Obbligazioni MPS

però qui si continua a parlare addirittura di 2 mld.:














Notizie Market Insight
Mps – Ecco i dettagli del salvataggio
La commissione europea ha dato l’assenso preliminare alla ricapitalizzazione del Montepaschi da parte dello stato. Un via libera sottoposto ad alcune condizioni quali la dichiarazione di solvibilità da parte della Bce. Ma il percorso che porterà lo stato italiano a versare la sua quota pari a 6,6 miliardi degli 8,8 necessari, sembra ormai definito. Il via libera da parte della Direzione alla Concorrenza della Commissione europea, arrivato cinque medi dopo la richiesta di ricapitalizzazione un tempo che a tutte le parti in gioco è parso estremamente lungo, pone le premesse concrete per chiudere una vicenda che ha gravato sull’intero sistema bancario italiano. All’ingresso concreto dello Stato nel capitale di Mps mancano ancora alcuni passaggi formali. Il dg comp ha infatti posto alcune condizioni tra cui che la Bce dichiari solvibile la banca e che sia completata la cessione del portafoglio sofferenze da 26 miliardi di euro, con la partecipazione di privati nella fase di cartolarizzazione per quanto riguarda le tranche junior. Ma non ci dovrebbero essere sorprese. Anche il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan ha tranquillizzato spiegando che tutti i punti del piano, taglio dei costi e fabbisogno di capitale, sono stati chiariti e non ci sono negoziazioni aperte su nessun dettaglio. La ricapitalizzazione precauzionale seguirà il principio del burden sharing, ossia della ripartizione delle perdite. In particolare a sopportarne il peso saranno gli azionisti di Mps e i possessori di titoli subordinati. Mentre gli investitori retail per i quali vi sia stato mis-selling saranno compensati con titoli senior. Tra le condizioni poste da Bruxelles vi è un tetto agli stipendi dei manager che non potranno superare dieci volte la retribuzione media dei dipendenti e il fatto che l’istituto non potrà procedere ad acquisizioni. Un modo per evitare anche che i soldi finiti nelle casse di Mps vengano utilizzati per il salvataggio delle banche venete. La ricapitalizzazione sarà pari a 8,8 miliardi, di cui 6,6 miliardi saranno a carico dello stato, inclusi i 2 miliardi per il ristoro degli obbligazionisti retail.
 
tempo fa era apparsa la notizia che la vestager, tra le altre cose, aveva chiesto a MPS di dimezzare la previsione del rimborso con senior ai Retail della ut2, da 1 miliardo circa stimato dalla banca, a 500 milioni. Forse sono giunti a tanto? E cosa si inventeranno?

Ciao,
ne sono uscite tante di notizie, purtroppo molte di esse non corrispondenti al vero.
 
Come anticipava Sandrino.

Monte dei Paschi, diktat dell'Ue: meno soldi pubblici, cioè meno rimborsi ai risparmiatori
Continua a tenere banco il via libera della Commissione europea, giunto il primo giugno, alla ricapitalizzazione preventiva del monte dei Paschi di Siena. Nel dare il proprio benestare, Bruxelles ha posto tutta una serie di condizioni. Tra queste, oltre il tetto agli stipendi dei vertici della banca, che penalizza soprattutto la super retribuzione dell’amministratore delegato Marco Morelli, ci sono anche quelle legate ai rimborsi destinati ai piccoli investitori. Alla questione, la Commissione Ue dedica l’ultimo paragrafo del comunicato stampa con cui annuncia l’ok alla ricapitalizzazione di Mps, operazione che implica il ricorso a risorse pubbliche dopo la conversione delle obbligazioni subordinate in azioni. E soprattutto, sugli indennizzi, l’atteggiamento di Bruxelles sembra essere decisamente rigido.
I risarcimenti pensati dal governo di Paolo Gentiloni, e in particolare dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, si pongono proprio l’obiettivo di “ristorare” i piccoli investitori che si apprestano a subire la conversione obbligatoria delle loro obbligazioni subordinate. Il meccanismo ideato, così come descritto nel comunicato stampa di Palazzo Chigi dello scorso dicembre, è piuttosto complesso: la banca propone ai risparmiatori di scambiare le azioni frutto della conversione delle obbligazioni subordinate con obbligazioni non subordinate (e quindi meno rischiose) di nuova emissione; il Tesoro acquista le azioni da Mps, pagando la banca con moneta. In questo modo, i piccoli investitori che inizialmente avevano in mano bond subordinati si ritroveranno, grazie all’intervento pubblico, obbligazioni subordinate meno rischiose.
Roma 14/12/2016, Senato, discussione e voto di fiducia sul nuovo governo. Nella foto Paolo Gentiloni, Pier Carlo Padoan – foto di Pierpaolo Scavuzzo / AGF
La Commissione Ue, tuttavia, appare determinata a delimitare al massimo questa platea di piccoli investitori, riducendo di conseguenza il denaro pubblico impiegato dal Tesoro nell’ambito dell’operazione di ristrutturazione della banca senese. Da ricordare che finora, dopo che per Mps la Bce ha individuato un fabbisogno di 8,8 miliardi, erano stati ipotizzati circa 6-7 miliardi di risorse statali. Nel comunicato della Commissione Ue non si legge alcun numero, ma l’intenzione di ridurre al massimo l’intervento pubblico è evidente, anche perché è il presupposto stesso della ricapitalizzazione preventiva, che appunto si pone come eccezione alla normativa del “bail-in”. Quest’ultima, in linea di principio, stabilisce che, in caso di salvataggio bancario, a rimetterci debbano essere azionisti, obbligazionisti e correntisti oltre i 100 mila euro, tendenzialmente senza interventi pubblici.
“Gli obbligazionisti subordinati retail“, cioè i piccoli investitori – scrive Bruxelles nella nota stampa – devono essere stati adeguatamente informati circa i potenziali rischi al momento dell’investimento negli strumenti finanziari”. Se così non è stato, e quindi se si può parlare di vendita irregolare (“misselling” in gergo), “le banche devono assicurare che non si verifichino effetti avversi sui piccoli obbligazionisti subordinati”. E ancora: “Questa forma di compensazione – scrive la Commissione Ue – rappresenta una questione separata rispetto alle regole del burden sharing (penalizzazione di azionisti e obbligazionisti subordinati, proprio come nel caso di Mps ndr) con aiuti di Stato. Mps rimborserà i piccoli investitori a cui sono stati venduti i bond in maniera irregolare convertendo questi bond in azioni e poi comprando le azioni dai piccoli investitori”. Azioni che saranno pagate in “più sicure obbligazioni tradizionali”. Nessuna menzione, dunque, nel comunicato di Bruxelles, al passaggio successivo secondo cui il Tesoro ricomprerà dalla banca le azioni che Mps ha, a sua volta, acquistato dai piccoli risparmiatori.
Leggi anche: Monte dei Paschi, la mannaia dell’Europa sul super stipendio del banchiere Morelli
Al contrario, la nota di Bruxelles è molto chiara sulla necessità di risarcire solo quei piccoli investitori che siano stati vittime di vendite irregolari. Non è affatto semplice delimitare il perimetro dei destinatari dei rimborsi tenendone conto. A febbraio, il decreto legge sulle banche che era stato varato alla vigilia di Natale ha ricevuto il via libera definitivo del Parlamento. Tra i paletti posti, oltre al limite già previsto dal testo originario che riserva l’indennizzo a coloro che non possano essere definiti grandi investitori professionali, ne è stato introdotto uno nuovo, secondo cui è necessario che gli strumenti da risarcire siano stati acquistati prima del primo gennaio 2016, ossia prima dell’entrata in vigore del regolamento sul bail-in che ha di fatto alzato il livello di rischio delle obbligazioni subordinate. Insomma, sulla questione, decisamente complessa, si preannuncia già una trattativa, l’ennesima, particolarmente calda tra Italia ed Europa. “Stiamo approfondendo la questione dei rimborsi, ma una legge c’è ed è anche già stata approvata”, osserva una fonte finanziaria vicina a Palazzo Chigi e al ministero dell’Economia, riferendosi al decreto convertito a febbraio.
 
Come anticipava Sandrino.

Monte dei Paschi, diktat dell'Ue: meno soldi pubblici, cioè meno rimborsi ai risparmiatori
Continua a tenere banco il via libera della Commissione europea, giunto il primo giugno, alla ricapitalizzazione preventiva del monte dei Paschi di Siena. Nel dare il proprio benestare, Bruxelles ha posto tutta una serie di condizioni. Tra queste, oltre il tetto agli stipendi dei vertici della banca, che penalizza soprattutto la super retribuzione dell’amministratore delegato Marco Morelli, ci sono anche quelle legate ai rimborsi destinati ai piccoli investitori. Alla questione, la Commissione Ue dedica l’ultimo paragrafo del comunicato stampa con cui annuncia l’ok alla ricapitalizzazione di Mps, operazione che implica il ricorso a risorse pubbliche dopo la conversione delle obbligazioni subordinate in azioni. E soprattutto, sugli indennizzi, l’atteggiamento di Bruxelles sembra essere decisamente rigido.
I risarcimenti pensati dal governo di Paolo Gentiloni, e in particolare dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, si pongono proprio l’obiettivo di “ristorare” i piccoli investitori che si apprestano a subire la conversione obbligatoria delle loro obbligazioni subordinate. Il meccanismo ideato, così come descritto nel comunicato stampa di Palazzo Chigi dello scorso dicembre, è piuttosto complesso: la banca propone ai risparmiatori di scambiare le azioni frutto della conversione delle obbligazioni subordinate con obbligazioni non subordinate (e quindi meno rischiose) di nuova emissione; il Tesoro acquista le azioni da Mps, pagando la banca con moneta. In questo modo, i piccoli investitori che inizialmente avevano in mano bond subordinati si ritroveranno, grazie all’intervento pubblico, obbligazioni subordinate meno rischiose.
Roma 14/12/2016, Senato, discussione e voto di fiducia sul nuovo governo. Nella foto Paolo Gentiloni, Pier Carlo Padoan – foto di Pierpaolo Scavuzzo / AGF
La Commissione Ue, tuttavia, appare determinata a delimitare al massimo questa platea di piccoli investitori, riducendo di conseguenza il denaro pubblico impiegato dal Tesoro nell’ambito dell’operazione di ristrutturazione della banca senese. Da ricordare che finora, dopo che per Mps la Bce ha individuato un fabbisogno di 8,8 miliardi, erano stati ipotizzati circa 6-7 miliardi di risorse statali. Nel comunicato della Commissione Ue non si legge alcun numero, ma l’intenzione di ridurre al massimo l’intervento pubblico è evidente, anche perché è il presupposto stesso della ricapitalizzazione preventiva, che appunto si pone come eccezione alla normativa del “bail-in”. Quest’ultima, in linea di principio, stabilisce che, in caso di salvataggio bancario, a rimetterci debbano essere azionisti, obbligazionisti e correntisti oltre i 100 mila euro, tendenzialmente senza interventi pubblici.
“Gli obbligazionisti subordinati retail“, cioè i piccoli investitori – scrive Bruxelles nella nota stampa – devono essere stati adeguatamente informati circa i potenziali rischi al momento dell’investimento negli strumenti finanziari”. Se così non è stato, e quindi se si può parlare di vendita irregolare (“misselling” in gergo), “le banche devono assicurare che non si verifichino effetti avversi sui piccoli obbligazionisti subordinati”. E ancora: “Questa forma di compensazione – scrive la Commissione Ue – rappresenta una questione separata rispetto alle regole del burden sharing (penalizzazione di azionisti e obbligazionisti subordinati, proprio come nel caso di Mps ndr) con aiuti di Stato. Mps rimborserà i piccoli investitori a cui sono stati venduti i bond in maniera irregolare convertendo questi bond in azioni e poi comprando le azioni dai piccoli investitori”. Azioni che saranno pagate in “più sicure obbligazioni tradizionali”. Nessuna menzione, dunque, nel comunicato di Bruxelles, al passaggio successivo secondo cui il Tesoro ricomprerà dalla banca le azioni che Mps ha, a sua volta, acquistato dai piccoli risparmiatori.
Leggi anche: Monte dei Paschi, la mannaia dell’Europa sul super stipendio del banchiere Morelli
Al contrario, la nota di Bruxelles è molto chiara sulla necessità di risarcire solo quei piccoli investitori che siano stati vittime di vendite irregolari. Non è affatto semplice delimitare il perimetro dei destinatari dei rimborsi tenendone conto. A febbraio, il decreto legge sulle banche che era stato varato alla vigilia di Natale ha ricevuto il via libera definitivo del Parlamento. Tra i paletti posti, oltre al limite già previsto dal testo originario che riserva l’indennizzo a coloro che non possano essere definiti grandi investitori professionali, ne è stato introdotto uno nuovo, secondo cui è necessario che gli strumenti da risarcire siano stati acquistati prima del primo gennaio 2016, ossia prima dell’entrata in vigore del regolamento sul bail-in che ha di fatto alzato il livello di rischio delle obbligazioni subordinate. Insomma, sulla questione, decisamente complessa, si preannuncia già una trattativa, l’ennesima, particolarmente calda tra Italia ed Europa. “Stiamo approfondendo la questione dei rimborsi, ma una legge c’è ed è anche già stata approvata”, osserva una fonte finanziaria vicina a Palazzo Chigi e al ministero dell’Economia, riferendosi al decreto convertito a febbraio.

a parte sandrino e il NYT che mi paiono ancora in confusione, il motivo per cui ragionevolmente non si vede di buon occhio un ristoro del 100% (anche in caso di misseling) e' che tra i vari casi in europa, a partire da sns in poi, vi sono stati si' dei junior bond "ristorati" successivamente al taglio o conversione ma al massimo con un recupero dell' 80% (mi pare proprio sui pc1 venduti allo sportello da sns)
la regola generale che si cerca di adottare e' che un po' di sangue deve scorrere , un cerotto e' giusto ma che lo stato curi al 100% il retail ferito inconsapevolmente dal misselling minaccia di nuovo la regola generale
inaltre parole, se ti fai un po' male impari piu' in fretta e a lungo
 
Ultima modifica:
Come anticipava Sandrino.

Monte dei Paschi, diktat dell'Ue: meno soldi pubblici, cioè meno rimborsi ai risparmiatori
Continua a tenere banco il via libera della Commissione europea, giunto il primo giugno, alla ricapitalizzazione preventiva del monte dei Paschi di Siena. Nel dare il proprio benestare, Bruxelles ha posto tutta una serie di condizioni. Tra queste, oltre il tetto agli stipendi dei vertici della banca, che penalizza soprattutto la super retribuzione dell’amministratore delegato Marco Morelli, ci sono anche quelle legate ai rimborsi destinati ai piccoli investitori. Alla questione, la Commissione Ue dedica l’ultimo paragrafo del comunicato stampa con cui annuncia l’ok alla ricapitalizzazione di Mps, operazione che implica il ricorso a risorse pubbliche dopo la conversione delle obbligazioni subordinate in azioni. E soprattutto, sugli indennizzi, l’atteggiamento di Bruxelles sembra essere decisamente rigido.
I risarcimenti pensati dal governo di Paolo Gentiloni, e in particolare dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, si pongono proprio l’obiettivo di “ristorare” i piccoli investitori che si apprestano a subire la conversione obbligatoria delle loro obbligazioni subordinate. Il meccanismo ideato, così come descritto nel comunicato stampa di Palazzo Chigi dello scorso dicembre, è piuttosto complesso: la banca propone ai risparmiatori di scambiare le azioni frutto della conversione delle obbligazioni subordinate con obbligazioni non subordinate (e quindi meno rischiose) di nuova emissione; il Tesoro acquista le azioni da Mps, pagando la banca con moneta. In questo modo, i piccoli investitori che inizialmente avevano in mano bond subordinati si ritroveranno, grazie all’intervento pubblico, obbligazioni subordinate meno rischiose.
Roma 14/12/2016, Senato, discussione e voto di fiducia sul nuovo governo. Nella foto Paolo Gentiloni, Pier Carlo Padoan – foto di Pierpaolo Scavuzzo / AGF
La Commissione Ue, tuttavia, appare determinata a delimitare al massimo questa platea di piccoli investitori, riducendo di conseguenza il denaro pubblico impiegato dal Tesoro nell’ambito dell’operazione di ristrutturazione della banca senese. Da ricordare che finora, dopo che per Mps la Bce ha individuato un fabbisogno di 8,8 miliardi, erano stati ipotizzati circa 6-7 miliardi di risorse statali. Nel comunicato della Commissione Ue non si legge alcun numero, ma l’intenzione di ridurre al massimo l’intervento pubblico è evidente, anche perché è il presupposto stesso della ricapitalizzazione preventiva, che appunto si pone come eccezione alla normativa del “bail-in”. Quest’ultima, in linea di principio, stabilisce che, in caso di salvataggio bancario, a rimetterci debbano essere azionisti, obbligazionisti e correntisti oltre i 100 mila euro, tendenzialmente senza interventi pubblici.
“Gli obbligazionisti subordinati retail“, cioè i piccoli investitori – scrive Bruxelles nella nota stampa – devono essere stati adeguatamente informati circa i potenziali rischi al momento dell’investimento negli strumenti finanziari”. Se così non è stato, e quindi se si può parlare di vendita irregolare (“misselling” in gergo), “le banche devono assicurare che non si verifichino effetti avversi sui piccoli obbligazionisti subordinati”. E ancora: “Questa forma di compensazione – scrive la Commissione Ue – rappresenta una questione separata rispetto alle regole del burden sharing (penalizzazione di azionisti e obbligazionisti subordinati, proprio come nel caso di Mps ndr) con aiuti di Stato. Mps rimborserà i piccoli investitori a cui sono stati venduti i bond in maniera irregolare convertendo questi bond in azioni e poi comprando le azioni dai piccoli investitori”. Azioni che saranno pagate in “più sicure obbligazioni tradizionali”. Nessuna menzione, dunque, nel comunicato di Bruxelles, al passaggio successivo secondo cui il Tesoro ricomprerà dalla banca le azioni che Mps ha, a sua volta, acquistato dai piccoli risparmiatori.
Leggi anche: Monte dei Paschi, la mannaia dell’Europa sul super stipendio del banchiere Morelli
Al contrario, la nota di Bruxelles è molto chiara sulla necessità di risarcire solo quei piccoli investitori che siano stati vittime di vendite irregolari. Non è affatto semplice delimitare il perimetro dei destinatari dei rimborsi tenendone conto. A febbraio, il decreto legge sulle banche che era stato varato alla vigilia di Natale ha ricevuto il via libera definitivo del Parlamento. Tra i paletti posti, oltre al limite già previsto dal testo originario che riserva l’indennizzo a coloro che non possano essere definiti grandi investitori professionali, ne è stato introdotto uno nuovo, secondo cui è necessario che gli strumenti da risarcire siano stati acquistati prima del primo gennaio 2016, ossia prima dell’entrata in vigore del regolamento sul bail-in che ha di fatto alzato il livello di rischio delle obbligazioni subordinate. Insomma, sulla questione, decisamente complessa, si preannuncia già una trattativa, l’ennesima, particolarmente calda tra Italia ed Europa. “Stiamo approfondendo la questione dei rimborsi, ma una legge c’è ed è anche già stata approvata”, osserva una fonte finanziaria vicina a Palazzo Chigi e al ministero dell’Economia, riferendosi al decreto convertito a febbraio.

Tanto a breve emetteranno un nuovo decreto con ulteriori paletti ai rimborsi... è evidente l'aria che tira è questa!!
 
Caro captain harlock,
Io non sono in confusione

A differenza tua, che ami molto giudicare le persone, io mi astengo dal farlo ma posso soltanto dirti che con il tuo ultimo post hai preso una colossale cantonata e presto te ne accorgerai.

Confondi le mele con le pere: vedi io non sono preparato come te ma cerco di attenermi al punto.

Hai citato casi di bond ristorati di banche che non sono finite in ricapitalizzazione precauzionale.

E di banche che hanno avuto atteggiamenti con la dg Comp completamente diversi da quelli che ha assunto il Monte.
 
Sul Forum di Finanzaonline un utente dice questo: come indicato ... la trattiva con dg comp si è conclusa .. il governo dovrà emettere 2 nuovi decreti. Uno dei 2 dedicato al nuovo BS accordato, per cui andrà a bypassare/sostituire quello di dicembre .... azzeramento delle sub probabilissimo.
Quì se tutto va bene siamo rovinati.
 
Sul Forum di Finanzaonline un utente dice questo: come indicato ... la trattiva con dg comp si è conclusa .. il governo dovrà emettere 2 nuovi decreti. Uno dei 2 dedicato al nuovo BS accordato, per cui andrà a bypassare/sostituire quello di dicembre .... azzeramento delle sub probabilissimo.
Quì se tutto va bene siamo rovinati.
premesso che chi ha i titoli non puo' far altro che aspettare.....cozzerebbe con le parole di Padoan sulle venete e l'intervista di pochi giorni fa di Renzi di evitare il BI.............perche' nel caso questo sarebbe.........
io non ci credo....comunque non si puo' far altro che aspettare.........
 
Sul Forum di Finanzaonline un utente dice questo: come indicato ... la trattiva con dg comp si è conclusa .. il governo dovrà emettere 2 nuovi decreti. Uno dei 2 dedicato al nuovo BS accordato, per cui andrà a bypassare/sostituire quello di dicembre .... azzeramento delle sub probabilissimo.
Quì se tutto va bene siamo rovinati.

Perdonami ma la chiosa sull'azzeramento delle sub è una tua chiosa.

Ripeto, si parla tanto ma a vuoto.
Conversione in azioni.
 
Sul Forum di Finanzaonline un utente dice questo: come indicato ... la trattiva con dg comp si è conclusa .. il governo dovrà emettere 2 nuovi decreti. Uno dei 2 dedicato al nuovo BS accordato, per cui andrà a bypassare/sostituire quello di dicembre .... azzeramento delle sub probabilissimo.
Quì se tutto va bene siamo rovinati.

ah beh, se lo dice un utente del fol allora... secondo me azzerano le sub e tolgono pure la patente a chi ce le ha in ptf. :D
 

Users who are viewing this thread

Back
Alto