abbiamo i Ladri di stato che si fanno le Leggi piene di privilegi!
INPS: buco da 10 miliardi. Dal 2015 pensioni a rischio, ma nessuno deve parlarne. Tra qualche anno niente pensioni!
e qualchuno ... incassa pure TRE vitalizi!!! schifosi ladroni alle dipendenze di RE GIORGIO DI SAVOIA
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GIORGIO DI SAVOIA (detto Napolitano)
NAPOLITANO È FIGLIO DI RE UMBERTO II DI SAVOIA ------------------------------- (di Cristiano Lovatelli Ravarino) ----------
«Pochi lo sanno, anzi in Italia sono in molti ma tacciono, ma quando la gente scherzando allude al fatto che il Presidente Napolitano sembra il figlio di Re Umberto II, tanto ne è il sosia, sbaglia. Nel senso che Napolitano non sembra...
È il figlio naturale del nostro ultimo Re. Sua madre, contessa di Napoli (titolo che da buon comunista ha sempre accuratamente nascosto come Berlinguer faceva con il suo titolo di marchese) era una delle dame di compagnia della regina Maria Josè che, a volte, esasperata dalla folla di amanti del Re (in genere donne) gli piazzava rappresaglie gigantesche e se ne andava (notoriamente innamorandosi forse una sola volta: di Indro Montanelli che da grandissimo signore si è sempre rifiutato anche solo di discutere l'argomento).
In una di queste prolungatissime assenze la dama di compagnia di Maria Josè lo divenne anche del Re, al punto che ne nacque il prestigioso pargolo.
Questo accadimento, confermatomi in una intervista registrata che ancora conservo da uno dei comunisti più informati, e anche per bene, che abbia mai conosciuto, Ciro Soglia (grande giornalista, grande partigiano), costò l'elezione a segretario del PCI al nostro attuale Presidente.
Quando Berlinguer morì, anche un focomelico avrebbe capito che il PCI disponeva di due sofisticati, colti, rassicuranti fuoriclasse per scalare, fin da allora, le paure della borghesia: l'ex sindaco di Bologna, Renato Zangheri, e il nostro attuale primo cittadino.
Invece si suicidarono eleggendo l'ultima raffica di Stalin all'interno del PCI: Natta, pedante, tardoleninista, gufaceo, impresentabile.
Come fu possibile?
È molto semplice. L'ex sindaco di Bologna aveva da tempo una incredibile storia segreta (preberlusconiana osiamo dire) con la nobile moglie di uno dei più rampanti industriali italiani,
Napolitano, invece, era il figlio genetico del Re. Due giganteschi scheletri nell'armadio che il partito temeva sarebbero saltati fuori se la stampa internazionale avesse iniziato a scavare a fondo nelle loro vite se eletti segretario. Quindi elessero la continuità perbenista, una continuità ideologicamente già incartapecorita, quasi commoventemente grottesca, come nel caso di Natta. Un errore di valutazione che ritardò forse di vent'anni la loro trasformazione in forza governativa.»
A qualcuno che sostiene che sono solo dicerie:
(Per la cronaca: tutti i figli di Umberto II nacquero a Napoli. I figli legittimi ne furono quattro: Vittorio Emanuele di Savoia, Maria Gabriella di Savoia, Maria Pia di Savoia, Maria Beatrice di Savoia.)
I Savoia amavano Napoli... ci venivano sempre più spesso, fin quasi a stabilirsi a Napoli. E la contessa Carolina Bobbio, madre di Giorgio, futura dama di compagnia della regina, era figlia di piemotesi.
Ora, è solo una diceria? Può darsi...
la prova del DNA non ce l'abbiamo ma abbiamo alcuni elementi sui quali riflettere (per chi vuol riflettere, ovviamente). Si noti che a parte la somiglianza-fotocopia... o meglio la "clonazione" tra Umberto e Giorgio, perché sono uguali non solo somaticamente ma anche nel portamento, nei modi di fare e nello "stile regale", i Savoia devono al loro presunto rampollo illeggittimo la cancellazione della norma transitoria nella Costituzione italiana per permettere il loro ritorno in Italia.
E Giorgio, oltretutto, Capo di uno Stato repubblicano, rende omaggio, con preghiere e corone di alloro, al Pantheon, alle tombe dei monarchici Savoia. Una scena stucchevole dove un presidente repubblicano onora quelli che dovrebbero essere i suoi peggiori nemici: i monarchici. Si badi che tra monarchici e repubblicani, storicamente, ci son sempre state forche e ghigliottine per lo mezzo ma tra Giorgio e i Savoia c'è emozione e celebrazione... quindi lascio a voi le conclusioni!