NOI SIAMO IL NONOSTANTE.NONOSTANTE LE PAURE,NONOSTANTE LE INSiCUREZZE,NONOSTANTE....

Naggy?

Purte tu? :wall:

Di wolfe non ne vedo però gli yankees non penso che andranno mai più sopra 1370, se poi vanno sopra 1394 provo a girarmi long per il lungo ma mi farei violenza.

Mica sono Ama
Guarda bene
siamo sul 4 del golfino
 
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non ci sono per un po' di giorni

stasera abbiamo visto che la politica ha mosso bene Wally..ed in fondo, malgrado nulla e' ancora chiaro, e' un buon segnale.

penso che la prossima settimana si debbano inventare qualcosa al rialzo..le puts, su qualunque listino ti giri, sono sempre un'enormita'...

l'euro ha record di short, neanche nel 2007 era cosi'..o pagano o 1,27-28 li vediamo in 2-3 sedute

fine trimestre, molte castagne sul fuoco..

buon trading
 
Oggi la stampa nazionale rileva il dato del Rapporto sulle entrate tributarie della Ragioneria e del Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia, secondo il quale le entrate tributarie dei primi 4 mesi del 2012 risultano inferiori di 3.477 milioni di euro rispetto alle previsioni annuali contenute nel Def, il Documento di Economia e Finanza.
La differenza è del 2,9%.
Infatti, il rapporto della Rgs evidenzia il fatto che “rispetto alle previsioni del periodo gennaio-aprile 2012 il gettito accusa un differenziale di -3.477 milioni di euro (pari a -2,9%).
A tale scostamento contribuiscono le entrate del bilancio dello Stato per -3.140 milioni di euro (-2,7%) ed in particolare il gettito Iva che riflette fattori di natura congiunturale. In flessione anche i ruoli per -93 milioni di euro (-4,5%), le poste correttive per -160 milioni di euro (-2,2%) e le entrate tributarie degli enti territoriali per -84 milioni di euro (-1,2%)”.

“Carta canta. Come volevasi dimostrare, più si aumentano le tasse, più diminuisce il reddito disponibile di famiglie e imprese, più si riduce il gettito per lo Stato.

Verità banale, ma assolutamente attuale”.
Il fenomeno è complesso e risente dell’andamento della congiuntura, ma la caduta di gettito (ricordiamo: -2,9%, ndr) nel primo quadrimestre 2012 è di gran lunga maggiore rispetto alla flessione del reddito (-1%) nello stesso periodo temporale.
Questo vuol dire che il Paese non aveva bisogno nè di incremento della pressione fiscale nè di fisco spettacolo.
E che la risposta dell’economia alla cura Monti è negativa.
Il governo dovrebbe cominciare a riflettere, (oltre che a far meglio i conti, ndr).

In svariati post sull’argomento, nel nostro piccolo da sempre avevamo segnalato questo assurdo orientamento di Monti a tassare soltanto e ci chiediamo come faccia un docente di economia a non conoscere le curve di elasticità secondo le quali se di un prodotto si aumenta il prezzo di vendita, sino ad un certo limite si guadagna di più, dopo di che, superato il break-even point il crollo delle vendite fa drasticamente diminuire i ricavi, cosa ovviamente che vale pure per le tasse.

Al di là di certi limiti delle aliquote i consumi si contraggono, la produzione industriale e di servizi crolla e con esse il gettito fiscale.
Glielo abbiamo detto tante volte al prof che era illusorio tentare di risanare il Paese con le tasse, ma lui niente, ha continuato a fare lo sceriffo di Sherwood.
Quindi dobbiamo essere grati al prof non solo per le misure recessive che ha imposto al Paese facendolo passare da uno stato di difficoltà ad uno di crisi profondissima senza che si intravedano vie d’uscita, ma anche del fatto che le entrate dello Stato siano diminuite nonostante i salassi che ha imposto ad imprese e famiglie, ma non alle banche.
Si conferma in tutta la sua evidenza l’inutilità dei sacrifici fatti e che dovremo fare.
Il prof ed i suoi inutili compagni di governo non sanno veramente cosa fare, vanno avanti a casaccio, senza una strategia, senza uno straccio di piano di sviluppo in mente.
Nessuna idea, eppure gliene abbiamo offerte tante, alcune a costo zero.
Manco queste ha considerato.

Una sarebbe quella di destinare tre punti dell’Iva alle famiglie redistribuendo una ventina di miliardi di euro che sarebbero ossigeno per la ripresa dei consumi, e quindi di una domanda interna che sta ai minimi storici.

Passera si premura di dirci che ci sono 28 milioni di italiani poveri.
Grazie della notizia, comunque sono 32 milioni i poveri a voler sottilizzare, ed una misura come questa consentirebbe di alleviare da subito le sofferenze di un’ampia fascia della popolazione.

Un’altra è quella di ridurre al 10 % le contribuzioni per i giovani assunti, anzichè elevare alle stelle i costi dei contratti a termine, misura di nessuna efficacia e che invece di trasformare i precari in lavoratori a tempo indeterminato li ha convertiti in disoccupati senza prospettive.

Grazie all’azione di questo governo negli ultimi mesi oltre 200.000 giovani under 30 hanno perso un posto di lavoro che avevano faticosamente trovato: un vero dramma esistenziale.
Questi nuovi disoccupati hanno smesso di versare contributi sociali e irpef, per cui loro sono nel dramma e lo stato ci rimette, anche per questo il gettiti diminuisce.
Basterebbe solo saper fare somme e moltiplicazioni per accorgersi che riducendo al 10 % , o giù di lì, i costi di questi giovani per i datori di lavoro, perchè l’intervento a loro favore si ripaghi nel giro di due soli anni, incrementando poi il gettito fiscale complessivo, oltrechè creare i presupposti per ulteriori opportunità di lavoro.

E poi il governo dovrebbe fare in modo che la PA paghi le imprese, no che si varano quattro decreti che seppelliscono sotto una montagna di burocazia la possibilità di procedere sul serio ad eliminare l’insolvenza dello Stato.

In ambito europeo, invece di allearsi con Hollande per destinare alle banche i fondi dell’ EMS-salvastati Monti dovrebbe assumere l’iniziativa per non far considerare nel computo del deficit degli stati le risorse destinate a spese produttive, in modo da poter avviare una fase di rilancio e sviluppo in tutta Europa.
Ed invece di piangere su uno spread che cresce perchè è lui a non essere credibile, non il Paese, proponesse con forza di creare un monte europeo comune in cui far confluire tutti i debiti oltre il 60 % del Pil, da far ripagare col concorso di tutti i paesi dell’Eurozone nel corso di 15-20 anni.
Sono misure dettate dal buon senso e di cui tutti beneficierebbero, perchè a quel punto si ripartirebbe da zero, tutti i Paesi tornerebbero improvvisamente ad essere virtuosi, l’euro e le economie dell’area si rafforzerebbero ed allora anche la Germania si convincerebbe a consentire alla Bce di stampare moneta ergendosi a banca prestatrice di ultima istanza e ad introdurre gli eurobonds.

Per il rilancio, invece di dare ascolto ai suoi sprovveduti compagni di merende, basterebbe che Monti traesse i dovuti insegnamenti che la gente dell’Emilia gli sta impartendo giorno dopo giorno.

Scoraggiati neanche da un tragico gioco dell’oca, per cui appena sembra di potersi rimettere in moto ecco un nuovo terremoto che ti fa tornare alla casella di partenza, ed è già tre volte che succede, i terremotati non si piangono addosso, non recriminano, non pietiscono aiuti.
Non hanno chiesto soldi, nè particolari provvedimenti, al di là della possibilità di foraggiare il bestiame e di poter irrigare i campi.
Non hanno neanche chiesto che li si aiuti a ricostruire le case, ma solo di poter ricominciare a lavorare, senza essere intralciati da leggi e leggine, da cumuli burocratici che sarebbero loro a seppellire definitivamente Mirandola e S. Felice al Panaro più di quanto abbiamo fatto le macerie causate da tremendi effetti tellurici.

Chiedono di poter riprendere a lavorare perchè sanno che solo l’economia, le attività produttive, non le chiacchiere o lo spread basso, in una terra che produce un Pil di 1,9 miliardi di euro, quasi l’1,5 % di quello nazionale, può offrire loro i mezzi e la voglia di trarsi fuori dalla tragica situazione in cui sono venuti a trovare.

O pensa, prof, che sarebbe il caso di appioppare una bella tassa sul terremoto agli abitanti delle zone colpite, col gettito della quale poi aiutare gli stessi a risollevarsi? Certo che sarebbe una stupidaggine, prof, conveniamo con lei.

Ma è esattamente quello che lei ha fatto con l’Italia.
 
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Oggi la stampa nazionale rileva il dato del Rapporto sulle entrate tributarie della Ragioneria e del Dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia, secondo il quale le entrate tributarie dei primi 4 mesi del 2012 risultano inferiori di 3.477 milioni di euro rispetto alle previsioni annuali contenute nel Def, il Documento di Economia e Finanza.
La differenza è del 2,9%.
Infatti, il rapporto della Rgs evidenzia il fatto che “rispetto alle previsioni del periodo gennaio-aprile 2012 il gettito accusa un differenziale di -3.477 milioni di euro (pari a -2,9%).
A tale scostamento contribuiscono le entrate del bilancio dello Stato per -3.140 milioni di euro (-2,7%) ed in particolare il gettito Iva che riflette fattori di natura congiunturale. In flessione anche i ruoli per -93 milioni di euro (-4,5%), le poste correttive per -160 milioni di euro (-2,2%) e le entrate tributarie degli enti territoriali per -84 milioni di euro (-1,2%)”.

“Carta canta. Come volevasi dimostrare, più si aumentano le tasse, più diminuisce il reddito disponibile di famiglie e imprese, più si riduce il gettito per lo Stato.

Verità banale, ma assolutamente attuale”.
Il fenomeno è complesso e risente dell’andamento della congiuntura, ma la caduta di gettito (ricordiamo: -2,9%, ndr) nel primo quadrimestre 2012 è di gran lunga maggiore rispetto alla flessione del reddito (-1%) nello stesso periodo temporale.
Questo vuol dire che il Paese non aveva bisogno nè di incremento della pressione fiscale nè di fisco spettacolo.
E che la risposta dell’economia alla cura Monti è negativa.
Il governo dovrebbe cominciare a riflettere, (oltre che a far meglio i conti, ndr).

In svariati post sull’argomento, nel nostro piccolo da sempre avevamo segnalato questo assurdo orientamento di Monti a tassare soltanto e ci chiediamo come faccia un docente di economia a non conoscere le curve di elasticità secondo le quali se di un prodotto si aumenta il prezzo di vendita, sino ad un certo limite si guadagna di più, dopo di che, superato il break-even point il crollo delle vendite fa drasticamente diminuire i ricavi, cosa ovviamente che vale pure per le tasse.

Al di là di certi limiti delle aliquote i consumi si contraggono, la produzione industriale e di servizi crolla e con esse il gettito fiscale.
Glielo abbiamo detto tante volte al prof che era illusorio tentare di risanare il Paese con le tasse, ma lui niente, ha continuato a fare lo sceriffo di Sherwood.
Quindi dobbiamo essere grati al prof non solo per le misure recessive che ha imposto al Paese facendolo passare da uno stato di difficoltà ad uno di crisi profondissima senza che si intravedano vie d’uscita, ma anche del fatto che le entrate dello Stato siano diminuite nonostante i salassi che ha imposto ad imprese e famiglie, ma non alle banche.
Si conferma in tutta la sua evidenza l’inutilità dei sacrifici fatti e che dovremo fare.
Il prof ed i suoi inutili compagni di governo non sanno veramente cosa fare, vanno avanti a casaccio, senza una strategia, senza uno straccio di piano di sviluppo in mente.
Nessuna idea, eppure gliene abbiamo offerte tante, alcune a costo zero.
Manco queste ha considerato.

Una sarebbe quella di destinare tre punti dell’Iva alle famiglie redistribuendo una ventina di miliardi di euro che sarebbero ossigeno per la ripresa dei consumi, e quindi di una domanda interna che sta ai minimi storici.

Passera si premura di dirci che ci sono 28 milioni di italiani poveri.
Grazie della notizia, comunque sono 32 milioni i poveri a voler sottilizzare, ed una misura come questa consentirebbe di alleviare da subito le sofferenze di un’ampia fascia della popolazione.

Un’altra è quella di ridurre al 10 % le contribuzioni per i giovani assunti, anzichè elevare alle stelle i costi dei contratti a termine, misura di nessuna efficacia e che invece di trasformare i precari in lavoratori a tempo indeterminato li ha convertiti in disoccupati senza prospettive.

Grazie all’azione di questo governo negli ultimi mesi oltre 200.000 giovani under 30 hanno perso un posto di lavoro che avevano faticosamente trovato: un vero dramma esistenziale.
Questi nuovi disoccupati hanno smesso di versare contributi sociali e irpef, per cui loro sono nel dramma e lo stato ci rimette, anche per questo il gettiti diminuisce.
Basterebbe solo saper fare somme e moltiplicazioni per accorgersi che riducendo al 10 % , o giù di lì, i costi di questi giovani per i datori di lavoro, perchè l’intervento a loro favore si ripaghi nel giro di due soli anni, incrementando poi il gettito fiscale complessivo, oltrechè creare i presupposti per ulteriori opportunità di lavoro.

E poi il governo dovrebbe fare in modo che la PA paghi le imprese, no che si varano quattro decreti che seppelliscono sotto una montagna di burocazia la possibilità di procedere sul serio ad eliminare l’insolvenza dello Stato.

In ambito europeo, invece di allearsi con Hollande per destinare alle banche i fondi dell’ EMS-salvastati Monti dovrebbe assumere l’iniziativa per non far considerare nel computo del deficit degli stati le risorse destinate a spese produttive, in modo da poter avviare una fase di rilancio e sviluppo in tutta Europa.
Ed invece di piangere su uno spread che cresce perchè è lui a non essere credibile, non il Paese, proponesse con forza di creare un monte europeo comune in cui far confluire tutti i debiti oltre il 60 % del Pil, da far ripagare col concorso di tutti i paesi dell’Eurozone nel corso di 15-20 anni.
Sono misure dettate dal buon senso e di cui tutti beneficierebbero, perchè a quel punto si ripartirebbe da zero, tutti i Paesi tornerebbero improvvisamente ad essere virtuosi, l’euro e le economie dell’area si rafforzerebbero ed allora anche la Germania si convincerebbe a consentire alla Bce di stampare moneta ergendosi a banca prestatrice di ultima istanza e ad introdurre gli eurobonds.

Per il rilancio, invece di dare ascolto ai suoi sprovveduti compagni di merende, basterebbe che Monti traesse i dovuti insegnamenti che la gente dell’Emilia gli sta impartendo giorno dopo giorno.

Scoraggiati neanche da un tragico gioco dell’oca, per cui appena sembra di potersi rimettere in moto ecco un nuovo terremoto che ti fa tornare alla casella di partenza, ed è già tre volte che succede, i terremotati non si piangono addosso, non recriminano, non pietiscono aiuti.
Non hanno chiesto soldi, nè particolari provvedimenti, al di là della possibilità di foraggiare il bestiame e di poter irrigare i campi.
Non hanno neanche chiesto che li si aiuti a ricostruire le case, ma solo di poter ricominciare a lavorare, senza essere intralciati da leggi e leggine, da cumuli burocratici che sarebbero loro a seppellire definitivamente Mirandola e S. Felice al Panaro più di quanto abbiamo fatto le macerie causate da tremendi effetti tellurici.

Chiedono di poter riprendere a lavorare perchè sanno che solo l’economia, le attività produttive, non le chiacchiere o lo spread basso, in una terra che produce un Pil di 1,9 miliardi di euro, quasi l’1,5 % di quello nazionale, può offrire loro i mezzi e la voglia di trarsi fuori dalla tragica situazione in cui sono venuti a trovare.

O pensa, prof, che sarebbe il caso di appioppare una bella tassa sul terremoto agli abitanti delle zone colpite, col gettito della quale poi aiutare gli stessi a risollevarsi? Certo che sarebbe una stupidaggine, prof, conveniamo con lei.

Ma è esattamente quello che lei ha fatto con l’Italia.




:up::up::up:
 
Due amici discutono sulla validita' delle terapie psichiatriche. Dice il primo: "Non servono a niente. Per me gli psichiatri servono solo ad arricchirsi coi soldi di noi pazienti". Ma il secondo non e' d'accordo: "Ma no, non e' vero. Sono molto brave a curare la mente umana. Io ad esempio l'anno scorso ero affetto da una terribile mania: non volevo assolutamente andare a rispondere al telefono. Ne avevo una paura folle". Al che il primo chiede: "E allora? Ora sei guarito?". "Certo, ora vado sempre a rispondere al telefono.. sia che squilli oppure no!"
 
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dalla tua hai la cialtroneria politica e truffaldina che ci ritroviamo a montecitorio, loro stanno facendo terra bruciata intorno ai cittadini:wall::wall:...si ricattano tra loro insomma una fogna di parlamento abbiamo ...... va tutto a favore di grillo che rappresenta il ricambio generazionale della politica..:up:

okkio a martedi' ..la riforma della giustizia della severino ...se passa, passa tutto il resto, fornero-lavoro, sviluppo-passera etc....bleffano dicendo di andare al voto ad ottobre...lo sanno benissimo che andrebbero a zappare la terra :D:D

è la banca di sipla?

Banca Network – Fallimento on-line ma non è l’unico in Italia.

Primo fallimento di una Banca on line in Italia, non certo il primo fallimento di un istituto di credito, visto che negli ultimi i anni ve ne sono stati parecchi. Fallimento che con il virtuale ha comunque poco a che vedere.

8 giugno 2012 , ore 22:23 - 1 Commento





Cominciamo con mettere subito un paletto, Banca Network è il primo istituto di credito on-Line che si appresta a fallire, al contrario degli istituti di credito “tradizionali”.
Anche se poco “reclamizzati”, in Italia, negli ultimi anni, infatti di fallimenti tra istituti bancari “vecchio” stampo, ce ne sono stati, banche di piccolo cabotaggio, realtà territoriali più o meno note, ma comunque fallite.
Banca Network, rappresenta invece il primo istituto di credito della “nuova” generazione a trovarsi seriamente nei pasticci.
Il gruppo nasce all’inizio degli anni 2000, dalla Banca Popolare di Lodi, per poi passare di mano nel 2007.
Dal 31 Maggio, i suoi 30 mila clienti, si trovano nella condizione di non poter aver accesso ai propri soldi.
 
Io penso molto di più, pero ci devi aggiungere il +24,20% da lunedì a venerd' prossimo.

devi dormire, ne hai bisogno, sei stanco

a 17.000 non arriveremo mai
vorrebbe dire 1600 di sp500

potrebbero arrivare a 15.000 ? mah...

l'sp ha retto 1280...lo devo ammettere, ma i volumi del rimbalzo non convincono.

l'Italia è short...non ci sono quazzi.
 
Certo che fare la morale riportando frasi di Renato Brunetta.......:lol::lol::lol::lol:......l'altro nano, quello rancoroso......ci vuole un gran bel coraggio.......:up:
 
è tornato ValFrutta con le sue ricette evergreen :V:V:D

definire inutili i ministri del governo Monti ce ne vuole di coraggio :D:D

vabbe' sappiamo tutti la delusione dei leghisti ex federalisti ex secessionisti ex in tutti i sensi :D:D pensa qualche mese fa erano pure ministri :wall::wall: qualcuno ci ha aiutato a toglierceli dalle balle :V:V al trota dobbiamo tanto ....il rischio che ha corso l'italia con questa gente neanche ce lo immaginiamo .....perche' del nano si puo' dire tutto ma meno che è un fesso...e nonostante tutto cercava con le sue manovre d'agosto di recuperare soldi per coprire una parte del debito ...... ma i leghisti no , avevano tutt'altro progetto :wall::wall: il default.....ma ancora siamo a galla:titanic:

ai giovani ci pensa val con le sue ricette :lol::lol: leggiti bene la riforma fornero :-o gia che ci sei della severino ....poi se hai tempo da perdere quelle di passera:-o

si scomoda pure il gioca dell'oca quando sanno tutti che alla casella di partenza siamo rimasti eternamente bloccati .....per la politica cialtrona di questi anni che ha tirato a campare con false promesse, pilu pi tutti e bunga bunga....:D:D vabbe', grazie almeno ci facciamo due risate per tanto impegno ....anche se sono sempre piu' efficaci le freddure di alicetta :lol::lol:

cmq alle prox amministrative auguro a quelli della leccobene un sindaco a 5 stelle :D
 
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