Un'ipotesi molto remota, per rendere più equo lo swap nei confronti del retail, potrebbe essere l'acquisto da parte delle banche depositarie dei bond efsf in cambio dei nuovi bond greci in modo tale da salvaguardare il vecchio nominale. Ciò potrebbe essere imposto alle banche dal governo italiano attraverso una direttiva del Tesoro italiano diretta all'ABI. Ad esempio, un bondista retail che avesse in portafoglio 100.000 € di vecchi bond, secondo lo swap dovrebbe ricevere 31500 di nuovi bond e 15000 di bond efsf. Al posto di quest'ultimi riceverebbe 100000-31500 = 68500 delle nuove obbligazioni per ricostituire il vecchio nominale. La perdita della banca sarebbe, posto il prezzo dei nuovi bond greci di 30.00 e quelli degli efsf di 100, 68500 X0,30 - 15000 = 5550, ossia di 5550 €. Tale perdita potrebbe essere recuperata dalla banca grazie ai prestito a tassi irrrisori forniti dalla BCE.
Approfitto per commentare questo post, finito al centro dell'attenzione per il proditorio furto dello s
cualo
Non sono d'accordo. Prima si pretendevano garanzie europee estese, ora solo per sentirsi rassicurati da una ricostituzione integrale del nominale si vorrebbe che di base, il good money che l'UE è stata disposta a consegnare sotto forma di titoli europei AAA fosse convertito
automaticamente in rumenta greca.
Passi per il margine ulteriore di sconto che si vorrebbe richiedere alle banche.... ma se aspetti un altro po' con i 15 efsf il nominale lo riesci a riportare a 100 anche da solo.... ti basta che qualche titolo scenda intorno a 22. Cosa che ci può stare perche per ora sono cari da morire. Trovo che prezzarli infatti sullo YTM sia da scommettitori puri in questa fase.
Molto più ragionevole sarebbe prezzarli come CY.... ed è surreale che un btp 2023 9% fino a tre mesi fa avesse un CY molto più alto dell'attuale 2023 greco. Capisco che a questi prezzi, se questa volta lo onorano in pieno, in dieci anni hai quadruplicato il capitale, ma significa scommettere che la Grecia si riprende.... tra l'altro non so se il termine "riprende" è corretto... significherebbe dire che c'è stato un passato un cui l'economia greca sembrava funzionare...E quando?
Intendo funzionare senza fare leva sulla svalutazione competitiva della propria moneta o semplicemente vivere a credito come ha fatto in questo decennio con l'euro e l'iperindebitamento pubblico a interessi stracciati (che poi non è stata in grado di onorare).
Certo, per il prossimo decennio se l'è praticamente adottata l'UE e continuerà a passargli soldi.
Ma dimostratemi che nel momento in cui se ne dovranno sganciare altri, magari fra due-tre anni, non si chiederanno nuovamente revisioni al settore privato, cosa che dovrebbe essere automatica nel esm dal 2013...o che stanchi di averla a carico dovendo poi come aguzzini stare li a imporre tagli su tagli, si decida di farla risanare lasciandola andare fuori dall'euro con il proposito di reintrodurlo nel paese più in la... la linea che ha dettato l'UE è questa, a ben pensare: nessun tabù, o meglio la linea del tabù la si sposta sempre più in la mentre si da il tempo al mercato di abituarsi all'idea del prossimo tabù che sta per essere infranto e di riassorbire le perdite finanziarie che questo implica. L'unica cosa chiara, mi sembra, è che non si vogliano paesi a carico a tempo indefinito. Altrimenti non l'avrebbero di fatto commissariata imponendo misure draconiane: e qui la perplessità non è se riescano a imporle, se ci sia la volontà della Grecia a implementarle (al di la di una pur comprensibile riluttanza trattandosi di vere lacrime e sangue), ma se ci siano spazi di manovra sufficienti, in quel senso.