NON POSSIAMO CAMBIARE LE COSE... SOLO DECIDERE COME VIVERLE

Paolo Del Debbio non gliele manda a dire.

Silvio Berlusconi sta commettendo troppi errori e lui lo sottolinea senza mezzi termini.

Qual è l’altra Italia di cui parla il Cav?«L’unica cosa sicura è che non è questa».
Un po’ «come quelli che fanno la Terza Via quando non c’è manco la seconda».

Il Cav è la «Dea Kali dai molteplici bracci, tutti destri e tutti mozzi: Cesare Previti, Angelino Alfano, Mara Carfagna nel comitatino.
Ma lui il Cavaliere è sempre nella fase Aspettando Godè, e pure assai» conclude ironizzando Del Debbio.

Proprio per questo, Il conduttore ha già trovato l’alternativa più proficua per il leader azzurro:
«Gli consiglio di fare una fondazione come di Bill Gates: ha la statura».

E lo dice da esperto, fu lui a consigliare la famosa rivoluzione liberale, che fu per anni la bandiera di Berlusconi.

Difficile prevedere come andrà a finire con l’economia, il governo e le prospettive.
«Non lo so, la realtà non è certo un tartufo».

Tutto cambia velocemente: «Io so che questo governo – e in particolare Salvini – deve stare attento alla questione del Nord.
Basti pensare che, per la prima volta nella sua storia, la Lombardia ha difficoltà di crescita», aggiunge Del Debbio al Fatto Quotidiano.

E ancora: «La povertà, purtroppo, non risulta abrogata; c’è una fase in cui chi è a disagio,
vede una speranza e aderisce a una stagione politica, crea il consenso.
Ma poi la fame morde, torna ed è, la fame, un volano molto più forte dell’ideologia. E si sente!».

Parole che sono state criticate dal vicepresidente dei deputati di Fi Gianfranco Rotondi, presidente della fondazione “Fiorentino Sullo”.

«L’intervista di Paolo Del Debbio a Buttafuoco sul Fatto è una vera e propria intimidazione al presidente Berlusconi:
si ritiri, faccia una fondazione come Bill Gates e lasci il campo a Salvini. Trovo queste parole inaccettabili.
L’unica consolazione me la dà Buttafuoco paragonando Berlusconi a Fiorentino Sullo,
che secondo me è stato il leader più incompreso della Dc, e anche il più tradito.
Direi però che Berlusconi batte tutti in quanto a tradimenti ricevuti».
 
Se ne vedono di tutti i colori. Ma dai....i pompieri.......e chi paga ?

Intervento dei Vigili del Fuoco nel pomeriggio di oggi, martedì 6 agosto, sui sentieri dietro il Santuario di San Martino a Valmadrera per soccorrere un cane.

Stando a quanto appreso l’animale era in compagnia del suo padrone quando, forse per stanchezza
o per difficoltà dell’itinerario, non è più riuscito a proseguire. Allarmato il padrone ha così chiesto
l’intervento dei Vigili del Fuoco che si sono portati sul posto recuperando l’animale.
 
Spinaceto

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Dove sarà il fondo ?

Durante l'estate le spiagge nostrane si affollano di bagnanti in cerca di relax.
In molti dimenticano che quel luogo che viene visto come un momento di evasione
o di agognata vacanza è, prima di tutto, un habitat naturale per molte specie animali e vegetali.

Il rispetto nei confronti di tale ecosistema dovrebbe essere un obiettivo comune, il faro che guida la presenza umana.
Purtroppo, non è sempre così e pagarne le conseguenze sono gli animali marini: pesci, granchi, meduse,
ricci, stelle e cavallucci marini finiscono spesso nei secchielli e nei retini oppure sotto l'obiettivo dei "selfie"
da parte di avventori poco consapevoli del fatto che questi animali sono sottoposti a un forte stress e a sofferenze,
rischiando la vita anche per pochi istanti fuori dall'acqua.

Abbandonati sulla spiaggia e oggetto del "diletto" di adulti e piccini, gli animali marini
sono vittime di un trattamento crudele e della superficialità dei bagnanti.
Inoltre, in molti non sanno che un simile atteggiamento potrebbe costare anche una vera e propria condanna in sede penale.

Lo rammenta anche l'Associazione di Etologia Etica "Eticoscienza" che in un comunicato
si sofferma in particolare sulla crudeltà umana riservata alle meduse, in quanto animali
che possono urticare la pelle a causa dei loro tentacoli. Anziché allontanarsi e tornare a riva,
molti bagnanti preferiscono tirare fuori dall'acqua le povere meduse provocando la loro morte.

L'associazione richiama quanto previsto dall'art. 544-ter
Nel dettaglio, la disposizione punisce "chiunque, per crudeltà o senza necessità,
cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti
o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche".

Nel dettaglio, i trasgressori rischiano una sanzione particolarmente grave,
ovvero la pena della reclusione da tre a diciotto mesi o una multa da 5.000 a 30.000 euro.


Ancora, l'art. 544-bis punisce, con la reclusione da quattro mesi a due anni, la condotta di chiunque,
per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni.

Entrambe le fattispecie normative non si limitato a tutelare solo alcune specie animali,
e per questo ben potrebbero trovare applicazione nei confronti delle condotte contro gli animali marini,
meduse comprese, molti dei quali, d'altronde, rientrano anche nelle specie protette.
 
Gliela infilo sotto .....ahahahahah

Fino a 300 euro di multa a Genova ai proprietari dei cani che non puliscono pipì
e altre deiezioni dell'amico a quattro zampe.

Per evitare multe salate bisognerà munirsi di bottiglietta e stare vigili, e pronti a pulire, nel momento in cui Fido fa i suoi bisogni.
 
Il mese di agosto del calcio italiano si infiamma di un gossip clamoroso.
Dal Praga Blesk arriva la notizia che Pavel Nedved si starebbe separando dalla moglie Ivana dopo ben 25 anni di matrimonio.


Inoltre, il vicepresidente della Juventus si sarebbe già messo insieme con Lucie Anovcinova,
una ragazza molto più giovane di lui visto che ha esattamente la metà dei suoi anni (23).
Nedved è stata immortalato con la sua nuova compagna durante il Longines Global Champions Tour of London 2019,
un'importante competizione equestre inglese.

Della giovane Lucie Anovcinova si sa solamente che ha un anno in più della figlia del dirigente bianconero (Ivana junior)
e che ha una grande passione per l'equitazione. Una notizia che giunge come un fulmine a ciel sereno
e che sicuramente ha lasciato a bocca aperta i molti fan dell'ex calciatore ceco.
 
Due attacchi in poche ore vicino alla base italiana di Misurata in Libia.

Il ministero della Difesa italiano non ha fatto sapere se la nostra base ha avuto danni.

L’altra notte, intorno alle 23.30, un minuto dopo essere atterrato sulla pista di Misurata proveniente da Ankara,
con a bordo probabilmente armi, un quadrireattore da trasporto civile ucraino Iliushin Il.76 TD (contrassegno UR-COZ),
è stato colpito da ordigni lanciati da un drone. Potrebbero esservi vittime. Il velivolo andato distrutto.

Lo stesso velivolo era stato avvistato il 7 luglio a Mitiga, mentre scaricava droni turchi e altri materiali bellici destinato al premier fantoccio della Ue al Serraj.
Sembra che siano stati colpiti anche dei depositi di armi dato che vi sono state numerosissime esplosioni secondarie e un vasto incendio.
Il drone utilizzato era un wingloann cinese comprato dai turchi nel 2015.

In allarme e nei rifugi il contingente italiano che si trova a circa 1.000 metri da dove è stato centrato il velivolo della società Cargo Alfa.
Dato che in pochi giorni sono andati distrutti altri tre Il.76 (due mentre scaricavano rifornimenti per Haftar sulla pista di Al-Jufra, a sud di Sirte) probabilmente questi voli saranno sospesi.

”Un aereo militare da trasporto Ilyushin, proveniente dalla Turchia e carico munizioni e armi per sostenere le milizie terroristiche”
del governo di accordo nazionale del premier libico al Serraj, sarebbe stato l’obiettivo del bombardamento all’Accademia dell’Aeronautica di Misurata.

È quanto sostiene una nota dell’aviazione dell’Esercito nazionale libico (Lna), guidato dal generale Khalifa Haftar, diffusa dai media libici.

”Il bersaglio è stato colpito da un solo missile ad alta precisione, senza recare alcun danno collaterale a edifici, veicoli e individui”, precisa la nota.
Il quotidiano Libya Observer aveva riferito in precedenza via Twitter che il bombardamento dell’Accademia di Misurata
era stato condotto da un drone che aveva lanciato un razzo solo. L’aereo colpito è di fabbricazione russa.

Ora le forze del generale Haftar annunciano altri raid nella zona di Misurata.

Oggi poco dopo le 14 la sala operativa dell’Aeronautica dell’Esercito nazionale libico dà notizia in un comunicato
diffuso dai media libici di “tre raid effettuati contemporaneamente” nella zona dell’Accademia dell’Aeronautica
delle forze che sostengono il governo di concordia nazionale libico di Fayez al-Serraj.

Il colonnello Mohammad Manfour, capo della sala operativa, ha precisato che nel mirino delle operazioni sono finite “due stazioni radar”
e ha rivendicato il “successo al 100 per 100” degli attacchi, aggiungendo che “non ci sono stati danni collaterali”.

Le forze al comando di Haftar invitano “civili e stranieri a stare alla larga dagli assembramenti delle milizie terroristiche” nella zona di Misurata.
Una nota diffusa dai media libici afferma che “saranno obiettivo dell’Aeronautica” di Haftar.

L’avvertimento è contenuto nel comunicato con cui le forze di Haftar annunciano raid effettuati nella zona di Misurata.
In particolare il nuovo attacco di droni che operano in favore delle forze nazionaliste, contro l’aeroporto di Misurata,
ha colpito bersagli a sud-ovest della pista mentre il contingente italiano è presso la ex accademia, sul lato nord-est della pista.
Comunque non molto lontano, circa un chilometro.

Sicuramente chi conduce gli attacchi è a conoscenza della presenza italiana ma chiaramente l’ospedale è in un luogo sempre più esposto.
Il ministro Trenta non ha fatto sapere ancora niente per tranquillizzare i familiari dei militari.
Ci pensiamo noi dato che ci risulta che siano tutti in buona salute anche se la tensione è palpabile.

Non sarebbe il caso di spostare l’ospedale in un luogo meno esposto?
 
.......azz

Il dado è tratto.
Questa mattina, a Roma, Giovanni Toti riunirà alcuni suoi fedelissimi dal notaio per firmare la nascita del movimento “Cambiamo“,
che apre le danze agli addii ufficiali a Forza Italia e lancia una nuova avventura politica di ex berlusconiani pronti a fare accordi
con Salvini e la destra per un futuro governo senza grillini.

Tra le ultime adesioni al movimento, che Toti stima tra il 3 e il 7%, molti pezzi da novanta,
ma soprattutto ex fedelissimi di Silvio come Paolo Romani, tra i fondatori di Forza Italia,
che in una intervista a Repubblica oggi spiega i motivi del suo addio agli azzurri.

«Bisogna prendere atto che il dominus nel centrodestra oggi non è più Berlusconi, ma Salvini.
Forza Italia è precipitata al sei per cento, i conti non tornano. A Silvio Berlusconi, a cui devo riconoscenza infinita,
già anni fa avevo chiesto di prevedere forme di partecipazione dal basso, un partito più orientato sul digitale.
Non è successo nulla. Oggi sembriamo avere più eletti che elettori».


Cosa ci fa un moderato come lei con Salvini?, chiedono a Romani.

«
Io con Renzi ho fatto le riforme, è diverso. Oggi Forza Italia non è un partito contendibile,
perché non ci sono regole e modalità di partecipazione. Intendiamo, insieme ai tanti amministratori locali di Cambiamo,
di tornare a discutere, collocandoci nel perimetro del centrodestra».

Tutti quelli che hanno sfidato Berlusconi, da Fini a Alfano, sono finiti male, gli viene fatto notare.

«
Sì, ma erano altri tempi. Noi, per dire, non puntiamo a fare gruppi parlamentari autonomi».

Poi la chiosa finale: da quanto tempo non sente Berlusconi?

«
Da un bel po’. Diciamo che non l’ho cercato».

È la conferma di un gelo politico che arriva da lontano e di una febbre da “scissione” che ormai sembra dilagare anche tra i più insospettabili.
 
Eh no. Troppo comodo così.

Matteo Scapin va agli arresti domiciliari.

Il giudice per le indagini preliminari Vito Di Vita ha riqualificato il reato da duplice omicidio volontario a omicidio stradale aggravato
e questo alla luce della versione del ragazzo nell’interrogatorio di convalida dell’arresto, che si è tenuto questa mattina 7 agosto in carcere, a Bergamo.

«Ho sentito un botto e sono andato nel panico, non volevo uccidere», ha raccontato Scapin,
riferendosi al lunotto posteriore della sua Mini, frantumato lungo la strada, dopo avere lasciato la discoteca Setai e prima di travolgere i due ragazzi in Vespa.

Nella notte tra sabato e domenica, tra Scapin e i due amici era scoppiata una lite nel locale di Orio al Serio.
Per pura casualità si erano poi ritrovati nel parcheggio e subito dopo è avvenuta la tragedia.

Secondo i rilievi della polizia stradale, in base a testimonianze e filmati, Scapin avrebbe puntato e accelerato verso la moto, travolgendola e poi allontanandosi.

È vero che il lunotto della Mini era andato in frantumi un attimo prima, ma nell’ottica del pm Raffaella Latorraca non sposta l’accusa:
non ci sarebbe stata una sbandata, l’auto, lungo la carreggiata libera, ha proseguito e investito i ragazzi.
Dunque, l’ipotesi di omicidio volontario
 
Ho la percezione chiara che il mondo oggi si divida in due categorie,
quelli che usano i social network (e sono la maggioranza)
e quelli che ancora amano vivere relazioni vere con persone fisiche.

Qualche anno fa ho fatto l'esperimento di aprire un profilo Facebook
e fu come vivere l'istante dell'apertura del vaso di Pandora,
in cui la parte più nera e cattiva dell'animo umano emergeva senza alcuna inibizione o vergogna.

Dopo due mesi lo chiusi per cui mi posso autodefinire tranquillamente un asocial-e
(a parte la comparsata su questo spazio commenti).

I social rendono la gente simile ad un grande gregge, disposta anche a gettarsi in un burrone,
se la testa del gregge lo fa, così, senza chiedersi neppure il perché.

La cultura e la conoscenza vera rende liberi!
 

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