Obbligazioni MPS

Se ho ben capito
a)in contemporanea con l’AUC, la banca lancia un exchange offer (azioni contro bonds) che coinvolge tutti i subordinati. Se il capitale generato da AUC e LME volontaria supera i 5 bln, la CE non chiede ulteriori conversioni in nome del burden sharing. La banca riprende la sua strada. Subs non convertiti rimangono sul mercato.

b)la banca si comporta come in a), ma non riesce a raccogliere 5 bln. In tal caso provvede a convertire in azioni tutti i subordinati non scambiati nella parte volontaria dell’LME. In che modo? La banca potrebbe aver adottato un’astuzia (vedi caso greco): potrebbe aver chiesto ai subisti che hanno aderito all’LME volontaria di sottoscrivere una clausola di variazione del prospetto, che renda obbligatoria la conversione. Se l’LME volontaria ha avuto abbastanza adesioni (leggere i prospetti di ciascuna emissione), ecco che tutti saranno convertiti.
Se non fosse usata questa astuzia, la banca potrebbe comunque procedere alla conversione in nome della BRRD. Questa seconda ipotesi non mancherebbe di sortire alcuni effetti paradossali, perché i subisti “mandatory” potrebbero ricevere un trattamento migliore di quelli “voluntary”.
L’insieme degli interventi rimetterebbe in carreggiata la banca.

gli scenari a) e b) non sono indipendenti, ma b) dipende dall'esito di a)
Non avendo letto alcun scenario c) l'ipotesi dell'exchange offer rimane a questo punto l'unico scenario ?

Casomai io riscriverei il punto sopra
a) in contemporanea con l’AUC di basso importo, la banca lancia un exchange offer (azioni contro bonds) che coinvolge gli ibridi sicuramente in mano agli istituzionali (e da decidere gli UT2, il cui corso attuale sconta un TDI del 67% di prob. e non pare accomunabile agli LT2 che scontano TDI largamente inferiori al 50%).

b) in contemporanea con l’AUC di elevato importo (5 bl?) , la banca lancia un exchange offer (azioni contro bonds) che coinvolge tutti gli strumenti subordinati, anche quelli presenti nei portafogli privati (LT2).
Se l'exchange offer non avra' successo, scatta l'intervento mandatory.

Che ne pensate ?
 
Per concludere la sofferente farsa italiana
Pubblicato il 25 luglio 2016 in Discussioni/Economia & Mercato/Italia
Per concludere la sofferente farsa italiana


Dietro reiterate richieste di lettori, dovute probabilmente alla scarsa capacità del vostro titolare di farsi capire, oggi parliamo di quello che andrebbe fatto per porre termine all’inverecondo teatrino che le nostre cosiddette autorità, ed il codazzo dei media megafoni di complemento, per porre termine alla farsa delle sofferenze della più periclitante banca italiana e più in generale del sistema. Sperando di riuscire a farmi capire, e porre fine a domande del tipo “sei molto bravo a criticare ma all’atto pratico che proponi?” Ora ve lo dico, anzi ve lo reitero, visto che ho scritto sull’argomento più volte nelle ultime settimane, ma evidentemente in maniera criptica.

Per mettere fine al tormentone MPS, alle sue sofferenze creditizie ed a quelle psichiche del nostro esecutivo e dei media che fanno raccolta di punti-fragola, serve preliminarmente prendere atto di alcune circostanze e condizioni preliminari:

  1. MPS non è attualmente in dissesto;
  2. Il prezzo di mercato per le sue sofferenze è verosimilmente ben inferiore al grado di copertura di bilancio delle medesime;
  3. Occorre tenere in considerazione non solo le sofferenze già manifeste ma anche la probabilità che i crediti incagliati divengano sofferenze, anche a causa della debolezza della congiuntura;
  4. L’incidenza di tali sofferenze sul capitale proprio della banca, misurata attraverso indici quali il Texas Ratio, è molto elevata, per usare un eufemismo;
  5. Sarebbe preferibile evitare di impegnare soldi pubblici in una impresa privata, pur se peculiare come una banca. Tuttavia, se tali soldi devono essere messi, l’esborso deve essere minimizzato, e di conseguenza i privati creditori della banca dovranno compartecipare all’onere;
  6. Circoscrivere il rischio sistemico vuol dire anche evitare che le parti sane del sistema bancario italiano si accollino l’onere dei salvataggi di banche in dissesto, oltre che di infettare le casse previdenziali degli ordini professionali, che già non brillano per acume di allocazione degli investimenti;
Tutto ciò premesso, MPS deve ridurre drasticamente il livello di sofferenze nette, come richiesto non solo e non tanto dalla sorveglianza Bce ma anche dal buonsenso. Per fare ciò, servono cessioni di Npl o considerevoli aumenti delle rettifiche su crediti, per avvicinarsi al livello corrente del mercato. Serve anche smettere di dire che sulle sofferenze “non c’è mercato”, oppure che “siamo di fronte ad un caso di fallimento del mercato”. L’unico fallimento che abbiamo davanti agli occhi, al momento, è quello di una classe dirigente in quotidiana negazione della realtà, e con una propensione patologica a diffondere le infezioni economiche e finanziarie alle parti sane del paese. Il punto di minimo, di questa negazione della realtà, è sinora coinciso con l’assurda presa di posizione del presidente dell’Abi, sulla tutela costituzionale del risparmio che, come tale, vieterebbe ogni operazione di condivisione degli oneri a carico degli investitori/creditori delle banche. Quello che si è letto in seguito, a sostegno di tale tesi, è semplicemente desolante, così come desolante è leggere gli ormai ossessivo-compulsivi editoriali che se la prendono con il portafoglio titoli delle banche tedesche per invocare soldi pubblici nelle nostre banche.


La strada che MPS ha di fronte a sé, a giudizio di chi scrive, e partendo dalla fondamentale premessa che la banca non è al momento in dissesto, è quindi la seguente:

  1. Procedere a svalutazioni straordinarie aggiuntive dei crediti in sofferenza, da completare entro fine 2016 secondo un cronoprogramma inderogabile;
  2. Determinare il fabbisogno di capitale da esse indotto;
  3. Lanciare l’aumento di capitale così determinato;
  4. Richiedere garanzia pubblica per la parte dell’aumento di capitale che risultasse non sottoscritta dal mercato;
  5. Su tale parte, e prima del via libera all’intervento pubblico, applicare la conversione in capitale del debito subordinato della banca per importo pari a metà dell’aumento di capitale non sottoscritto dal mercato;
  6. Il Tesoro, in tal modo, potrebbe entrare nella ricapitalizzazione con una logica dimatching funds, cioè mettere esattamente quanto messo dagli obbligazionisti subordinati convertiti in azionisti, e l’aiuto di stato sarebbe per definizione legittimo;
Ribadiamolo: in questo caso, a differenza di quanto accaduto a novembre con le quattro banche risolte, parliamo di una banca funzionante e non in dissesto. Non dovrebbe essere impossibile raccogliere i capitali sul mercato privato, pur se risulterebbe molto oneroso e iperdiluitivo per gli attuali azionisti. Ma se vi fossero difficoltà ad ottenere ciò, si può procedere al debt-equity swap, come accaduto mesi addietro con le banche greche. Gli obbligazionisti subordinati non verrebbero azzerati ma diverrebbero azionisti della banca. La ripartizione di tale onere potrebbe avvenire secondo lo schema di cui abbiamo parlato tempo addietro, cioè tenendo salva una quota per tutti, a livello capitario (ad esempio i primi 100.000 euro di valore nominale delle obbligazioni) e procedendo poi a conversione pro-rata in azioni. In tal modo i piccoli risparmiatori sarebbero protetti.

Riguardo all’obiezione ricorrente contro il burden sharing (“scatenerebbe una reazione sistemica di panico”), occorre essere consapevoli che questa operazione servirebbe in realtà per circoscrivere l’area di crisi. I risparmiatori non avrebbero pertanto motivo di fuggire dalle altre banche italiane, perché chi è sano verrebbe premiato. Diverso, ben diverso, è questo tentativo di mettere in cordata il sistema, spalmando su di esso l’onere della ricapitalizzazione e le perdite di alcuni buchi neri “di sistema”, che rischia di franarci sulla testa. Ribadiamo il concetto: qui stiamo parlando non di banche in dissesto ma di una banca che al momento è regolarmente funzionante. Lo schema che abbiamo delineato si applica proprio a casi del genere.

A maggior ragione tale linea di condotta vale perché, come dicono Pier Carlo Padoan eIgnazio Visco, dobbiamo dimostrare agli investitori che non esiste problema sistemico per le banche italiane ma esiste piuttosto “un problema di singole banche” (cit.). Tutto il resto è panico, presente ma soprattutto futuro, indotto da miopia e calcolo politico di brevissimo termine, che concorre alla demolizione della residua credibilità di questo disgraziato paese.
 
Se ho ben capito


gli scenari a) e b) non sono indipendenti, ma b) dipende dall'esito di a)
Non avendo letto alcun scenario c) l'ipotesi dell'exchange offer rimane a questo punto l'unico scenario ?

Casomai io riscriverei il punto sopra
a) in contemporanea con l’AUC di basso importo, la banca lancia un exchange offer (azioni contro bonds) che coinvolge gli ibridi sicuramente in mano agli istituzionali (e da decidere gli UT2, il cui corso attuale sconta un TDI del 67% di prob. e non pare accomunabile agli LT2 che scontano TDI largamente inferiori al 50%).

b) in contemporanea con l’AUC di elevato importo (5 bl?) , la banca lancia un exchange offer (azioni contro bonds) che coinvolge tutti gli strumenti subordinati, anche quelli presenti nei portafogli privati (LT2).
Se l'exchange offer non avra' successo, scatta l'intervento mandatory.

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Atlante, associazione Casse previdenza per intervento, decisione a singoli enti
lunedì 25 luglio 2016 09:12 Stampa quest’articolo [-] Testo [+]
ROMA (Reuters) - Le Casse previdenziali si riuniranno oggi per valutare la richiesta di un intervento in Atlante che, potenziato, potrebbe a sua volta intervenire nella partita di Monte dei Paschi di Siena in vista del 29 luglio, quando saranno resi noti gli esiti degli stress test.

Lo dice a Reuters il presidente Alberto Oliveti rispondendo a una domanda se oggi le casse potrebbero decidere di sottoscrivere 500 milioni in Atlante, precisando che la decisione spetterà ai singoli enti.

"La richiesta del governo c'è stata e se ne capisce il perché. Sostenere il tessuto professionale del Paese, nel quale gli iscritti alle Casse lavorano e producono contributi per le pensioni e welfare professionale", spiega.

"Adepp è una associazione libera e ognuno è libero di scegliere le varie opzioni proposte e resta 'democratico padrone' a casa sua".

"Ognuno in Adepp è libero di fare come meglio crede, se evitare un rischio sistemico o combatterlo. Vedremo l'orientamento dei presidenti, e dei rispettivi iscritti".
 
Se ho ben capito


gli scenari a) e b) non sono indipendenti, ma b) dipende dall'esito di a)
Non avendo letto alcun scenario c) l'ipotesi dell'exchange offer rimane a questo punto l'unico scenario ?

Casomai io riscriverei il punto sopra
a) in contemporanea con l’AUC di basso importo, la banca lancia un exchange offer (azioni contro bonds) che coinvolge gli ibridi sicuramente in mano agli istituzionali (e da decidere gli UT2, il cui corso attuale sconta un TDI del 67% di prob. e non pare accomunabile agli LT2 che scontano TDI largamente inferiori al 50%).

b) in contemporanea con l’AUC di elevato importo (5 bl?) , la banca lancia un exchange offer (azioni contro bonds) che coinvolge tutti gli strumenti subordinati, anche quelli presenti nei portafogli privati (LT2).
Se l'exchange offer non avra' successo, scatta l'intervento mandatory.

Che ne pensate ?

Le peculiarità di MPS potrebbero condurre ad una procedura che non riusciamo a prevedere nei dettagli.

Se però volessimo utilizzare il riferimento greco, che a mio avviso è significativo, la procedura LME, che nel mio post precedente ho tratteggiato nelle sue linee generali, nel dettaglio sarebbe questa:
1)la banca lancia l'LME, precisando che i bonds aderenti finiscono in uno "special account", all'interno del quale saranno custoditi sino a conversione con azioni di nuova emissione. Si precisa subito che sarà lanciato a brevissimo un AUC, e che il valore delle azioni usate nell'exchange sarà quello dell'AUC.
2)si lancia l'AUC e si provvede all'exchange.

Se i proventi da 1) e 2) coprono le esigenze di capitale, finisce lì. Se non coprono, via con la mandatory conversion.
 
...resta da capire " il brevissimo " del lancio dell'ADK...se riescono a farlo con tutte le tempistiche italiane ...:D prospetti - agosto - consob quazzi e mazzi ...evenetuale coinvolgimento di consorzi vari di garanzia
entro il 30 settembre 2016 ...questo per quanto riguarda la UT 2 in GBP ...altrimenti e fuori da qualsiasi scambio coppia :D
 
Le peculiarità di MPS potrebbero condurre ad una procedura che non riusciamo a prevedere nei dettagli.

Se però volessimo utilizzare il riferimento greco, che a mio avviso è significativo, la procedura LME, che nel mio post precedente ho tratteggiato nelle sue linee generali, nel dettaglio sarebbe questa:
1)la banca lancia l'LME, precisando che i bonds aderenti finiscono in uno "special account", all'interno del quale saranno custoditi sino a conversione con azioni di nuova emissione. Si precisa subito che sarà lanciato a brevissimo un AUC, e che il valore delle azioni usate nell'exchange sarà quello dell'AUC.
2)si lancia l'AUC e si provvede all'exchange.

Se i proventi da 1) e 2) coprono le esigenze di capitale, finisce lì. Se non coprono, via con la mandatory conversion.

Ma quindi Rott, secondo te, in tutto ciò le senior sono completamente escluse da ogni possibile scenario avverso?!
 
Bail negli aiuti legame lo stato di banche italiane - in Grecia e a Cipro LME e dei depositanti ha dato 14 miliardi
2016/07/25 - 12:50

In uno scenario ottimistico esigenze di capitale raggiungerà dell'8-9 miliardi di euro. E in un pessimista circa 18 miliardi di euro nelle banche italiane





Nonostante gli sforzi del governo italiano per evitare la cauzione in è improbabile in questa fase, per prevenire lo sviluppo fatale soprattutto per alcuni degli obbligazionisti che arrivano in Italia 225 miliardi di cui circa 65 miliardi piccoli obbligazionisti inattesa.

Tuttavia, i depositanti non si impegneranno in ricapitalizzazione delle banche italiane. In uno scenario ottimistico esigenze di capitale raggiungerà dell'8-9 miliardi di euro. E in un pessimista circa 18 miliardi di euro.

Alcuni mettere i vantaggi reali della capitale ha bisogno di 30 miliardi. Ma non andranno lì come sforzo lobbista è che il capitale ha bisogno di essere il più piccolo possibile in banche italiane.

Inoltre non ancora abbandonato l'aiuto di Stato scenario e ne uscirà molto presto fino a che punto può essere realizzato.
Una caratteristica molto interessante è il pubblico italiano non ha alcun coinvolgimento nel capitale delle banche in Germania 8% Spagna 5% e il Regno Unito 7,1%

In Italia 530 banche che operano, ma solo cinque parteciperà alle prove di sforzo della BCE il 29 luglio.
Le sofferenze in Italia è di 360 miliardi di euro e rappresentano il 18% del totale dei crediti e il 19,8% del Pil di Italia.

In Grecia 117 miliardi di euro in esposizioni deteriorate rappresentato il 50% dei prestiti e il 65% del PIL della Grecia.
Per confronto si segnala che i crediti problematici in Italia è 3 volte di più rispetto alla media dell'area dell'euro e 6 volte di più rispetto alle sofferenze della Germania.

Con Atlas e altre iniziative hanno preso 360 miliardi. Ridotto a 200-210.000.000.000.
Quelli designati come prestiti completamente insolventi stimato a 150 miliardi di dollari. In banche italiane e il nucleo di questi è stimato a 87 miliardi.

Le garanzie bancarie italiane sono per 85 miliardi. E ovviamente se c'è tale alchimia estrema e requisiti patrimoniali minimi derivanti potrebbe poi essere immessi sul affidabilità dello stress test e non sarà la prima volta.

Circa 110 miliardi. Incagli provengono dal Nord Italia il 26% dei crediti problematici, o 55 miliardi di dollari. Venite dal Centro Italia e il 23% o 48 miliardi di dollari. Venite dal sud Italia.
Il 40% dei prestiti in sofferenza immobiliari e mutui e 26% prestiti commerciali problematici.

Una banca per attivare il processo di BRRD - cauzione non dovrebbe soddisfare i requisiti minimi di adeguatezza patrimoniale dello scenario avverso e questo limite è dell'8% per il rapporto nucleo adeguatezza patrimoniale del 5% o 6% per i restanti indicatori basati limiti stabiliti nello stress test.

In base alle norme europee dovrebbe essere applicato direttiva BRRD comprende la cauzione a.
A Cipro obbligatoriamente applicata la cauzione e depositi preoccupati di circa 10 miliardi ..
In Grecia opzionalmente applicato e coperto 4,3 miliardi. Legame Tier 1 e Tier 2 e di qualsiasi tipo di legame.

Era opzionale in Grecia per partecipare, ma il modo in cui è stato fatto dimensione obbligatoria.

www.bankingnews.gr

***
Un contributo dalla Grecia ...
 
MPS UT 2 GBP - Countdown


chi vivrà vedrà ...

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