Obbligazioni MPS

Ernesto,

mi spiace molto, ma, in attesa dei nuovi moderatori, è stato inevitabile segnalare all'amministratore il tuo ennesimo post surreale.

Ho cercato di dialogare con te privatamente su alcuni aspetti tecnici, ma mi hai risposto che ti interessava solo un confronto pubblico. Evidentemente il tuo unico interesse è quello di usare questo forum come palcoscenico per le tue esibizioni insensate.

Le conseguenze sono inevitabili: o tu inizi a comportarti come un forumer "normale", e io sarò il primo a rallegrarmene, oppure rimarrai solo con il tuo ridicolo teatrino.

PS: questa la motivazione che ho inviato all'amministratore segnalando il tuo post: "Questo forumer insiste a postare all'infinito, in salsa diversa, la stessa assurda affermazione, trasformando una discussione in uno show personale senza senso. Si chiede un intervento urgente per risolvere una situazione avvilente per il thread e deprimente per i lettori informati e provvisti di competenza in materia."
I moderatori ci sono ,anzi ce n'è uno solo.Poiché c'era un solo candidato ,è stato eletto qualche settimana fa senza elezioni ,come da regolamento.Trattasi di Gionmorg.
 
PS1
parli con dei professionisti in questo forum (non è il mio caso).
Ogni tanto si può ammettere di essere stati leggermente imprecisi e non aver, ehm, compiutamente sviscerato la materia.[/QUOTE]

Lei è un professionista. Molto competente.

Però Le chiedo sono mesi che scriviamo su mps. male o bene non so. Ma diamo informazioni. Lei non è mai intervenuto.
Sono mesi che alcuni di noi avvertono la "casalinga di voghera" di fare attenzione alle subordinate di mps. Prodotti rischiosi e forse ci si può fare male.
Questa è una cosa seria e importante per un forum che si occupa di finanza

il profesionista su mps si muove su un'altro piano, ha conoscenze superiori e se mai tutto rientra in una gestione del portafoglio molto complessa.
Il suo collega deve capire che la stampa italiana è di basso livello (escluso il dott. Seminerio) e deve portare pazienza.E giustamente la può criticare.
 
Avete mandato in vacca anche sto thread... Tenetevi i gemelli barabba... Gli scienziati del nulla della disinformazione oorganizzata... Gli psicoincompresi... Ribelliamoci allo spam riprendiamoci il forum
 
Lei è un professionista. Molto competente.

Però Le chiedo sono mesi che scriviamo su mps. male o bene non so. Ma diamo informazioni. Lei non è mai intervenuto.
Sono mesi che alcuni di noi avvertono la "casalinga di voghera" di fare attenzione alle subordinate di mps. Prodotti rischiosi e forse ci si può fare male.
Questa è una cosa seria e importante per un forum che si occupa di finanza

il profesionista su mps si muove su un'altro piano, ha conoscenze superiori e se mai tutto rientra in una gestione del portafoglio molto complessa.
Il suo collega deve capire che la stampa italiana è di basso livello (escluso il dott. Seminerio) e deve portare pazienza.E giustamente la può criticare.


Ciao,
ho appena scritto , e mi hai citato, dove dico che non sono un professionista e poi mi metti in bocca il contrario....

Il mio pensiero su MPS è chiarissimo.
Se fai una ricerca in questo 3d e sul FOL noterai che l'ho più volte espresso (mi sembra da prima che tu intervenissi) sempre accompagnato da contenuti operativi (se vuoi puoi andare a vedere , quando Ernesto proponeva di comprare azioni io cosa gli rispondevo in termini operativi, ad esempio)




Faccio il tifo perchè Ernesto (anche se dovrebbe "aiutarsi" e non provocare ) rimanga sul 3d e non mi era piaciuto il giudizio " coram populo" al quale lo aveva sottoposto Yunus alcune settimane fa.


Questo non mi fa velo dal dire che su CGD (il suo piano E portoghese) ha detto delle cose non vere e quando si è trovato in difficoltà ha cercato di uscirne sgattaiolando, linkando a caso, dicendo che si andava OT .

Dal mio punto di vista non interverrò oltre nè su Ernesto, nè su CGD (se Ernesto vuole avere ragione gliela dò tranquillamente; se vuole canzonare qualcuno prenda in giro me, ma eviti di sfottere chi si sforza di aiutare gli altri con contributi tecnici non comuni)
 
Ultima modifica:
MILANO, 4 novembre (Reuters) - Nel difficile tentativo di comporre il puzzle del salvataggio Mps (BMPS.MI) si profila il possibile intervento come anchor investor del fondo sovrano del Qatar, Qia.

Lo dicono due fonti vicine alla situazione,sottolineando che un impegno non è stato ancora preso. "In Qatar è andata bene ma non c'è firma, non c'è alcun preagreement" dice una delle fonti, riferendosi alla tappa nel Golfo del road show che il Ceo Marco Morelli e le banche adviser hannoavviato in settimana. La seconda fonte parla di "interesse di Qia a diventare anchor investor, ma una decisione finale verrà presa nelle prossime due settimane".

Qia e Mps non hanno commentato.

L'operazione, studiata con JP Morgan eMediobanca, prevede una serie di misure imprescindibili l'una dall'altra: aumento di capitale, intervento di anchor investor e conversione del debito, per una raccolta totale di fondi per 5 miliardi.

Sono però molteplici le condizioni perchè ildisegno vada in porto. Una di queste, forse la più delicata, è che l'aumento di capitale destinato al mercato sia contenuto a 2 miliardi e che, quindi, da anchor investor e conversione volontaria del debito si raccolgano 3 miliardi.

"Sel'aumento di capitale [per il mercato] supera i 2 miliardi non decolla. Se resta entro i 2 miliardi ci sono investitori, soprattutto statunitensi, disposti a chiudere la parte di aumento eventualmente non sottoscritta dal mercato", dice una dellefonti.

Il debito senior di Mps è stato venduto ieri sul mercato dopo che, nella trimestrale, la banca non ha escluso la possibilità di proporre la conversione volontaria anche per questo tipo di debito.

Resta poi sempre al centrodell'attenzione l'incognita referendum, che dovrebbe tenersi alla vigilia del lancio dell'aumento, visto da Morelli nei primi sette-otto giorni di dicembre. L'aumento, all'odg dell'assemblea del 24 novembre, dovrebbe essere preceduto dalla conversione del debito.

Puntare denaro su una banca italiana a cavallo di una scadenza politica tanto delicata comporta degli ovvi rischi.

Secondo una delle fonti, le preoccupazioni degli investitori sul referendum riguardano soprattutto il ruolo diRenzi nel post voto e la governabilità del paese.

Anche per questo alcune fonti parlano di reazione tiepida al road show.

"Il road show non è una passeggiata, ma è sbagliato dire che gli investitori hanno voltato le spalle al Monte", dice la seconda fonte riferendosi a un articolo de La Stampa di oggi, indicato dai broker fra le cause della caduta del 9% del titolo.

Secondo l'articolo, ci sarebbero state oltre 200 risposte negative degli investitori alla presentazione del piano. Scenario che altre due fonti vicine a banca e adviser giudicano troppo negativo. "Anzi, per piano, management e pulizia di portafoglio il feedback è stato molto positivo", dice una delle fonti.

Negativo invece un gestore di New York che parla di valutazione alta rispetto a banche in maggiore salute. "Gli investitori non sembrano credere al piano che ha dei target molto ambiziosi, mentre la raccolta di capitale richiede un incredibile equilibrio tra le varie componenti" osserva.

"Stiamofacendo il possibile per il salvataggio della banca ma non c'è certezza di successo", conclude la seconda fonte, escludendo comunque un salvataggio pubblico.
 
Ciao,
pensi di non conoscermi invece mi conosci.
Ho appena scritto , e mi hai citato, dove dico che non sono un professionista e poi mi metti in bocca il contrario....

Il mio pensiero su MPS è chiarissimo.
Se fa una ricerca in questo 3d e sul FOL noterai che l'ho più volte esperesso (mi sembra da prima che tu intervenissi) sempre accompagnato da contenuti operativi (se vuoi puoi andare a vedere , quando Ernesto proponeva di comprare azioni io cosa gli rispondevo in termini operativi, ad esempio)




Faccio il tifo perchè Ernesto (anche se dovrebbe "aiutarsi") rimanga sul 3d e non mi era piaciuto il giudizio " coram populo" al quale lo aveva sottoposto Yunus alcune settimane fa.


Questo non mi fa velo dal dire che su CGD (il suo piano E portoghese) ha detto delle cose non vere e quando si è trovato in difficoltà ha cercato di uscirne sgattaiolando, linkando a caso, dicendo che si andava OT .

Ventodivino, se vuoi confrontarti civilmente io nn ho problemi.

blackmac trascura che la materia della quale molti(troppi) si autopoclamano "esperti" è così volatile da rendere tale qualifica assolutamente iniqua.

Ventodivino..se io mi metto a raccogliere tutte le minkiate scritte su MpS da poco prima del piano Viola ad oggi..(l'ultima è che non ci sono sostanziali novità dal piano presentato n BCE...no..non ci sono...hanno solo cambiato 7gg fa l'underwriting con i coordinatori...na sciocchezza...) compongo un collage degno dell'ex cottolengo...non di un forum di finanza..

Ventodivino, la determinazione del prezzo tramite costruzione del book fa sì che un ntervento statale (diretto, indiretto, sotto carattere di eccezionaltà, a gamba tesa..non importa ai finii del concetto) assuma la cratteristica di "ricapitalizzazione a condizioni di mercato"..proprio come CGD.

Ripeto, si può discutere pacatamente..si devono tollerare inesatezze se scritte in evidente buona fede e con l'intento di condividere(è ...e credo sia palese...il mio caso..), si deve osteggiare ogni tentativo di introdurre una monarchia intellettuale epurando voci eventualmente discordanti. Si chiama democrazia ed internet dovrebbe esserne l'espressione più verace.

Saluti,

nb: oggi la stampa corregge il tiro...leggete il nuovo pezzo.
 
Mps, l’indisponibilità di Intesa Sanpaolo che sgombra il campo dagli equivoci: “Referendum? Nessun rischio sistemico”
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Lobby
Notevole, invece, l'impatto di una eventuale risoluzione dell'istituto senese. Carlo Messina: “Non ho alcuna intenzione di contribuire ad alcun ammanco di capitale di altre banche. Non darò alcun contributo che non sia obbligatorio”

“Non ho alcuna intenzione di contribuire ad alcun ammanco di capitale di altre banche. Non darò alcun contributo che non sia obbligatorio”. L’amministratore delegato di Intesa SanPaolo, Carlo Messina, sgombera il campo da ogni possibile equivoco e fa capire molto chiaramente che è tempo che ognuno faccia il suo mestiere e si assuma le sue responsabilità. Al punto che toglie dal piatto persino l’alibi del referendum costituzionale, il cui esito da mesi viene dipinto dal governo e da importanti istituzioni finanziarie italiane ed estere come lo spartiacque tra la salvezza e la rovina del Paese. “Penso che oggi ci sia una significativa esagerazione sul risultato di questo referendum – ha detto Messina presentando agli analisti i risultati di Intesa Sanpaolo – Questa non è la Brexit, non è il leave or remain dell’Italia. E’ un referendum su una legge, non ci vedo un rischio sistemico”. Punto. E chi tra Palazzo Chigi e Siena evoca il 4 dicembre come una potenziale fonte di disastri, capace di tenere alla larga gli investitori esteri facendo fallire la ricapitalizzazione del MontePaschi, è servito. L’amministratore delegato di Intesa SanPaolo non cita mai l’istituto senese, ma il riferimento a quella situazione è chiaro, soprattutto alla luce delle nuove difficoltà emerse negli ultimi giorni.


Leggere le relazioni depositate per l’assemblea del 24 novembre e, in particolare, quella sulla delega per l’aumento di capitale da 5 miliardi fa capire chiaramente come di fatto non ci sia più alcun piano. La delega richiesta è talmente ampia da risultare sconcertante: si chiede agli azionisti la possibilità di escludere il diritto di opzione a favore di un diritto di prelazione, ma al tempo stesso si chiede di poter eventualemente reintrodurre il diritto d’opzione su una tranche dell’aumento. Si amplia il perimetro della conversione volontaria dei bond in azioni anche alle obbligazioni senior. Si firma un nuovo pre-underwriting agreement con Jp Morgan e Mediobanca che non offre alcuna reale garanzia di sottoscrizione dell’inoptato e che – per quanto riguarda il meccanismo di determinazione del prezzo delle nuove azioni – ricorda molto da vicino quello dei falliti aumenti di capitale di Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Si proverà a determinare il prezzo attraverso il bookbuilding (ma in questi mesi ancora nessuno, compresi gli attuali soci, si è detto disposto a sottoscrivere l’aumento), e la banca potrà individuare un prezzo massimo di emissione e un intervallo indicativo di valorizzazione “tenuto conto, tra l’altro, delle condizioni di mercato, delle prospettive della Banca e del gruppo e delle risultanze dell’attività di pre-marketing che sarà precedentemente condotta presso investitori istituzionali di primario standing nazionale ed internazionale”. Poiché il metodo del bookbuilding si basa sull’incontro tra domanda e offerta di azioni e tale incontro finora non c’è stato, la banca si riserva però anche la possibilità che “il prezzo di emissione possa essere determinato dal Consiglio di Amministrazione con metodi anche diversi dal bookbuilding, eventualmente tenendo conto, tra l’altro, della situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca e del gruppo ad essa facente capo, delle prospettive del relativo andamento reddituale, nonché delle condizioni di mercato prevalenti al momento della determinazione del prezzo”.

La navigazione è a vista e l’esito sembra scontato. Non per nulla, a Piazza Affari il titolo ha ripreso a scendere chiudendo appena sopra i 21 centesimi in calo di oltre il 9%. Dal 24 novembre, giorno in cui il cda senese ha approvato il piano industriale, la quotazione è scesa di quasi il 40% e di questo passo rischia di tornare in fretta ai minimi di inizio ottobre, quando valeva appena 17 centesimi.

La proposta di Corrado Passera è stata archiviata dal cda dell’istituto come “non ancora solidificata” e l’ex ministro se n’è andato sbattendo la porta. Scialuppe di salvataggio in giro non se ne vedono, cavalieri bianchi tanto meno. Dunque, qual è la strategia, ammesso che ce ne sia una? E’ presto detto: spremere il MontePaschi per quello che può dare – voti al referendum – e poi tentare di giocare la carta del salvataggio pubblico, ammesso e non concesso che Bruxelles sia disposta ad accettare la nazionalizzazione. Un piano cinico e ad altissimo rischio di insuccesso, tanto che gli stessi sindacati della banca stanno provando a mettersi di traverso: “Si lasci ai lavoratori e ai cittadini il compito di esprimere un voto libero e di merito qualunque esso sia, evitando di condizionarlo e di introdurre irresponsabilmente ulteriori elementi di drammatizzazione che danneggiano la banca ed il settore”. A dirlo non è un qualche “Comitato per il No”, ma i coordinamenti Banca Monte dei Paschi Siena dei sindacati che stigmatizzano il “collegamento fra voto referendario ed aumento di capitale della banca” che è impegnata da tempo “in un’azione di risanamento e di rilancio non adeguatamente sostenuta da chi ha responsabilità politiche, istituzionali ed aziendali – scrivono in una nota – . Da pochi giorni sono stati presentati un nuovo piano industriale ed un piano di ricapitalizzazione. Si lavori con responsabilità a questo e lo facciano, per le materie di loro competenza, il cda, la dirigenza aziendale ed il governo”.

L’eventuale risoluzione del MontePaschi avrebbe un impatto sistemico pesantissimo (è pur sempre la terza banca italiana) e il fatto che di settimana in settimana questo rischio si faccia più concreto sta spingendo al rialzo anche lo spread Btp-Bund, tornato a 162, cioè ai massimi dal voto sulla Brexit. Anche in questo caso, più che al referendum, occorre guardare alla concretissima debolezza del sistema bancario italiano percepita come potenziale fonte di contagio per il resto di Eurolandia. Non per nulla, come è emerso dalla ricerca pubblicata a fine ottobre dall’istituto Sentix, per la prima volta l’Italia ha superato la Grecia quanto a probabilità dell’uscita dall’euro nei prossimi 12 mesi: 9,9 contro 8,5%. E ad allargarsi, nonostante gli acquisti della Bce, non è solo lo spread con il Bund tedesco, ma anche quello con i titoli di Stato spagnoli che ha ormai superato quota 110.


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Dal Fatto Quotidiano. Io non sono Paolo Fior, anche se leggendo l'articolo potrebbe sembrare visto che riprende esattamente cio' che ho scritto negli ulimi 2 giorni.
una cosa non mi e' chiara....servono 5 mld, alle brutte se nessuno si presenta si convertono forzatamente le sub per 5 mld....perche' si dovrebbe nazionalizzare?...
 
Ma che nazionalizzare...semmai "Europizzare"..ma è un'ipotesi, vste la recente apertura della vigilanza ad una maggiore flessiibilità...ad oggi ridicola.(mio parere)
 
In sostanza nel primo giro i risultati sono:

1) - anchor Investor
Interessamento del fondo del Quatar, dovrebbe dare impegno eventuale entro 15 gg.


2) - conversione volontaria sub
Fondo speculativo inglese ha raccolto ca. 1 mld. di bond sub è sta/ha trattando/trattato condizioni di conversione.

3) - investitori istituzionali disponibili a sostenere auc per massimi 2 miliardi

Se ne deduce che ai punti 1/2 devono arrivare 3 miliardi.
 
a me da possessore della sub 2020 interessa:
-il prezzo che mi offrono per convertire (sotto 100 neanche discuto).
-valutare se aderire o meno.
-che l'aumento vada in porto senza conversioni forzate. Nel tal caso le quotazioni dei sub dovranno tornare a livelli non dico di Banco popolare, ma almeno sopra i 90.
tutto il resto sono i soliti discorsi da luglio ad adesso, con pochi fatti ......per fortuna il termine si avvicina.......
se l'adc non riesce ci convertiranno a forza....e faremo i conti di quanto si recupera......
 

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