MF ANALISI: Su Mps il nuovo governo non dovra' adottare un approccio dirigistico
Oggi 08:05 - MF-DJ
MILANO (MF-DJ)--Potra'' essere l''avvio a soluzione del caso Montepaschi anche il classico punto di appoggio di Archimede che permettera'' non di sollevare il mondo, ma di mettere in moto le possibili forme di aggregazione e di consolidamento in alcune aree del settore bancario? In un contesto generale molto difficile nel quale si torna a temere la stagflazione, ma dopo l''aumento di 75 punti base dei tassi di interesse di riferimento da parte della Bce che un certo sollievo dara'' ai conti delle banche, dopodomani si registrera'' un passaggio assai importante, ancorche'' abbastanza scontato, nella vicenda Monte con l''assemblea straordinaria chiamata a deliberare l''aumento di capitale di 2,5 miliardi. I roadshow dell''amministratore delegato Luigi Lovaglio e, piu'' in generale, posta la certezza dell''adesione all''operazione da parte del Tesoro con il suo 64% circa del capitale dell''Istituto senese, l''azione a sostegno dell''aumento svolta in questi mesi hanno dato i loro frutti, in particolare con l''atteggiamento positivo dei proxy advisor e con la partecipazione di un "consorzio" di garanzia dell''aumento stesso da parte di sette banche. E cio'', mentre cadeva a picco il valore del titolo in Borsa. L''attuazione dell''operazione e'' prevista per la prima parte di novembre. Uno dei punti centrali del piano nel suo complesso e'' la previsione dell''esodo volontario, con incentivazione e con uno scivolo contributivo, di 3.500 dipendenti, definito a seguito di una complessa trattativa con il sindacato che ha operato per la difesa dei lavoratori, e, nel contempo, per il futuro del Monte. Negli ultimi tempi, dopo che osservatori, esperti e cronache hanno passato in rassegna per mesi le ipotesi piu'' disparate di nozze con lo storico Istituto, sembra affievolirsi il disegno delle aggregazioni possibili sulla carta e si comincia a discettare di una banca piu'' piccola ( con l''uscita di dipendenti e la riduzione del numero delle filiali, nonche'' con la vendita di strutture partecipate), una banca che potrebbe avere un futuro autonomo. Ma forse si tratta soltanto di un''impressione, incombendo sempre l''obbligo della dismissione della partecipazione del Tesoro (magari gradualmente) entro un termine, prorogato con l''intesa con la Commissione Ue, che opportunamente ora non e'' stato reso pubblico. Si evita cosi'' di commettere il madornale errore, a suo tempo compiuto dal Tesoro, di avviare, a suo tempo, per l''acquisizione del Monte, con l'' Unicredit come unico contraente un negoziato da concludere tassativamente entro un termine prestabilito (pena la contestazione da parte della Commissione Ue), reso pubblico in precedenza. Un''impostazione del genere, per la quale nessuno al Tesoro ha avvertito la necessita'' di scusarsi, non poteva che alimentare le maggiori richieste dell'' Unicredit, guidato dall''amministratore delegato Andrea Orcel particolarmente esperto pure in trattative a livello internazionale. La beffa e'' stata poi il ritiro dal negoziato del predetto contraente, viste non accolte le sue richieste. Vi sara'' ora, come si mormora, un ritorno d''interesse di quest''ultimo all''operazione in questione? E su quali basi? Potrebbe trattarsi di un arretramento rispetto alle soluzioni in precedenza proposte? E gli altri istituti di cui si e'' parlato in questi mesi? E come influira'', data la partecipazione statale citata, il ruolo di un eventuale (non scontato, pero'') governo di destra che si costituisse a seguito del voto del 25 settembre? Se si leggono le passate dichiarazioni in proposito di esponenti di questo schieramento - ivi compresa quella di Giorgia Meloni - non e'' affatto esclusa l''ipotesi stand alone con una ridimensionata, ma significativa presenza pubblica. Nella campagna elettorale finora l''argomento non e'' stato affrontato. Vedremo cosa accadra'' nei prossimi giorni. Molto dipendera'' da chi sara'' il nuovo ministro dell''Economia e dalla linea che sosterra'' nel rapporto tra il pubblico e l''economia, nonche'' il sistema bancario, che pero'' e'' materia sulla quale coinvolgere l''intero esecutivo. Finora, si e'' parlato, da parte del governo, di tutela del personale e di mantenimento del marchio, espressione, quest''ultima, che si presta a tutte le possibili deduzioni. Certamente il Monte, quale che sia l''operazione che si compie, non puo'' essere cancellato ne'' ridimensionato in maniera tale da configurarsi come un altro soggetto, magari a rilievo regionale. Allora e'' comunque necessario che sulla soluzione si lavori sin d''ora, ma essa, come accennato, spettera'' al nuovo esecutivo che vi dovra'' dare la priorita'', sapendo che dalla stessa dipende anche la possibile riorganizzazione di una parte del settore bancario. Non e'' pensabile pero'' che un malinteso approccio dirigistico determini le scelte auspicate dal momento che si tratta di avere a che fare con banchieri che debbono sostenere la propria autonomia per la credibilita'' e l''affidabilita'' anche all''estero. MF - Mercati Finanziari
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