corriere del ticino, oggi
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Zurigo Bloccati Bond falsi di una truffa miliardaria
Raggiro su scala internazionale - Otto per ora gli arresti effettuati
■ POTENZA La cifra è di quelle da far tremare le economie di mezzo mondo: seimila miliardi di dollari, più del doppio del debito italiano, sufficienti a «curare» l'economia greca e a riempire il deposito di Paperon de Paperoni.
Non si tratta però di denaro contante, ma di titoli di Stato americani, perfettamente falsificati da un'organizzazione criminale con ramificazioni in tutto il globo, scoperta dai Carabinieri del Ros che, su ordine dei magistrati di Potenza, hanno sequestrato i titoli a Zurigo evitando che «infettassero» i mercati internazionali.
Per due anni i pm Francesco Basentini e Laura Triassi hanno seguito le tracce di questi titoli di Stato, partendo dalla Basilicata e ricomponendo, pezzo dopo pezzo, una vicenda che i truffatori (otto gli arrestati fino a questo momento) hanno costruito minuziosamente.
L'operazione «Vulcanica» - questo il nome dell'indagine, illustrata ieri, a Potenza, nel corso di una conferenza stampa, dal Procuratore della Repubblica, Giovanni Colangelo - nasce infatti dall'area nord della regione (dove si trova il monte Vulture, un vulcano spento), tra storie di usura e mafia. E, passando per Roma e Londra, arriva fino a Hong Kong e poi Zurigo. Ovvero l'ultimo tragitto dei «preziosi» contenitori, in mano a una società fiduciaria elvetica, la cui esistenza sarebbe giustificata dai pagamenti bellici successivi alla Grande Guerra. La data di emissione dei titoli di Stato è infatti il 1934: in ognuna delle tre casse, ben custodita in un cilindro di piombo, c'è una copia del trattato di Versailles, firmato nel 1919 per chiudere la Prima Guerra Mondiale. I Bond rappresenterebbero, secondo le intenzioni dei falsari, un passaggio di denaro tra le potenze vincitrici per riparare i danni del conflitto e risanare le economie disastrate della vecchia Europa.
Una truffa studiata nei minimi particolari
La banda di truffatori, per sostenere questa storia, ha anche costruito le cassette nei minimi dettagli: le «mother box», ognuna delle quali pesa 1,3 quintali, sono in legno nero, con la scritta in bronzo «Chicago» e «Federal Reserve» sulla parte superiore. All'interno, i titoli sono accuratamente catalogati uno per uno, e raggruppati in piccoli «box» di ferro da 250 documenti l'uno.
I Bond - trattati con la paraffina per conservarli nel tempo - sono così realistici da mettere a dura prova gli esperti dell'ambasciata statunitense in Italia i quali, convocati dalla Procura di Potenza, hanno avuto bisogno di una settimana per mettere la parola «falso» sulla perizia. Sullo sfondo di questa ambientazione da truffatore «romantico», a metà tra due pellicole storiche, «Gli Intoccabili» e «La stangata», c'è però una pericolosa organizzazione criminale che avrebbe usato il denaro per coprire complesse operazioni finanziarie a livello mondiale, e «legami» economici con Paesi emergenti.
Scoperti inquietanti legami con Paesi emergenti
Gli inquirenti hanno anche intercettato telefonate mirate all'acquisto di plutonio (mai portato a termine) con intermediari nigeriani.
C'è poi un ulteriore «cono d'ombra» che riguarda altri titoli di Stato e personaggi oscuri, tra Italia, Grecia, Croazia, Germania ed Estremo Oriente: secondo gli investigatori ci sarebbero stati tentativi di «piazzare» titoli simili fino allo scorso gennaio e trattative con «alcune non ben individuate autorità americane» che avrebbero avuto l'intenzione di «intercettare» il «tesoro» prima che venisse messo in circolazione.
Di certo, c'è stata la «piena collaborazione delle autorità elvetiche» - come ha sottolineato il procuratore di Potenza - e la «completa estraneità» degli esponenti dei Governi in questione. Gli otto arrestati (quattro dei quali ai domiciliari) sono tutti italiani: si tratta di tre piemontesi, due romani, un lucano, un siciliano e un lombardo