Il primo ed unico libro in Italia che descrive ... (1 Viewer)

M.G.

Nuovo forumer
Vicenzatrader ha scritto:
Tanto per iniziare come primo incipit dovete proiettare ideal-mente la vostra mente in avanti nel futuro a più di dieci anni quan-do il naturale processo di allargamento dell’Unione Europea porterà all’ingresso della Russia.

Forse sarebbe il caso di rivedere la storia. Non mi sembra che la Russia stia facendo esercitazioni combinate con l'europa? Potrebbe essere che tra dieci anni il progetto dell'Europa dei banchieri sia fallito. In quanto al nazionalismo Russo Putin ne è la prova. Perchè mai la Russia dovrebbe cedere parte della propria sovranità nazionale? Non ha perso la seconda guerra mondiale come la Germania o il Giappone. L'esercitazione con la Cina è una chiara risposta all'interferenza degli USA sui paesi del ex impero sovietico, che la RUSSIA considera ancora come i cortili di casa.

Sarebbe così gentile di illustrare a tutti noi lo schema della formazione del prezzo del petrolio? o non vorrà farci credere che tutto dipenda dalla domanda/offerta, e quindi dal libero mercato.
 

domingo

Nuovo forumer
vicenzatrader ha scritto:
per curiosità hai letto "the ocoming collapse of the 2006"
di Mandeville ? e se sì, che cosa ne pensi ??
Io l´ho letto(ho la versione ebook in inglese e quella italiana di Macroedizioni,ho anche altro materiale in ebook inglese"The return of the Phoenix").
Ho frequentato anche il suo NG per un po´.
Poi ho visto che tutti lo seguono ciecamente come un guru e allora me ne sono andato. :)
Pero´il libro e´stata per me una lettura importantissima.
Sicuramente apre gli occhi sulla situazione.
Ciao
 

vicenzatrader

Nuovo forumer
che belle notizie ...
sempre più speranza per il futuro !!!


Calzaturifici, fallimenti record: in sei mesi hanno chiuso 600 attivitàhttp://www.tgfin.it/tgfin/articoli/articolo276418.shtml

La Cina, oltre a farci le scarpe, uccide i nostri calzaturifici a ritmi impressionanti. Se l'importazione di calzature "made in China" nel nostro Paese sta correndo a ritmi impressionanti, è spaventosa la velocità con cui stanno chiudendo le fabbriche del "made in Italy": basta pensare che nei primi sei mesi dell'anno hanno dovuto chiudere i battenti in seicento.

D'altra parte, l'importazione di calzature in pelle dalla Cina in Europa è aumentata del 162% rispetto ai primi mesi del 2004, con punte del 300% per le scarpe da passeggio e del 913% per i sandali. Questi i dati denunciati dall'Anci, l'associazione dei calzaturifici italiani, durante la presentazione di Micam, la fiera dedicata alle scarpe, inaugurata alla Fiera di Milano e in corso fino al 25 settembre.

Nei primi cinque mesi del 2005 le esportazioni italiane di calzature sono diminuite del 14,4% in quantità (quasi 20 milioni di euro in meno rispetto ai primi sei mesi del 2004) e del 4,3% in valore. Numeri da brivido. E così, quella chiusura di 600 aziende tra calzaturifici, componentistica, pelletterie e concerie appare quasi fisiologica.

"I nostri calzaturifici" spiega il presidente dell'Anci, Rossano Soldini "stanno abbandonando in modo forzoso le produzioni non difendibili nei confronti dell'aggressione commerciale cinese: si sta avverando la nostra profezia di una continua erosione della base manifatturiera italiana a fronte dell'asimmetrica competizione asiatica".


DURI E PURI: ASPETTANDO UN NUOVO 1929
Il primo ed unico libro in Italia che vi aprirà la mente sul più grande mutamento di scenario economico della nostra epoca
www.eugeniobenetazzo.com/duriepuri.html
 

vicenzatrader

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Fitch declassa l'Italia: L'outlook diventa negativo

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ROMA - L'agenzia internazionale Fitch ha abbassato la valutazione dell'outlook Italia da "Stabile" a "Negativo" mentre ha lasciato invariato a "AA" il rating a lungo termine e a "F1" quello a breve termine. In una nota l'agenzia spiega che la valutazione riflette "il marcato deterioramento delle prospettive di crescita e dei conti pubblici dell'Italia, caratterizzati da crescenti deficit di bilancio e dall'atteso aumento del debito pubblico".

Secondo l'agenzia di rating il deficit nel 2005 potrebbe superare il 4% del pil e con la fine delle misure una tantum potrebbe avvicinarsi al 5% nel 2006. Senza operazioni di privatizzazioni consistenti il peso del debito potrebbe salire nei prossimi 18 mesi raggiungendo il 109% del pil a fine 2006.

Fitch afferma che non sarà facile invertire questa tendenza, specialmente con le elezioni politiche alle porte e con la necessità di sostituire l'Irap. Inoltre ogni aumento dei tassi nei prossimi 12-18 mesi renderà ancor più problematico il riequilibrio dei conti. Il governo, continua l'agenzia di rating, ha varato una serie di interventi per sostituire l'effetto delle una tantum ma il loro impatto è ancora insufficiente e potrebbe essere ancor più modesto con un quadro economico deteriorato.

Tuttavia Fitch sottolinea che "se l'Italia sarà capace di generare una ripresa economica consistente, un periodo limitato di tempo con deficit e debito in crescita non provocherà una downgrade dei rating. Sfortunatamente le prospettive di medio termine non sembrano molto incoraggianti e la crescita richiederà tenpo alla luce dei problemi strutturali dell'economia italiana".


La maggior parte di quelli che stanno leggendo questa email nei prossimi 18/24 mesi sarà disoccupata o quantomeno in uno stato di precaria occupazione ed in piena apnea finanziaria: l'Italia come l'Argentina d'Europa. Quando crollò lo stato argentino il loro debito sul PIL era al 140 % ... il nostro sta andando al 110 % ...
Povera Italia e Poveri Italiani

:-x :-x :-x :-x :-x


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Paperino

Forumer attivo
Caro Vicenzatrader, leggo da mesi oramai cose del genere, ma.... ma.... ma.... ma.... ma.... non importa se io condivida o meno la vostra visione, ma per ora, almeno da un punto di vista finanziario, mi pare che quasi nessuno prenda in considerazione futuri eventi nefasti. E allora, come la mettiamo?!?
Anzi, sai che comincio a pensare da povero tonto che sono? Che siccome in sostanza 1000 lire = 1 euro, siccome il fib nel 2000 era a 50000, dovrà per forza tornarci nell'era dell'euro! Così avremo un 50000 di fib in euro pari al 50000 di quello in lire.... non so se mi sono "capito". :p

Ci sono ancora 15000 punti potenziali di salita: per un altro annetto si possono rimandare le catastrofi?

Giusto per dire che finchè sale non ce n'è per nessun ribassista. Ovvio e banale.
 

vicenzatrader

Nuovo forumer
Ciao Paperino ...

ma la ratio del saggio non è prevedere ... ma avvisare ed ipotizzare le conseguenze ... francamente che il mercato scenda o salga non è che me ne importa + di tanto ... mi sono soffermato a studiare il passato ed a individuare dei punti in comune con il presente ... magari non avremmo + giornate con - 10 % (il 7 Luglio ci ha dimostrato che dall'alto arriverà il muro di gomma) ... ma potremmo avere 5 sedute da - 3 % ...
in ogni caso tutti i crack sono sempre avvenuti quando irrazionalità ed avidità hanno creato uno strepitoso cocktail dal nome "stupidità" ...

la civiltà umana ha creato ricchezza e benessere (per pochi) grazie a periodi di recessione/depressione e forte crescita (periodo clintoniano) ... adesso ci aspetta la discesa o pikkiata ...

dall'immobile, al petrolio, alla cina, all'oro, al dumping ... un passaggio di consegne senza precedenti ... paesi un tempo ricchi diveranno poveri e viceversa ...

la borsa non farà altro che segnare l'inizio di tutto questo ...
FIB a 50.000 ? e se fosse così come mai molti gestori stanno fuori dal mercato o hanno già liquidiato posizioni lunghe ??
tra poco cmq partirà il gioco/giochetto dei grandi hedge a spazzolare per bene i portafogli di tanti illusi improvvisati sul faidate ...

L’abbaglio per il denaro facile ed il profitto indiscriminato ci insegnano che il mercato borsistico è un grande incubatore di sogni e di ricchezza, ma questa indiscrimata rappresentazione ci ha fatto dimenticare che il mercato borsistico, l’estrema sintesi idilliaca del capitalismo, è soggetto come qualsiasi altro prodotto della natura umana alla sua stessa fragilità e debolezza.


buon trading a tutti

www.eugeniobenetazzo.com/duriepuri.html

:evil: :evil: :evil:
 

domingo

Nuovo forumer
Signor Vicenzatrader,
volevo farle i complimenti
per mettere in risalto la natura assolutamente emotiva e irrazionale
di noi esseri umani...

tra grafici e teorie(troppo spesso fallaci)
si trascura il VERO fattore determinante...

piu´che una previsione sul futuro
la sua sembra una riflessione sul passato
ovvero sui corsi e ricorsi,sui cicli,
sulla storia che sempre si ripete
perche´dietro ci sono sempre gli stessi attori:
esseri umani.
Avidi,egoisti,pieni di PAURA.

I mali profondi della economia
sono di natura spirituale.
 

Paperino

Forumer attivo
Vabbè, come dicevo in altro 3d, son qui a seguire gli eventi. La mia teoria sulla diffusa stupidità umana l'ho, nonchè sull'avidità e la sete di potere di alcune "caste". Tutto accadrà affinchè tutto resti come prima: un nuovo inizio verso la solita fine, sempre la stessa, e via così all'infinito. Protagonisti e comparse sempre le stesse, e quasi sempre nei medesimi ruoli..... :rolleyes: :rolleyes: :rolleyes:
 

vicenzatrader

Nuovo forumer
Povertà: Italia ad alto rischio
Undici milioni con reddito ai minimi


Povertà, l'Italia è tra i Paesi più a rischio in Europa, insieme con Portogallo e Spagna. La triste realtà emerge da un rapporto elaborato dall'Eurostat, l'istituto di statistica europeo, secondo il quale nel 2003 un italiano su cinque vive in una famiglia il cui reddito è inferiore del 60% a quello medio europeo. A rischio povertà in Europa sono 72 milioni di persone: tra queste, 11 milioni sono italiane.

Eurostat ha fotografato la situazione di due anni fa. E nel 2003 risultava che il 19% degli italiani vivono in famiglie che guadagnano appunto meno del 60% dei nuclei familiari degli altri Paesi dell'Unione europea. In pratica un povero su sette è di nazionalità italiana tra i Paesi che fanno parte dell'Unione.

Lo studio mette poi in evidenza un forte divario tra la fascia ricca della popolazione europea e quella più povera: dall'indagine firmata Eurostat emerge infatti che il 20% della popolazione con il reddito più alto in tutta l'Unione europea è di 4,6 volte più ricca del 20% della popolazione con il reddito più basso.

http://www.tgfin.mediaset.it/tgfin/articoli/articolo277990.shtml


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