Obbligazioni MPS (18 lettori)

Jackrussel

Forumer storico
te sì che rientri nei giusti casi da ristorare - misselling vero.
Per gli altri, bisogna attendere , anche se nel decreto , per come la vedo, al momento il ristoro è per tutti, per ora. (Successo clamoroso per le finte vecchiette)
Manca il misselling , ma il decreto deve essere attuato.
È lì si scoprirà se davvero sarà così
 

Fabrib

Forumer storico
http://www.corriere.it/economia/16_dicembre_28/tagli-crediti-dubbi-nuovo-piano-vere-cifre-dell-aumento-mps-d3b60a9a-cc80-11e6-89aa-18ad6a6eb0ec.shtml
Federico Fubini

Che sia intenzione, errore od obbligo di legge, sembra tutto così in linea con la storia disseminata di equivoci fra Siena, Roma e Francoforte. Un comunicato di Monte dei Paschi dopo le 21 del giorno di Santo Stefano è stato letto da tutti nel solo modo possibile in base al testo: ora che è caduta la soluzione di mercato per l’istituto, la

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Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni e, a destra, il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan (Ansa)
Banca centrale europea chiede a Mps ancora più capitale. Non bastano più cinque miliardi di euro per coprire il fabbisogno di patrimonio, ne servono 8,8. Lo Stato, a giudicare da quanto afferma Mps nella sua nota, dovrà spendere più del previsto per tenere in vita la banca più fragile d’Europa.

Venerdì scorso in serata, dopo mesi di preparazione di una «ricapitalizzazione precauzionale» pubblica, nessuno ai vertici del Tesoro se l’aspettava. Quando il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha riunito un gruppo di amici per un saluto prima di Natale, sembrava convinto che l’aumento necessario sarebbe stato di cinque miliardi. Ma forse perché è stata la stessa Mps a incaricarsi di agire da

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Marco Morelli, amministratore delegato di Mps (Imagoeconomica)
portavoce di fatto della Bce — mentre quest’ultima taceva — nel comunicato dell’altra sera mancava un dettaglio essenziale: gli 8,8 miliardi non sono una richiesta ultimativa. Sono una stima del fabbisogno di capitale emerso dai test dei regolatori nell’ipotesi di una grave recessione, un esercizio previsto dalla legge in questo tipo di intervento pubblico. Quegli 8,8 miliardi rappresentano magari la soglia massima del capitale necessario se mancasse qualunque piano credibile del Tesoro per Monte dei Paschi. Solo ieri sono arrivate indicazioni in questo senso, ancora informali, da Francoforte. In questo momento infatti un piano non c’è, dopo la caduta dell’unico fin qui disponibile: l’aumento di mercato con la cessione di prestiti in default per quasi 28 miliardi.








Il piano del Tesoro
Il governo può dunque ancora sperare di strappare dalla Bce l’assenso a una ricapitalizzazione attorno ai cinque miliardi, o non molto sopra. La condizione, si spiega da Francoforte, è che sia convincente il progetto per la banca e soprattutto per la separazione dei suoi crediti in default. Questi ultimi infatti erodono patrimonio e richiedono dunque di accantonare sempre maggiori riserve, se non vengono amputati subito dal corpo dell’azienda. A giudicare dai trascorsi recenti, non sarà semplice per il Tesoro convincere la Bce. Una dimostrazione è arrivata

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Danièle Nouy, presidente della Vigilanza Unica della Bce (Afp)
giovedì 8 dicembre scorso. Pochi giorni prima il “No” aveva trionfato nel referendum, il premier Matteo Renzi stava per lasciare Palazzo Chigi, e da Francoforte è arrivata a Siena una richiesta: fateci vedere cosa avete in mano. La Bce aveva bisogno di saperlo per una decisione vitale. Con l’assenso del rappresentante del Tesoro Antonino Turicchi, primo azionista al 4%, il giorno prima il consiglio d’amministrazione di MPS aveva infatti deciso di chiedere alla vigilanza europea un rinvio dal 31 dicembre al 20 gennaio del termine ultimo per rafforzare la banca. Era la scadenza oltre la quale, senza soluzioni, l’istituto poteva scivolare in una procedura di fallimento. Si sarebbe saputo solo dopo — ma tutti i protagonisti sapevano già allora — che proprio nei giorni la banca di Siena stava perdendo depositi a bocca di barile. Due miliardi la settimana. I suoi livelli di liquidità («liquidity coverage ratio», il rapporto fra attivi trasformabili subito in cassa e il saldo fra deflussi e afflussi di denaro in un mese di stress) stavano scendendo sotto i minimi regolamentari. La banca stava rischiando.



Il tentativo di proroga
Marco Morelli, l’amministratore delegato, pensava ne valesse la pena. Era giusto dare tempo a un aumento sul mercato, si spiegava, data la «disponibilità» di alcuni nomi celebri: il fondo di George Soros e il fondo sovrano del Qatar. Persino Turicchi, dirigente generale del Tesoro, aveva votato per chiedere quel rinvio alla Bce e concedere alla soluzione di mercato un’altra chance. Anche per questo, prima di decidere sul rinvio, la Bce voleva vedere le manifestazioni d’interesse dei grandi investitori.

Da Siena non è arrivato quasi nulla, secondo due persone che hanno seguito la vicenda. Non una parola da Soros, il cui interesse sembra non esserci mai stato. Un operatore conferma che all’anziano finanziere era stato proposto in ottobre di valutare l’offerta Mps e lui l’aveva girata alla sua squadra per un esame. Alla fine, il fondo Soros aveva deciso che la proposta non era valida e già nella prima metà di novembre lo aveva comunicato alle banche globali che gestivano l’operazione di Siena.

Quanto al Qatar, spiega una persona vicina alla vicenda, il documento arrivato in Bce era così pieno di distinguo e scappatoie da risultare «shallow»: superficiale. Francoforte, preoccupata per l’emorragia di depositi, nega il rinvio. Restano però da capire alcuni aspetti, perché quel tentativo ha fatto slittare di giorni preziosi il piano dell’intervento pubblico mentre la banca si dissanguava sempre di più. Già il 5 dicembre l’allora premier Renzi aveva infatti dato il via libera al salvataggio di Stato e il Tesoro aveva iniziato a lavorarci; che Turicchi proprio in quei giorni abbia votato in senso opposto in consiglio di Mps solleva interrogativi sul coordinamento che Vincenzo La Via, il direttore generale, assicura al Tesoro in questa fase delicatissima. Né è chiaro perché Morelli — il cui compenso concordato in settembre di 1,4 milioni superava nella parte fissa quello del suo omologo della prima banca d’Europa, Bnp Paribas — abbia cercato di prendere tempo senza avere niente in mano. Ora che il suo azionista di controllo diventerà lo Stato, potrà forse spiegare le fughe di notizie su quei grandi protagonisti dei mercati globali: i loro nomi rischiavano di attrarre tanti piccoli risparmiatori italiani in un’offerta che intanto centinaia di professionisti del settore avevano già respinto.



Il ruolo della Consob
Certo il Tesoro non era pronto. Cinque mesi dopo il primo momento in cui era emersa l’ipotesi di una «ricapitalizzazione precauzionale» pubblica, quel «piano B» era ancora solo abbozzato. Le vicende delle ultime ore rivelano che i contatti del governo con la Bce sono stati insufficienti. Anche la trattativa con la Commissione Ue per tutelare le 40 mila famiglie detentrici delle obbligazioni più esposte, in caso di aiuto di Stato, era ancora da definire. Al punto che alla fine non ha attratto molta attenzione una delle condizioni indicate da Bruxelles per il suo via libera: «Le autorità devono agire concretamente per affrontare alla radice le cause della vendita abusiva (dei bond alle famiglie, ndr)».

Molti titoli delle ultime due emissioni a rischio, due «Lower Tier 2» in scadenza 2020, sono stati venduti agli sportelli di banca mentre a guidare la Consob era già l’attuale presidente Giuseppe Vegas. Anche Bruxelles vuole capire che cosa non ha funzionato nella tutela del risparmio.

27 dicembre 2016 (modifica il 27 dicembre 2016 | 23:22)
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Fabrib

Forumer storico
Dalla pagina Facebook di Nicola Borzi, cronista del ''Sole 24 Ore'':

Nicola Borzi | Facebook



PRIMO POST

Trovo francamente incredibile che solo quattro giorni dopo il fallimento dell'aumento di capitale di #Mps qualcuno renda noto che la #Bce ha avvisato che servono 3,8 miliardi di euro in più. E' allucinante. Ma se l'aumento fosse andato in porto, cosa sarebbe successo ora? E la comunicazione della Bce di quand'è? Da quanto si sapeva che 5 miliardi non sarebbero bastati?

MONTE-PASCHI



E dei 27 miliardi di sofferenze da cartolarizzare, che si fa ora? Qui si gioca e si scherza col fuoco della crisi bancaria, con rischi terribili per il Paese. Ma le autorità italiane, il Tesoro, la Banca d'Italia, davvero non ne sapevano nulla prima? A Siena nessuno sapeva? Siamo alle comiche, alla farsa. Se non fosse una tragedia, sembrerebbe uno scherzo. Ma come si può gestire così il terzo gruppo creditizio del Paese? Come si può gestire così la Vigilanza bancaria europea?





SECONDO POST

MARIO DRAGHI IGNAZIO VISCO A NAPOLI

#Mps Se l'asticella del rafforzamento patrimoniale da parte dei privati e' stata alzata a 8,8 miliardi, significa che non bastano qualche centinaio di milioni di valore delle azioni e nemmeno la totale conversione dei 4,4 miliardi di subordinate. Al conto mancano ancora 3,8 miliardi. Dove verranno presi? L'applicazione della direttiva Brrd prevede che all'onere del salvataggio precauzionale di una banca (burden sharing) concorrano i privati per l'8% degli attivi. Solo dopo quel sacrificio può intervenire lo Stato. Poiché l'ultima "fotografia uffiale" scattata da Bce degli attivi di Mps era a quota 110 miliardi, 8,8 miliardi ne sono appunto l'8%. Da quali privati?



PADOAN GENTILONI1

Seguendo le regole della Brrd, la scala della rischiosità indica che dopo le azioni e dopo i bond subordinati vengono i bond senior. Spero di sbagliami ma temo proprio che sarà agli obbligazionisti ordinari che verrà passato l'onere di un haircut (una "tosatura") da 3,8 miliardi circa. Sarà per questo che la Consob, presentendo nell'aria la tosatura, ha sospeso le negoziazioni su tutti i bond senior di Mps sin dalla notte del 22 dicembre e ha prorogato la sospensione sine die?



RENZI PADOAN ORECCHIE

Chi lo dirà, se così fosse, ai bondisti? E quale sarà l'impatto sui bond senior di altre banche in difficoltà e sul mercato generale dei bond bancari italiani, che valgono circa 200 miliardi? E siamo sicuri che il Tesoro non ne sapesse nulla prima di ieri, quando ha girato a Mps la lettera della Bce che porta a 8,8 miliardi l'asticella del rafforzamento?

Mah? (lo dico io).
 
Ultima modifica:

apaci2

Ad bestias
Prezzo obiettivo 28 corrisponde a capitalizzazione di 15,4 miliardi (troppa grazia)...vedremo.
Sicuramente BCE ha obiettivo di portare in sicurezza banca in modo definitivo: basta toppe.

Hanno preso spunto dalle banche greche: in quel caso la conversione forzata è stata eseguita sugli stessi concambi della volontaria se non erro. In questo caso non capisco la penalizzazione dei t1 (passato da 85/90 a 75) ed il mantenimento dello stesso valore di concambio (100) per i t2.

100% T2 era una delle poche cose sicure.
 

NoWay

It's time to play the game
Mis-selling conclamato.
O anche la vecchietta che ha comprato due settimane fa a 50 ha subito misselling ? :DD:
Nel decreto cmq, a mio parere..., tutte le vecchiette sono uguali,ergo misselling per tutti.
Giusto ? Mah, poco importa, ragion di stato. (Per ora..)
Tutti felici e contenti quindi. Quasi, tranne qualcuno tipo Gianni, che qualche logica domanda se la pone , e vorrei vedere al suo posto...

Questo è di certo uno dei punti su cui qualcuno più a nord avrà da obiettare (secondo me anche giustamente)...
 

NoWay

It's time to play the game
100% T2 era una delle poche cose sicure.

Mah... c'era anche chi pensava (con delle valide motivazioni) che i T1 Delaware non potessero essere toccati...
A me lascia perplesso il fatto che, in caso di ristoro per tutte le "finte vecchiette" si sovverta il grado della subordinazione... UT2 più tutelati dei LT2... :eek:
 

Vet

Forumer storico
Piu' leggo sulla vicenda Monte dei Pacchi ... e piu' ho la sensazione che questa "vicenda" abbia in realta' il solo scopo , almeno al momento, di guadagnare tempo.... quel tempo che la bce aveva dato per finito al 31.12.... con tutte le conseguenze che ne sarebbero derivate.... e naturalmente non solo per questa" banca "...ma per tutto il sistema finanziario italico e non
 

Rottweiler

Forumer storico
I diritti di liquidazione, di voto, di rimborso e / o diritti di conversione, devono essere chiaramente e specificamente indicate nel certificato di costituzione o in un certificato di denominazione

The interpretation of the special contractual preferences of preferred stock is primarily governed by the principles of contract law. In addition, preferred stock provisions must be interpreted in the context of the DGCL and the case law interpreting it. Drafters of preferred stock provisions are deemed to have been aware of and have an understanding of such applicable laws. If a preferred stockholder asserts a claim related to a contractual right, power, or preference of the preferred stock, Delaware courts will interpret such rights, powers, and preferences as contractual rather than fiduciary in nature.

La formulazione giuridica è la chiave per assicurare che l'investimento di un azionista pref sia adeguatamente protetto. I particolari diritti delle azioni privilegiate devono essere espressi in modo chiaro o non saranno considerati

L'assenza o la presenza di una semplice parola come "anche/ tramite/ fusione o altrimenti" nelle cosiddette "disposizioni di tutela” potrebbe concludersi con l'inapplicabilità di tutte le disposizioni a tutela delle azioni privilegiate

Benchmark is consistent with decisions of the Delaware Supreme Court, including Elliott Associates, L.P. v. Avatex Corp., 715 A.2d 843 (Del. 1998), that provided a “path” for future drafters of preferred stock provisions. The Supreme Court noted that when a charter “grants only the right to vote on an amendment, alteration or repeal, the preferred have no class vote in a merger,” but when a charter “adds the terms ‘whether by merger, consolidation or otherwise’ and a merger results in an amendment, alteration or repeal that causes an adverse effect on the preferred, there would be a class vote.” As a result, drafters of preferred stock provisions should be cognizant of this “path” and draft protective provisions accordingly.

Disposizioni di protezione spesso includono una clausola di "no impairment", che prevede in genere che una società non intraprenda alcuna azione che potrebbe mettere in pericolo i diritti, poteri dei titolari di azioni privilegiate della società esistente.

Nel determinare il fair value delle azioni privilegiate in base al certificato di costituzione, un tribunale del Delaware non prenderà in considerazione le caratteristiche contrattuali speculative o probabili delle azioni privilegiate il giudice prenderà in considerazione le caratteristiche contrattuali non speculative del certificato di costituzione nel determinare il fair value delle azioni privilegiate

Conclusion

As demonstrated by the examples set forth above, the precise words that drafters employ clearly matter in determining the special rights, powers, and privileges of preferred stock. Such rights must be set forth clearly in the certificate of incorporation and will not be presumed by a Delaware court if challenged. Accordingly, drafters should be familiar with the DGCL and the relevant case law and take great care to ensure that all of the desired provisions are clearly expressed and defined at the time of the preferred stockholders’ investment in the company.

Ciao Peco,

ho letto il tuo post e ti ringrazio.

Tuttavia, non trovo nemmeno lì la spiegazione per un possibile intervento BRRD sulla base del prospetto.

Da questo punto di vista i passaggi più delicati del decreto sono, a mio avviso, contenuti negli articoli 22.3 e 22.4. Sarebbe interessante sapere come li giudica un esperto di diritto internazionale. In alternativa, sarebbe interessante trovare online un articolo che si concentri su quel tipo specifico di situazione
 

marcob77

Moderator
Ciao Peco,

ho letto il tuo post e ti ringrazio.

Tuttavia, non trovo nemmeno lì la spiegazione per un possibile intervento BRRD sulla base del prospetto.

Da questo punto di vista i passaggi più delicati del decreto sono, a mio avviso, contenuti negli articoli 22.3 e 22.4. Sarebbe interessante sapere come li giudica un esperto di diritto internazionale. In alternativa, sarebbe interessante trovare online un articolo che si concentri su quel tipo specifico di situazione
Ringrazio Rottweiler e Peco che scambiano le loro informazioni/opinioni relativamente ai prospetti T1 e li invito a continuare pubblicamente anche qui sul forum perchè non penso di essere il solo ad essere interessato alla "storia" dei T1. Vorrei capire meglio l'aspetto che Peco sta sottolineando rispetto alla normativa Usa sulle preferred shares (che dovrebbero essere le nostre T1) e all'aggredibilità su titoli foreign law rispetto alla BRRD.
Io ho letto da parecchie parti su vari documenti che la BRRD non si può applicare a prospetti foreign law a meno che non ci siano "trattati" (lasciatemi semplificare) tra i paesi.
Mi sembra però che Peco volesse sottolineare che il fiduciario in realtà potrebbe fare tutto. Vi dispiacerebbe erudire in maniera semplice anche noi le vostre posizioni?
grazie mille
 

Jackrussel

Forumer storico
Mah... c'era anche chi pensava (con delle valide motivazioni) che i T1 Delaware non potessero essere toccati...
A me lascia perplesso il fatto che, in caso di ristoro per tutte le "finte vecchiette" si sovverta il grado della subordinazione... UT2 più tutelati dei LT2... :eek:

Ce ne sono di cose che lasciano...basiti, ora che si comincia a scoprire come sono andate, come sono state gestite, anzi non-gestite .
Dalla lettura di Fubini emerge chiaramente che i fantomatici anchor erano, appunto , fantomatici... si è perso tempo prezioso, prima mesi, poi settimane, poi gli ultimi giorni in cui l'emorragia era senza controllo.
Ma la cosa che mi appare veramente incredibile è che , di fatto...il piano non era stato affatto concordato con l'Europa.
E così anche il decreto. Buttato lì, poi si vedrà...
Appunto, si vedrà.
Mah :confused:
 

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