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Il mito, la leggenda.
Mps, alla Bce piano con aumento di capitale da 5 miliardi

Il "capital plan" prevede anche la cessione di 10 miliardi di sofferenze nette, che vedrà il coinvolgimento del fondo Atlante 2. Molti ancora i punti da chiarire e soprattutto deve arrivare l'ok di Francoforte, previsto per venerdì

26 Luglio 2016

2' di lettura

MILANO - Per Mps sarà un aumento di capitale da 5 miliardi. I vertici del Monte dei Paschi di Siena hanno inviato alla sede della Bce di Francoforte il "capital plan" per il rafforzamento patrimoniale. Secondo quanto si apprende da fonti vicine all'operazione, il piano passa per un aumento di capitale da 5 miliardi e un taglio delle sofferenze nette per 10 miliardi di euro attraverso una maxi-cartolarizzazione col sostegno di Atlante. La risposta dell'Eurotower è attesa entro venerdì. Mentre il giorno prima, come dalle attese, è prevista la riunione del consiglio di sorveglianza di Francoforte.

L'operazione, che viene definita di mercato, è attesa al varo col Cda - sempre venerdì prossimo - e prevede che l'istituto toscano metta in piedi la dismissione di 27 miliardi di sofferenze lorde (9,6 miliardi netti) su un totale che sfiora i 47 miliardi, attraverso una maxi operazione di cartolarizzazione che sarà accompagnata dall'intervento di Atlante-bis, il nuovo fondo prossimo alla nascita per gestire la montagna di Npl in pancia a Siena.

Per l'aumento di capitale, sono al lavoro diverse banche d'affari internazionali guidate da Mediobanca e JpMorgan. Si fanno poi i nomi di Morgan Stanley, Goldman Sachs e Bofa Merrill Lynch ma la lista si potrebbe allungare fino a 20 gruppi. Con nuova liquidità in queste dimensioni, Mps si troverebbe post operazione con coefficienti patrimoniali (Cet 1) ben oltre la soglia minima del 13% richiesta dalla Vigilanza.

Proteggere gli obbligazionisti retail e (se possibile) anche gli investitori istituzionali di Mps, ma non escludere l'ipotesi di un loro coinvolgimento in caso il mercato non sottoscriva pienamente l'aumento di capitale. Negli scambi fra vigilanza, governo, banca e consulenti si cerca di trovare una mediazione con l'obiettivo di non minare la stabilita finanziaria e la fiducia dei risparmiatori, senza però intralciare il piano di risanamento del Monte. Una delle ipotesi, in caso di mancata sottoscrizione totale dell'aumento, è che ci sia un coinvolgimento dei possessori di subordinati almeno in parte (istituzionali e forse una classe del retail) con la conversione in azioni dei bond che coprirebbe una parte dell'inoptato.

La stessa quota (o meno) potrebbe sottoscriverla così il Tesoro riducendo l'esborso pubblico, facendo salvo il principio del burden sharing ma in una logica di supplenza e quindi senza far scattare l'aiuto di Stato. Due i nodi: quali classi di investitori coinvolgere ed evitare che l'annuncio di un backstop pubblico finale dissuada il mercato a investire nell'aumento.

"Confidiamo ci sia una soluzione di mercato. L'obiettivo che crediamo raggiungibile è che ci sia una soluzione di mercato" che preveda "una prima fase di alleggerimento delle sofferenze e una seconda fase di ricapitalizzazione". Così il commissario alla spending review e consigliere economico di Palazzo Chigi, Yoram Gutgeld.

Dal canto loro i sindacati hanno chiesto chiarezza: "Prima di ritrovarci con il solito pasticcio all'italiana, vorremmo chiarire alcuni aspetti - ha detto Lando Sileone, segretario generale Fabi - le soluzioni di mercato che sembrano affacciarsi non possono essere accettate a scatola chiusa e non dando alcuna garanzia, soprattutto per ciò che concerne i livelli occupazionali". Dal canto suo Agostino Megale (Fisac) ha ricordato che "il governo deve fare fino in fondo la sua parte, non commettere errori e assumersi la responsabilità di mettere in sicurezza Monte Paschi".

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russiabond

Il mito, la leggenda.
Mps, aumento da 5 miliardi alle porte. Si forma il consorzio di garanzia con JpM e Mediobanca 26 luglio 2016 Carlo Festa banche



Il Monte dei Paschi ha presentato un piano alla Bce per la riduzione drastica delle sofferenze che prevede un’aumento di capitale da 5 miliardi. Un consorzio di garanzia sta per firmare un mandato con Siena. Il piano del Monte dei Paschi dovrà essere esaminato dal Consiglio di Vigilanza della Bce che potrà essere convocato a breve. Mps riunisce il cda venerdì che dovrà varare l’operazione oltre ad approvare la semestrale. Il Monte dei Paschi si appresta quindi a varare il terzo aumento di capitale in tre anni dopo aver rimborsato un aiuto pubblico, forse prematuramente, da 4 miliardi. La taglia della ricapitalizzazione è suscettibile ad aggiustamenti nelle prossime ore. Secondo le fonti i 5 miliardi è l’importo massimo che verrebbe assicurato dal consorzio di garanzia in formazione nel quale il ruolo di capofila dovrebbe essere di Mediobanca e JpMorgan. Il Governo punta ad evitare di dover utilizzare la garanzia pubblica che farebbe scattare molto probabilmente il coinvolgimento degli obbligazionisti secondo le regole del bail-in. L’auspicio di evitare il backstop pubblico è stato espresso oggi dal Commissario alla revisione della spesa Yoram Gutgeld. Alla vigilanza Bce, intanto, si discute sul tema del parametro LGD che, in base alle regole, il Monte dei Paschi dovrebbe modificare, con un fardello aggiuntivo sul capitale, a seguito della vendita degli npl. C’è tuttavia chi ragiona sul fatto che non avrebbe senso applicare un nuovo parametro Lgd su un portafoglio crediti completamente diverso perchè ripulito delle sofferenze.
Nel frattempo, sta lavorando ormai alacremente il team di Quaestio Sgr per annunciare, entro la fine di questa settimana e l’inizio della prossima, l’operazione su circa 10 miliardi di euro di non performing loan netti del Montepaschi. Inizialmente Quaestio, in accordo con il Governo, aveva preso anche in considerazione una transazione sulla totalità dei non performing loan di Mps, circa 30 miliardi. Ma poi la cifra sarebbe stata rivista e ora si discute ancora sul tetto che si potrebbe raggiungere tramite Atlante. Secondo quanto risulta a questa rubrica, la struttura invece sarebbe già stata decisa (con la consulenza di Jp Morgan) con una parte senior (garantita dalla garanzia statale Gacs), una parte mezzanino e una parte senior che sarà totalmente coperta da Atlante.
 

russiabond

Il mito, la leggenda.
...comunque vada ...lo scrissi tempo fa' non era una tradata da professionisti troppe incertezze...
giochiamoci la carta tempo...per adk e rimborso ut 2
 

Sig. Ernesto

Vivace Impertinenza
Mps presente piano alla Bce: aumento capitale 5 miliardi e taglio Npl

"E proprio perché bisogna attrezzarsi allo scenario peggiore, prende piede l'orientamento di convertire i bond subordinati della banca in azioni in modo da coprire parte dell'eventuale inoptato. L'intenzione sarebbe quindi di proteggere gli obbligazionisti retail ma senza escludere l'ipotesi di un loro coinvolgimento in caso di mancata sottoscrizione. Si pensa quindi a un coinvolgimento parziale dei subordinati (istituzionali e forse una classe del retail) con la conversione in azioni dei bond che andrebbe a coprire parte dell'inoptato."

La domanda da porci è: quante prob. ha MpS di raccogliere 6 miliardi a mercato? 100 - "La risposta" sono le prob. di conversione.
 

Ventodivino

מגן ולא יראה
La domanda da porci è: quante prob. ha MpS di raccogliere 6 miliardi a mercato? 100 - "La risposta" sono le prob. di conversione.

Vede, Lei da questa risposta conferma il postulato del rude Russiabond .

La domanda da porci è, invece questa : dati i prezzi attuali dei T1 e T2 , dopo aver fatto alcuni conticini, e guardato esperienze precedenti (es. le conversioni elleniche dell'anno scorso) conviene entrare-holdare-vendere.

Le manca, o ce lo vuol tenere gelosamente nascosto, il precipitato operativo.

Continui con Don Matteo; è molto simpatico .
 
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