In tutto il mondo le famiglie non riescono più a risparmiare. L'Italia sta peggio
Finanzaonline.com - 14.2.12/09:43
Risparmiare oggi è un´impresa sempre più difficile per i risparmiatori, che accusano il peso della crisi internazionale sulle proprie finanze personali in tutto il mondo, anche se con alcune differenze tra nazioni. E´ quanto emerge dalla prima Ricerca Internazionale del Gruppo ING, commissionata all´istituto di ricerca TNS in 19 Paesi su 18 mila risparmiatori, interrogati sul livello dei risparmi accumulati e sulla loro capacità di accantonare liquidità.
A livello globale il 51% del campione dichiara di risparmiare meno rispetto al passato, ma, mentre
questa tendenza è confermata in tutti i Paesi occidentali, nelle potenze emergenti dell´Asia, ovvero Cina, India e Tailandia, la situazione finanziaria personale risulta in molti casi migliore rispetto al passato. I dati sono quindi diversi da quelli dell´Europa, dove il 58% dei risparmiatori percepisce come peggiorata la propria situazione economica (contro il 29% in media nei Paesi asiatici considerati), principalmente a causa dell´inflazione e della disoccupazione.
I livelli più bassi nella capacità di spesa sono rilevati in Italia, nell´Est Europa, in Spagna e in Turchia. Più tranquilli nell´affrontare le spese quotidiane sono i cittadini lussemburghesi, gli olandesi, i tedeschi e gli austriaci, così come i cinesi, gli indiani e tailandesi.
L´Italia ha la percentuale più bassa di persone soddisfatte della propria capacità di accantonamento (12%) ma, fortunatamente, resta relativamente limitata anche la percezione di reale disagio (19% del campione e solo il 6% parla di molto disagio). Elevata, invece, è la percentuale dei risparmiatori italiani intervistati che vivono in una sorta di limbo: il 63% del campione si dichiara, infatti, né a proprio agio né a disagio, con il livello intermedio più elevato in Europa (segue la Francia con il 52%).
In linea con i motivi rilevati a livello europeo, anche il campione italiano (circa 1000 intervistati) percepisce la propria posizione finanziaria indebolita a causa dei prezzi che crescono molto più in fretta del proprio stipendio (55%), mentre il 16% ha perso la propria occupazione o ha subito una riduzione della retribuzione. Non stupisce, perciò, che il 64% degli italiani, dato sopra la media europea e mondiale (51%), dichiarino di riuscire a risparmiare meno rispetto al passato né, tantomeno, che il nostro Paese mostri la percentuale più bassa di persone che non si sentono toccate dalla crisi (21%, il 71% dichiara al contrario una situazione finanziaria peggiorata).
Questi dati confermano quanto già rilevato dall´edizione invernale dell'Osservatorio su Risparmio e
Famiglie di ING DIRECT Italia con Gfk Eurisko, che mostrava un Indice di benessere finanziario (IBF) - l´indicatore sintetico del livello di comfort in relazione a sei dimensioni della finanza personale - in calo, da un valore di 49 della scorsa estate a 47,5 dell´autunno/inverno.
Il risparmio, tuttavia, rimane un obiettivo importante per gli italiani. Interrogati infatti sui buoni propositi finanziari per il 2012, infatti, il 34% risponde proprio "risparmiare di più": l´opzione è la più popolare in ben 7 paesi europei sui 13 interpellati, in particolare in Spagna (36%), Turchia (42%) e Romania (44%), su una media del 30%. E nel caso di spese extra o improvvise, come una riparazione dell´automobile o un guasto all´impianto di riscaldamento domestico? Il quadro internazionale appare sostanzialmente invariato, con in testa il Lussemburgo (dove il 59% del campione dichiara di avere disponibili cifre superiori a 1.500 euro), Olanda (55%) e Austria (43%) fra i Paesi dove è più facile reperire liquidità immediata. Seguono Germania (40%), Stati Uniti (38%) e, a sorpresa, Spagna (36%). L´Italia è all´undicesimo posto di questa classifica con un 29% degli intervistati che ha accesso facilmente a somme superiori a 1.500 euro. La percentuale più bassa si rileva, invece, in India, in Tailandia e nei Paesi dell´Est Europa, in contrasto con l´alto livello di comfort sulla capacità di risparmio dichiarato in Polonia (50%) e Romania (43%).
Dalla ricerca emerge infine un ruolo predominante della famiglia nelle decisioni finanziarie. In Europa,
America, Asia e Australia il 59% degli intervistati si affida, infatti, al parere e ai consigli del nucleo famigliare per le scelte finanziarie; seguono le banche (26%) e i consulenti finanziari. Solo una piccola
parte del campione sceglie i media o le informazioni fornite dagli organismi di informazione pubblica.
A proposito delle banche, interessanti sono i dati italiani che mostrano un aumento della fiducia e della
propensione verso le banche dirette e il canale web. Il 42% degli intervistati è già cliente di una banca
diretta. Tra questi, il 79% dichiara di preferire il contatto via internet, mentre tra i non clienti (58%) il 35% prenderebbe in considerazione la possibilità di diventare cliente di una banca diretta nei prossimi sei mesi. Anche in questo caso, il canale preferito per il contatto sarebbe internet (83%), seguito dalla filiale (26%). In calo, invece, coloro che dichiarano che non diventerebbero clienti motivando la propria scelta con la mancanza di fiducia (28%), la paura di frodi online (23%) e l´idea che le banche online offrano meno garanzie (15%).