Obbligazioni MPS (5 lettori)

NoWay

It's time to play the game
Ce ne sono di cose che lasciano...basiti, ora che si comincia a scoprire come sono andate, come sono state gestite, anzi non-gestite .
Dalla lettura di Fubini emerge chiaramente che i fantomatici anchor erano, appunto , fantomatici... si è perso tempo prezioso, prima mesi, poi settimane, poi gli ultimi giorni in cui l'emorragia era senza controllo.
Ma la cosa che mi appare veramente incredibile è che , di fatto...il piano non era stato affatto concordato con l'Europa.
E così anche il decreto. Buttato lì, poi si vedrà...
Appunto, si vedrà.
Mah :confused:

Hai ragione anche su questo. A me sembra che tutti gli attori coinvolti nella vicenda abbiano grosse responsabilità.
 

Rottweiler

Forumer storico
Ringrazio Rottweiler e Peco che scambiano le loro informazioni/opinioni relativamente ai prospetti T1 e li invito a continuare pubblicamente anche qui sul forum perchè non penso di essere il solo ad essere interessato alla "storia" dei T1. Vorrei capire meglio l'aspetto che Peco sta sottolineando rispetto alla normativa Usa sulle preferred shares (che dovrebbero essere le nostre T1) e all'aggredibilità su titoli foreign law rispetto alla BRRD.
Io ho letto da parecchie parti su vari documenti che la BRRD non si può applicare a prospetti foreign law a meno che non ci siano "trattati" (lasciatemi semplificare) tra i paesi.
Mi sembra però che Peco volesse sottolineare che il fiduciario in realtà potrebbe fare tutto. Vi dispiacerebbe erudire in maniera semplice anche noi le vostre posizioni?
grazie mille

In attesa che si chiarisca la situazione Delaware ti suggerisco di riflettere su quale aspetto concentrarsi in priorità. A mio avviso per i detentori di T1 è prima di tutto auspicabile sia riconosciuta la conversione a 100. In tal caso, paradossalmente, l'applicazione della BRRD al Delaware non solo non andrebbe ostacolata, ma sarebbe addirittura auspicabile...:lol:

Tieni presente che ove quei titoli non fossero convertiti, diversamente da quanto previsto dal piano A defunto, non pagherebbero cedola e la loro quotazione ne risentirebbe...
 

Peco

Forumer storico
Ciao Peco,

ho letto il tuo post e ti ringrazio.

Tuttavia, non trovo nemmeno lì la spiegazione per un possibile intervento BRRD sulla base del prospetto.

Da questo punto di vista i passaggi più delicati del decreto sono, a mio avviso, contenuti negli articoli 22.3 e 22.4. Sarebbe interessante sapere come li giudica un esperto di diritto internazionale. In alternativa, sarebbe interessante trovare online un articolo che si concentri su quel tipo specifico di situazione

Questo caso tratta l'argomento ma non essendo recentissimo non risolve i nostri dubbi

http://courts.delaware.gov/opinions/download.aspx?ID=166410

La vertenza si è conclusa in questo modo

l Trust rende noto di aver ricevuto comunicazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Società per conto della Società che i Titoli non possono più essere trattati come capitale di debito subordinati ai fini dell'adeguatezza patrimoniale di Commerzbank AG su base consolidata e che il Consiglio di Amministrazione della Società per conto della Società ha quindi dato un avviso di rimborso intorno al 18 agosto 2014 a The Bank of New York Mellon (precedentemente chiamato The Bank of New York) come fiduciario immobiliare e come il titolare delle società di classe B Preferred Securities, la Società riscatterà la classe B Preferred Securities, il 18 settembre 2014 sulla base di un evento regolamentazione, come previsto nei termini della società di classe B Preferred Securities.


Inoltre, il Trust vuole annunciare che, in conformità con i termini del contratto di fiducia che ha dato un avviso di rimborso per quanto riguarda il Tier fiducia ai titolari, su o circa il 18 agosto 2014 su base di un evento regolamentazione come previsto nei termini del Contratto di trust. Di conseguenza, i Titoli di fiducia saranno rimborsate al Prezzo di Rimborso Anticipato, come definito nell'accordo LLC come un importo pari al maggiore tra (a) l'importo dei Titoli o (B) l'Importo di make-whole, in ogni caso più eventuali maturati e non pagati i pagamenti di capitale in relazione al periodo di pagamento da e tra cui 12 aprile 2014 ad e ad esclusione alla Data di Rimborso, e degli importi aggiuntivi, se del caso, il 18 settembre del 2014.
 

marcob77

Moderator
In attesa che si chiarisca la situazione Delaware ti suggerisco di riflettere su quale aspetto concentrarsi in priorità. A mio avviso per i detentori di T1 è prima di tutto auspicabile sia riconosciuta la conversione a 100. In tal caso, paradossalmente, l'applicazione della BRRD al Delaware non solo non andrebbe ostacolata, ma sarebbe addirittura auspicabile...:lol:

Tieni presente che ove quei titoli non fossero convertiti, diversamente da quanto previsto dal piano A defunto, non pagherebbero cedola e la loro quotazione ne risentirebbe...
Il mio è un esercizio anche intellettuale (su possibili investimenti su titoli foreign law) non solo "monetario".
Girellando per il web ho trovato questo che non so se può aiutare nella discussione
Commerzbank AG -

Non è la prima volta che dubiti della conversione sotto 100. Pensi che ci possa essere un ripensamento? Io dò oramai per scontato 75 e possibile taglio delle UT2 istituzionali. Non ho capito la ratio con cui siano state decise!
 

Peco

Forumer storico
In attesa che si chiarisca la situazione Delaware ti suggerisco di riflettere su quale aspetto concentrarsi in priorità. A mio avviso per i detentori di T1 è prima di tutto auspicabile sia riconosciuta la conversione a 100. In tal caso, paradossalmente, l'applicazione della BRRD al Delaware non solo non andrebbe ostacolata, ma sarebbe addirittura auspicabile...:lol:

Tieni presente che ove quei titoli non fossero convertiti, diversamente da quanto previsto dal piano A defunto, non pagherebbero cedola e la loro quotazione ne risentirebbe...

Penso la stessa cosa
nessuno dovrebbe chiedere al Chancery Delaware di valutare se il regolamento applicabile ai sensi del SRM può essere adottato e la BRRD legalmente implementata.
 

Jackrussel

Forumer storico
L'algoritmo "greco" della Bce su Mps scuote il mondo bancario italiano
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La decisione assunta dalla Bce di alzare l'asticella della ricapitalizzazione del Monte dei Paschi di Siena a 8,8 miliardi di euro, in luogo dei 5 miliardi da reperire sul mercato finanziario previsti fino all'altro giorno, scuote dalle fondamenta il mondo bancario italiano.

La nuova richiesta è stata messa nero su bianco in una lettera recapitata il 26 pomeriggio, anche se la decisione è stata probabilmente presa a maggioranza qualche giorno prima nel Supervisory board della Banca centrale. La soluzione privata per salvare la Banca senese, immaginata da Renzi sotto la spinta di Vittorio Grilli e di Jamie Dimon, dirigenti europeo e mondiale di JP Morgan, che nella vicenda aveva tutto da guadagnare, è miseramente fallita per difetto di soggetti disponibili ad esporsi a rischi. Ma ora, dopo avere perso mesi, anche il salvataggio di Stato - cioè la ricapitalizzazione preventiva da parte del pubblico che avviene a sostegno dell'economia privata e che quindi non va confusa con una vera e propria nazionalizzazione - appare tutto in salita e irto di ostacoli.

È successo che la Bce ha applicato lo stesso algoritmo - un termine che si è ormai attirato l'antipatia dei più - usato in passato per le banche greche. Ha ritenuto cioè che la situazione patrimoniale di Mps - la terza banca italiana -, rilevata con gli stress test fin dal luglio scorso, sia di una tale gravità da richiedere una prudenza rafforzata. Solo che quando la stessa cosa avveniva per gli istituti di credito del paese ellenico, a molti pareva giusto ed encomiabile, mentre altri non se ne curavano affatto spandendo a piene mani ottimismo sullo stato del sistema bancario italiano. "Mica siamo greci noi!". Ora che accade in casa nostra si alzano alti lai.

In effetti la situazione non è allegra. Ma non lo è mai stata. Già più d'uno ha fatto giustamente notare che preoccuparsi solo di trovare i soldi - e come, e dove ? - per salvare le banche e dimenticarsi delle altre condizioni di sofferenza e di bisogno del paese e della sua popolazione è un pessimo modo di governare. Ma ora vi è in più il rischio che gli stessi criteri vengano imposti anche per le altre banche da soccorrere e che quindi il decreto salva-banche del neonato governo fotocopia Gentiloni si dimostri del tutto insufficiente a garantire gli agognati salvataggi.

Ma vi sono anche altri problemi da prendere in considerazione e subito. L'intervento dello Stato, pur non consistendo in una nazionalizzazione vera e propria, lo fa diventare azionista. Più si alza l'asticella e più la sua quota cresce. Quindi avrebbe il potere e il dovere di indirizzare le scelte della banca. Ma soprattutto di fare chiarezza sui comportamenti dei manager. Non è possibile che si invochi il carattere sistemico delle crisi solo quando fa comodo, ovvero quando si tratta di occultare le responsabilità individuali dei vari dirigenti. Uno Stato azionista ha il dovere di acclararle e di renderle pubbliche, affinché le stesse persone non facciano danno altrove. E di provvedere al ricambio dei dirigenti. Invece i teorici della rottamazione sono per il riciclo perpetuo quando si tratta dei manager.

Non solo. Secondo quanto fino ad ora il Ministero dell'economia ci aveva fatto sapere, a perderci nell'operazione di salvataggio dovevano essere solo gli investitori istituzionali in quanto tenuti a conoscere le condizioni di rischio cui si erano esposti. Mentre venivano salvati i 40mila clienti retail che avevano comprato e detenuto fino a oggi i titoli subordinati, perché ritenuti incolpevoli della mancata informazione sui rischi dei loro investimenti. Ma un economista mainstream come Luigi Zingales, certamente non incline a prendere a schiaffi il libero mercato, si pone una domanda cui le autorità preposte dovrebbero rispondere con celerità. I rimborsati saranno solo i clienti retail che hanno originariamente acquistato i subordinati o tutti i possessori degli stessi? Se cadessimo in questo secondo caso potrebbero beneficiarne persino fondi di investimento spregiudicatamente vocati al rischio, come gli hedge fund, che hanno acquistato titoli negli ultimi mesi. Se così fosse significherebbe trasferire denaro pubblico direttamente nelle mani degli speculatori finanziari o di chi a vario titolo ha legami, quindi maggiori conoscenze, con il governo. Sarà bene tenere alta la vigilanza su tutti questi aspetti e in particolare su quest'ultimo, non solo da parte degli organi competenti quanto spesso dormienti, ma da parte dei cittadini tutti.
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La domanda gira...anche se le ultime frasi sono ridicole e ignorano cosa c'è scritto nel decreto.
Di fatto però si conferma che ad ora , tutti gli UT2 delle vecchiette vere o finte sarebbero ristorati
 
Ultima modifica:

MATHEUS

Nuovo forumer
In merito alla questione dei T1 ho provato a mettere la pulce nell'orecchio a qualche istituzionale: Generali tra gli altri.
Sto semplicemente tutelando il patrimonio della società di cui sono azionista:)
 

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