere un eventuale nuovo cambio di scenario in questa direzione.
Torniamo alla giornata di ieri: leggera flessione dei titoli più corti, con il marzo 2012 che torna a 54,79, mentre dei i due maggio 2013, indietreggia a 44,40 il 4,6%, sale a 48,82 il 7,5%.
Fra i lunghissimi, il 2037 cede qualcosa a 31,85, il 2040 pure, e chiude a 31,76.
In mezzo alla curva situazioni molto differenti: prevalgono ancora i segni rossi, con una consistenza compresa fra lo 0,1 e l'1%, ma non manca qualche segno positivo, sempre nell'ordine dei pochissimi decimali pct. Fanno leggeremente peggio stavolta i lunghi a scadenza eccedente il 2019: qui i cali si attestano fra il punto ed il punto e mezzo pct.