Josè Arcadio Buèndia
Forumer storico
La tendenza
Nota. Il presente commento viene estratto dal Rapporto Giornaliero, redatto tutti i giorni da AGE Italia e pertanto eventuali riferimenti a studi tecnici vanno intesi riferiti ai grafici ivi riportati.
COMMENTO DEL 29/10/2003. Era quasi scontato attendersi che l'indice si fermasse "appena sotto i 19150 punti, dove staziona lo short stop giornaliero e una doppia proiezione di prezzo secondo i rapporti di Fibonacci", come recitava il commento di ieri. Il rally degli ultimi tre
giorni si è sviluppato con un Panic Index rimasto su valori freddini, con un Put/Call ratio oscillator che continua a puntare verso il basso
(naturale conseguenza del fatto che gli investitori comprano a man bassa le opzioni Call rispetto alle Put), e altrettanto fanno gli indicatori di momentum più veloci, come si evince dal grafico qui in alto. E dunque guardiamo con un certo scetticismo alle possibilità di ulteriori
avanzamenti dell'indice, non supportato da una "fibra" convincente, non questa volta. Nel momento in cui mancano 72 ore alla conclusione del mese di ottobre (un mese stagionalmente insolito, come insolita da questo punto di vista è stata tutta l'annata), qual è il quadro della situazione? Abbiamo un mercato che si è mostrato negativo nel primo trimestre (-8% in termini di Mibtel), vigoroso nel secondo trimestre (+14%), ma deludente nel terzo trimestre (-1.3%), quando è arrivata tutta una messe di notizie macro (e micro. Ossia, l'economia nazionale e delle imprese quotate) decisamente brillanti. Chiaramente questa incertezza si supera in due modi: o con una improvvisa accelerazione verso l'alto, o verso lo sfondamento dei supporti, peraltro abbastanza vicini (il famoso 18700). Nel primo caso, un banco di
prova significativo staziona a quota 19300 punti.
Nota. Il presente commento viene estratto dal Rapporto Giornaliero, redatto tutti i giorni da AGE Italia e pertanto eventuali riferimenti a studi tecnici vanno intesi riferiti ai grafici ivi riportati.
COMMENTO DEL 29/10/2003. Era quasi scontato attendersi che l'indice si fermasse "appena sotto i 19150 punti, dove staziona lo short stop giornaliero e una doppia proiezione di prezzo secondo i rapporti di Fibonacci", come recitava il commento di ieri. Il rally degli ultimi tre
giorni si è sviluppato con un Panic Index rimasto su valori freddini, con un Put/Call ratio oscillator che continua a puntare verso il basso
(naturale conseguenza del fatto che gli investitori comprano a man bassa le opzioni Call rispetto alle Put), e altrettanto fanno gli indicatori di momentum più veloci, come si evince dal grafico qui in alto. E dunque guardiamo con un certo scetticismo alle possibilità di ulteriori
avanzamenti dell'indice, non supportato da una "fibra" convincente, non questa volta. Nel momento in cui mancano 72 ore alla conclusione del mese di ottobre (un mese stagionalmente insolito, come insolita da questo punto di vista è stata tutta l'annata), qual è il quadro della situazione? Abbiamo un mercato che si è mostrato negativo nel primo trimestre (-8% in termini di Mibtel), vigoroso nel secondo trimestre (+14%), ma deludente nel terzo trimestre (-1.3%), quando è arrivata tutta una messe di notizie macro (e micro. Ossia, l'economia nazionale e delle imprese quotate) decisamente brillanti. Chiaramente questa incertezza si supera in due modi: o con una improvvisa accelerazione verso l'alto, o verso lo sfondamento dei supporti, peraltro abbastanza vicini (il famoso 18700). Nel primo caso, un banco di
prova significativo staziona a quota 19300 punti.