pietro17elettra
Nonno pensionato
Banche: paracadute da 3,5 mld per salvataggi (Messaggero)
Oggi 08:15 - MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--Cintura di sicurezza di sistema a favore del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) nella eventualita'' si dovesse presentare un nuovo salvataggio bancario. Domani il consiglio del Fondo presieduto da Salvatore Maccarone, secondo quanto risulta al "Messaggero", dovrebbe deliberare la richiesta di un finanziamento di 3,5 mld di euro i cui termini essenziali sono stati concordati con un pool di grandi banche italiane. Arranger dell''operazione, scrive il quotidiano, sono le tre big Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banco Bpm che allargheranno il fronte di almeno una decina di istituti. Dovrebbero farne parte Bper, Popolare di Sondrio, Desio mentre nella rosa non dovrebbe esserci B.Mps; non hanno sciolto le riserve Credit Agricole Italia e Bnl, anche se e'' molto probabile aderiscano. Tra gli aspetti da definire ci sono anche i dettagli commissionali, vale a dire le parti variabili upfront, di utilizzo, mancato utilizzo. Al pool di banche verra'' chiesto il committment ad aprire il rubinetto nell''arco di tre anni. I 3,5 mld sono una linea di back-up, vale a dire di riserva da utilizzare semplicemente in caso emergenziale. Il nuovo prestito da siglare in agosto, andra'' a sostituire una precedente linea di back up concessa nel 2019 di importo inferiore, 2,5 mld. I ticket per ciascuna delle tre banche arranger variano: Intesa Sp dovrebbe coprire la fetta maggiore (1,2 mld), Unicredit circa 800 mln, poco meno Bpm. Dopo la decisione formale del consorzio privato delle banche, le tre capofila dovrebbero perfezionare gli accordi con gli altri sette istituti in modo da chiudere il cerchio. La nuova operazione e'' piu'' alta in quanto deve tamponare la percentuale dei depositi protetti che in caso di bail-in di un istituto devono essere per legge rimborsati. Ed essendo i depositi aumentati nel frattempo, il finanziamento dovra'' salire da 2,5 a 3,5 mld. Ancora una volta, spiega il "Messaggero", viene scelta la strada, nel caso dovesse servire per tenere in piedi un istituto dalla deriva, di ricorrere a un finanziamento al posto di richiedere contribuzioni straordinarie poiche'', queste ultime, andrebbero ad impattare sul conto economico, mentre un prestito a una controparte solida e solvibile come e'' il consorzio privato, ha la garanzia implicita della restituzione.
gug
Oggi 08:15 - MF-DJ
ROMA (MF-DJ)--Cintura di sicurezza di sistema a favore del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) nella eventualita'' si dovesse presentare un nuovo salvataggio bancario. Domani il consiglio del Fondo presieduto da Salvatore Maccarone, secondo quanto risulta al "Messaggero", dovrebbe deliberare la richiesta di un finanziamento di 3,5 mld di euro i cui termini essenziali sono stati concordati con un pool di grandi banche italiane. Arranger dell''operazione, scrive il quotidiano, sono le tre big Intesa Sanpaolo, Unicredit e Banco Bpm che allargheranno il fronte di almeno una decina di istituti. Dovrebbero farne parte Bper, Popolare di Sondrio, Desio mentre nella rosa non dovrebbe esserci B.Mps; non hanno sciolto le riserve Credit Agricole Italia e Bnl, anche se e'' molto probabile aderiscano. Tra gli aspetti da definire ci sono anche i dettagli commissionali, vale a dire le parti variabili upfront, di utilizzo, mancato utilizzo. Al pool di banche verra'' chiesto il committment ad aprire il rubinetto nell''arco di tre anni. I 3,5 mld sono una linea di back-up, vale a dire di riserva da utilizzare semplicemente in caso emergenziale. Il nuovo prestito da siglare in agosto, andra'' a sostituire una precedente linea di back up concessa nel 2019 di importo inferiore, 2,5 mld. I ticket per ciascuna delle tre banche arranger variano: Intesa Sp dovrebbe coprire la fetta maggiore (1,2 mld), Unicredit circa 800 mln, poco meno Bpm. Dopo la decisione formale del consorzio privato delle banche, le tre capofila dovrebbero perfezionare gli accordi con gli altri sette istituti in modo da chiudere il cerchio. La nuova operazione e'' piu'' alta in quanto deve tamponare la percentuale dei depositi protetti che in caso di bail-in di un istituto devono essere per legge rimborsati. Ed essendo i depositi aumentati nel frattempo, il finanziamento dovra'' salire da 2,5 a 3,5 mld. Ancora una volta, spiega il "Messaggero", viene scelta la strada, nel caso dovesse servire per tenere in piedi un istituto dalla deriva, di ricorrere a un finanziamento al posto di richiedere contribuzioni straordinarie poiche'', queste ultime, andrebbero ad impattare sul conto economico, mentre un prestito a una controparte solida e solvibile come e'' il consorzio privato, ha la garanzia implicita della restituzione.
gug