il ritorno di razzi...........dammi la 500 euro amico caro fatti una banca centrale tua

29 luglio 2014Commenti disabilitatiRead More#

La più maestosa opera satanica della storia: la moneta-debito


Lunedì, Gennaio 18st/ 2016 - di Nicola Arena, Sete di Giustizia / introduzione di Sergio Basile - Redazione Quieuropa, Sete di Giustizia, Nicola arena, Giacinto Auriti, moneta, moneta debito, confusione tra soggetto e oggetto, la più maestosa opera satanica della storia Storia ed Economia – Moneta-Debito: la più grande truffa contro i popoli La più maestosa opera [...]

18 gennaio 2016Commenti disabilitatiRead More#

Spinti a far Debiti dal mitico Stato-Apparato


Martedì, Marzo 17th/ 2015 – di Nicola Arena e Sergio Basile / "Sete di Giustizia" – Redazione Qui Europa, Nicola Arena, Sergio Basile, Sete di Giustizia, spinti a far debiti, rating, spread, titoli di stato del debito pubblico, Giacinto Auriti, Moneta Debito Retroscena – Dietro l'iper emissione di titoli del debito pubblico Spinti a far Debiti dal mitico [...]

17 marzo 2015Commenti disabilitatiRead More#

L’essenza della truffa monetaria da Signoraggio – Il Denaro non ha Costi di Produzione


Venerdì, Maggio 9th/ 2014 - di Nicola Arena e Sergio Basile - Redazione Quieuropa, Nicola Arena, Sergio Basile, professor Giacinto Auriti, Stampa del denaro a costo nullo, trucco tipografico, Teoria del Valore Indotto della Moneta, Valore Indotto, simbolo di costo nullo, reddito di cittadinanza, sopravvivenza propria, male autoprodotto, giustificabili agli occhi di Dio, signoraggio bancario, banconota di 100 euro, simbolo di costo nullo, conferiamo il [...]

9 maggio 2014Commenti disabilitatiRead More#

Moneta-debito e Debito pubblico: siamo vittime di un ciclopico plagio culturale


Venerdì, 1 Aprile 2016 - Redazione Qui Europa - Redazione Quieuropa, Sete di Giustizia, Prof. Giacinto Auriti, moneta-debito, crisi economica, truffa del debito pubblico, censura, teoria auritiana, buon senso del contadino Moneta-debito e Debito pubblico: siamo vittime di un ciclopico plagio culturale Non è una questione di sprechi! Il debito è un fenomeno indotto e studiato per schiavizzare e controllare le nazioni e i [...]

1 aprile 2016Commenti disabilitatiRead More#

E a voi che voglio parlare! – L’unica salvezza dalla catastrofe in atto


Martedì, Giugno 30th/ 2015 – Sete di Giustizia Lamezia Terme e Sergio Basile - Redazione Quieuropa, Il Lione, Rivoluzione d'Ottobre, il vero Spirito della Rivoluzione, Eric Laurent, La corde pour les pendre, Gianni Agnelli, Kruscev, Radio France, Pio XI, Quadragesimo Anno, imperilismo internazionale dl denaro, comunismo e capitalismo, moneta debito, Giacinto Auriti, Massoneria, [...]

30 giugno 2015Commenti disabilitatiRead More#

La Contromassoneria del Bene Comune


Domenica, Giugno 15th/ 2014 – di Nicola Arena - Redazione Qui Europa, Nicola Arena, L'industria dell'infelicità e il sistema del Debito, Pericoli derivanti dal Sistema del Debito, Pericoli derivanti dal Sistema del Debito, John e Robert Kennedy e Aldo Moro, produzione di sola infelicità, La nascita della responsabilità morale, Giacinto Auriti, La contromassoneria del bene comune Pericoli derivanti dal Sistema del Debito Rinnovamento culturale al tempo [...]

15 giugno 2014Commenti disabilitatiRead More#



Popoli schiavi del debito e falsa elemosina BCE


Sabato, Marzo 12nd/ 2016 - di Sergio Basile, Presidente Sete di Giustizia - Redazione Quieuropa, Sergio Basile, Sete di Giustizia, Giacinto Auriti, Basilea 3, Moneta debito, Mario Draghi, BCE, Quantitative Easing, liberal capitalismo e social-comunismo BCE taglia costo denaro. Super-regali ai banchieri che decidono di "prestare" Popoli schiavi del debito inestinguibile e falsa elemosina BCE Niente di nuovo per famiglie [...]

12 marzo 2016Commenti disabilitatiRead More

Proprietà popolare della moneta: unica via


Venerdì, Marzo 21st/ 2014 – di Fabrizio Fiorini / Scuola di Studi Giuridici e Monetari, Giacinto Auriti - Giacinto Auriti, Scuola di Studi Giuridici e Monetari, Proprietà Popolare della moneta, bomba atomica, reddito di cittadinanza Proprietà popolare della moneta: unica via Come le potenza di una bomba atomica: un qualcosa capace di cambiare la storia dell'umanità ►Video [...]

21 marzo 2014Commenti disabilitatiRead More#

Auriti non sbaglia! Ecco perchè la teoria auritiana resta valida ed insuperata


Martedì, Gennaio 5th/ 2015 - di Nicola Arena, Sete di Giustizia Anguillara Sabazia - Redazione Quieuropa, Sete di Giustizia, Nicola arena, Giacinto Auriti, Il Paese dell'utopia, chilo, tempo, spazio, orologio, SIMEC, esperienza auritiana, la moneta è una fattispecie giuridica Auriti non sbaglia! Ecco perchè la teoria auritiana resta valida ed insuperata Il grande sbaglio del contestatore auritiano. Ecco [...]

5 gennaio 2016Commenti disabilitatiRead More#

L’essenza della truffa più infame della Storia: un sistema che premia furbi e disonesti


Sabato, Aprile 18th/ 2015 - di Nicola Arena e Sergio Basile, "Sete di Giustizia" - Redazione Quieuropa, Nicola Arena, Sete di Giustizia, Giacinto Auriti, Debito Pubblico, Anguillara Sabazia, Moneta, Signoraggio bancario, contenitore vuoto, emissione senza riserva, media e università, il rovesciamento della piramide, un sistema che premia furbi e disonesti, plagio mentale e distorsioni di valore Moneta – Il [...]

18 aprile 2015Commenti disabilitatiRead More#

Proprietà Popolare della Moneta – Come uscire dalla crisi-truffa e riprendersi i propri soldi


Giovedì, Marzo 12nd/ 2015 – di Sergio Basile e Redazione "Qui Europa"/ "Sete di Giustizia" – Redazione Quieuropa, Sete di Giustizia, moneta-debito, usura, proprietà popolare della moneta, reddito di cittadinanza, Giacinto Auriti, codice dei diritti sociali Proprietà Popolare della Moneta - Come uscire dalla crisi-truffa e riprendersi i propri soldi L'unico modo per uscire dalla "crisi-truffa": attuare la [...]

12 marzo 2015Commenti disabilitatiRead More#

La Contro-Rivoluzione di Giacinto Auriti: l’era del Credito Pubblico


Mercoledì, Aprile 8th/ 2015 - di Nicola Arena – "Sete di Giustizia" - Redazione Quieuropa, Giacinto Auriti, Nicola Arena, credito pubblico, debito pubblico, Teoria del Valore indotto della Moneta, adoratori del dio denaro, Banca d’Inghilterra, lavoro infinito e gratuito, potere di espropriare la gente del proprio valore, Tutte le persone nascono con un debito, Dottrina Sociale della Chiesa, tutto il denaro emesso dalle banche centrali è debito [...]

8 aprile 2015Commenti disabilitatiRead More#



Moneta – Limiti dei
 
Would The World Survive President Hillary?

Hillary Clinton is proving to be the “teflon candidate.”In her campaign for the Democratic presidential nomination, she has escaped damage from major scandals, any one of which would destroy a politician. Hillary has accepted massive bribes in the form of speaking fees from financial organizations and corporations. She is under investigation for misuse of classified data, an offense for which a number of whistleblowers are in prison. Hillary has survived the bombing of Libya, her creation of a failed Libyan state that is today a major source of terrorist jihadists, and the Benghazi controversy. She has survived charges that as Secretary of State she arranged favors for foreign interests in exchange for donations to the Clintons’ foundation. And, of course, there is a long list of previous scandals: Whitewater, Travelgate, Filegate. Diana Johnstone’s book, Queen of Chaos, describes Hillary Clinton as “the top salesperson for the ruling oligarchy.”

Hillary Clinton is a bought-and-paid-for representative of the big banks, the military-security complex, and the Israel Lobby. She will represent these interests, not those of the American people or America’s European allies.

The Clintons’ purchase by interest groups is public knowledge. For example, CNN reports that between February 2001 and May 2015 Bill and Hillary Clinton were paid $153 million in speaking fees for 729 speeches, an average price of $210,000.

As it became evident that Hillary Clinton would emerge as the likely Democratic presidential candidate, she was paid more. Deutsche Bank paid her $485,000 for one speech, and Goldman Sachs paid her $675,000 for three speeches. Bank of American Morgan Stanley, UBS, and Fidelity Investments each paid $225,000.

Despite Hillary’s blatent willingness to be bribed in public, her opponent, Bernie Sanders, has not succeeded in making an issue of Hillary’s shamelessness. Both of the main establishment newspapers, the Washington Post and the New York Times have come to Hillary’s defense.

Hillary is a war-monger. She pushed the Obama regime into the destruction of a stable and largely cooperative government in Libya where the “Arab Spring” was a CIA-backed group of jihadists who were used to dislodge China from its oil investments in eastern Libya. She urged her husband to bomb Yugoslavia. She pushed for “regime change” in Syria. She oversaw the coup that overthrew the democratically elected president of Honduras. She brought neoconservative Victoria Nuland, who arranged the coup that overthrew the democratically elected president of Ukraine, into the State Department. Hillary has called President Vladimir Putin of Russia the “new Hitler.” Hillary as president guarantees war and more war.

In the United States government has been privatized. Office holders use their positions in order to make themselves wealthy, not in order to serve the public interest. Bill and Hillary Clinton epitomize the use of public office in behalf of the office holder’s interest. For the Clintons government means using public office to be rewarded for doing favors for private interests. The Wall Street Journal reported that “at least 60 companies that lobbied the State Department during her [Hillary Clinton’s] tenure as Secretary of State donated a total of more than $26 million to the Clinton Foundation.”

According to washingtonsblog.com, “All told, the Clinton Foundation and its affiliates have collected donations and pledges from all souces of more than $1.6 billion, accoring to their tax returns.”

According to rootsactionteam.com, multi-million dollar donars to the Clinton Foundation include Saudi Arabia, Ukrainian oligarch Victor Pinchuk, Kuwait, ExxonMobil, Friends of Saudi Arabia, James Murdoch, Qatar, Boeing, Dow, Goldman Sachs, Walmart, and the United Arab Emirates.

According to the International Business Times, “Under Hillary Clinton, the State Department approved $165 billion worth of commercial arms sales to 20 nations whose governments had given millions to the Clinton Foundation.”

Hillary Clinton has escaped unharmed from so many crimes and scandals that she would likely be the most reckless president in American history. With the arms race renewed, with Russia declared “an existential threat to the United States,” and with Hillary’s declaration of President Putin as the new Hitler, Hillary’s arrogant self-confidence is likely to result in over-reach that ends in conflict between NATO and Russia. Considering the extraordinary destructive force of nuclear weapons, Hillary as president could mean the end of life on earth.

by ZEROHEDGE
President Killary | Zero Hedge
 
Maria Rinaldi
LA GERMANIA METTE IN CIRCOLAZIONE LA MONETA DA 5 EURO, PERCHE’ L’ITALIA NON LA CARTAMONETA DA 1 E 2 EURO? (di A.M.Rinaldi)




E’ notizia che la Germania sta emettendo monete bi-metalliche da 5 euro di valore facciale. Di per se la cosa non sarebbe più di tanto interessante se non che per la prima volta, oltre che ad una emissione riservata esclusivamente ai collezionisti, le monete potranno liberamente circolare anche a corso legale almeno sul solo territorio nazionale tedesco.

Infatti sin dall’inizio dell’introduzione dell’euro tutti gli stati membri si sono sbizzarriti ad emettere coni di monete riservate ai collezionisti con valori nominali anche stravaganti in occasione di eventi o anniversari: 1,5, 3, 5, 10, 20,25, 50, 100 euro, utilizzando anche materiali pregiati come argento ed oro e in versione proof (fondo specchio). Ma questa volta la vera novità è che la Germania è la prima ed unica nazione eurodotata che conierà una moneta metallica da 5 euro liberamente circolabile a corso legale.

Infatti oltre ad una limitata serie riservata ai collezionisti (tiratura 250.000 pezzi) con finitura fondo specchio acquistabile a 15,50 euro cadauna, la Banca Centrale tedesca (BUBA) metterà in circolazione 2,5 ml. di pezzi da 5 euro normalmente spendibili come qualsiasi altro taglio di moneta dell’euro, con il solo limite di poter essere utilizzata esclusivamente nel territorio nazionale in quanto, gli accordi di circolazione monetaria fra i paesi euro, non prevedono anche questo valore fra le monete in circolazione comunitaria.

la novità inoltre è che la Germania percepirà tutto il signoraggio sull’emissione di questa moneta in quanto gli accordi prevedono che sulle banconote cartacee sia esclusivamente la Banca Centrale Europea ad incassarlo mentre gli Stati sulle monete metalliche. A questo punto ritorna in mente come ad iniziare dal 1966 e fino al 1979 il Tesoro italiano, per sopperire alla carenza di banconote da 500 lire non stampate più dalla Banca d’Italia, provvedette all’emissione di Biglietti di Stato con l’indicazione di Repubblica Italiana e non dell’Istituto di emissione e firmate dal Direttore Generale del Tesoro e non dal Governatore della Banca d’Italia. Praticamente si emisero biglietti di Stato a corso legale senza creare debito e ne furono messe in circolazione per un importo totale di circa 500 Mld di lire.

Se ne occuparono Saragat, Leone e Moro…

Ora sulla scia dell’iniziativa dei nostri cari amici tedeschi a cui è permesso tutto, perché non emettiamo anche noi biglietti a corso legale da 1 e 2 euro e magari anche monete bi-metalliche da 5 euro come i tedeschi (sicuramente molto più belle del solito pollo ad ali aperte!)?

Oppure Mattarella, Renzi e Padoan hanno paura di fare la stessa fine dei loro predecessori
 
ehm il krauto, si ripete.....schat governatore della reisch bank, faceva circolare i mefo, spendibili solo sul territori tedesco..e in tre anni rimise in sesto la germania..ehhhh gira che gira sempre li pariamo
 
19 APRILE, YUAN DAY

Pubblicato da redazione in Geopolitica, Titoli di testa 15 aprile 2016 0 0 Visite




YUAN SOSTENUTO DA ORO A GIORNI SUI MERCATI
Con una mossa scioccante probabile, per schiacciare l’economia degli Stati Uniti overnight, la Cina si rifiuta di rendere convertibile da o verso dollaro il suo nuovo Yuan sostenuto dall’oro.
Il nuovo Yuan sarà introdotto il prossimo Martedì 19 aprile.
Quando il Fondo monetario internazionale (FMI) ha accettato di aggiungere lo Yuan al paniere di valute mondiali utilizzate come riserva globale e per il commercio internazionale, voleva che la Cina rendesse lo yuan più affidabile come moneta. Da allora, la Cina ha quasi non-ancorato il suo yuan al dollaro, permettendo al suo valore di oscillare sui mercati mondiali.

Ma per anni, la Cina è stata ad accumulare enormi quantità di lingotti d’oro; alcuni hanno detto che il loro appetito per lingotti è stato “sconcertante”. E con un nuovo Yuan sostenuto da oro che sta per essere rilasciato Martedì prossimo, il mondo intero avrà una scelta di una nuova moneta da utilizzare per il commercio internazionale: Il vecchio dollaro americano, che è sostenuto da nulla, o il nuovo Yuan cinese, che è sostenuto da oro.

Quale valuta useresti?

Quando questa nuova moneta è emessa, i paesi che sono stati costretti a usare dollari per decenni, e hanno dovuto tenere miliardi di dollari nelle loro riserve di valuta estera, saranno liberi di scaricare quei dollari. Ma non saranno in grado di metterli in Cina per il nuovo Yuan!

La Cina ha riferito deciso di “non ci può essere la conversione di Yuan basato su oro da o verso dollari.”

Ciò che la Cina teme è che molti paesi in tutto il mondo vorranno scambiare i loro dollari di riserva degli Stati Uniti per il nuovo Yuan, lasciando la Cina con montagne di dollari senza valore.

La Cina ha già diversi miliardi di dollari di riserve in dollari USA e non ne vuole o ha bisogno di più.

Se la notizia di questa decisione da parte della Cina è corretta, allora i paesi di tutto il mondo possono solo decidere se desiderano continuare a commerciare con gli Stati Uniti o no.

Lo sconvolgimento che ciò potrebbe causare già la prossima settimana, sarebbe sconcertante.

Fonte: SuperStation95 - CHINA SAYS "NO DOLLARS" FOR NEW YUAN

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redazione
 
analisi economica del diritto.






























KALDOR, KEYNES, CAFFE': LA TRILATERAL E LA COSTITUZIONE DEL LAVORO [/paste:font]

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1. Ringraziando Flavio per la citazione e Winston per la traduzione, ci pare opportuno non disperdere, nell'ormai vastissimo spazio dei commenti, questo passaggio di Kaldor: lo riportiamo, scansionandolo in periodi più nettamente evidenziati:
«In un recente articolo dedicato alle 'Cause di crescita e recessione nel commercio mondiale', T. F. Cripps ha dimostrato che un Paese non è sottoposto a vincolo da bilancia dei pagamenti se le sue importazioni in condizioni di pieno impiego, M*, sono inferiori alla sua capacità di importazione M̅ (per quanto risulti dai suoi ricavi derivanti da esportazioni).
Tale Paese è libero di scegliere il livello di domanda interna considerato ottimale in base alle proprie condizioni, mentre gli altri Paesi per cui M*>M̅ devono, in stato di libero commercio, contrarre i loro livelli di produzione e di occupazione rispetto alla situazione di pieno impiego, e limitarsi a importare solo quanto in grado di finanziare [con i proventi delle esportazioni, ndw].
Successivamente, egli dimostra che la somma delle importazioni dei Paesi privi del suddetto vincolo determina i livelli di produzione e occupazione raggiungibili da parte dei Paesi "vincolati" e che il rimedio per questa situazione esige misure atte a incrementare il livello delle importazioni in condizioni di pieno impiego oppure a ridurre la quota delle esportazioni dei Paesi "svincolati".
Le "regole del gioco" che renderebbero possibile il conseguimento di crescita e stabilità nel commercio internazionale, e il ripristino della produzione dei Paesi "vincolati" a livelli di pieno impiego potrebbero richiedere l'adozione di misure discriminatorie sui controlli delle importazioni, del tipo prospettato nella famosa "clausola della moneta scarsa" dagli accordi di Bretton Woods.
In assenza di simili misure tutti i Paesi, e non solo il gruppo di Paesi la cui attività economica è sottoposta a vincolo da bilancia dei pagamenti, potrebbero venire a subire un tasso di crescita più basso e un inferiore livello di produzione e occupazione.
Ciò si verifica perché anche le esportazioni dei Paesi in surplus saranno soggette a un decremento per via della contrazione dei traffici commerciali a livello mondiale, e questi Paesi potrebbero non riuscire a controbilanciare questa perdita (o comunque non in maniera sufficiente) attraverso misure reflazionarie interne che garantiscano un decremento anche delle importazioni.
A patto che le norme sulle importazioni introdotte facciano riferimento alle tendenze all'importazione (vale a dire il rapporto fra le importazioni e la produzione interna) e non alla quantità in valore assoluto delle importazioni, proprio il fatto che tali misure produrranno un incremento del traffico commerciale, della produzione e dell'occupazione dei Paesi "vincolati" comporterà un aumento corrispondente del volume delle esportazioni e degli utili interni dei Paesi "svincolati", nonostante la revisione al ribasso delle loro quote di esportazione a livello mondiale.»
2. Ovviamente si può sempre abolire ogni confine e ogni Stato e quindi ogni rilevanza della contabilità nazionale che certifichi gli squilibri territoriali delle importazioni rispetto alle esportazioni: ma ciò non esclude che, nella realtà effettuale dei singoli territori che rimarrebbero fisicamente esistenti, - comunque li si voglia contraddistinguere e circoscrivere-, continuino a registrarsi tali squilibri: e quindi, anche se di fatto, si continuerebbe comunque a porre il problema sociale dell'indebitamento, non restituibile, di interi gruppi di popolazione verso quelli delle aree "creditrici".
Per impedire che vi siano forme di tragedia collettiva, quali la perdita dell'occupazione, dell'abitazione e della stessa minima capacità di sopravvivenza, delle popolazioni debitrici, occorrerebbe pur sempre una forma di governo che gestisse interventi finanziari di solidarietà e perequazione, nonché di correzione delle divergenze della struttura economica.
Ma che un governo mondialista voglia assumere queste funzioni solidali e perequative è escluso nelle stesse consolidate teorizzazioni di chi lo propugna (e i trattati europei, come esperimento-pilota del "governo sovranazionale dei mercati", ne sono la prova vivente).
3. A questa iniziale premessa, che potrà forse apparire tecnicamente complessa, aggiungeremmo, come sintetico chiarimento semplificatore, questa citazione di Caffè a commento del pensiero di Keynes:
"Keynes, considerando come presupposto di un "capitalismo intelligente" l'allargamento delle funzioni e degli scopi dello Stato, includeva tra le decisioni più importanti della politica pubblica quelle riguardanti "ciò che dovrà essere prodotto nel Paese e ciò che dovrà essere ottenuto in cambio dall'estero".
...
Del resto anche D.H. Robertson, uno dei più saggi economisti di ogni tempo, contrappone alla stabilità dello "scambio di ghiaccio contro carbone tra Nordlandia e Infernia" le "oscillazioni confuse" di "scambi soggetti a particolareggiate modificazioni tecniche" (cfr; "Saggi di teoria monetaria", Firenze, 1956, pp.237 e ss.).
Coloro che non siano esaltatori acritici dello sviluppo degli scambi internazionali, per motivi da collegare appunto alla loro composizione o alle conseguenze interne...formano di frequente oggetto di addebiti saccenti.
In quanto questi addebiti rivelano, in coloro che li manifestano, un'insufficiente conoscenza della storia del pensiero economico,...non può sorprendere che gli addebiti stessi si traducano in forme di aggressione polemica di pretenziosa arroganza
".
4. Ne emerge, se pure non fosse già chiaro, l'esplicita identificazione di Caffè con il modo in cui le "funzioni e gli scopi dello Stato", - vale a dire il contenuto della sovranità (che è il potere di perseguire effettivamente tali scopi, proprio esercitando tali funzioni)- devono essere indirizzati nella visione keynesiana; e al contempo, la coscienza di quanta aggressiva opposizione, a tale visione, abbiano sempre esercitato gli "esaltatori acritici dello sviluppo degli scambi internazionali"

Questi oppositori hanno da sempre, e senza alcuna volontà di mediazione, militato dalla parte del federalismo europeo, visto, in un quadro più ampio, come tappa intermedia verso il governo sovranazionale dei mercati, identificato, anche contro la "prassi e il metodo democratico", con la realizzazione della pace mondiale.
Posta in questi termini,la disputa potrebbe essere vista "solo" come teorica, cioè tra scuole economiche e relativa ai conseguenti modelli politici di organizzazione della società (quelli che Mortati definiva "forme di Stato", allargabili, secondo il mondialismo liberoscambista, ben al di là di qualsiasi deprecata "identità nazionale").
5. Ma ridurre tale contrapposizione alla sfera meramente scientifico-economica, e di teorie istituzionali non risulta un'operazione culturalmente legittima.,
Rammentiamo in proposito alcuni fatti rilevanti dal punto di vista costituzionale, cioè dal punto di vista della legalità del supremo diritto positivo della Repubblica italiana (finché tale entità, almeno per coloro che ne incarnano le supreme istituzioni, sia ritenuta ancora vivente ed effettiva).
.
Ed infatti, la contrapposizione in questione, è quella tra la stessa legalità, e quindi legittimità, delle scelte politico-economiche e il suo contrario:
"Sul piano (giuridico)costituzionale, come ben illustrava Meuccio Ruini, ciò ha delle inequivoche conseguenze che risultano agli atti della Costituente, proprio nel dibattito sull'art.11 Cost. e che hanno poi avuto una qualche (timida) eco e reiminiscenza anche nel costituzionalismo successivo italiano :
a)"Accettiamo, invece di «reciprocità» e «uguaglianza», l'espressione «incondizione di paritàcon gli altri Stati».
Non avremmo nessuna difficoltà ad accogliere la proposta Zagari: «favorisce la creazione e lo sviluppo di organizzazioni internazionali». Ma qualcuno ha chiesto: di quali organizzazioni internazionali si tratta?
Non si può prescindere dalla indicazione dello scopo. Vi possono essere organizzazioni internazionali contrarie alla giustizia ed alla pace. L'onorevole Zagari ha ragione nel sottolineare che non basta limitare la sovranità nazionale; occorre promuovere, favorire l'ordinamento comune a cui aspira la nuova internazionale dei popoli
..." (Meuccio Ruini, in assemblea costituente, cfr; pag.268 de "La Costituzione nella palude");
b) "La prospettiva costituzionale richiede di essere recuperata anche là dove, di fatto, al di là del formale ossequio alla dottrina dei controlimiti, la si è sterilizzata: nellaprospettiva della integrazione sovranazionale.
Non tutti i cammelli europei possono passare per la cruna dell'art.11 della Costituzione, il cui significato essenziale è che il posto dell'Italia in Europa (e comunque in tutte le istituzioni create da accordi internazionali) deve deciderlo l'Italia, perché quale che sia la prospettiva che si assume è nella Costituzione (nelle singole Costituzioni degli Stati membri) che giace la legittimazione delle istituzioni sovranazionali, non viceversa
(Massimo Luciani, "La Costituzione nella palude", pagg. 131-132: inutile dire che questa affermazione consequenziale al dettato costituzionale è in urto irriducibile col Manifesto di Ventotene e col sogno di Spinelli).
6. Su un piano più strettamente aderente a quello che deve considerarsi il modello economico legale-costituzionale, va riportato questo ulteriore nucleo di fatti storici che chiariscono la portata dell'enunciato di Federico Caffè (perfettamente allineato con l'orientamento costituzionalistico appena riportato):
"Ruini fu nominato Ministro per la ricostruzione nel 1945 (nel governo Parri: poco prima era stato nominato Presidente del Consiglio di Stato, a "riparazione" della sua estromissione dall'Istituto dovuta alla sua opposizione al fascismo...) e scelse come segretario particolare e capo di gabinetto il giovane Caffè, proveniente dal servizio studi della Banca d'Italia (dove si occupava proprio di finanza e scambi internazionali...).
Quando Ruini viene eletto deputato nell'Assemblea Costituente, nel 1946 (appunto: il 2 giugno), fu subito nominato Presidente della Commissione dei 75, a cui è nella sostanza dovuto il lavoro di messa a punto del modello economico-sociale recepito dalla nostra Costituzione.
Negli stessi anni, Caffè era a sua volta nominato consulente presso il Ministero apposito "per la Costituente"; e, non a caso, Caffè, con un ruolo di supporto istituzionale alla stessa Commissione dei 75 la cui importanza non può sfuggire, proseguì a dare il suo contributo come componente della sotto-commissione "moneta e commercio con l'estero" della Commissione economica della Costituente.
E certamente svolgere un ruolo di expertise in tali materie, dato anche il profondo rapporto con Ruini, non fu estraneo alla formulazione della Costituzione economica e dello stesso art.11 Cost."
7. Questo insieme di premesse storiche e concettuali, ci consentono di comprendere (dalla stessa fonte), quanto esposto da una monografia dedicata al Caffè "costituente".
Le sue parole ricalcano, anche qui non a caso, quanto espresso da un celebre discorso "sulla Costituzione" dello stesso Calamandrei, riassunto alle pagg.62-63 de "La Costituzione nella palude" (condiviso, ovviamente, da Ruini).
"[Caffè] esortava i responsabili della politica economica a ricordare che "E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini"...mentre "oggi ci si trastulla nominalisticamente nella ricerca di un nuovo modello di sviluppo e si continua a ignorare che esso, nelle ispirazioni ideali, è racchiuso nella Costituzione; nelle sue condizioni tecniche è illustrato nell'insieme degli studi della Commissione economica per la Costituente (1978)...".
8. Se questa è la cornice della legalità costituzionale, il liberoscambismo illimitato, quand'anche imposto da un trattato internazionale, non può essere considerato un'opzione incondizionatamente legittima, predicando il venire meno di quei fini e di quelle funzioni dello Stato che devono preservare quella decisione su"ciò che dovrà essere prodotto nel Paese e ciò che dovrà essere ottenuto in cambio dall'estero", che in concreto determina il livello di occupazione di pieno impiego.
Vale a dire, non si può considerare un'opzione acriticamente legittima ciò che viene sintetizzato, a cuor leggero, nella formula "cessione di sovranità" (dimenticando in cosa consista tale sovranità e la responsabilità che essa comporta per chi ne incarni le istituzioni).
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The Trilateral Commission and Technocracy
Meno che mai, dunque, mostrare di aderire senza riserve a tale pensiero può ritenersi legittimo, e opportuno, rispetto a associazioni private che propugnino il mondialismo attraverso la globalizzazione economica, quando, come sta accadendo, essa sia portata al livello di considerare prioritariamente sacrificabile lo stesso livello di occupazione in nome della libera competizione sui prezzi.
Occorre rammentare le responsabilità che derivano dal giuramento di fedeltà ad una Costituzione "fondata sul lavoro" e ai suoi principi immodificabili. Almeno, professando, in ogni sede, e di fronte ad ogni interlocutore, la propria profonda e doverosa consapevolezza di questi problemi.

Pubblicato da Quarantotto a 15:39 2 commenti:
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giovedì 14 aprile 2016
L'EQUIVOCO LIBERISTA SU RODRIK: IL TRILEMMA VALE UN DILEMMA (MOLTO RUMORE PER POCO) [/paste:font]


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E se lo dice lui...
 
Obiettivo della Trilaterale accolta con tutti gli onori da PD, papa e Mattarella: usurpare la nostra Sovranità


Diversi esponenti della nomenclatura PD si sono affaccendati negli ultimi giorni intorno alla riunione romana a porte chiuse (ovvero: segreta) della Commissione Trilaterale. Dal ministro Boschi al ministro Gentiloni passando per la presidente della RAI Maggioni, l’incontro in un hotel romano ha destato molti interrogativi in chi crede ancora alla democrazia e diffida delle lobby più o meno segrete.

Cosa pensare di un partito di governo, sedicente socialdemocratico, che aderisce a riunioni segrete con una delle lobby più potenti del pianeta? Ai nostri occhi è un fatto gravissimo, passato incredibilmente sotto il silenzio di giornali ed opposizione. E chi è la Trilateral Commission, fondata nel 1973 dal banchiere e uomo d’affari David Rockefeller e dal professore della Columbia University Zbigniew Brzezinski, che conta oggi più di 300 membri dell’élite bancaria, politica e industriale?

Per capire ideologia e obiettivi della Commissione Trilaterale (già il nome Commissione per un gruppo d’influenza privato evoca qualche perplessità) leggiamo gli scritti del citato Zbigniew Brzezinski, che oltre ad esserne fondatore ne fu il primo direttore esecutivo prima di diventare assistente alla sicurezza nazionale USA con Jimmy Carter nel 1976:

“Lo stato-nazione come unità fondamentale della vita organizzata dell’uono ha cessato di essere la principale forza creatrice: le banche internazionali e le società multinazionali stanno agendo e pianificando in termini molto in anticipo rispetto ai concetti politici dello stato-nazione”

La base dell’ideologia della trilaterale è dunque la fine dello stato nazione in favore di un Nuovo Ordine Mondiale governato da banche e società multinazionali. La sintesi fu fatta da Brzezinski così, parlando del Congresso USA e degli organismi internazionali:

“Dobbiamo cambiare il sistema internazionale con un sistema globale nel quale nuove forze, attive e creative sviluppatesi recentemente, devono essere integrate.(…) la realtà dei nostri tempi è che una società moderna come gli USA necessitano di un organo centrale di coordinamento e rinnovamento che non può essere costituito di 600 persone

E ancora:

“Oggi, però, la vecchia cornice della politica internazionale – con le sue sfere d’influenza, alleanze militari tra stati-nazione, la finzione della Sovranità, conflitti dottrinali sorti dalle crisi del 19° secolo – non è più chiaramente compatibile con la realtà”

Serviva quindi una riforma della Costituzione americana? Non necessariamente spiegava Brzezinski:

“Il realismo, comunque, ci obbliga a riconoscere che il rinnovamento politico necessario non verrà da una riforma costituzionale diretta, per quanto possa essere desiderabile. Il cambiamento necessario si svilupperà più probabilmente in maniera incrementale e meno scoperta … nel rispetto della tradizione americano di confini sfumati tra istituzioni pubbliche e private“.

Alla faccia della democrazia. Il quadro è chiaro: soppressione o quanto meno forte indebolimento dello Stato-Nazione, e sostituzione della democrazia con l’oligarchia non elettiva di élite monopoliste illuminate, da ottenere con azioni graduali e coperte. Vi ricorda qualcosa? Bravi, indovinato. La Trilaterale viene considerata da alcuni come architetto dell’attuale UE delle élites finanziarie, con molti dei suoi uomini in posti chiave della costruzione europea. Un esempio: Valéry Giscard d’Estaing, autore della Costituzione Europea bocciata dai suoi stessi compatrioti.

Concludiamo con l’avvertimento di Barry Goldwater, senatore repubblicano USA, che nel 1979 scriveva:

“La Commissione Trilaterale è internazionale ed è destinata ad essere il veicolo per il consolidamento multinazionale degli interessi commerciali e bancari, con la conquista del potere politico del governo degli Stati Uniti … la Commissione Trilaterale rappresenta uno tentativo abile e coordinato per conquistare il controllo e consolidare i quattro centri di potere: politico, monetario, intellettuale ed ecclesiatico … Ciò che i Trilaterali vogliono veramente è la creazione di un potere economico mondiale superiore ai governi politici degli stati-nazione coinvolti … Quali manager e creatori del sistema loro stessi domineranno il futuro”.

Il recente convegno segreto di Roma, con il ricevimento della trilaterale da parte del potere politico ed ecclesiastico, sembra confermare in pieno le parole del senatore. Che i dirigenti attuali del PD aderiscano con entusiasmo a questo progetto non ci sorprende affatto. Il desiderio dei parvenu di provincia di essere accolti ai “tavoli che contano” passa sopra alla Costituzione e agli interessi degli elettori … no?

Non siamo così ingenui da ignorare che lobby, società segrete e gruppi d’influenza di vario livello sono sempre esistiti. La sgradevole sensazione che abbiamo però è che stavolta le loro agende globaliste ed elitiste stiano avendo un pieno e totale successo, almeno in Europa.



http://www.theendrun.com/the-trilateral-commission-usurping-sovereignty
 
La costante tedesca nei dati fiscali rubati e comprati da Berlino per darli ad altri paesi, le liste Lagarde e Vaduz, il nazista Mossack ed i Panama Papers: la Germania vuole la destabilizzazione?

L’argomento è spinoso, facciamo ordine. Ve la ricordate la lista Lagarde? Era la lista degli evasori greci contenuti nel file di Hervè Falciani con i nomi dei correntisti dell’HSBC trafugati dall’informatico francese e consegnata dal direttore dell’FMI Lagarde al governo greco. Il problema è che da una parte tale lista fu usata come arma di ricatto per fare arrivare la troika ad Atene, vedasi articolo allegato, (*); dall’altra il giornalista ateniese di HOTSPOT che per primo fece emergere la verità di una lista tenuta segreta appunto per facilitare la salita dei futuri governanti ellenici da mandare al potere per eseguire gli ordini della Troika, fu addirittura incarcerato per tacerlo (**).



Ma il vero problema è che, come ben spiega una fonte giornalistica svizzera, furono proprio i servizi segreti tedeschi (BND) ad organizzare, pagando, l’acquisto di dati rubati da Falciani da HSBC! Prima coincidenza… (***)



Stesso modello per altro utilizzato dai servizi segreti tedeschi, che assomigliano sempre più alla Gestapo per la qualità delle interferenze estere, nella lista Vaduz della LGT comprata direttamente dal BND e poi fatta trapelare all’estero (****), stesso metodo, stessi risultati.



Guarda caso lo stillicidio di dati poi fatti filtrare ai media ed alle procure, liste dove i cittadini tedeschi colti sul fatto pagarono relativamente poco per regolarizzare le loro posizione anche a dati resi pubblici, è avvenuto a partire dalla crisi del 2008 ossia da quando il piano egemonico tedesco in EU a seguito della crisi subprime doveva essere messo in atto…

Oggi i dati acquistati direttamente via servizi segreti tedeschi dai land tedeschi verranno condivisi con altri paesi europei. Di più, prima di tale evento ci sono stati i famosi Panama Papers di Mossack-Fonseca, dove per MoSSack si intende uno dei fondatori dello studio panamense, tale Jurgen Mossack figlio di un caporale delle SS scappato in centroamerica alla fine della seconda guerra mondiale, immaginiamo quale sia stata la ragione della fuga. Chiaramente Herr MoSSack aveva e probabilmente ha ottimi contatti con i servizi segreti tedeschi che prima si chiamavano Gestapo ed oggi si chiamano BND (è fattuale che l’epurazione tra le elites tedesche dei nazisti post seconda guerra mondiale semplicemente NON avvenne, ovvero i nipoti dei nazisti oggi facilmente sono al governo, come pure mezzo establishment economico-industriale di Berlino collegato direttamente ad ex nazisti, a partire dalla famiglia Quandt ossia i nipoti di Goebbels – ma non è assolutamente l’unico caso -). E’ curioso che tra le decine di operatori panamensi grigi chi è cascato nel “furto” sia ancora una volta un gruppo con evidenti “collegamenti” con la Germania…

_____________-

Tutto questo mi porta a considerare che non possa non essere casuale quanto che sta succedendo negli scandali fiscal-finanziari globali ovvero sembra esistere una correlazione tra liste fiscali pubblicate, volontà di destabilizzazione e la sinistra ombra tedesca : la ratio potrebbe essere che visti i successi nell’imporre l’austerità via Troika in Grecia qualcuno in Germania possa aver pensato che i dati scottanti sono un’ottima arma di ricatto per raggiungere i propri fini a danno dei paesi più deboli, destabilizzando le elites globali ed anche politiche con il fine di soggiogarli? Oggi, in un periodo in cui il futuro dell’euro sembra segnato, i fini di cotanta ingerenza potrebbero tranquillamente essere finalizzati ad imporre l’austerità tanto utile alla Germania per tenere in vita la moneta unica, la strumento che ha permesso a Berlino di accumulare tanta ricchezza quanto una guerra vinta.

Dunque la destabilizzazione sulla falsa riga di quanto fatto per Atene per piegare il paese con troika ed austerità usando una lista fiscale artefatta in grado di obbligare i politici coinvolti ad eseguire gli ordini austeri e stranieri contro gli interessi del Paese potrebbe oggi essere ugualmente utile contro gli altri paesi europei austero-recalcitranti, soprattutto quelli più indebitati ossia tutti i periferici più Francia ed UK, quest’ultima colpevolmente disallineate agli interessi tedeschi a causa del Brexit e quindi da punire.

Ma andiamo a vedere quale è l’origine delle aziende cosiddette offshore che conosciamo oggi con Mossack-Fonseca, come vedrete esiste anche qui un innegabile link con la Germania (nazista). Esse sono un retaggio indiretto, dove sono praticamente legali, dell’impero britannico che usava schemi come questi finalizzati al proprio modello coloniale dove c’era appunto la necessità di avere aziende fuori dal paese ma dirette dal centro dell’impero per gestire e canalizzare le ricchezze coloniali (ad esempio, erano la norma su Hong Kong). Notiamo bene che dette aziende offshore spessissimo hanno anche oggi le loro sedi i remoti paesi del Commonwealth ma non sono utilizzate – o almeno non dovrebbero – per fare affari sottraendo redditi a Londra ma solo per gestire le rimesse estere di paesi terzi possibilmente da spendere in Gran Bretagna (…). L’evoluzione post-imperiale delle aziende offshore – segretezza inclusa – deriva nei termini moderni più che dal segreto bancario svizzero, che storicamente è rimasto confinato al centro dell’Europa per circa un secolo, dall’applicazione su larga scala di quello che fu il modello delle compagnie offshore di memoria anglosassone anche fuori dagli schemi dell’Impero.



E, si noti bene, colui che diede il là al trend fuori dall’Impero britannico fu addirittura l’erede al trono Edoardo VIII di Windsor, colui che fu nazista dichiarato e che diventato re abdicò dopo il matrimonio con Wallis Simpson (in realtà la causa dell’abdicazione fu il suo nazismo dichiarato, si dice fu costretto a “lasciare” da Churchill, ndr): infatti, dopo l’abdicazione soggiornò in Francia addirittura protetto dai nazisti, per cui al fine di metterlo fuori gioco anche da principe fu obbligato da Churchill prima a ritornare in patria per poi inviarlo nel ’40 a fare il governatore delle Bahamas, da dove poi promosse lo sviluppo proprio di quell’industria offshore che il nazista della Corona inglese ben conosceva per questioni imperiali partendo proprio dall’arcipelago di staterelli del Commonwealth del centro-america, staterelli che in questi anni abbiamo imparato a conoscere, Isole Cayman in testa (dove invece riparò il nazista padre di Mossack è la vicina Panama).



Il collegamento lo fate voi ma le coincidenze si sprecano. Parlo del coinvolgimento tedesco via servizi segreti in tutti gli scandali/segreti fiscali esposti al pubblico, sulla continuità nazista tra BND, Gestapo e famiglia Mossack, sull’utilizzazione dei dati per destabilizzare paesi nemici della Germania sulla falsa riga di quanto accaduto in Grecia con costante coinvolgimento tedesco, sull’effetto esplosivo dei Panama Papers dove oltre ai soggetti privati americani mancano nella lista anche i privati tedeschi. E non senza collegare tutto questo alla destabilizzazione che sta determinando questo incessante flusso informativo dalla Germania da Panama via Suddeutsche Zeitung.

Il fine? Scrivetelo voi. Sta di fatto che la Germania molto probabilmente sta per suoi propri interessi intromettendosi in fatti e situazioni di paesi terzi di cui dovrebbe rispettare la sovranità (stessa storia di 75 anni fa, oggi viene fatto solo in un modo più sottile). E notasi, tutto ciò non avviene casualmente ma sembrerebbe secondo un preciso e preordinato piano i cui fini ormai sono chiari: mettere le mani sul Vecchio Continente! Ed in questo contesto comandare o meglio ricattare i potenti locali dei paesi minori serve, eccome….

Ah, dimenticavo, va ricordato che Herr Schauble oltre ad essere l’uomo degli esportatori tedeschi, prima di essere ministro delle finanze/maestro di austerità da cui dipendono tutte le direttive economiche (austere) da imporre a tutti i paesi EU, è stato anche e soprattutto ministro degli interni ovvero capo dei servizi segreti tedeschi (BND) durante le guerre di G. W. Bush. Ecco, forse così è più chiaro…

Il mio ruolo è solo di collegare i puntini; ai posteri il compito di trarre le dovute conclusioni e possibilmente preparare delle contromisure.

Fantomas per Mitt Dolci
 

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