Val
Torniamo alla LIRA
Importanti restituzioni di denaro ma anche rimborsi spese abnormi,
Repubblica snocciola i numeri delle spese dei parlamentari grillini da inizio legislatura.
La decantata trasparenza di restituzioni e rimborsi da parte di parlamentari e senatori del Movimento 5 Stelle rischia di tradursi in un boomerang pericoloso.
L’indiscrezione, lanciata da Repubblica, riguarda proprio i rimborsi, ovvero il denaro restituito a seguito di spese legate all’attività politica:
dalle telefonate al carburante, da pranzi e cene alle consulenze, tutto è rendicontato con estrema precisione sul sito ‘maquantospendi’
nel quale sono indicate anche le somme che ogni singolo esponente del Movimento ha restituito nell’arco degli ultimi cinque anni.
Paola Taverna, 17mila euro per spese telefoniche
Il quotidiano ha notato, analizzando nel dettaglio le voci di spesa dei parlamentari, una serie di cifre decisamente fuori dall’immaginabile.
Nonostante una prima svista (Repubblica ha parlato delle somme di denaro come riferite ad un anno ma in realtà fanno riferimento all’inizio della legislatura,
coprendo dunque un periodo di tempo di cinque anni circa) con conseguente controreplica polemica del Fatto Quotiano, le cifre riportati rimangono estremamente elevate.
Tra i casi presi in esame vi è quello della vicepresidente del Senato Paola Taverna che nell’arco di 57 mesi è riuscita a spendere 17.751 euro
per telefono ed internet tra ricariche, abbonamenti, chiavetta wi fi e accessori, pari a circa 300 euro al mese.
A segnalare l’assurda somma vi è anche Marco Furfaro di Sel il quale scrive su Twitter:
“Non so se telefona ai marziani o se si fa predire il futuro da cartomanti a 20 euro al minuto,
ma io ne spendo 120 all’anno, minuti e giga illimitati. Se vuole posso darle una mano a cambiare piano”.
Taxi, carburante, pranzi e cene: rimborsi da record
Il sito in questione, ricorda Open, è di Marco Canestrari, ex dipendente della Casaleggio Associati
e riporta in modo molto dettagliato le spese rendicontate dai parlamentari del Movimento
facendo riferimento al sito ufficiale del M5S Tirendiconto.it riguardanti i parlamentari ancora iscritti.
Spulciando tra i numeri si può constatare che Barbara Lezzi, ministra per il sud,
ha rendicontato 27.258 euro di spese per il carburante oltre a 3140 euro per gli spostamenti sui mezzi pubblici.
E’ ancora Marta Grande di Civitavecchia, con 131mila euro di alloggio da inizio legislatura, nonostante, ricorda Repubblica, sia di Civitavecchia.
Il costo della politica per Paola Taverna è alto anche per quanto riguarda il carburante,
20.501 euro la spesa in questa voce a fronte di soli 14,49 euro in pedaggi autostradali e 14.381 euro per gli spostamenti in taxi.
Ma il primato, si legge, per quanto riguarda gli spostamenti in taxi, spetta al senatore Lello Ciampolillo con quasi 28mila euro
seguito da Laura Castelli con 26.825 euro.
Repubblica snocciola i numeri delle spese dei parlamentari grillini da inizio legislatura.
La decantata trasparenza di restituzioni e rimborsi da parte di parlamentari e senatori del Movimento 5 Stelle rischia di tradursi in un boomerang pericoloso.
L’indiscrezione, lanciata da Repubblica, riguarda proprio i rimborsi, ovvero il denaro restituito a seguito di spese legate all’attività politica:
dalle telefonate al carburante, da pranzi e cene alle consulenze, tutto è rendicontato con estrema precisione sul sito ‘maquantospendi’
nel quale sono indicate anche le somme che ogni singolo esponente del Movimento ha restituito nell’arco degli ultimi cinque anni.
Paola Taverna, 17mila euro per spese telefoniche
Il quotidiano ha notato, analizzando nel dettaglio le voci di spesa dei parlamentari, una serie di cifre decisamente fuori dall’immaginabile.
Nonostante una prima svista (Repubblica ha parlato delle somme di denaro come riferite ad un anno ma in realtà fanno riferimento all’inizio della legislatura,
coprendo dunque un periodo di tempo di cinque anni circa) con conseguente controreplica polemica del Fatto Quotiano, le cifre riportati rimangono estremamente elevate.
Tra i casi presi in esame vi è quello della vicepresidente del Senato Paola Taverna che nell’arco di 57 mesi è riuscita a spendere 17.751 euro
per telefono ed internet tra ricariche, abbonamenti, chiavetta wi fi e accessori, pari a circa 300 euro al mese.
A segnalare l’assurda somma vi è anche Marco Furfaro di Sel il quale scrive su Twitter:
“Non so se telefona ai marziani o se si fa predire il futuro da cartomanti a 20 euro al minuto,
ma io ne spendo 120 all’anno, minuti e giga illimitati. Se vuole posso darle una mano a cambiare piano”.
Taxi, carburante, pranzi e cene: rimborsi da record
Il sito in questione, ricorda Open, è di Marco Canestrari, ex dipendente della Casaleggio Associati
e riporta in modo molto dettagliato le spese rendicontate dai parlamentari del Movimento
facendo riferimento al sito ufficiale del M5S Tirendiconto.it riguardanti i parlamentari ancora iscritti.
Spulciando tra i numeri si può constatare che Barbara Lezzi, ministra per il sud,
ha rendicontato 27.258 euro di spese per il carburante oltre a 3140 euro per gli spostamenti sui mezzi pubblici.
E’ ancora Marta Grande di Civitavecchia, con 131mila euro di alloggio da inizio legislatura, nonostante, ricorda Repubblica, sia di Civitavecchia.
Il costo della politica per Paola Taverna è alto anche per quanto riguarda il carburante,
20.501 euro la spesa in questa voce a fronte di soli 14,49 euro in pedaggi autostradali e 14.381 euro per gli spostamenti in taxi.
Ma il primato, si legge, per quanto riguarda gli spostamenti in taxi, spetta al senatore Lello Ciampolillo con quasi 28mila euro
seguito da Laura Castelli con 26.825 euro.