Mps, missione della Bce in Italia. Entro maggio lo Stato primo socio - La Stampa
L’appuntamento con la Bce viene definito «di routine» e già previsto da tempo dalle fonti interpellate. Ma la visita degli uomini della Banca centrale europea a Monte dei Paschi, prevista per la settimana dal 23 al 27 gennaio, è tale da non passare inosservata.
Secondo quanto ricostruito, la visita degli uomini di Francoforte, attesi nella sede milanese dell’istituto, sarebbe incentrata su aspetti relativi al bilancio dell’esercizio appena concluso e non dovrebbe riguardare invece le conclusioni dell’ispezione emersa nei mesi scorsi e che dovrebbe essere terminata con la fine dell’anno. Peraltro, l’ispezione aveva come oggetto proprio il portafoglio dei crediti dell’istituto, tema strettamente connesso al bilancio.
Giovedì prossimo tornerà invece a riunirsi il consiglio d’amministrazione della banca. All’ordine del giorno, secondo quanto appreso, ci sarà l’avvio dei lavori sul nuovo piano dell’istituto in vista dell’ingresso dello Stato nel capitale. Piano che, si ricostruisce, non dovrebbe discostarsi troppo da quello presentato in ottobre in vista dell’aumento di capitale da cinque miliardi naufragato in dicembre. Non sarebbe invece all’ordine del giorno del consiglio l’emissione di bond per approvvigionare l’istituto di liquidità.
Al momento il ritorno sul mercato dei capitali da parte dell’istituto, malgrado le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi, non sarebbe in programma. Il giorno prima, mercoledì, l’ad Marco Morelli è atteso invece per una audizione in Commissione finanze al Senato.
Il nodo principale per l’istituto resta quello dei crediti non performanti (Npl). Su questo punto, sono ripresi i contatti con Atlante per un coinvolgimento del Fondo in una nuova operazione di «pulizia» delle sofferenze.
Una volta definito il nuovo piano, l’operazione di ingresso dello Stato dovrà avere il via libera dell’Unione europea, con il ministero dell’Economia in contatto con la Dg Competizione della Ue.
Secondo la tabella di marcia ipotizzata finora, l’operazione dovrebbe concludersi entro il mese di maggio con lo Stato che tornerà ad essere il primo azionista della banca senese.
Ieri sulla vicenda Mps è intervenuto un portavoce della Cir. «Né Carlo De Benedetti, né la sua famiglia, né Cir sono debitori insolventi» del Monte dei Paschi di Siena», è scritto in una nota, dopo «le varie inesattezze e strumentalizzazioni» sulla vicenda Sorgenia-Mps, con la società energetica che è stata inserita tra i grandi debitori insolventi dell’istituto senese.