NON POSSIAMO CAMBIARE LE COSE... SOLO DECIDERE COME VIVERLE

Credo che Mattarella abbia ben presenti le previsioni di voto ed è per questo che è restio a concederle.

Non ci facciamo illusioni: Mattarella è uomo di sinistra e la sinistra dipende attualmente dall'UE tedesca.

Quel che i tedeschi temono più di ogni altra cosa è che l'Italia abbia un forte Governo di centro destra
perché impedirebbe alla Germania di fare quello che vuole dell'UE e, di riflesso, dell'Italia.
 
Bisogna stare attenti nel considerare le varie soluzione di una crisi di governo:
è vero che il pdr sarebbe restio a sciogliere le camere, ma è pur vero che si deve considerare
quale convenienza avrebbe ciascun partito a non accedere alle urne.

Il pd ,indiziato come eventuale fautore di un governo tecnico, dovrebbe riflettere bene prima di decidere,
infatti sarebbe il momento di capire chi comanda in casa sua pur rischiando di perdere ancora voti.

I gruppi parlamentari sono controllati da renzi e renziani, gli organi direttivi del partito da zingaretti & soci,
una spaccatura che porta solo alla distruzione del partito.
 
La maggioranza di 945 parlamentari, non di 600.

C'è un pro e c'è un contro.
A me piace la "democrazia allargata".

Ma tutto si risolve facilmente. Troppo facilmente.

Con il taglio si risparmiano 500 milioni ?
Perfetto. Tagliamo le indennità sui 945 parlamentari ed otteniamo lo stesso risultato.

Con la riduzione dei parlamentari si dice che "potrebbero" ridursi i salti di casacca ?
Perfetto. Introduciamo il vincolo di mandato ed è tutto risolto.

Troppo semplice, vero ?
 
Inadeguatezza di alcuni ministri M5s; scarsa collegialità e trasparenza nella decisioni;
la comunicazione, a partire dal rapporto con la stampa, da rivedere completamente.

I senatori M5s hanno consegnato un documento in busta chiusa al capo politico Luigi Di Maio.

Il testo, diviso in punti, è stato votato dalla maggioranza degli eletti 5 stelle a Palazzo Madama:
il piano era di consegnarlo al leader durante l’assemblea congiunta, ma visto che il confronto è stato annullato
e rinviato a data da destinarsi, hanno deciso di farglielo avere tramite il capogruppo.

“E’ il bilancio di un anno e in un momento così difficile è importante capire dove si è sbagliato per ripartire più compatti”.
Del documento per ora ne esiste una sola copia ed è quella arrivata nelle mani di Di Maio.
 
L'esborso di poco inferiore alla somma spesa da tutti gli altri dicasteri riguarda la prima metà del 2019,
quindi il periodo in cui alla guida c'era ancora la nuova presidente della Commissione Ue.
Che intanto attende di essere convocata dalla commissione d'inchiesta del Bundestag per i periodi precedenti:
i sospetti di violazione delle norme sugli appalti e nepotismo

Spese per 155 milioni di euro solo nei primi sei mesi dell’anno.
Le consulenze esterne continuano a gettare ombre sull’operato di Ursula von der Leyen,
la nuova presidente della Commissione europea, da ministra della Difesa tedesco.

Mentre una commissione d’inchiesta ad hoc nel Bundestag continua a indagare sui sospetti di violazione delle norme sugli appalti e nepotismo,
oggi il dicastero in risposta a un’interrogazione di Matthias Höhn, deputato della Linke,
ha dovuto rendere noto l’esborso sostenuto per le consulenze esterne nella prima metà del 2019:
una cifra, 155 milioni, di poco inferiore a quella spesa da tutti gli altri ministeri messi assieme (178 milioni di euro).

Il ministero delle Finanze ha provato a giustificare l’enorme differenza spiegando che
non esiste una definizione uniforme di “servizi di consulenza e supporto” esterni nei singoli ministeri.

Quindi “non si può ipotizzare una comparabilità dei dati tra i vari dipartimenti”.

Dal canto suo, il sottosegretario alla Difesa Thomas Silberhorn ha messo l’accento sui grandi sforzi, ancora in atto,
per portare a termine la digitalizzazione delle Forze armate: “In particolare le aree della sicurezza informatica, ma anche della difesa informatica”.

Un tema con cui Ursula von der Leyen si è dovuta confrontare fin dal suo arrivo al dicastero nel dicembre 2013,
quando si è trovata a gestire un esercito con strumenti arretrati

. In questo senso si spiegherebbero i 109 milioni di euro destinati solo nei primi sei mesi del 2019
al fornitore di servizi IT per la Bundeswehr che gestisce 1.200 proprietà appartenenti alle Forze armate.



Ma la questione delle spese per consulenze esterne è un nervo scoperto alla Difesa e della von der Leyen.

Il deputato della Linke Höhn ha definito “scandalosa” la spesa del ministero della Difesa per i consulenti esterni.

“La signora von der Leyen ha reso la Bundeswehr un El Dorado per consulenti esterni”, ha attaccato,
rivolgendosi poi a chi ha preso il suo posto, Annegret Kramp-Karrenbauer, un’altra donna forte della Cdu

.”Ora si pone la questione se rimanderà a casa i consulenti”.

Critiche anche dai liberali di Fdp e dai Verdi che chiedono di far proseguire il lavoro della commissione d’inchiesta sulle consulenze degli anni precedenti.

Al Bundestag potrebbe presto essere chiamata proprio la presidente della Commissione europea per essere interrogata.

Si indaga sui contratti per le consulenze esterne negli anni precedenti:
in particolare, von der Leyen è accusata dall’opposizione di aver aggirato le norme sugli appalti pubblici,
gestendo le consulenze in modo poco trasparente e meritocratico, affidandole agli amici degli amici.

Analizzando 56 su 375 contratti nel periodo 2015-2016, la Corte dei Conti federale
ha stabilito che nella maggioranza dei casi il ministero della Difesa non ha fornito una giustificazione sufficiente,
mentre in più di un terzo dei casi l’assegnazione è avvenuta in modo irregolare.
 
Ahahahahahah

“L’esame comparato della richiesta di misura del pm e dell’ordinanza” ha
“consentito di apprezzare come il primo giudice, in punto di valutazione della gravità indiziaria,
si sia limitato ad operare un ‘copia e incolla’” della richiesta della Procura, aderendo in maniera “acritica e apodittica”.

Per questo motivo, senza entrare nel merito, il Tribunale del riesame di Catania,
ha annullato l’ordinanza del gip nei confronti di 10 persone accusate di avere realizzato
falsi documenti per favorire migranti clandestini
, eseguita il 23 luglio scorso dalla Digos.

Tra gli arrestati dell’operazione anche un funzionario del Comune e due vigili urbani.

“È in particolare da rilevare – spiega il Tribunale del riesame – come la parte del provvedimento impugnato
che avrebbe dovuto esplicare i tratti distintivi della fattispecie associativa si sia tradotta
nell’integrale trasposizione della richiesta del pm senza l’aggiunta di alcuna considerazione autonoma“.

“Il provvedimento coercitivo in esame – aggiungono i giudici – non è dunque solo fortemente evocativo
di un procedimento di edizione del titolo mediante il testuale richiamo della richiesta del pm,
ma difetta tangibilmente dell’essenziale momento dell’autonoma valutazione
del compendio indiziario,
quale ineludibile passaggio argomentativo idoneo a segnalare che la richiesta cautelare
sia stata effettivamente esaminata e valutata in termini non meramente adesivi o stereotipati,
così da denotare l’esercizio del dovere critico che la nozione di autonoma valutazione sottintende”.
 
Le "rilevanti perplessità" non sono previste dalla prassi costituzionale.

Se il PdR pensa che la legge violi la costituzione, non la firmi la rinvii al parlamento,
ma se la firma, tenga per sè le "rilevanti perplessità".
 
Il cielo si incupisce........sarà dura. Molto dura.

Il redde rationem è già partito.
Lo scontro tra Cinque Stelle e Lega ormai è definitivamente aperto: sfiducia a Conte,
richiesta di spiegazioni da parte del premier a Salvini e capigruppo convocata dalla Casellati per lunedì.


Il quadro è chiaro: il governo si avvia verso il baratro che portrebbe portare alle urne in tempi brevi (ottobre)
con l'unica incognita di possibili inciuci dietro le quinte tra 5 Stelle e Pd. Il quadro è quello della crisi.

E adesso gli attacchi a volte repressi dei 5 Stelle per salvare l'alleanza di governo trovano voce in modo chiaro e duro contro Salvini.
Finalmente, verrebbe da dire, i 5 Stelle sono liberi di insultare pesantemente il leader del Carroccio.

Ad aprire le danze dell'odio anti-Salvini è un "moderatissimo" Battelli, parlamentare 5 Stelle
che su Facebook si lascia andare ad un posto di fuoco: "Se prima degli italiani vengono i sondaggi allora vaffanculo".

Affondo senza giri di parole che di certo non poterà serenità in una maggioranza che non c'è più.

Ma al coro del livore si unisce anche Alessandro Di Battista che si prepara ad una campagna elettorale
che avrà un obiettivo chiaro accreditarlo come nuovo frontman dei 5 Stelle
: "Spettacolo da vomito di chi si è mascherato da protettore del Popolo ma che è schiavo del sistema".

Anche lui si iscrive dunque nel registro degli insulti anti-Salvini e prova a serrare le fila di Movimento
che pur di racimolare qualche voto in più (nei sondaggi sono in caduta libera) si butta sull'insulto personale
su quel ministro che era l'alleato numero uno fino a ieri.

E Paola Taverna? La grillina dura e pura non poteva mancare nel coro delle offese a Salvini:
"Fa una crisi di governo in costume da bagno raccontando una marea di cazzate e attaccandosi niente poco di meno che al Tav,
un’opera che anche i muri sapevano non avremmo mai appoggiato!".

Poi il delirio: "Almeno per un paio di mesi è sicuro di non dover andare in Antimafia a riferire su presunte porcate.
Per me da oggi sei e sarai sempre un #traditore del popolo italiano".

C'è poco da aggiungere a questa catena infinita di insulti sul vicepremier.
I grillini forse temono di perdere la poltrona e di non poter ottenere ancora una volta un seggio a Montecitorio o a Palazzo Madama.

L'odio forse è dettato da questa paura. E così libero sfogo alle offese.

Salvini ha precisato che non attaccherà mai nè Conte, nè Di Maio con i quali ha condiviso
"un anno di governo in cui sono state fatte tante cose". Questione di stile.

I Cinque Stelle non apprezzano e rincarano la dose rispondendo così alle voci di un possibile inciucio con il Pd:
"Caro Salvini stai vaneggiando, inventatene un’altra per giustificare quello che hai fatto, giullare".
 
Non gradiva il cibo offertogli nel centro d'accoglienza in provincia di Latina,
per questo motivo un tunisino pluripregiudicato ha dato in escandescenze
e minacciato con un'ascia un'operatrice della struttura, prima di fuggire.

Sono stati gli uomini della polizia ferroviaria ad effettuare il fermo dello straniero,
ma per un'altra serie di reati di cui si era reso protagonista.
Gli agenti, infatti, stavano indagando su una serie di furti commessi sui treni operativi lungo la tratta Roma-Nettuno.

Una volta scattato l'allarme per il ripetersi costante del fenomeno,
gli uomini della Polfer hanno studiato con grande attenzione le immagini riprese dalle videocamere
presenti sul convoglio alla ricerca del presunto responsabile.

Isolati i frame con il ladro, i poliziotti hanno effettuato un confronto con le descrizioni
fornite dalle vittime del giovane malvivente, trovando una perfetta corrispondenza.
Grazie a questi nuovi e determinanti indizi, gli inquirenti sono riusciti a risalire all'identità del ragazzo immortalato dalle telecamere.

Si tratta di un 17enne di nazionalità tunisina, tra l'altro già noto alle forze dell'ordine per reati dello stesso tipo.
Scoperto che risiedeva in una struttura d'accoglienza della provincia di Latina, gli agenti hanno raggiunto il luogo,
scoprendo che il magrebino si era allontanato dal centro e che qualche giorno prima si era reso protagonista di un grave episodio.

Il 17enne aveva aggredito un'operatrice della struttura.
Non gradendo il cibo che gli era stato fornito, lo straniero ha prima iniziato ad inveire contro il personale presente in quegli attimi concitati.
Bicchieri, piatti e posate sono stati scagliati contro i dipendenti, ma il culmine della follìa è stato raggiunto qualche minuto più avanti.
Con un'ascia in mano, infatti, il nordafricano è arrivato a minacciare una donna, prima di tentare la fuga.
 
Mi è caduto .....Visto che li hai sfamati adesso completi l'opera portandoli nel tuo appartamento di new york ....

L'attore e attivista americano per i diritti umani, è stato accompagnato dai volontari dell'organizzazione
sulla barca stracolma di migranti, portando viveri a bordo. Gere ha raggiunto la nave a bordo di un gommone,
poi ha aiutato i membri della Ong a scaricare le merci, tra cui acqua, pasta, frutta e altri generi di prima necessità.
 

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