Obbligazioni societarie Monitor bond Utilities Europa III (gennaio - dicembre 2010)

Il primo grafico...

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A commento dell'ottimo lavoro di Alobar, vorrei farvi notare come la situazione "problematica" dei TdS dei paesi periferici di area euro stia lentamente iniziando a percolare sul corporate...

Questa situazione in realtà viene fuori in misura non molto evidente fra le utilities, visto che non abbiamo a monitor nè bond della EDP (la ENEL portoghese, per intenderci) nè della Public Power Corporation (la ENEL greca) e nemmeno bond energetici spagnoli di quelli a rating più contenuto, come la più volte menzionata Gas Natural...

E tuttavia, considerate che il 6.25% PPC 08/11/2010 XS0118991024 scambia attorno alla pari, che il 4.75% EDP 2016 XS0435879605 è passato dai 106,83 di metà dicembre 2009 ai 100,93 di venerdì scorso, ma è stato scambiato di recente anche sotto la pari, ed è ben probabile vi torni nei prossimi mesi, che il 5.125% Gas Natural 2021 XS0458749826 ha chiuso ieri a 97,72, ed anche qui non è detto che non ci sia altra strada da fare, in discesa.

Considerate inoltre che anche veri e propri colossi energetici a livello mondiale come Iberdrola (questo sì presente nel monitor) cominciano a mostrare qualche segno di debolezza, sebbene per ora sia da segnalare come i corsi dei mercati OTC vedano un denaro ben al di sopra di quello dei mercati retail, a segnalare che chi vendesse "in preda al panico" a quei prezzi, almeno nella circostanza attuale, non farebbe un grande affare...

Volevo poi attirare la vostra attenzione anche su altro fattore, ossia l'andamento dei titoli lunghi.

In un contesto quale quello che si preannuncia per l'Europa per almeno 2-3 anni, di crescita molto contenuta e possibile deflazione - resa nel breve termine non evitabile per effetto delle decisioni tedesche - ci si sarebbe attesa maggiore attenzione per i titoli lunghi, ed invece si scopre che, anche per un settore "solido" come quello delle utility, una tale scelta ha premiato solo pochissime emittenti, mentre il flight to quality (anche misurato sulle tre settimane del monitoraggio, con le ultime due di ripresa dei temi più speculativi e quindi parziale inversione del flight to quality) ha portato comunque, se non a premiare, a penalizzare meno le scadenze più corte.

Ed è anche questo un segnale evidente delle tensioni presenti sul mercato.
 
il 4.75% EDP 2016 XS0435879605 è passato dai 106,83 di metà dicembre 2009 ai 100,93 di venerdì scorso, ma è stato scambiato di recente anche sotto la pari, ed è ben probabile vi torni nei prossimi mesi
Su OnVista dà un last a 98,32 con un rendimento lordo sopra il 5%, vicino ai massimi dall'emissione di un anno fa. Da quanto scrivi, mi sembra di capire che il comportamento del mercato sui titoli lunghi lasci prevedere possibili ulteriori cali, quindi forse meglio aspettare ancora...

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Rendimento invece più basso (4,25%) per un titolo solo un pochino più corto. Che l'altro abbia qualche subordinazione? Domani me li studio meglio...

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Su OnVista dà un last a 98,32 con un rendimento lordo sopra il 5%, vicino ai massimi dall'emissione di un anno fa. Da quanto scrivi, mi sembra di capire che il comportamento del mercato sui titoli lunghi lasci prevedere possibili ulteriori cali, quindi forse meglio aspettare ancora...

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Premetto che a me EDP non suscita grande entusiasmo perché è piuttosto indebitata, e se il Portogallo andasse incontro a problemi più seri, qui si soffrirebbe non poco... ciò premesso, la migliore tenuta dell'OTC rispetto al retail la trovo significativa, seppure in un contesto di illiquidità, nel senso che ci sta che sui mercati retail, su questi titoli, ci sia uno spread di 4 figure fra denaro e lettera...
 
Premetto che a me EDP non suscita grande entusiasmo perché è piuttosto indebitata, e se il Portogallo andasse incontro a problemi più seri, qui si soffrirebbe non poco... ciò premesso, la migliore tenuta dell'OTC rispetto al retail la trovo significativa, seppure in un contesto di illiquidità, nel senso che ci sta che sui mercati retail, su questi titoli, ci sia uno spread di 4 figure fra denaro e lettera...

Aggiungo una rating action recente di Fitch, che indica bene punti di forza e punti di debolezza della utility portoghese. Fra i primi, la quota elevata di EBITDA generata da attività a corrispettivo regolamentato, il livello di integrazione verticale, la diversificazione geografica (sebbene la forte presenza in Spagna nelle circostanze attuali non si riveli idonea a ripartira il rischio).

In negativo, un leverage elevato, stimato da Fitch in un 4.5x, che tuttavia l'agenzia stima in calo ad un 4x più compatibile con il rating A- per effetto di tagli al capex per 1,2 mld euro nel biennio 2011-2012 e dell'entata in produzione di taluni impianti di generazione.
 

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Anche A2A, di cui a monitor risulta solo il bond scadenza 2013, è impegnata a fare cassa con le dismissioni e dichiara pubblicamente di voler ridurre il debito.

Da tener presente che l'utility in questione è la "cash cow" dei comuni di Milano e Brescia, basta vedere i corposi dividendi pagati nel corso degli anni, vedremo quindi l'anno prossimo quanti dei 280 milioni di euro incassati andranno a ridurre il debito e quanti verranno devoluti agli azionisti (in primis i due comuni citati), magari per riportare il dividendo ai livelli del 2009... :)



MILANO 30 giugno (Reuters) - Il bilancio del primo semestre di A2A (A2.MI: Quotazione) sarà "importante" e beneficierà della plusvalenza di circa 280 milioni di euro legata alla cessione - in maggio - del 5,1% della svizzera Alpiq (ALPH.S: Quotazione).
Lo ha detto il presidente del Cdg del gruppo, Giuliano Zuccoli, a margine di un convegno milanese.
"Dal punto di vista industriale il primo trimestre aveva delle cautele che il secondo ha sciolto" ha aggiunto, sottolineando poi la soddisfazione per la strategia di riduzione del debito del gruppo come risulterà nel primo semestre.
"Abbiamo fatto un percorso veloce (nel ridurre debito) e siamo molti contenti. Abbiamo ancora fieno in cascina da usare per ridurre il debito", per Zuccoli. "Secondo noi e' anche un biglietto da visita nel confronto degli istituti e delle agenzie di rating".
 
Volevo postare un po' di materiale sui players del comparto, cominciando da quelli nazionali.

Un articolo su Enel comparso sul Sole di sabato scorso riepiloga le strategie in corso di attuazione da parte della società.

Enel sta cercando di ridurre il debito per tramite di dismissioni: si cedono gli asset greci, si riduce la dimensione della partecipazione spagnola, si alienano asset in europa orientale, si capitalizza l'investimento in tecnologie verdi mediante la quotazione di Enel Green Power.

Obbiettivo ultimo: ridurre il debito da 51,9 mld euro a 45 mld euro entro la fine dell'anno.
 

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Sempre utilities italiane: A2A ed Hera stavolta, altro articolo, tratto da Plus di sabato scorso, in cui si evidenzia la situazione del leverage (net debt/EBITDA) delle due società, in crescita per entrambe su livelli che, se non fossero ridimensionati in tempi rapidi, rischierebbero di compromettere i rating correnti.

Il tema viene trattato qui con l'occhio alle quotazioni azionarie, ma il tema si ripropone identico per gli obbligazionisti, tenuto conto peraltro che anche Edison, che pure non nasce dalla realtà delle ex municipalizzate, è in una situazione analoga.
 

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